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Autore: lenu88    18/02/2008    3 recensioni
Il professor Lumacorno affida un incarico a Blaise, ma questi non ne sembra molto felice. Ma, chissà,forse non tutte le scocciature vengono per nuocere!
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E' un duro lavoro, ma qualcuno lo deve pur fare.




"Secondo te è meglio la camicia nera o la maglia grigia?"
"Blaise?"
"Sì Draco?" chiese il moro guardando il compagno dal riflesso dello specchio davanti al quale si trovava, provandosi prima un poi l'altro i due capi d'abbigliamento che teneva in mano. Il biondo aveva i capelli spettinati e un'invidiabile cipiglio minaccioso.
"Tu mi hai svegliato alle sette del mattino, di domenica, solo per chiedermi come ti devi vestire?"
"No, non solo per quello. Volevo anche chiederti in prestito il tuo bagnoschiuma al cocco."
"Blaise?"
"Sì Draco?"
"Inizia a correre"
"Perchè Draco?"
"Perchè appena mi sarò alzato da questo letto ti darò tante di quelle botte che, quando avrò finito, anche un dissennatore avrà pietà di te"
"Ma io devo prepararmi per la mia punizione"
"Ecco, infatti. E' la TUA punizione non la mia, quindi lasciami dormire in pace e volatilizzati. E poi che ti prepari a fare? Stai andando a lavorare non ad una sfilata di moda. Dovresti metterti qualcosa di comodo, non di elegante." detto questo il Principe di Serpeverde tornò sotto le coperte.
"Ma come fai a non capire? Passerò due giorni interi con Juliet. Devo essere impeccabile per fare bella figura!"
Oltre al russare prepotente di Vincent e Gregory, però, non ricevette altro segno di vita.
"Allora metto la maglia grigia?"
Un cuscino volante centrò in pieno la faccia di Blaise. "Vada per la maglia grigia" e presi gli abiti il moro si avviò alle docce.

Davanti alla capanna del mezzo-gigante erano state preparate quattro tende da campeggio e Blaise guardava accigliato quella riservata a lui e Juliet. Era piuttosto malconcia e puzzava di muffa. Ma da dove l'avevano tirata fuori? Dallo sgabuzzino di Gazza?
"Ciao!" una voce alle sue spalle lo fece sobbalzare. Girandosi constatò si trattasse di Juliet. Portava i capelli tirati indietro da un paio di fermagli e il viso illuminato dal sole sembrava ancora più bello del solito con le guance arrossate dal freddo. Era infagottata in un cappotto beige e sfregava le mani, avvolte in soffici guanti celesti, cercando di scaldarle. Assolutamente adorabile.
"Ciao! Fa freddo oggi, eh?"
"E già. Nonostante ci sia il sole e il cielo sia limpido, la temperatura è bassissima. Non mi piace il freddo, mi congela le mani e non riesco più a muoverle. E poi mi becco sempre il raffreddore. Ma non sono ancora arrivati?"
"No. Dovremo aspettarli. A quanto pare ci sono stati dei problemi col materiale."
"Uffa! Ci mancava solo questo. Io non ho voglia di stare qua al freddo ad aspettare loro. Qual'è la nostra tenda? Almeno staremo al caldo mentre aspettiamo. Così poggio anche questa borsa, mi sta dando fastidio. Non ho portato molto solo il pigiama gli abiti per domani, i miei effetti personali e un libro. Credi che il cibo sia già nella tenda? Non ho fatto neanche colazione e sto morendo di fame."
"La tenda è questa qui. Ma non credo ci sia da mangiare dentro. Non ha un aspetto molto allettante."
Nonostante esternamente non si presentasse nel migliore dei modi, l'interno era abbastanza accogliente. Al centro troneggiava una stufa accesa, attorno alla quale stavano due poltrone e un divano. A sinistra lo spazio era diviso in due camere da letto, mentre a destra c'era una piccola cucina e il fondo una piccola stanza da bagno.
Juliet si precipitò verso la stufa, gettando la borsa su una delle poltrone e sbottonandosi il cappotto.
"Ah! Così va molto meglio!" disse protendendo le mani verso la fonte di calore "Ci voleva proprio. Beh, non è poi tanto male, no? E' piccola e confortevole, e non c'è neanche la puzza di vecchio che si avvertiva da fuori. Credo staremo bene. Spero di restare dentro il più a lungo possibile e di non dover lavorare troppo, e comunque di non doverlo fare di notte. Se già c'è freddo col sole figuriamoci senza." poi voltandosi verso la cucina aggiunse "Secondo te ci sarà qualcosa di commestibile la dentro?"
Blaise si avviò verso la cucina a iniziò ad aprire qualche sportello. "L'occorrente c'è, ma va preparato."
Juliet lo raggiunse e ispezionò a sua volta le dispense "Tu sai cucinare?" gli chiese alzandosi sulle punte dei piedi per guardare su un ripiano particolarmente alto.
"Neanche un po'."
"Allora abbiamo un bel problema. Come faremo a prepararci da mangiare? Io in cucina sono più negata che in pozioni. Che ne dici se per adesso preparo del the da bere con questi biscotti secchi? Qui c'è anche della frutta. Devo solo trovare un bollitore per l'acqua. Almeno a far bollire l'acqua sono capace."
"Ecco il bollitore." disse Blaise passando il contenitore a Juliet e mentre la osservava versare l'acqua chiese "Ce l'hai ancora con me per quello che è successo ieri?"
"Non ce l'ho mai avuta con te Blaise." disse la rossa posizionando il bollitore sul fornellino.
"Ma ieri mi hai detto che non ti fidi più di me."
"Ma non ho mai detto di essere arrabbiata con te. Solo perché non voglio uscire con te non vuol dire che non possiamo essere amici, ti pare?"
"Beh si. Ma io..." si fermò e decise fosse meglio non insistere. Prima di tutto doveva riconquistare la sua fiducia, non doveva cadere di nuovo nell'errore di mostrarsi impaziente. Sì, per ora poteva bastare essere solo amici. "Preparo le tazze."

"Hai qualche preferenza riguardo la stanza?" chiese Juliet. Dopo colazione decisero di dare un'occhiata alla tenda per ambientarsi.
"Affatto."
"Facciamo che io vado in quella di destra e tu in quella di sinistra?"
"Ok. Ehi! Sento delle voci. Forse sono arrivati"
Usciti fuori scoprirono che Blaise non aveva sbagliato. Quattro persone stavano con Silente ed Hagrid, mentre altri due ragazzi si stavano affaccendando attorno un'enorme cassa.
Si avvicinarono per salutare.
"Oh, buongiorno ragazzi." li salutò il preside, poi rivolgendosi ad un uomo con folti baffetti che doveva essere il responsabile dei lavori disse "Questi ragazzi vi aiuteranno in caso abbiate bisogno di qualcosa."
L'uomo sorrise.
"Non preoccupatevi, non vi faremo lavorare molto" disse, tendendo poi la mano per salutarli.
"Buon giorno!" disse Juliet stringendo la mano dell'uomo e sorridendo.
Dopo essersi presentati anche agli altri tre la rossa si girò verso gli altri due componenti del gruppo che stavano ancora lavorando sulla cassa. "Stanno tirando fuori il materiale da lavoro, sono degli assistenti.
Ve li presenterò più tardi." disse l'uomo rivolto alla ragazza "Ora signor preside avrei delle domande da farle" disse poi rivolto a Silente.
"Che ne dici se torniamo dentro?" chiese Blaise a Juliet, che stava ancora guardando verso i due ragazzi. "C'è qualcosa che non va?"
"No, niente. Non ti preoccupare. Mi è sembrato... non importa. Dai entriamo, sto congelando."
Mentre si avviavano verso la tenda Blaise vide uno dei due assistenti seguirli con lo sguardo.

"Per fortuna è gente simpatica! Magari ce la caviamo con poco. Secondo te cosa devono fare nella foresta? Io spero di non doverci entrare, mi fa un po' paura. Ho saputo che è piena di ragni giganti e pare che i centauri non siano molto di buon umore da qualche tempo. Allora... che facciamo nel frattempo?" Juliet si era seduta sul divano e guardava Blaise.
Il moro da parte sua stava mentalmente cantando la sua gioia per ciò che il destino era stato così generoso da concedergli. Avrebbe potuto passare due interi giorni a stretto contatto con la ragazza dei suoi sogni, presumibilmente con poco lavoro da fare e praticamente da soli. Cos'altro avrebbe potuto chiedere di più dalla vita?
"Posso entrare?" magari un po' di tempo per godersi la sensazione?
Un ragazzo, uno degli assistenti che avevano visto poco prima da lontano, era fermo davanti all'ingresso della tenda, che teneva sollevata per guardare dentro e, contemporaneamente, per farsi vedere.
"Ti serve qualcosa?" chiese scortesemente Blaise guardandolo bieco. Ma possibile che ogni volta che poteva stare da solo con Juliet saltava sempre fuori qualcuno a disturbarli?
"Sean? Allora non mi ero sbagliata. Che ci fai tu qui?" Blaise si voltò a guardare Juliet che a sua volta fissava il nuovo arrivato stupita e... triste? Si, era proprio tristezza quella che leggeva negli occhi della ragazza. Ma com'era possibile? Fino a pochi secondi prima era allegra come al solito, e ora? Come mai questo repentino cambio di umore?
"Speravo di incontrarti. Ho accettato questo lavoro apposta, ma non credevo di poter essere così fortunato da trovarti fuori dal castello." ora il ragazzo era entrato nella tenda e si stava avvicinando.
Se gli sguardi potessero incenerire, probabilmente quello che Blaise stava rivolgendo al ragazzo avrebbe dato fuoco a tutto nel raggio di qualche chilometro. Come si permetteva di entrare così , non degnarlo neanche di uno sguardo e rivolgersi a quel modo a Juliet?
"Ripeto: ti serve qualcosa?" gli chiese piantandoglisi davanti con le braccia incrociate al petto. 
"Non da te" fu l'unica risposta che ottenne prima di essere superato di lato.
Ma... come si permetteva? Nessuno l'aveva mai trattato a quel modo, neanche i suoi numerosi patrigni. E ora perché si era piazzato davanti a Juliet?
"Cosa vuoi, Sean?" chiese la corvonero alzandosi e allontanandosi dal divano.
"Parlarti." poi, guardando Blaise, aggiunse "In privato"
"Non puoi mandare via Blaise, sei tu di troppo qua dentro. Se devi parlarmi fallo"
Sean lanciò un occhiataccia al serpeverde con fare intimidatorio, ma il moro non si mosse di un millimetro da dove si trovava. Non sapeva il perché, ma non voleva lasciarlo da solo con la ragazza.
"Chi saresti tu?"
"Blaise Zabini, sedici anni, serpeverde" meglio chiarire subito le cose.
"Bene, Blaise Zabini, ti dispiacerebbe lasciarci da soli?"
"A dire la verità si, mi dispiace. E comunque l'educazione imporrebbe di presentarsi, prima di avanzare pretese"
Sean assottigliò gli occhi e la bocca, minaccioso. Poi si ricompose e disse "Sean Harris, diciotto anni, assistente al dipartimento 'Creature magiche' al Ministero della magia." si voltò verso Juliet e le chiese "Se non vuoi che esca lui, vieni fuori tu" 
"Non prendo ordini da te, se non ti serve il mio aiuto per il lavoro, non abbaiamo nulla di cui parlare" fredda e risoluta. Blaise non l'aveva mai vista così. Evidentemente anche lei non era troppo contenta di avere a che fare col ragazzo.
"Per favore vieni un attimo fuori con me" nonostante fosse formulata come una richiesta, la frase sembrava più un ordire.
Il ragazzo si stava avvicinando alla rossa, un po' troppo per i gusti di Blaise che prontamente si mise tra i due.
"Non mi sembra che Juliet gradisca la tua presenza. Perchè non torni a lavorare?"
Sean guardò prima Blaise poi Juliet e infine chiese "E' il tuo ragazzo? Mi hai rimpiazzato in fretta. Credevo che non volessi avere un ragazzo"
"Smettila! Lui non è il mio ragazzo e non lo sei più neanche tu. Ora, se non ti serve niente ti pregherei di andartene"
Blaise guardò entrambi e poi chiese alla ragazza "E lui il ragazzo di cui mi avevi parlato la settimana scorsa? Il tuo ex?"
Juliet annuì e Blaise tornò a fissare nuovamente Sean, ora con un motivo in più per disprezzarlo.
"Hai qualche problema per caso?" gli chiese il ragazzo.
"In effetti sì. Ti conviene lasciarla in pace se non vuoi finire male"
"Blaise lascia stare. Non ne vale la pena." Juliet cercò di calmare la situazione ma Sean non sembrava volersi arrendere.
"Già lascia stare ragazzino, potresti farti male a giocare con chi ha più esperienza di te" e tirando fuori la bacchetta la puntò contro Blaise per spaventarlo.
"Sean smettila! Stai passando il limite. Vattene" ora la ragazza era davvero spaventata.
"Che sta succedendo qua dentro?" la voce di Lumacorno tuonò nella tenda e i tre ragazzi si girarono verso di lui. Sean rimise a posto la bacchetta e dopo aver lanciato un'altra occhiataccia a Blaise se ne andò.
"Tutto bene?" chiese il professore avvicinandosi ai due ragazzi rimasti.
"Si, non si preoccupi, non è successo nulla." lo rassicurò la corvonero cercando di sorridere. Non le riuscì molto bene.
"Volevo vedere come stavate. Quando ho saputo della punizione ho cercato di convincere Silente a diminuire la pena, ma non ci sono riuscito. Allora..." continuò sorridendo "com'è andato il vostro appuntamento ieri sera?"
"A-appuntamento? No signore, si sbaglia. Il nostro non era un appuntamento" si affrettò a chiarire Juliet.
"Su su non siate timidi. Sono contento di vedervi così affiatati, state molto bene insieme"
Blaise non riuscì a trattenere un sorriso all'affermazione del professore. Non era poi così male il Lumacone. E poi era stato per merito suo che si erano conosciuti.
"Bene! Ora vi lascio soli. Arrivederci ragazzi!" e dando un colpetto alla spalla di Blaise si congedò, uscendo nella fredda aria mattutina, lasciando una corvonero spiazzata e un serpeverde gongolante.

To be continued...



Ecco qua il nuovo capitolo. Cosa ne pensate?
La storia si sta movimantando anche se all'inizio non doveva essere proprio così, ma ormai mi sono rassegnata a seguire tutti i cambiamenti che mi impone il demone della tastiera che si impossessa di me ogni volta che metto mano al mio portatile...
Cosa succederà in questi due giorni di convivenza tra i due? Mah, a questo punto non lo so neanche io...
Ringrazio tantissimo SakiJune che ha recensito anche lo scorso capitolo. Sono contenta che la storia stia continuando a piacerti spero ti sia piaciuto anche questo capitolo. E ora anche Horace fa il tifo per la coppia!
Il prossimo capitolo potrebbe tardare un po' ad arrivare perchè ho un esame tra poco e dovrò passare tutto il tempo sui libri... ma spero di riuscire a buttare giù qualcosa lo stesso. 
Un kiss ^^

Lenù
 

   


   
 
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