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Autore: Bradamante    18/02/2008    7 recensioni
Uno scoiattolo, Oscar, André, Alain e quattro condizioni impossibili... fic pegno! Pairings: Oscar/André; André/caratteri originali - leggero.
Genere: Romantico, Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nel frattempo, André, che cercava di allontanarsi dal palazzo per andare a sbronzarsi alla taverna, fu bloccato dalla nonna: “André! Porta la cioccolata a madamigella Oscar, io sono troppo stanca questa sera!”

Lui cercò di evitare questa corvée, ma l'antenata fu inflessibile. Si trovava ora davanti alla porta della camera di Oscar con il vassoio. Non avrebbe mai voluto essere là, ma non aveva scelta e bussò alla porta. Oscar sussultò, come svegliandosi da un sogno, e fu sollevata, quando, dopo aver detto meccanicamente “avanti”, sulla soglia apparve André.

Vieni, André, entra.”

Ehu... la nonna mi ha chiesto di portarti la cioccolata... si sentiva stanca... scusami... me ne vado immediatamente.” disse, posando il vassoio con la cioccolata sul tavolino, vicino alla bottiglia. Notò che la bottiglia era mezza vuota.

Si raddrizzò e fu stupito di sentire la voce di Oscar dire: “No, André, resta un poco... volevo chiederti... sai qualcosa sugli scoiattoli?”

André fu sorpreso dalla domanda. “Che cosa?”

Eh, beh, c'è questo strano scoiattolo qui.. sulla scrivania...”

André guardò sulla scrivania e vide lo scoiattolo. “Oh, che carino! Che cosa ci fa qui?”

Oscar si avvicinò ad André: “È uno strano animale... non trovi anche tu che somigli a mio padre?”

André guardò Oscar e poi lanciò ancora un'occhiata alla bottiglia.

Uhm... se lo dici tu, Oscar... penso che sia ora di andare a dormire... a riposarsi...”

Oscar fece segno di no, scuotendo la testa. “André, ho bisogno di parlare con te.”

André sentì un brivido lungo la schiena: l'ultima volta che lei gli aveva detto di aver bisogno di parlargli in questa stessa camera era stata una catastrofe. Tuttavia, non poteva dire di no...

Siediti, André.”

Si sedette sulla sedia e Oscar si sedette davanti a lui. André tratteneva il respiro, tra paura e speranza... lei aveva parlato con una voce così dolce e tenera... Lo scoiattolo guardò la scena e comprese che i suoi sforzi non avevano raggiunto il suo scopo! Lei non aveva capito niente, e peggio... stava per dire qualcosa a quell'uomo! L'uomo di cui lei era innamorata... l'aveva riconosciuto!

Lo scoiattolo si lanciò dalla scrivania e corse verso Oscar, mentre lei cominciava a parlare: “André... non è facile dire quello che ti devo dire questa sera, ma... sono successe tante cose ultimamente... e soprattutto... ho capito qualcosa di importante... non lo credevo possibile, ma il mio cuore... io so adesso che cosa il mio cuore mi diceva e non volevo ascoltare...”

André spalancò gli occhi per lo stupore, mentre il suo cuore cominciava a battere all'impazzata... lei non gli aveva mai parlato così dei suoi sentimenti, poteva essere che...

Lo scoiattolo aveva raggiunto Oscar e si arrampicò sulla sedia e poi sulla sua spalla... cercò di fermarla tirandole una ciocca di capelli. “Ouch!” fece Oscar “Lasciami, ma che ti prende?” e acchiappò lo scoiattolo e lo posò sulla tavola. Il piccolo faceva segno che no, lei non doveva parlare: baciare quell'uomo, saltargli al collo, ma non dirgli niente! Altrimenti sarebbe stato il disastro!

Oscar non comprendeva gli strani gesti del piccolo roditore, e nemmeno André: “Sembra già affezionato a te, pare quasi geloso!” disse lui, cercando di fare una risatina.

Uhm... sì, forse gli ricordo il suo vecchio padrone... è evidente che è uno scoiattolo domestico...”

Oscar deglutì e riprese: “André, ti devo dire una cosa importante...”

Dimmi, Oscar...” fece André con una voce calda.

Oscar prese tutto il suo coraggio, e si decise a parlare: era tempo di aprire il suo cuore all'uomo che amava.

Ascolta, André, bisogna che tu comprenda che non potrei mai amare un altro uomo che non sia Fersen.”

Aveva appena pronunciato queste parole che realizzò che cosa aveva detto, portandosi la mano alla bocca, spalancando gli occhi. André si pietrificò per effetto delle parole di Oscar, mentre lo scoiattolo si batteva la fronte con la sua zampetta, in un gesto drammatico.

André si alzò e con una voce glaciale che voleva soffocare il dolore senza riuscirvi disse a Oscar: “Io credo che... sia ora che io me ne vada... sì...” E senza dire una parola di più, si diresse alla porta.

Oscar si riscosse dal suo stupore per dirgli: “André, aspetta!” ma lui fece una riverenza e uscì.

Oscar si prese la testa fra le mani: come era stato possibile! Non capiva... perché quelle parole erano uscite così dalla sua bocca? Sentiva le lacrime scorrerle lungo le guance e si alzò anche lei, per andare a coricarsi, gettandosi sul suo letto, senza nemmeno cambiarsi i vestiti, singhiozzando. Dopo qualche secondo, sentì qualche cosa accarezzarle i capelli: lo scoiattolo l'aveva raggiunta nella sua camera e la stava accarezzando sulla testa con la sua zampetta, per consolarla. Si asciugò le lacrime con la manica della camicia.

Grazie, piccolo mio... domani è un altro giorno... gli spiegherò tutto domani.” e dopo queste parole si addormentò, sfinita.

Lo scoiattolo scosse la testa: bisognava seguirla e starle vicino per aiutarla a cavarsela. In fin dei conti, lei era sua... figlia!

Il sole autunnale dardeggiava con i suoi pallidi raggi quel mattino. Oscar si risvegliò, e la prima cosa che lei notò fu uno scoiattolo addormentato contro il suo petto, tutto acciambellato. Lei si era addormentata ancora vestita e i suoi abiti erano tutti stropicciati. Lo scoiattolo si svegliò anche lui e si sedette sul letto. Aveva le guance vuote: prima di addormentarsi aveva trovato un posto in quella camera per nascondervi le sue provviste... la cosa sarebbe andata per le lunghe e bisognava avere una riserva di cibo più vicino.

Oscar si alzò per rinfrescarsi e per cambiarsi i vestiti, mentre lo scoiattolo si girava. Lei notò ancora una volta i gesti quasi umani dell'animale. Pensò a quello che era successo la sera prima, e non capiva... perché aveva detto quelle parole? Non era assolutamente quello che lei voleva dire! Aveva bevuto troppo? Maledì quell'abitudine di bere la sera: una volta non era così. Ma che diavolo, che cosa era successo nella sua vita? Era ora di cambiare: era colpa sua se André forse non voleva più saperne niente di lei... ma se davvero era così... non sapeva che ne sarebbe stato della sua vita. Il suo cuore si strinse: non poteva immaginare la sua vita senza André.

Nel frattempo André si era svegliato e aveva cominciato le sue corvées. Faceva il suo lavoro nella scuderia come un automa, il vuoto nel cuore. Ancora una volta l'aveva persa... lei gli aveva detto quelle parole che suonavano come una condanna a morte. Dopo aver finito il suo compito andò a fare colazione, poiché la nonna lo aspettava in cucina.

Intanto Oscar era scesa ed era andata in cucina, perché adorava fare colazione lì, con la nonna e con André. E lei gli avrebbe parlato, spiegato, si sarebbe scusata... e gli avrebbe detto quanto lo amava, se non era troppo tardi. Aveva sulla sua spalla sinistra un piccolo passeggero: lo scoiattolo si era piazzato là all'inizio, per meglio sorvegliare la situazione, dopo che Oscar aveva finito di spazzolarsi i capelli. La cosa la divertì e lasciò il piccolo animale sulla sua spalla. Entrò in cucina e venne accolta da una nonna tutta sorridente e dal profumo dei biscotti al cioccolato che quest'ultima aveva appena sfornato.

Oh, buongiorno piccola mia, ti sei svegliata molto presto, oggi! Ma che cos'hai sulla spalla?” fece la vecchia signora, avvicinandosi.

Mioddio un topo!” urlò la nonna, afferrando la scopa.

Dove?” fece Oscar, girandosi per vedere questo topo.

Ma sulla tua spalla! Ahhhhhhh! Chiamo aiuto!”

Oscar ridendo: “Nonna, è ora di cambiare le lenti dei tuoi occhiali! Non c'è nessun topo, questo qui è uno scoiattolo!”

Che cosa? Ma che ci fai con uno scoiattolo?”

Diciamo che mi ha adottata” fece Oscar, senza sapere che le sue parole erano più vere di quello che poteva sospettare.

Beh, non lo farai mica sedere a tavola!”

Non preoccuparti, è molto pulito...”

La vecchia signora sgranò gli occhi, ma non disse nulla perché Oscar sembrava più serena con quel piccolo animale.

Oscar si sedette a tavola, e lo scoiattolo passeggiò lungo il suo braccio per andare a mangiare sulla sua mano, dove lei aveva messo un biscotto. Lo scoiattolo pensò che non era niente male, dopo tutto, avere una figlia umana.

Mentre Oscar beveva il suo the, André entrò in cucina e fu sorpreso di vederla già in piedi.

Lei lo vide e gli disse: “Buongiorno André.”

Buongiorno, Oscar.” rispose lui.

Il silenzio caduto fra i due giovani fece comprendere alla nonna che era meglio lasciarli soli, perché era evidente che avevano litigato. E lei non voleva sapere perché.

Bene, vado a cercare degli stracci nuovi per lavare i piatti. Fate la vostra colazione.” e dette queste parole uscì.

Senza dire una sola parola André si sedette a tavola e prese il suo the. Oscar lo guardava senza sapere come affrontare l'argomento. Lo scoiattolo era andato a scegliere un altro biscotto nel piatto.

Oscar prese un gran respiro e disse: “André, riguardo a ieri sera...” cominciò, ma André l'interruppe bruscamente: “Non c'è niente da aggiungere, sei stata chiara, ho capito.”

Oscar s'irrigidì, ma prese coraggio: “No, André, c'è un malinteso, forse ero troppo stanca, non lo so...”

André la guardava con stupore: lei aveva una voce così dolce, un viso così addolorato, degli occhi... no, stava ancora facendosi delle illusioni! Lo scoiattolo, ancora nel piatto, era stato distratto dai biscotti, troppo buoni! E non si rese conto di che cosa stava per succedere.

André guardò Oscar con dolcezza e disse: “Va bene, Oscar, ti ascolto... dimmi...”

Ascolta, André, bisogna che tu comprenda che non potrei mai amare un altro uomo che non sia Fersen.”

Il rumore della sedia rovesciata riscosse lo scoiattolo dalla sua estasi gastronomica e gli fece realizzare la situazione: era successo ancora, lei aveva parlato, aveva detto ancora la stessa cosa e lui non era stato capace di evitarlo! André era in piedi, stupefatto, e Oscar era pietrificata sulla sua sedia: lo scoiattolo guardò l'uno e l'altra, sgomento. André serrò i pugni e fuggì.

Oscar si alzò anche lei: “No, André, aspetta!”

E si lanciò ad inseguirlo, correndo disperatamente. Lo scoiattolo si gettò dalla tavola e cercò di correrle dietro. Oscar uscì dalla cucina, ma André era scomparso. Tuttavia, Oscar immaginava dove potesse essere andato e si diresse verso la scuderia, il cuore gonfio d'angoscia e la mente sconvolta: com'era stato possibile, questa volta era sicura di non essere sbronza! Davanti alla grande porta della scuderia prese un gran respiro, prima di aprirla: la luce del giorno entrò con lei e vide André che stava sellando il suo cavallo.

André aspetta!”

Lui continuò il suo lavoro senza dire una parola.

André, ti prego, aspetta, ascoltami!”

André s'immobilizzò, come se stesse cercando di controllare le sue emozioni, poi si girò verso di lei. La guardò in silenzio. Lo scoiattolo aveva raggiunto Oscar e si era arrampicato su di lei andando a mettersi sulla sua spalla.

Ascoltami...” disse lei mentre lo scoiattolo gli tirò ancora una ciocca, ma lei era così presa che non se ne accorse nemmeno.

Ascoltarti ancora?” disse lui. “E perché? Tu hai già detto tutto... se potevo credere che eri ubriaca ieri sera, mi sembra che stamattina ti sia ben passata la sbronza. Non capisco per quale motivo tormentarmi! Tu lo sai che ti amo, che non posso stare senza di te, mai, e tuttavia tu mi ferisci, è crudele!”

Oscar fece un passo verso di lui, tendendo le mani: “No, André, ti sbagli, io non volevo ferirti, credimi, ti prego!”

Lui sospirò: “È ben difficile comprendere allora...”

Oscar aveva le lacrime agli occhi, era tutta tremante e sembrava così sincera: “André, io non so che cosa è successo, io conosco i miei sentimenti ora, sono cambiati...”

Lo scoiattolo cercò di fermarla ancora, tirandole la ciocca di capelli, ma lei lo prese delicatamente e lo posò su di una delle selle.

Lo scoiattolo protestò, ma niente da fare, lei continuava: “Sì, i miei sentimenti sono cambiati, ho visto qual è la cosa più importante, ho realizzato chi è l'uomo più caro, quello che sarà sempre qui per me...”

André lasciò cadere le braccia lungo i fianchi, era affascinato da Oscar, lei era così diversa... così... così donna! La forza della speranza che l'aveva sostenuto fino a quel momento continuava a infondergli nel cuore il coraggio: l'avrebbe ascoltata ancora, sì, lo sapeva che qualsiasi cosa lei avesse fatto, sarebbe stato sempre lì per lei, fino alla fine.

Va bene Oscar... i tuoi sentimenti sono cambiati... allora tu accetti la tua femminilità e già questo è meraviglioso... ho sempre sperato che tu non rinnegassi il tuo essere donna, ma anche... ho sempre sperato che i tuoi occhi di donna si posassero su di me. Lo so, è folle, ma non si può dare ordini al cuore, lo sai... Oscar, non lasciarmi in questa agonia, per favore...”

Oscar scosse la testa: “Oh, André, non ho mai voluto farti soffrire, veramente... perdonami, perdonami...”

Lo scoiattolo si era già arrampicato sulle gambe di Oscar cercando di nuovo di fermarla.

Troppo tardi: “Ascolta, André, bisogna che tu comprenda che non potrei mai amare un altro uomo che non sia Fersen.”

Non si sarebbe saputo dire chi tra i due avesse la faccia più stupefatta, se Oscar o André. Quest'ultimo si girò, finì di sellare il cavallo e uscì senza dire una parola. Oscar era paralizzata.

Ma... che... cosa... che cosa mi prende! Ho appena detto tutto il contrario di quello che volevo dire! Non è possibile! André! André! Per favore aspetta! Aspetta! A...” ma lui era già partito al galoppo.

Oscar cadde in ginocchio, disperata, piangendo calde lacrime. Lo scoiattolo saltò sulla sua spalla e con la sua morbida coda cercò di asciugare le sue lacrime.

Oh, grazie piccolo mio” disse lei accarezzando la testa del piccolo roditore “io non capisco... si direbbe che io non sia più capace di dire la verità riguardo ai miei sentimenti... come se ci fosse un sortilegio...”

Lo scoiattolo fece segno di sì con la sua piccola testa. Oscar si pietrificò per la sorpresa, poi prese lo scoiattolo nelle mani e lo mise davanti al suo viso, guardandolo da vicino.

Cosa? Ho le allucinazioni? Mi è sembrato di vederti annuire.”

Lo scoiattolo mosse ancora la sua testa per dire di sì.

Ehhh? Tu capisci quello che ho detto?”

Ancora una volta lo scoiattolo annuì.

Sto certamente sognando.”

Lo scoiattolo fece segno di no.

A... allora... se non sto sognando... è vero che non sono più capace di dire la verità riguardo ai miei sentimenti... per un sortilegio?”

Lo scoiattolo fece segno di sì.

Continua...


Note:

[1] Seconda condizione: Oscar dovrà dire 3 volte nella fic: “Ascolta, André, bisogna che tu comprenda che non potrei mai amare un altro uomo che non sia Fersen.”

Se pensavate che la prima condizione fosse difficile... ^__^

Allego una fanart che ho realizzato proprio per questa fanfic: la colazione di Oscar e dello scoiattolo nella cucina di palazzo Jarjayes.

Purtroppo, siccome non si possono inserire fanarts più larghe di una certa dimensione, ho dovuto tagliarla un po' e sacrificare parte dello sfondo, perché semplicemente riducendola di dimensioni perdevo troppa definizione.

Grazie per le recensioni!

@ kira91: Mi hai sgamata subito! È proprio vero, mi sono ispirata a “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare. Sei la prima persona che se n'è accorta, sul sito francese nessuno l'ha notato. Complimenti per la tua conoscenza della letteratura.

@ Daydreamer: grazie! Ammetto che questa volta ho dovuto pensare parecchio, soprattutto per mettere insieme tutte e quattro le condizioni in modo logico!

@ Hatori: tranquilla, non farò impazzire Oscar... vedrai... le mie storie hanno sempre un lieto fine... la storia originale è già abbastanza drammatica, e io ho bisogno d'immaginare qualcosa di bello. Secondo me è per questo che esistono le fanfics. ^___^

@ Nisi: Grazie carissima! Lo scoiattolo è veramente un grande personaggio. ^^ Dopo aver scritto questa fic sono andata anch'io a vedere il film (avevo solo guardato i trailers) e mi è piaciuto molto.

@ Juuhachi Go: sono contenta che ti sia piaciuta! Spero che ti piaccia anche questo nuovo capitolo.

   
 
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