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Autore: Hey_Styles    16/07/2013    1 recensioni
"Mi hanno detto che amarti è inutile Harry.Mi hanno consigliato di starti lontana. Mi hanno detto che mi avresti portato solo guai e così è stato, ma io confido in te Harry, io ti amo."
Lo amavo come lui amava me.
Genere: Mistero, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Buon giorno piccola.>>

Mi sussurrò Liam in un orecchio, lasciandomi un bacio umido sulla fronte.
Aprii gli occhi per osservare il suo viso, il suo sorriso, magari per ricambiarlo,ma mi lasciai andare in un rumoroso sbadiglio,che gli provocò una risata divertita.

<< 'Giorno piccolo criceto ritardato.>>

Scherzai,prendendolo per la maglia,per farlo inclinare, per potergli lasciare un bacio dove lui l'aveva lasciato a me,prima. 
Mi alzai dal letto, quasi felice, perchè oggi, finalmente, avrei iniziato la scuola e insieme scendemmo in strada.


<< Allora...pronta per il primo giorno di scuola? >>

Fece per abbracciarmi,ma poi si fermò, fissandomi.

<< Mi sbaglio o sei aumentata di qualche centimentro? Mi vuoi superare?>>

Mi domandò facendomi la linguaccia. Abbassai il capo e non ci pensai due volte prima di colpirlo con lo zaino, per poi rincorrerlo per la strada. Ridevo io e rideva lui. La parola divertimento era una regola per entrambi. Lui aveva deciso così e ora quella parola mi invadeva la mente, come il vento di quella mattina di settembre invadeva i miei capelli biondi, non facendomi pensare a nient'altro che noi, me e Liam. 


<< Fermati depravato!>>

Urlai stremata dalla lunga corsa compiuta, fermandomi per riprendere fiato.
Liam scoppiò in una fragorosa risata, era piegato in due e quasi non riusciva a respirare. E anche se sembrava un ritardato mentre batteva la sua mano sulla sua gamba, era dannatamente bello. Era dolce e simpatico nel suo modo di fare, ma allo stesso tempo oppressivo e protettivo. Liam era Liam e nessuno poteva cambiarlo. Era come un angelo doveva essere, forse diverso da tutti gli altri, ma non potevo credere che gli angeli potessero essere così dannatamente perfetti.


Rincominciammo a camminare con passo lento verso un edificio giallo, dove all'esterno trovammo altri ragazzi. Forse erano cinque o sei,  ma sicuramente erano pochi, magari solo quelli erano rimasti. 
Arrivai al fianco di Liam, vicino quei ragazzi. Una signora sulla cinquantina, dai capelli color bronzo, corti,  ci osservò piena di pietà, incrociando le mani. Pietà? Noi eravamo lì per riprendere gli studi e di certo non avevamo bisogno della sua pietà,ma si vedeva che Liam non la pensava allo stesso mio mondo e intercettanto il mio sguardo capì cosa stavo pensando. 
Entrammo in fila, uno dietro l'altro in una stanza, abbastanza grande, con banchi e sedie, una cattedra e una lavagna. 
La signora ci fece sedere e la mia voglia di sedermi all'ultimo banco fu interrotta da Liam che mi trascino al secondo. Sbuffai e non mi opposi perchè sapevo che se lo faceva, era per il mio bene.
Spostai lo sguardo sui miei compagni che osservavano la nostra futura professoressa pieni di curiosità o almeno così davano a vedere alcuni

Un ragazzo seduto qualche banco più dietro di me, invece di osservare la professoressa che cercava attenzione da tutti, osservava me, come io in quel momento osservavo lui. Si irrigidì, rinforzò le braccia, quando notò i miei occhi verdi su di lui, distogliendo quello sguardo magnetico che in pochi secondi si era creato.
Riportai i miei occhi sulla professoressa, che intanto alzava la sedia. Forse perchè non riusciva a vederci al di là della cattedra dato che era bassa, molto bassa. 
Indossò dei grandi occhiali marroni vecchio stile, quelli che ti fanno gli occhi talmente grandi da farti sembrare ritardato. Così si poteva intravedere quell'azzuro denso dei suoi occhi, quell'azzuro che ti fa ghiacciare il sangue. Non l'azzuro dei bellissimi occhi di Niall, del mio amico, quello che porto ancora nel cuore, che non ho mai dimenticato e che non dimenticherò mai, ma quell'azzurro che ti uccide, che ti strapassa l'anima. 

<< Bene ragazzi, Io mi chiamo Milla Lab e sono la vostra nuova insegnante, sono contenta che voi giovani abbiate accettato questa iniziativa e giusto per iniziare partiamo dalle presentazioni >>

La sign.Lab ci fece alzare in piedi e pian piano iniziammo a presentarci, proprio come fanno dei bambini per iniziare a giocare, per fare amicizia.
Una ragazza si chiamava Rose. Aveva la mia stessa età: alta, magra, capelli mossi, castani e mi fece subito pensare a qualcosa di buono, per esempio il cioccolato. Dava quell'impressione. Ovunque la guardavi, qualsiasi angolazione, era dannatamente perfetta e sicuramente lo sarebbe stata anche dentro. 
Non feci molto caso agli altri quanto a quel ragazzo infondo all'aula, che continuava a fissarmi.

<< Zayn.>>

Pronunciò serio quando la professoressa gli chiese il nome e gli impose di alzarsi. Lui rimase seduto, immobile, con sguardo provocante, questa volta rivolto verso Liam, a cui il ragazzo non andava gia a genio. Il ragazzo infondo all'aula dallo sguardo magnetico non aggiuse altro e continuo a posare il suo sguardo, i suoi occhi scuri su di me ed io continuavo a fissare lui, scocciata ormai dal suo comportamento.
La professoressa dal canto suo aveva gia capito chi era la pecora nera della classe e si lascio andare in un profondo sospiro che fece intendere i suoi pensieri che nella mia testa rimbombavano alquanto rumorosi, perchè era come un libro aperto e ogni suo movimento lasciava trasparire ogni suo pensiero. 
La signora Lab continuò a parlare e a parlare, quasi quelle due ore d'incontro sembravano infinite e Liam ad ogni mio sbuffo mi ricordava il perchè eravamo lì. 

Mi ero dimenticata che la scuola era così noiosa.

Ci alzammo tutti insieme quando la professore pronunciò la seguente frase: 

"Per oggi è tutto, andate anche a casa e state attenti"

Con il sorriso sulle labbra ci accompagnò fuori e la prima cosa che mi venne in mente fu salutare Rose, la ragazza cioccolato. 
Era uscita prima di tutti e si era accomodata lungo il marciapiede aspettando qualcuno. Sicuramente aspettava i genitori.

<< Ciao, io sono Evelyn, piacere.>>

Sorrisi porgendole la mano che lei non lasciò sfuggire, stringendola con vigore.  Sorrise alla mia presentazione e non tartò lei a ricambiare e con voce contenta ripetè ciò che aveva ripetuto in classe: il suo nome. 
La nostra chiaccherata durò davvero poco perchè suo padre la venne a prendere e devo dir la verità, era due goccie d'acqua. Li avrei presi per fratelli perchè lui era alquanto giovane.

Rose abitava a soli due isolati da casa mia, avremmo potuto vederci, magari stare insieme e chiacchiaerare, ecco perchè mi aveva dato il suo numero e il suo indirizzo di casa ed io sorridende le avevo dato il mio.

<< Come mai così contenta?>>

Mi chiese Liam durante il ritorno a casa. Portò le sue braccia lungo i fianchi per poter infilare le mani nelle tasche dei jeans blu che io gli avevo consigliato di mettere. Lo sapeva che erano i miei preferiti e mi rallegrava il pensiero che lui tenesse ad una mia opinione.
La mia conversazione con Rose era stata breva ma soddisfacente, veloce ma piena. 

Iniziai a camminare all'indietro per tenere lo sguardo di Liam rivolto verso il mio volto, per tenere il suo viso davanti e non pensar di parlare da sola e solo allora mi accorsi che il suo sguardo era posato su una casa bianca che si trovava sulla nostra sinistra.
Una villa grande e spaziosa con il giardino avanti, una villa con il tipico stile inglese. 

<< Bella vero?>>

Chiesi a Liam che si era quasi dimenticato della mia presenza. Colto di sopresa quasi saltò scuotendo la testa. Si era addirittura spaventato, come se l'avessi colto in fragrante, metre rubava qualcosa. 
Mi avvicinai ad una piastrella dove c'era scritto il nome della famiglia che abitava in quella meravigliosa casa. 

Styles.

Era anche un bel cognome. 

Continuai a ripetere quella semplice parola durante tutto il tragitto. Liam era completamente distratto e non mi degnava nemmeno di uno sguardo. Era fin troppo pensieroso. 
E quando provai a parlargli sembrava cadesse dalle nubi. 
C'era qualcosa in quella casa che lo aveva reso pensieroso e avrei scoperto in qualsiasi modo di cosa di trattava. 





Spazio autrice

CIAO GENTEEE. 
ECCOMI QUA CON IL SECONDO CAPITOLO DELLA MIA FF.
ERA DA MOLTO TEMPO CHE NON CONTINUAVO E PERDONATEMI PER AVERVI FATTO ASPETTARE! 
COMUNQUE COSA PENSATE DI LIAM?
E DEL MISTERIOSO ZAYN CHE HA FISSATO PER DUE LUNGHE ORE EVELYN?
COSA PENSATE DELLA MISTERIOSA CASA E DELLA REAZIONE DI LIAM? 
CONTINUERO' AL PIU' PRESTO. PROMESSO. 
BACI. 

MAR.

  
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