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Autore: KleineJAlien    11/08/2013    3 recensioni
Diciasette anni sono troppo pochi per badare una figlia, soprattutto se c'è di mezzo una carriera come quella del cantante.
Lui fa parte dei One Direction e ha dovuto mantenere un segreto per nove anni.
Un segreto che neanche i suoi migliori amici, i componenti della sua stessa band conoscevano.
Chi sarà?
(E' nata come OS ma continuerà)
Genere: Drammatico, Malinconico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2020
Una settimana prima di quel concerto, in previsione proprio del loro viaggio in Irlanda, Niall aveva confessato alla madre di avere una figlia.
Dieci anni dopo aveva sentito il bisogno di avere il sostegno della madre. In quel momento più di prima.
Maura inizialmente pensava la stesse prendendo in giro burlone come era il figlio, poi però capito che non scherzava, non la prese nel migliore dei modi.
Il biondo fu costretto a chiedere aiuto a suo fratello Greg che si precipitò subito a casa della madre per assisterla visto che stava avendo dei mancamenti alla notizia.
Nonostante ciò essendo sua madre alla fine, lo aiutò a ricercare Julia il giorno del concerto, ma non trovarono niente.
Niall non trovò niente, ma fortunatamente furono le ricerche ad arrivare dritto a lui con quella lettera scritta direttamente da sua figlia.
Inizialmente il biondo si concentrò sull’indirizzo e-mail trovato all’interno della busta, ma dopo tre giorni non ricevendo nessuna risposta si decise ad utilizzare il numero di telefono.
Un altro testo scritto sarebbe stato rischioso, perciò preferì chiamare direttamente.
Diversamente da come si aspettava non passò molto tempo prima che dall’altro capo del telefono qualcuno parlò.
-Parlo con Julia?-
Nessuno rispose. Forse aveva sbagliato digitando il numero o c’era un errore nel foglietto.
Ma no, la persona dall’altra parte non aveva chiuso. Sentiva il suo respiro. Era per forza lei.
-Julia ci sei?-
-N..Niall?-
-È bello sentire la tua voce-
-È bello sentire anche la tua credimi- sussurrò lei come se fosse senza voce.
-Ho trovato il foglietto con il numero..-
-Foglietto con il numero?- chiese confusa.
-Si quello nella lettera-
-Oh- esclamò Julia –È stata Evenit-
-Mi stai dicendo che tu non ne sapevi nulla?-
-Si è occupata lei di tutto. Non so neanche una parola di quello che ha scritto e non credevo nemmeno che tu l’avresti ricevuta-
-E invece..-
-Perché hai chiamato?-
Niall prese un respiro profondo cercando un modo giusto per dirlo, ma non esisteva –Julia voglio vederla-
Una lunga pausa scandì il tempo fino alla risposta.
-Ok-
 
Il bar dove Julia aveva prefissato il loro incontro era sicuramente un locale nuovo dato che Niall non si ricordava assolutamente di averlo mai visto quando prima abitava a Mullingar.
Anche vero che erano passati quasi dieci anni dall’ultima volta che era rimasto in quella città per più di due settimane consecutive.
Dall’esterno il tocco irlandese era già ben visibile e lo stesso fu ancora più accentuato all’interno.
Il tutto aveva l’aria di un tranquillo pub da film con jubox all’angolo.
Il balcone in legno percorreva tutto il lato destro del locale e fu guardando proprio lungo il ripiano che si accorse di lei.
Le mani gli sudavano un po’ e nonostante non sapesse cosa dire appena l’avesse avuta davanti, non si fermò e andò dritto da lei.
Si sentì esattamente come un bambino delle elementari quando con due dita picchiettò sulla spalla della bionda per farla girare.
Non era cambiata di una sola virgola. Era certamente cresciuta ma i suoi occhi, i suoi lunghi capelli chiari e il fisico erano sempre splendenti ed esattamente gli stessi di dieci anni prima.
Sembrava che il tempo non l’avesse neanche sfiorata.
Quando lo vide un enorme sorriso si espanse sul suo viso e si gettò, senza riflettere, tra le sue braccia.
-Sono felice di vederti. Non sei cambiata niente sei sempre bellissima- le parole uscirono da sole.
-Non sei cambiato neanche tu- gli passò una mano tra i capelli spettinandoglieli appena facendolo sorridere.
C’era un po’ di imbarazzo tra i due nonostante quello che avevano passato e nonostante la felicità di essersi rivisti.
Non sapendo bene come iniziare un discorso Niall chiese a Julia come stesse ma lei non rispose proprio nel modo in cui si aspettava.
-Evenit ha messo su il primo dentino a sei mesi, ha iniziato a camminare esattamente il giorno del suo primo compleanno e poi non è stata più ferma. Il suo primo giorno di scuola non ha voluto neanche che l’accompagnassi alla classe insieme agli altri genitori, sembrava fosse già all’università con il suo zainetto verde, e poi la prima parola che ha detto, non so come possa essere successo,  è stata papà-
Il flusso delle parole fu veloce e regolare.
Il biondo aprì la bocca per dire qualcosa ma il suo cuore accelerato non gli permetteva di formulare qualcosa di senso compiuto.
-Anzi non ha imparato altre parole per mesi. Qualsiasi persona volesse chiamare, per lei era papà, me compresa- aggiunse con un lieve sorriso sempre la ragazza.
-Non ci credo..- balbettò lui.
-Forse era destino-
Niall sorrise. Il destino..
-Volete ordinare qualcosa?- si avvicinò a loro  il cameriere avendoli notati li ad aspettare da parecchio tempo.
-Due the al limone- rispose Julia sicura –Tu?- si rivolse a Niall.
-Per adesso un bel bicchiere d’acqua-
Julia rise.
Il bicchiere del ragazzo arrivò subito e venne svuotato con la stessa velocità. Per il resto dovettero aspettare.
Dalla lettera il cantante sapeva che Julia non aveva mai neanche provato ad avere una relazione ma aveva bisogno di sentirselo dire da lei, voleva sapere il motivo.
-C’è qualcuno con voi? Il tuo compagno..?- azzardò.
-Non c’è nessuno. Non c’è proprio neanche un compagno-
-Come mai? Una ragazza come te..-
-Sono stata chiara il giorno che Evenit è nata..- lo interruppe abbassando la testa a disagio.
 
*Flashback*
-Ti amo-
-Anche io lo sai. Ti amerò sempre-
 
-Non riesco a credere che..-
-E già- alzò le spalle.
Per tutto quel tempo, nonostante i loro contatti si fossero ridotti solamente a un conto in banca e neanche a un numero telefonico, Julia non aveva mai smesso di provare qualcosa per lui.
Avrebbe dovuto provare almeno un po’ di odio nei suoi confronti per averla lasciata sola per nove anni.
Anche Niall però doveva ammetterlo. Non aveva mai smesso di pensare a lei ma le parole gli morivano sulla lingua quando provava a dirlo a voce alta.
Fu un movimento allora a mostrare i suoi pensieri. Un gesto spontaneo e fulmineo che fece ritrovare il viso di Julia tra le mani del cantante e le loro labbra incatenate.
Un’azione istintiva che non credeva sarebbe stato in grado di rifare.
Quando si staccarono la ragazza arrossì vistosamente. Si sentivano entrambi degli adolescenti alla loro prima uscita.
Si fissarono per qualche istante negli occhi.
Un’orda di paparazzi in cerca di scoop, fan accanite o una bomba proprio sopra il locale in quel momento non li avrebbe distratti.
Poi Julia tese la mano in avanti e Niall accolse l’invito stringendola -Vieni ti porto da lei-
Fecero cenno al cameriere di portare i bicchieri al tavolo numero tredici e si allontanarono.
-È piuttosto timida ti avviso. Ho sempre avuto ragione, ha preso molto da te-
Non sapeva esattamente quale fosse il tavolo nel quale avevano preso posto, per cui ad ogni passo si guardava intorno alla ricerca di una testa bionda o qualcosa che potesse rivelarsi famigliare.
Solo arrivati però la vide. Julia era stata molto furba a prendere il tavolo più appartato del locale.
Lei, Evenit era seduta vicino al muro e stava giocando con il cellulare.
Dalla sua posizione riusciva a vedere solamente la sua corporatura asciutta e la lunga cascata di capelli biondi.
Julia non attese neanche un secondo quando arrivarono e prese posto di fronte a lei.
Niall invece rimase in piedi in stato confusionale ed eccitato.
-Guarda mamma ho battuto il tuo record- disse la bambina voltando l’apparecchio nella loro direzione.
Con gran parte della sua attenzione rivolto al gioco con cui stava avendo a che fare, la bambina aveva notato con la coda dell’occhio solamente un’ombra avvicinarsi ma pensava fosse solamente sua madre con le ordinazioni.
La sua espressione quando si voltò mostrò tutte le sue emozioni insieme. I loro occhi si erano incatenati.
Padre e figlia si erano di nuovo incontrati.
-Papà..- il suo tono era un misto tra l’esclamazione e la richiesta di conferma.
La sua voce era proprio come quella della madre ma con un tocco melodioso di Niall.
Il cantante riuscì a pronunciare le prime due lettere del nome della bambina prima che lei gli si gettasse tra le braccia stringendolo.
Entrambi si ritrovarono in pochi secondi a singhiozzare uno sulle spalle dell’altra.
Più i loro corpi entravano in contatto e più desideravano sentirsi vicini.
-I love you daddy- disse la bambina con la testa incastrata nell’incavo del collo del ragazzo.
-I love you more little princess- sussurrò lui tra i suoi capelli.
Prima di arrivare lì non avrebbe mai immaginato che avrebbe pianto avendola tra le sue braccia.
Sapeva di essere una persona molto sensibile delle volte ma non così emotiva.
Invece poter stringere la propria figlia, quella che prima era un fagotto tra le sue mani, era senza dubbio la cosa migliore che gli fosse capitata.
Meglio persino del debutto dei One Direction al Madison Square Garden.
Julia stette tutto il tempo in silenzio nel suo angolino lasciando che padre e figlia parlassero tra loro ed entrassero in confidenza, nonostante in realtà sembrava si conoscessero da sempre con la differenza di avere molte cose da raccontarsi.
Si intrometteva giusto ogni tanto,
Era bello vederli insieme. Erano due gocce d’acqua e solo il pensiero che il lavoro del ragazzo li avesse tenuti lontani così tanto le faceva inumidire gli occhi.
Lo stesso sorriso, stesso taglio degli occhi ancora lucidi, e viso arrossato.
Perfetti.
-Papà hai intenzione di lasciare me e la mamma di nuovo?- esordì Evenit quando la situazione si rilassò.
Niall si aspettava quella domanda. Ci aveva pensato ma non aveva trovato la risposta.
Il biondo si voltò a guardare Julia senza aprir bocca.
Non aveva trovato nessuna risposta prima però di incontrare Evenit e aver guardato gli occhi della ragazza al suo fianco.
-No non ho intenzione di lasciarvi. Non voglio perdervi di nuovo per nessuna ragione al mondo-
Niall e Julia vennero chiusi in un unico abbraccio dalla più piccola e dopo un primo momento di sorpresa ricambiarono.
-Ci sono i ragazzi e la nonna che vi aspettano. Che ne dite?-
 

Grazie a mia sorella che mi ha aiutato con questo capitolo. Fine.

   
 
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