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Autore: Akune_Niives    11/08/2013    2 recensioni
Sogni. Raven ne ha fatti molti, nella sua vita. Ma mai come questo. Il sogno che le cambierà la vita, che le farà veramente scoprire chi è. Che le farà scoprire chi è Lui. Il giovane che sogna ogni notte. Un'illusione? O un avvertimento del destino?
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era buio.


Correvo.


Non sapevo verso dove ne con quale forza le mie gambe si muovessero così velocemente.

Era innaturale.

Eppure stavo correndo.
Sentivo il cuore scoppiarmi nel petto e il respiro farsi affannoso.
Non sapevo dov’ero, ma di una cosa ero certa: ero in un bosco. Le foglie cadute ed i ramoscelli secchi si spezzavano sotto ai miei piedi ed i rami mi graffiavano il volto.

Un lento respiro attirò la mia attenzione.
Era qualcosa dietro di me. Cercai di voltarmi ma persi l’equilibrio e caddi a terra, contro il tronco di un albero.
Mi rialzai lentamente e qualcosa, dall’alto, atterrò a pochi metri da me. Mi voltai e quella vista mi tolse il fiato. Era un essere umano, un ragazzo per la precisione.

Era bellissimo.


C’era però qualcosa che non andava.
Stava ringhiando contro di me.
Un istinto innaturale mi fece accucciare in una difesa improvvisata, digrignando i denti.
Mi sentii ridicola, ma il mio, a quanto pare, avversario indietreggiò vistosamente. Lessi nel suo sguardo odio e disprezzo.
Il mio corpo si voltò per ricominciare a correre, ma con un balzo il mio “nemico” mi piombò di fronte, mi afferrò il braccio e mi scaraventò verso un altro albero. Sentii il tronco spezzarsi all’impatto con il mio corpo. Alzai la testa e lo fissai.
Era più vicino di quanto mi aspettassi.
Ci guardammo per secondi interminabili, senza proferir parola. In quegli istanti di silenzio colsi l’occasione per guardarlo: era biondo, aveva i capelli che gli sfioravano le spalle. Un volto quasi marmoreo. Sembrava giovane, se non fosse stato per gli occhi; erano rossi, stanchi, circondati da profonde occhiaie, come se rispecchiassero la sua vera età.
La domanda venne spontanea ed uscì dalle mie labbra come un sussurro:


-Chi sei, tu?-


Lui mi fissò intensamente. Sembrava che ogni traccia di odio fosse svanita.
Abbassai lo sguardo e vidi uscire dal colletto della sua maglia un segno nero, vicino al collo. Doveva essere la parte iniziale di un tatuaggio.


-Svegliati, Iris.-


Tornai a guardarlo.


-C-Come?-
 
Mi fissò sorridendo


-Svegliati, farai tardi.- ripeté.


Non era la sua voce. Sembrava più sul femminile. E anche familiare.
Mi sentii afferrare per le spalle.
Lui stava come sparendo.

Qualcosa iniziò a scuotermi.


-Vuoi svegliarti? Forza!-

Spalancai gli occhi e trovai quelli di mia madre.


-Finalmente! Buongiorno, eh. Farai tardi a scuola, sbrigati.-
 

Si alzò dal mio letto e corse verso non so dove.
Mi guardai attorno.
Ero in camera mia, il bosco era sparito, insieme a Lui.

Mi alzai dal letto e uscii di camera. Subito sentii mia madre urlare dal piano di sotto.
Andai in bagno e mi preparai, ripensando a quello che avevo appena sognato.
Presi lo zaino e scesi le scale che portavano in cucina. Capii dopo pochi istanti il perché delle grida di mia madre.
Mia sorella si rifiutava di fare colazione. Come da copione.
 

-Ma non ho fame! Non lo voglio, NO!- strillava mia sorella, testarda.


-Per l'amor del Cielo, Maya. Se non mangi adesso, avrai fame più tardi quando sarai in classe. E lo sai che la maestra non ti darà il permesso! Ti sentirai male e mi toccherà venirti a prendere e sai che non posso! Adesso, apri quella dannata bocca e mangia quei dannati cereali!- gridò mia madre.

Sembravano due bambine della stessa età, senza dare cenno di smettere.
Presi una mela e mi avvicinai alle uniche due persone che conoscevo capaci di litigare già dalle 7 e 30 di mattina.


-Allora facciamo così: io adesso prendo la Terra.-

Feci vedere a mia sorella la mela appena lavata e che stavo iniziando ad incidere con un coltello, formando alla meno peggio le nazioni

-E ci nascondo dentro dei tesori.- dissi, riferendomi ovviamente ai semi della mela.
 

-E io sono un mostro che deve prendere i tesori per diventare più forte!- gridò mia sorella.

Afferrò la mela e iniziò ad addentarla con foga.
Mia madre mi si avvicinò e mi guardò malissimo.


-Ci sarà pure un altro modo per farle mangiare qualcosa, la mattina.- mi sibilò contro.


-Di sicuro - le risposi -Ma tu sei sua madre, dovresti trovartelo da sola un nuovo modo. Per adesso conosciamo solo questo, che ti vada bene o no.-

La guardai per un attimo, afferrai la borsa e uscii di casa. La sentii urlarmi qualcosa dietro, ma non le diedi ascolto.
Iniziai a camminare verso la mia scuola.
Era un edificio poco luminoso, visto che in passato era stato un carcere.
Era frequentato da quasi il 70% della popolazione della mia città. 

Ma voi vi starete chiedendo chi sono e perché vi sto raccontando questa storia.

Mi chiamo Raven McCay, ho 17 anni e vivo con mia madre e mia sorella in una piccola città della Carolina del Sud. Mio padre non c'è più da quasi 6 anni e mio fratello maggiore si trasferì nel Vermont tre anni fa. La scuola che frequento è la Internetional Psicology High School.
Sembra una scuola molto importante, sia per l'aspetto imponente sia per il nome che inganna. Ma quando sei all'interno lo senti. Percepisci cos'era stato prima.
Ancora con le sbarre alle finestre, a me sembrava sempre il solito carcere dove centinaia di studenti e insegnanti passavano più di 10 ore giornaliere al suo interno senza far caso al passato.
Mi sembrava di sentirlo, di vederlo, appena entravo nel giardino creato artificialmente. Sentivo la presenza dei carcerati che non c'erano più. Rivedevo scene quotidiane assurde. Sapevo cosa c'era stato, mentre ormai gli altri non ci facevano più caso da anni.
Mi faceva sempre uno strano effetto entrarci.

-Ancora a pensare quanto faccia schifo questo posto?-

Mi voltai e fissai il mio migliore amico che mi aveva appena affiancato.

-Come sempre. Ricordi anche solo una volta in cui non sono entrata qui dentro senza avere questa faccia?-

-Beh.. Come dimenticare due anni fa quando dovevi fare il discorso di apertura.- replicò, scrollando le spalle.

-Fottiti, Max. Quel giorno ero più tesa della corda di un violino.- mi giustificai.

-Secondo me non ci dovresti pensare e andare a dormire presto la sera. Almeno eviti di arrivare qua che ancora fluttui tra la porta del Mondo dei Sogni e quella che ti riporta sulla Terra.-

Lo guardai di sbieco e gli tirai un pugno sulla spalla. Max mi guardò divertito e sorrise, mentre si portava una mano alla spalla colpita.

Max.

La prova vivente che l'amicizia tra ragazzo e ragazza poteva esistere senza troppe complicazioni. Lo conoscevo da 10 anni ed era sempre stato un genio dei computer e qualsiasi cosa che avesse dei circuiti al suo interno. Negli ultimi anni mi aveva trasmesso questa passione e io, per ringraziarlo, l'avevo fatto diventare tecnico della sala informatica più grande e attrezzata dello Stato, che ovviamente era situata nella nostra scuola.
Era il classico secchione, con gli occhiali grandi, ma non era uno di quelli tutt'ossa e con l'acne. Max era alto, capelli neri e occhi color miele. Fisico asciutto, perfetto di chi nuota da tutta una vita. Lo discriminava solo il fatto di avere quasi tutte A in pagella.

-Andiamo, torna tra noi! Stamani abbiamo quell'incontro con lo scrittore..-

Max mi spinse verso le scale e iniziammo a salirle. Mi ripresi scrollando le spalle.

-Già, me ne ero dimenticata.-

-E' quello che fa riscerche sui vampiri e roba del genere.. E che cerca sempre metodi nuovi per scoprirne l'esistenza. Giusto?-

-Esatto..-

-Un pazzo praticamente.-

-A me personalmente piacciono i suoi libri. Sono interessanti.-

-Ma ti prego!- replicò Max, quasi lamentandosi -Non ha senso! Già ci assillano con gli UFO. Poi arriva questo con i lupi mannari e paletti d'argento.-

Mi fermai un secondo sulle scale e lo guardai.

-Non erano paletti di frassino e pallottole d'argento?- chiesi, osservandolo stranita ma con il sorriso in faccia.

Lui intuì che lo stavo prendendo in giro e sventolò una mano in aria. Ridemmo entrambi e ci avviammo verso l'aula.

 

**SPAZIO AUTRICE**


Seconda storia, fatemi sapere che ne pensate! Presto metterò il secondo capitolo :D

   
 
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