Film > Dragon trainer
Segui la storia  |       
Autore: Night Fury96    10/08/2013    9 recensioni
(dal capitolo 1)
- Oh, è tutto il giorno che si comporta come se ci fosse qualcuno che ci segue, ma non c’è nessuno! Ammetto che un po’ mi sta preoccupando..- disse il ragazzo guardando l’amico drago con preoccupazione, mentre questo continuava a spostare lo sguardo da Hic alla creatura invisibile davanti a loro.
- Chi lo sa, magari è Jack Frost!- disse per scherzare l’Immenso tornando ad abbuffarsi.
- Chi?- chiese Hiccup.
- Come, non lo sai? è l’ultima uscita di Skaracchio! Ne parla da quando è tornato dalla Norvegia. Dice che è lo spirito del gelo e che è lui a portare le tormente di neve e le bufere... Bah... per me i fumi del suo Ruba Ossa gli hanno confuso un po’ le idee...- disse l’Immenso ridendo.
Hiccup si voltò nuovamente verso il drago per poi guardare il punto dove esso stava guardando... Rimase un momento a fissare il vuoto... Lo spirito del gelo che perseguitava il suo drago?
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Sdentato, Sorpresa
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 9: Freddo E Caldo


Era una giornata come le altre a Berk. Una bella giornata di Maggio!
Il sole, come ormai era solito fare da mesi, splendeva, appena sorto. Le poche nuvole che c’erano, erano bianche e cariche di neve, pronte a trasmettere il sorriso ai bambini di Berk con una bella e gioiosa nevicata.
Ancora nessuno era uscito dalla propria casa, essendo primo mattino. Molti vichinghi dormivano ancora, sopratutto un ragazzino dai capelli castano ramati, che era ben assorto nel sonno, al caldo della sua camera, fino a quando la finestra non si spalancò facendo entrare un vento gelido ed un curioso ragazzo dai capelli bianchi come la neve.
-         Buongiorno bell addormentato!- esclamò questo, balzando sul letto di Hic, che si svegliò di botto, ma si calmò subito dopo.
-         Ciao Jack...- sussurrò con malavoglia per poi tirarsi su le coperte sino alla testa.
Jack Frost ridacchiò
-         Ehi vichingo mio, è l’ora di svegliarsi.- gli ripeté, continuando a stare accucciato sul letto, il bastone in mano e il volto sospeso sopra quello del vichingo, difeso dalla coperta.
-         E chi lo ha deciso?-  si lamentò Hiccup
-         Io e Sdentato!-
Hiccup sbuffò, togliendosi la coperta dalla testa.
-         Dovete smetterla di complottare contro di me. –
Jack scoppiò a ridere, scatenando un piccolo sorriso da parte di Hic.
-         È divertente farti gli scherzetti.-
-         Lo so... ma almeno lasciatemi dormire! – si lamentò tirandosi nuovamente la coperta fin sopra alla testa.
Jack rise e gliela tolse, scoprendogi nuovamente il viso e lo baciò.
Hic si lasciò baciare, incantato da quelle labbra.
Forse come risveglio non era del tutto negativo.
Il giovane vichingo, portò automaticamente le mani al volto di Jack ed iniziò ad accarezzarlo come per carpire tutti i dettagli di quel viso perfetto.
Jack fece entrare la lingua tra le labbra di Hic, che l’accolse di buon grado, stringendosi a lui.
Fu lì che Jack abbandonò la posizione accucciata, per sdraiarsi sul vichingo e far aderire il suo corpo a quello di Hiccup, che si strinse ancora di più a lui. Non gli interessava se il corpo di Jack fosse freddo quanto la neve... ogni volta che sentiva quel contatto, non poteva che sentire caldo.
Hic portò le mani ad accarezzargli il collo, per poi scendere sulla schiena, mentre Jack separò le labbra da quelle di Hiccup per portarle sulla punta del naso e... morderlo.
-         Ahi!- si lamentò Hiccup staccandosi da Jack e portandosi le mani al naso.
Jack rise e si alzò dal letto.
-         M-mi hai morso il naso! Perchè lo hai fatto?- si lamentò Hic massaggiandoselo.
-         Non eri coperto abbastanza, Jack Frost allora ti ha morso il naso.- gli disse facendogli una linguaccia.
-         E questa da dove spunta fuori?-
-         Detti popolari! Coraggio vichingo! Alzati! Ohp ohp ohp!- disse Jack battendo le mani ed uscendo nuovamente dalla finestra.
Hicup sbuffò, sorridendo lievemente e sgusciò via dal letto per vestirsi.
Poi prese la sella e tutto l’occorrente per montare Sdentato e scese le scale, trovando nel salotto Stoick l’Immenso, già alzato anche lui, seduto su di una poltrona, intento ad intagliare un pezzo di legno. Un metodo di rilassamento suggeritogli da Skaracchio... stranamente funzionava!
-         Buongiorno papà!- lo salutò Hiccup andando verso la porta d’ingresso.
-         Buongiorno figlio, esci già?- domandò l’omone, con la voce più rilassata a causa dell’intaglio. Stava facendo una paperella.
-         Sì, Sdentato vuole volare a tutti i costi.-
-         Ho capito. Divertiti!-
-         Grazie!- e si salutarono.
Hiccup uscì dalla casa e si ritrovò immediatamente Jack e Sdentato, che lo guardavano con fare furbo.
-         Voi due me la pagherete un giorno.- disse Hiccup minaccioso, avvicinandosi a Sdentato ed iniziando a montargli la sella. Jack ridacchiò.
-         Dai! Hai tutto il tempo per dormire alla sera!- lo stuzzicò Jack.
-         No, se tu mi rompi le scatole come tuo solito.-
-         Come se a te dispiacesse...- ribatté subito l’albino scatenando un rossore improvviso da parte di Hiccup, che evitò di guardarlo in faccia per nasconderlo, ma Jack lo vide e ridacchiando si avvicinò ad Hic.
-         Lo sai che adoro quando arrossisci?- gli sussurrò sensualmente stringendolo a se per la vita ed impedendogli quindi di andare avanti con il suo lavoro.
-         Lo so, me lo dici ogni volta.- rispose Hic infastidito, cercando ancora di non guardare Jack.
Lo spirito del gelo rise e portò le labbra al collo di Hic iniziando a mordicchiarlo e succhiarlo.
Hiccup sgranò gli occhi a quel contatto e non poté fare altro che arrossire di più ed inclinare la testa all’indietro, beandosi di quel piacere al collo, che grazie a Jack aveva scoperto essere un punto delicato.
Astrid non gli regalava mai certe attenzioni al contrario di Jack, che era pure dannatamente bravo! Tanto da fargli sfuggire persino un leggero gemito, scatenando ancora più rossore ed imbarazzo da parte di Hiccup.
-         D-dai Jack.. basta.- si lamentò lui.
Jack rise, ma non pareva voler demordere, fortuna che Sdentato si spazientì e sbuffò forte.
Voleva volare e quei due stavano perdendo tempo. Fu allora che Jack lasciò la presa ed Hiccup poté nuovamente tornare al lavoro, anche se ammise che gli piaceva da morire quel ennesimo gioco sensuale di Jack.
Erano ormai cinque mesi che stavano insieme ed erano stati i mesi più belli della vita di Hiccup.
Ogni volta, ad accoglierlo al mattino, vi era il sorriso dolce e smagliante di Jack e ad accompagnarlo nella sera, i suoi dolci baci e i suoi abbracci.
Mai in tutta la sua vita si era sognato di innamorarsi di un ragazzo, ma ora aveva finalmente capito quello che era e non poteva esserne più felice.
Stare con Jack lo completava. Per una volta si sentì finalmente amato e desiderato, in tutti i sensi!
Non era una continua lotta, come con Astrid, con continui pugni e giusto qualche bacetto ogni millennio... con Jack era tutto assolutamente perfetto!
Hic finì di montare la sella e finalmente salì sulla groppa del suo migliore amico.
-         Allora, vieni anche tu?- domando Hic a Jack, che sorrise e balzò sopra all’animale.
-         C’è bisogno di chiederlo?-  domandò Jack divertito e i tre si alzarono in volo.
 
La volata mattutina durò un’ oretta, come sempre d’altronde. Quando i tre tornarono, a Berk c’era già più movimento.
Molta gente si era svegliata per andare al mercato di Berk e comprare gli alimenti per la colazione, altri invece erano già al lavoro, come Skaracchio, che al passaggio di Jack, Hic e Sdentato, li salutò contento.  Altri ancora, erano ad una grande arena, incavata nella roccia, intenti ad aspettare proprio Hiccup... i cavalieri di Berk!
Naturalmente, con la fine dello Snoggeltog, le “lezioni” all’accademia avevano ripreso il loro corso e Jack ormai era solito parteciparvi, anche solo da spettatore, sebbene trovasse molto interessanti le cose che Hiccup insegnava.
-         Ciao ragazzi!- li salutò Hic atterrando.
Gambedipesce, Moccicoso, i Gemelli Testa di  Tufo e Testa Bruta ed Astrid, lo salutarono di rimando.
Con quest’ultima il rapporto era migliorato! Stava sempre con Ruttolomeo, ma da quando Hic si era messo con Jack, non gli importò più, anche perché erano mesi che non incrociava per strada il simpaticone palestrato. Quindi tutto andava per il meglio in tutto e per tutto!
-         Come va? – domandò scendendo da Sdentato, mentre Jack decise di svolazzare ancora un po’ in giro per l’arena.
-         Tutto ok... se non fosse che qualcuno, abbia avuto la geniale idea di incenerire tutti i bersagli!-  disse Astrid indicando i gemelli che erano stravaccati sui colli del loro Bizzippo.
-         Se i bersagli non sono fatti per essere inceneriti, allora cosa li mettete a fare?- domandò Tufo con la sua solita voce impastata e con fare innocente. Astrid ringhiò, ma cercò di calmarsi.
-         Non preoccuparti, ne farò di nuovi.- disse Hic sorridente.
-         D’accordo ragazzi, oggi dobbiamo dare una mano con il raccolto! Ben presto il mercante Yoahn arriverà e dobbiamo trovarci pronti per ogni tipo di baratto!- aggiunse con fare allegro.
-         Ehm.. sì, ottima idea, se avessimo qualcosa da raccogliere.- disse Moccicoso.
Hic inarcò un sopracciglio.
-         Cosa vuoi dire?- domandò Hiccup. Nel sentire quella frase, anche Jack smise di svolazzare e si avvicininò.
-         Che non c’è nulla da raccogliere Hiccup!- disse Moccio.
-         Beh.. allora aiuteremo nel arare e seminare.- disse Hic.
-         Il problema, Hiccup, è che continua a nevicare. Certo, i draghi possono sciogliere la neve, ma non possono farlo ventiquattro ore su ventiquattro e nel caso i germogli iniziassero a crescere, potebbero rischiare di incenerirli.- spiegò Gambedipesce con più tranquillità rispetto al tono di Moccicoso.
Venne automatico per Hic guardare Jack, che però non sembrava troppo offeso da quella conversazione, anzi, ne sembrava abbastanza disinteressato.
-         Non capisco... ragazzi, questa è Berk! Nevica per nove mesi all’anno e negli altri tre grandina! Lo sapete tutti!-  tentò di convincerli Hiccup.
-         Ma siamo a Maggio... stiamo arrivando a quei tre mesi dove dovrebbe smettere di nevicare, Hic.. dovrebbe scaldarsi un po’, non credi? - spiegò sempre Gambe.
Hic non seppe come rispondere, tentennò un momento portandosi una mano alla nuca.
-         Ehm... sì, beh... vedrete che risolveremo la cosa. Intanto aiuteremo comunque con le piantagioni. Tentar non nuoce, no?- disse infine, con positività.
I ragazzi annuirono, svogliati, quando...
-         Hic, che hai sul collo?- chiese improvvisamente Astrid.
Hiccup si sentì mancare il respiro quando sentì la risatina stronza di Jack succedere a quella domanda...
Si portò una mano al collo, proprio dove un’ oretta prima Jack aveva poggiato le sue labbra.
-         N-niente!- disse Hiccup iniziando ad arrossire.
-         Non mi pare niente da come ti stai comportando.- disse Astrid divertita, mentre Jack stava piangendo dal ridere.
Hic si voltò automaticamente verso Jack per fulminarlo con lo sguardo.
-         Davvero! Non so di che stai parlando!- continuò Hic. Jack si cacciò a terra ridendo come un pazzo, tenendosi la pancia.
-         Ah no?- chiese Astrid avvicinandosi e togliendogli la mano dal collo – e questo?-
I ragazzi, nel vedere il segno rosso di Hic sul collo, sgranarono gli occhi ed emisero dei versi di approvazione.
-         Lei chi è?- domandò Astrid con fare furbo.
-         Chi?- chiese Hiccup ormai rosso come un peperone.
-         Quella che ti ha fatto questo! - lo stuzzicò.
-         E bravo Hiccup! Ti vedi con una vichinghetta e non ci dici niente?- disse Moccio sghignazzando.
-         Dicci chi è dai!- intervenne Testa di Tufo.
-         Ma... ma voi... ma fatevi gli affari vostri!- disse infine Hic, scocciato, liberandosi dalla presa di Astrid e correndo verso Sdentato, passando però vicino a Jack per sussurrargli
-         Sei un idiota.-
Jack non smise di ridere, anzi, tra le risa gli rispose – Lo so!-
Hic salì su Sdentato.
-         Allora? Andiamo?- disse infine.
I ragazzi alzarono gli occhi al cielo, ma ognuno di loro salì sul proprio drago.
-         Sappi che non finisce qui!- lo minacciò Astrid.
Hic alzò gli occhi al cielo. D’accordo, quel lato di Astrid gli dava parecchio sui nervi.
I ragazzi partirono con i propri draghi, verso i campi di Berk, seguiti da uno spirito del gelo ancora ridarello.
 
I cavalieri di Berk arrivarono dai campi di Backet e Bunch.
Gli Uncinati di Astrid, sciolsero la neve ed ararono il campo con la coda spinata, Hic e gli altri passarono con i sacchi di semi e seminarono.
Poi arrivarono i Gronki, alle tre in punto, con la concimazione.
Andarono anche dagli altri campi di Berk e alla fine della giornata finalmente ogni campo era stato arato ed inseminato, pronto a germogliare!
I ragazzi atterrarono nel piazzale innevato, gioendo.
-         Sì! Siamo grandi!- esclamarono.
-         Vedrete ragazzi che in poco tempo avremo degli orti rigogliosi!- disse Hiccup con positività.
Anche Jack atterrò, poggiando il bastone per terra, per poi poggiarglisi a sua volta sopra, appollaiandosi sulla parte ricurva.
I ragazzi si sedettero sulla neve, mangiando il loro pranzo al sacco, soddisfatti del lavoro appena svolto.
-         Forse il tuo folle piano potrebbe funzionare.- disse Moccicoso con la bocca piena.
-         Visto?- disse Hic tutto contento.
-         Ma sta di fatto che secondo me non è normale che nevichi ancora così tanto.- disse Gambedipesce. Hiccup si spazientì. Quel discorso iniziò a dargli fastidio. Niente neve significava niente Jack ed Hic non voleva assolutamente che il suo spirito del gelo se ne andasse.
-         Vuoi piantarla Gambe? Non è male la neve e ai ragazzini piace.- lo fulminò Hic. I ragazzi si guardarono straniti.
-         Hiccup, cos’è questo tuo attaccamento improvviso alla neve? Non ti era mai piaciuto il clima rigido di Berk.- osservò il grosso vichingo biondo.
-         Ah no?- domandò Jack divertito, per metterlo in difficoltà come al solito, difatti Hic arrossì.
-         No, cioè sì! Insomma! Ora è diverso.- disse Hic incrociando le braccia al petto.
-         Cosa è diverso?- intervenne Tufo.
-         Alla tua nuova ragazza piace la neve?- lo stuzzicò Astrid.
-         Non ho una ragazza e comunque i gusti possono cambiare con il tempo. Magari adesso mi piace la neve.-
-         Ah, io non ci credo!- disse ancora Astrid.
-         Cosa? Che i gusti cambiano?- chiese Hic
-         No, che tu non abbia una ragazza! Quello allora cosa sarebbe?- continuò la bionda indicando nuovamente il segno rosso.
Hiccup alzò gli occhi a cielo.
-         È un’ abrasione, mi sono fregato la pelle con la bretella della borsa, capita.- mentì Hic.
-         Sì... una bretella.. lì sul collo? Fosse stato sulla spalla potevi fregarci, ma il collo è decisamente ambiguo.- continuò la bionda.
-         Dai, dicci chi è Hic!- insistette Gambedipesce. Hiccup sbuffò.
-         Ragazzi, ma cos’è questo terzo grado? Non vi facevo così impiccioni!- li zittì finalmente il vichingo e i ragazzi stettero zitti, mentre Jack ancora ridacchiò.
-         Beh comunque a me non dispiace la neve, io non soffro il freddo, per me potrebbe essere già estate.- disse Moccicoso sdraiandosi sulla neve e portandosi le braccia, nude, dietro al capo.
Hiccup ridacchiò.
-         Attento a non coprirti bene, altrimenti Jack Frost ti morderà il naso.- disse lanciando un piccolo sguardo a Jack che inorridì.
-         Ma piuttosto che mordere quel tizio mi stacco tutti i denti!- esclamò Jack scatenando una risata da parte di Hic, che però non venne presa in considerazione dai ragazzi.
-         Jack Frost? E chi è Jack Frost?! Se prova a mordermi gli mozzerò la testa con la faccia!- esclamò Moccio mettendosi seduto ed alzando il pugno con fare minaccioso.
Jack rimase perplesso – ok... ora questa me la spiega... come farebbe a mozzarmi la testa con la faccia?!-
Hic ridacchiò, ma comunque cercò di spiegarsi a Moccicoso.
-         Jack Frost è lo spirito del gelo. È lui che porta il freddo e la neve ed è lui che sta facendo nevicare.- disse gentile.
Jack si voltò immediatamente verso di lui, con lo sguardo colmo di gioia. Aveva capito quello che il vichingo stava facendo.. stava cercando di rendere la sua “leggenda” famosa, per far si che così le persone credessero in lui.
-         Grazie...- gli disse Jack dall’alto del suo bastone. Hic gli rispose con un sorriso gentile.
-         Ehi! La conosco questa storia! Avevo sentito Skaracchio parlarne!- disse Gambe tutto emozionato. Jack sgranò gli occhi... era sulla buona strada per essere visto anche da altre persone e tutto per merito del suo amato Hic!
-         Ah! Io non credo a queste scemenze!- disse Moccicoso.
-         Scemenze?!- esclamò indignato Jack, creando una palla di neve e lanciandola sulla faccia di Mocciocoso con così tanta forza che questo si ribaltò all’indietro, finendo nuovamente sulla neve.
-         Chi è stato?!- domandò Bruta
-         Chiunque sia, ha la mia completa stima!- disse il fratello e i due gemelli si tirarono una “testata” di approvazione.
-         Hic, sei stato tu?-  chiese Astrid sorpresa.
-         No! È stato Jack Frost!- rispose Hic.
-         Davvero?! Oh!!! E dov’è? Lo voglio vedere!- disse Gambedipesce. Jack sorrise. Era probabile che entro fine giornata, il grande Vichingo dai capelli biondi sarebbe riuscito a vederlo.
-         Sì, sì, sì... Jack Frost... vediamo se con questo fai ancora lo spiritoso Hic!- disse Moccicoso lanciando un enorme palla di neve che fece volare a terra Hiccup, sommergendolo anche.
-         Ah! Questo non dovevi farlo!- disse Jack scendendo dal bastone e lanciando un’altra sfera di neve a Moccio.
-         Ehi! Gambedipesce!- si lamentò questo.
-         Non sono stato io!-
-         Sì certo! Dillo a qualcun altro!- disse il vichingo dai capelli neri lanciandogli una sfera di neve, ma mancandolo e colpendo Astrid che era al suo fianco.
-         Ehi! Moccicoso!-  urlò questa.
-         Oh! Senti! Avevo il sole negli occhi Astrid! – naturalmente la vichinga rispose con un’altra palla di neve, facendo così volare all’indietro Moccio, che finì tra i gemelli che iniziarono a sommergerlo.
Fu così che iniziò una grande battaglia a palle di neve tra i cavalieri di Berk alla quale però si unì anche un misterioso ragazzo dai capelli bianchi.
I ragazzi scappavano, correvano e si lanciavano neve. Per un momento sembrò a tutti di essere tornati bambini.
Jack rideva come un matto. Adorava giocare a palle di neve e quasi gli sembrò che lo potessero vedere, dato che Hic gli lanciava a sua volta delle sfere candide.
Jack rispondeva con agguati improvvisi, cacciandolo a terra e dandogli veloci baci, così che gli altri ragazzi non notassero nulla di troppo strano. Per Hic scivolare sulla neve era abbastanza facile vista la gamba di ferro... se solo avessero saputo a cosa erano dovute realmente quelle scivolate...
I ragazzi continuarono così per un po’, lanciandosi morbida neve, fino a quando Gambedipesce non passò improvvisamente attraverso a Jack, facendolo ritornare bruscamente alla realtà.
Jack si fermò di colpo ricordandosi che lì soltanto Hiccup poteva vederelo...
Detestava quando le persone gli passavano attraverso, lo faceva sentire una nullità, un essere invisibile, inumano...
Hiccup notò l’improvviso cambiamento d’umore del suo amato e così si avvicinò a lui.
-         Jack.. tutto bene?- gli chiese preoccupato.
-         Hiccup, con chi stai parlando?- chiese Moccicoso.
-         Tranquillo Hic, va tutto bene... è solo che...- rispose Jack voltandosi verso i ragazzi – mi fa sempre molto male...- continuò.
Hic si voltò anche lui verso i cavalieri di Berk, che anche loro si erano fermati, fissandolo in modo strano.
-         Ehm, io...- disse Hiccup per poi voltarsi verso Jack. L’albino gli fece un leggero sorriso di incoraggiamento, era il momento della solita finta.
“Con chi parli Hiccup?” “Con nessuno.”
-         Con Jack Frost.- rispose lui. Jack sgranò gli occhi, mentre i ragazzi lo guardavano straniti.
-         Eh?-
-         Sì! Stavo parlando con Jack Frost. Lui è qui! Davanti a voi. È lui che ha fatto partire la battaglia a palle di neve, è con lui che mi vedete parlare ogni tanto ed è lui che mi ha fatto questo.-  disse infine indicandosi il segno rosso sul collo.
-         Hic, ma che stai...?- chiese Jack
-         Lasciami fare.-
I ragazzi impallidirono, lanciandosi dei brevi sguardi.
-         Hic... stai bene?- chiese Astrid preoccupata.
-         Benissimo! Mai stato meglio!- disse il vichingo cingendo Jack per la vita, che per loro equivalse al vuoto.
Jack lo guardò stranito e preoccupato. Era saggio comportarsi così? Avrebbero capito o lo avrebbero reputato un pazzo?
-         Hiccup... forse dovresti andare a casa, temo che ti sia preso un malanno.- gli disse Astrid.
-         No Astrid, sto bene e sto dicendo la verità.-
-         Sì, certo! Però forse e dico forse, dovresti riposarti un po’... è stata una giornata pesante ed inoltre fa molto freddo.-
-         Non fa più freddo di come faceva ieri o l’altro ieri o un mese fa.-
-         D’accordo, ma... cerca di capirci Hic, stai dicendo che stai parlando con uno spirito invisibile, maschio... e ci stai anche dicendo che sarebbe stato lui ad averti fatto.. quello...- disse indicando il segno rosso sul collo.
-         Hiccup... non sarai mica effemminato?- chiese Moccicoso indietreggiando ed anche Tufo fece lo stesso.
-         Moccio!- lo rimproverò Astrid tirandogli un pugno.
Hiccup sgranò gli occhi, shockato ed offeso.
-         Mi state dicendo che è questo che vi preoccupa? Non il fatto che io possa “parlare da solo”, ma che io sostenga di avere una relazione con un ragazzo?-
I cavalieri di Berk si lanciarono degli sguardi preoccupati.
Jack nel vedere la piega che stava prendendo quella discussione picchiettò con un dito sul braccio di Hic, per catturare la sua attenzione.
-         Hiccup, basta... andiamocene.- gli disse.
Hic lo guardò preoccupato, per poi voltarsi lievemente verso i ragazzi ed annuire tristemente.
-         D’accordo...- sussurrò con delusione, voltandosi verso Sdentato e salendogli sul dorso.
-         Hiccup!- lo richiamò Astrid, ma il ragazzo si alzò in volo.
I cavalieri di Berk rimasero a guardarlo attoniti.
-         Secondo voi diceva sul serio?- domandò Tufo.
-         No, è ovvio che scherzava! Hiccup è strano, è vero.. ma così strano no... spero.- disse Moccicoso.
-         Coraggio ragazzi.. andiamocene.- disse Astrid continuando a fissare la sagoma di Hic che si faceva lontana, per poi voltarsi verso Tempestosa e salirle in groppa per tornare a casa. Lo stesso fecero gli altri, eccetto Gambedipesce, che era rimasto a fissare Hiccup, dato che per un momento gli era parso di aver visto un ragazzo vestito di marrone, con i capelli bianchi ed un bastone dalla punta ad uncino, volare a fianco di Hiccup.
 
I due ragazzi atterrarono sulla cima della montagna di Berk. Lì il freddo e la neve la facevano da padroni, ma era l’unico posto dove sapevano che nessuno li avrebbe seguiti, inoltre era un posto molto incantevole, che aveva scoperto Jack. La vista era mozzafiato e tra la neve si potevano vedere spuntare delle stelle alpine.
Hic scese da Sdentato ed iniziò a camminare avanti ed indietro, furioso.
-         Ma li hai sentiti?! Dico, ma saranno idioti?! La cosa che li spaventa non è che io possa essere impazzito, ma che mi possano piacere i maschi?! – sbraitò.
-         Che cosa ti aspettavi, che ti sarebbero saltati addosso tutti felici e contenti dicendoti “siamo così contenti che tu sia diverso” ?- domandò Jack.
-         Avrei sperato che capissero e che magari ti vedessero! Così magari avrebbero smesso di cercare di mandarti via!-  rispose subito Hiccup.
Jack tacque per un momento, per poi avvicinarsi al compagno ed abbracciarlo da dietro.
-         Grazie...- gli sussurrò soltanto. Bastò questo per far calmare Hiccup, che strinse le braccia di Jack con le mani e ruotò il capo verso quello dell’albino per unire nuovamente le loro labbra.
I due iniziarono a baciarsi dolcemente, sotto la neve, in quella piccola valle sulla cima della montagna, completamente soli dato che Sdentato nel vedere i due baciarsi nuovamente, aveva deciso di farsi una passeggiata.
Hic ruotò tutto il corpo verso Jack e gli circondò il collo con le braccia, stringendosi a lui ed approfondendo il bacio.
Anche Jack strinse di più le presa e pian piano i due si sedettero sulla neve, senza staccare le labbra da quelle dell’altro.
Hiccup affondò le dita tra i capelli bianchi e candidi di Jack, mentre lui sfilò delicatamente il pellicciotto di Hiccup, per poi farlo sdraiare sulla neve, sotto di lui.
Hiccup venne presto colto da brividi, ma non solo di piacere, questa volta anche di freddo, visto che la neve aveva iniziato a bagnargli la tunica verde pistacchio e quindi anche la schiena.
-         J-Jack...- disse questo contro le labbra dell’altro, che interpretò il richiamo come una richiesta di continuare e Jack fece intrufolare le dita sotto la maglietta di Hic, che rabbrividì ancora di più a causa della neve che ora era in contatto diretto con la sua pelle.
-         Ah! J-Jack n-non qui!- disse Hiccup alzandosi improvvisamente da terra ed interrompendo quindi quel contatto sensuale. Jack rimase confuso.
-         Come?- chiese con la mente ancora immersa in quel magico mondo che erano le labbra di Hiccup.
-         F-fa freddo..-  disse il giovane vichingo, stringendosi nelle braccia e tremando.
Jack allora si guardò attorno e finalmente capì. Che egoista era stato! Jack non provava freddo, ma Hiccup sì e in quel momento stava rischiando di prendersi addirittura un malanno!
Jack cercò immediatamente il pellicciotto che gli aveva tolto ed una volta trovato si avvicinò da Hiccup e glielo poggiò sulle spalle.
-         Scusa...- gli disse imbarazzato. Hic gli sorrise lievemente.
-         Tranquillo... m-mi stava piacendo...- disse arrossendo.
-         Anche a me.- gli rispose Jack ridacchiando.
I due si guardarono per un momento ed Hic lo abbracciò
-         Ti amo...- gli sussurrò.
Jack nel sentire quella frase s’impietrì. In tutti quei mesi che erano stati insieme, mai gli aveva detto una cosa del genere... era... era bellissima...
Era la cosa più bella che gli avessero mai detto. Per la prima volta Jack si sentì veramente amato ed apprezzato da qualcuno, nonostante non fosse umano, nonostante molte volte rischiasse di fare del male ad Hic per il freddo... aveva capito che Hiccup lo amava davvero, in tutto  e per tutto... amava il fatto che lui fosse Jack Frost e quindi tutto quello che ciò comportava.
Jack sorrise e si abbassò a sussurrargli all’orecchio
-         Anche io...-
I due rimasero lì, abbracciati , tra la neve  e le stelle alpine, mentre il sole tramontava dietro l’orizzonte, colorando la neve e le pareti rocciose di colori caldi e intensi, in perfetto contrasto con l’ambiente freddo di quel monte... ma dopotuto era questo il bello... due cose così diverse come il freddo e il caldo... uniti insieme formavano... la perfezione. 
  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Dragon trainer / Vai alla pagina dell'autore: Night Fury96