Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Hey_Styles    10/08/2013    2 recensioni
"Mi hanno detto che amarti è inutile Harry.Mi hanno consigliato di starti lontana. Mi hanno detto che mi avresti portato solo guai e così è stato, ma io confido in te Harry, io ti amo."
Lo amavo come lui amava me.
Genere: Mistero, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



<< Allora? >>

Domandai muovendo la mia mano davanti alla sua faccia.

<< Cos’hai? Cos’ha che non va quella casa? >>

Lui rimase a fissarmi per un po’, poi incominciò di nuovo a camminare con le mani in tasta.

<< Mah. Nulla di speciale. E’ una bella casa. >>

Rispose continuando a posare il suo sguardo su di me.

Sbuffai, sapendo che quella conversazione, almeno per  Liam  era  finita  lì.
Mi dava fastidio il  semplice fatto che lui non si fidasse di me, io l’avevo sempre fatto, perché lui non doveva? Eravamo come migliori amici e se uno di noi aveva  un problema  si risolveva, insieme.
Entrammo nel vialetto di casa, ma prima che lui potesse aprire la porta lo bloccai per una spalla.

<<  Perché non ti fidi di me? Io mi sono sempre fidata di te. >>
Pronunciai dura, senza lasciar trapelare le mie emozioni. Rimanendo impassibile, con lo sguardo fermo su di lui.
Liam mi fissò stranito ed alzò un sopracciglio.

<< In che senso? Io mi fido di te. >>

Quasi rise  pronunciando quelle parole.  Quella risata strozzata che nascondeva qualcosa, qualcosa di importante. Non mi avrebbe smarrita, portandomi fuori strada.
C’era qualcosa in quella casa che lo aveva turbato ed io avrei capito di cosa si trattava.


Mia madre al nostro rientro sbucò dalla porta della cucina sorridente e ci obbligò a muoverci perché non solo era curiosa della  mattinata che io avevo trascorso, ma anche perché era pronto in tavola.

<< Allora tesoro, racconta. Com’è la scuola? Ed i compagni? >>

Eccola che inizia con l’interrogatorio.
Aspettava ansiosa, con la testa tra le mani e gomiti appoggiati sul tavolo.

<< Mamma, come vuoi che sia? E’ una scuola, ci sono banchi, sedie ,una lavagna e una cattedra. Non siamo molti ragazzi. Ho già  fatto amicizia con una ragazza, si chiama  Rose. >>

Pronunciai sorridendo. Anche Liam sorrideva, mentre girava la forchetta nel piatto per prendere qualche spaghetto, ma l’interrogatorio non era finito, anzi era appena iniziato. 
Nello sguardo di mia madre riuscivo ad interpretare la domanda prossima, la solita  domanda che si fa ad una figlia  con curiosità, ma quello non era il momento adatto.

<< E dimmi Ev, c’è qualche ragazzo carino? >>

Sapevo che quelle paarole sarebbero uscite dalla sua bocca.
Mio padre quasi si strozzò con l’acqua che stava sorseggiando, mentre Liam si irridì posando il suo sguardo sul mio viso.
Ecco. Come sempre mia madre sapeva come mettermi in imbarazzo, io odiavo stare al centro dell’attenzione, ma per fortuna mio padre intervenne.

<< Cara, ma è solo al primo giorno di scuola, sono pochi in classe, chi vuoi che ci sia. >>

Mio padre riuscì a deviare l’argomento, ma ne aprì un altro altrettanto scandaloso.

<< La commessa del supermercato, quello rosso, lontano da qui circa 2 km e mezzo,  è stata trovata morta stamani. Si dice che un gruppo di vampiri si stia dirigendo qui, in questa zona della città o forse, già ci sono, già si sono stabiliti. >>

Liam s’irrigidì nuovamente.

<< Papà, sono aggressivi? Cioè, possono farci del male? >>

Domandai curiosa.
<< Non sappiamo di cosa sono capaci quei mostri succhia sangue. >>

Il problema, forse, era più che altro un altro: eravamo al sicuro?


Aiutai mia madre a sparecchiare e come al solito, riaprì di nuovo l’argomento ragazzi.

<< So che c’è qualcuno che ti piace, che trovi carino. >>

Mi stuzzicò con il gomito. Sorridemmo entrambe e quindi decisi di raccontarle di Zayn, dei suoi sguardi pesanti e della sua indifferenza. Della gelosia di Liam quando mi aveva posto quella domanda a tavola  e lei ascoltava  contenta, contenta  che mi stessi confidando con lei.
I miei pensieri però erano  rivolti invece a ben altro: La casa Styles.


Salii in camera, dove trovai Liam steso sul mio letto.
Non ci pensai due volte e mi buttai a peso morto su di lui,che poverino si piegò in due dal dolore. Cademmo a terra  rotolando e questa  volta fui schiacciata  io dal suo peso.
Chiusi per un istante gli occhi, quell’attimo che serve per riprendersi,e  quando li riaprii mi ritrovai il viso di Liam a pochi centimetri dal mio. Smisi di respirare e spalancai gli occhi sorpresa, mentre sentivo il  suo respiro  sulle mie labbra.

<< Forse mi dovrei alzare … >>

Sussurrò lui facendo leva con le braccia. Una volta in piedi  mi tese una mano per rialzarmi, da vero gentiluomo . Ridemmo entrambi.

<< Perché adesso invece di ridere non mi spieghi perché eri così teso per  via di quella  casa? >>

Domandai curiosa.

<< E tu raccontami dello sguardo penetrante di Zayn e della mia “gelosia “ >>

Sottolineò la parola gelosia, rinchiudendola in due virgolette immaginarie fatte con le mani.

<< Non si origliano le conversazioni altrui e soprattutto non si risponde ad una domanda con un’altra domanda. >>

Lo sentii sbuffare mentre abbassava la testa e anche sussurrare un leggero  “ che palle “.

<<  Ev, spiegami c osa ci può esser  di strano in una casa.  Era una bella casa, un bel cognome, come hai detto tu. E’ che sono un po’ stanco ,scusami, vado a riposare. >>

E andò via. Uscì dalla mia  stanza usando un movimento stanco e scocciato.

Non ti credo.


Andai a dormire verso le 10, stanca morta della lunga giornata passata.

 ENTRAI NELL’AULA E VIDI OMBRE INDISTINTE MUOVERSI VELOCEMENTE.
TRA  LORO C’ERA LA COMMESSA DEL SUPER MERCATO CHE URLAVA INVANA MENTRE UNA  DI QUESTE OMBRE LE MORDEVA IL COLLO.
UN’OMBRA SI STAVA AVVICINANDO A ME, ERA INDISTINTA, NON RIUSCINO A VEDERE LA PERSONA, I MIEI OCCHI ERANO APPANATI. L’OMBRA MI TOCCO’, URLAI.

Urlai quando mi sentii toccare. Liam urlò dopo di me.

 Era un sogno .

Liam mi tranquillizzò, non dovevo avere paura, lui era lì con me e non mi avrebbe mai lasciata, era una promessa.

<< Cosa hai sognato che ti ha spaventata  così tanto? >>

Mi chiese Liam mentre camminavamo lungo il marciapiede.  Lo guardai per un istante.
E se lo avrebbe ritenuto stupido?

<< Perché io mi dovrei fidare di te? Tu non ti sei fidato di me. >>

Lo fulminai con lo sguardo e lui nuovamente sbuffò e mi ripetè le stesse parole del pomeriggio precedente.

<< Dai fidati, ora mi racconti? >>

Mi guardò con aria da  cane bastonato, quella a cui non puoi resistere.
<< Ti odio quando fai così, Payne. >>

Ridemmo entrambi, abbracciandoci.


Entrai in classe in ritardo , ma per fortuna Rose mi aveva conservato il posto.

<< Hey ,grazie! >>
Le sorrisi e lei ricambiò ridendo.
Liam si sedette nel banco dietro di noi, mi dispiaceva  che stava da solo, ma lui al contrario era felice, felice per me.

Non so precisamente quante volte la professoressa Milla ci richiamò, parlavamo e ridevamo. Avevamo molto in comune.

Sentivo di nuovo i suoi occhi addosso.

Mi girai verso l’ultimo banco, quello dove lui era seduto l’ultima volta. Era di nuovo lì ad osservarmi.
Lo fissai. Lui s’irrigidì come l’ultima volta, contrasse la mascella e irrigidì i muscoli delle braccia.
Sbuffai.

<< Campanella ti amo. >>

Sussurrai quando il suo rumore invase la classe e le nostre orecchie.

<< Evelyn, ti va di fare algebra  insieme oggi? >>

Annuii contenta al solo pensiero di cambiare case, di passare un po’ di tempo con persone nuove. Ovviamente Liam non era invitato.

<< Abito in via 24 Garden, è una casa grande e bianca con un prato verde. Ci vediamo oggi, ora scusami, vado di fretta, devo scappare! >>

Mi diede un frettoloso bacio sulla guancia e poi corse via con alcuni libri in mano che non era riuscita a mettere nello zaino.

Via 24  Garden, è la via della casa bianca, quella che ha sballottato Liam…

Ormai ero rimasta solo io  in classe ,insieme a Liam ch emi aspettava sotto l’arco della porta e Zayn, ancora intento a fissarmi.
Una penna mi rotolò via, vicino al banco di sguardo magnetico, che io avevo involontariamente soprannominato.

<<  Scusami, ti dispiace prenderla? >>

Mi girai per posare il quaderno nello zaino quando sentii la penna posarsi con violenza sul mio banco, con la mano del ragazzo sopra.
Il suo palmo era schiacciato contro il banco, era dietro di me e lo sentivo il suo respiro caldo sul mio collo.  Mi girai per ringraziare, ma era di nuovo lì. All’ultimo banco, sorridente. Alzò una mano in segno di saluto, che io ricambiai ridendo.

E’ veloce.

Pensai mentre abbandonavo la  classe e raggiungevo Liam.

Forse fin troppo.

<<  Liam oggi vado a casa di Rose, studiamo algebra. Tu non sei invitato ovviamente. >>

Risi nel dire l’ultima frase. Lui accompagnò quel sorriso, e concluse con un “ va bene, ma ti accompagno io.”

Ecco, bastava solo che mi accompagnasse lui.


Dopo una buon ora di interrogatorio, mia madre mi lasciò andare da Rose, ma avevo sempre Liam alle calcagna. Dovevo liquidarlo in qualche modo.

<< Liam… senti, la  casa è proprio qui vicino, non ce n’è bisogno. >>
Ma lui no, insistette. Dovevo trovarmi un altro piano.

Arrivammo ad una  casa verde, sempre in via 24 Garden.

Perfetta.

<< Liam siamo arrivati, grazie. >>

Gli stampai un bacio sulla guancia e ci salutammo, feci per entrare nel giardino della casa verde, ma appena Liam girò l’angolo,  attraversai la strada per arrivare alla strada bianca.
Avevo solo un dubbio: la casa era di proprietà della famiglia Styles, ma Rose faceva di cognome NewLand.
Entrai nel giardino e suonai il campanello in ferro. La porta di legno di ciliegio si aprì. Davanti avevo una ragazza della mia età, un po’  bassina , magra, con lunghi capelli neri. Dietro di lei a sua volta apparve una bambina dai lunghi capelli biondi, avrà avuto 3 anni, e poi un ragazzo alto e dai capelli ricci scese di corsa le scale e arrivò di corsa alla porta.

<< E tu chi saresti? >>

Mi domandò questo ragazzo dagli occhi verdi, non come i miei, come lo smeraldo, uno smeraldo brillante.
Rose arrivò di corsa  alle loro spalle.

<<  Eeev! >>
 
Urlò saltandomi addosso. Poi si ricompose presentandomi a quelle altre 3 persone.

<< Harry lei è Evelyn, la mia compagna di scuola, Evelyn loro sono Harry, quella è la piccola Hope e invece lei è Chantal, ha la mia età. Siamo fratellastri perciò sulla porta hai letto Styles che è il cognome di Harry e non NewLand. >>

Sorrisi a tutte quelle presentazioni.
Harry mi porse la mano.

<< Sono lieto di conoscerti. >>
 
<< Siamo in due allora. >>

Entrambi ridemmo e il suo sorriso poteva davvero fare invidia chiunque. 

 

SALVE RAGA, GRAZIE PER AVER LETTO IL MIO III° CAPITOLO. lo so ci ho messo molto, ma quell'intelligente di mia sorella non facendola a posto mi cancellò tutto. grr. Cosa pensate di questo capitolo? Cosa pensate di Zayn e della sua velocità? E del sogno di Evelyn? Cosa pensata di rose e della sua famiglia? Ci vediamo presto, lasciate delle recensioni, baci. Mar.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Hey_Styles