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Autore: Somoody    18/02/2008    1 recensioni
Questa è Alessia. Una ragazza di quindici anni, una qualunque, una tra tante, una a caso, anzi, addirittura ‘una sfigata’, come la giudicano gli altri… Lui è Robbie. Non uno a caso, ma uno dei più belli della città, il classico "figo", il classico strafottente, il classico ragazzo che tutte le ragazzine sognano... Eppure qualcosa nella loro esistenza cambierà. Tutti e due proveranno un’emozione mai provata prima, tutti e due alla sorpresa, s’innamoreranno l’uno dell’altra. Scopriremo tutto quello che hanno passato e tutto quello che è avvenuto assieme, tutto qui, tutto in queste pagine, tutto nel “L’altro lato dell’amore”.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 2

E’ mattina e la mia gatta mi viene a sbattere la testa contro facendo le fusa svegliandomi. L’accarezzo per tranquillizzarla, ma niente da fare. Allora mi alzo e scendo giù.

<< Ciao >>

<< Ciao Ma’. Hai dato da mangiare a Mary che mi continua a rompere le balle? >>

<< Uh, no!! Dagliene te. >>

<< Micia… Ti ha dimenticata!! >>

Così vado in cucina, apro lo sportellino sotto il lavandino, piglio il sacchettino dei croccantini del gatto e gliene metto una manata nella ciotoletta. Poi faccio la stessa colazione di ieri. Prendo i biscotti alle gocce di cioccolato e un bicchiere di latte e menta. Mi metto a mangiare sul divano in camera mia e penso a ieri.

“ La pelle scura e calda di quel bellissimo ragazzo, i suoi capelli biondi dai quali, quando si è alzato, scendeva un po’ di sabbiolina, anche lei incantata dalla bellezza di quel ragazzo, le sue labbra che baciano così bene una ragazza che non sono io… ”

A questa affermazione mi fermo.

“ Non è giusto!! La mia prima cotta che mi è stata bruciata nello stesso giorno… Ma no! Non ho perso la speranza cavoli, non si può lasciar perdere. E’ troppo bello per essere eliminato dalla mia mente. ”

E’ un’altra mattina e, sta volta, è Eric a svegliarmi con la luce della tv. Mi rendo conto di quanto sono rompicoglioni quando gioco alla play2 e c’è lui che dorme.

<< Che cazzo fai… >>

<< Gioco alla Play! Non si vede? >>

Mi giro dall’altra parte, prendo il cuscino e me lo metto sopra la testa per non sentire rumore. E intanto, però, sbarro gli occhi.

“ E’ impossibile. Quando qualcuno mi sveglia non riesco più ad addormentarmi. ”

Così butto il cuscino per terra e vado in bagno a sistemarmi e mi guardo allo specchio. I capelli sono tutti scombinati e stropicciati e gli occhi non si riescono a sbarrare. Poi vado in cucina e faccio la mia amata colazione che riesce sempre a svegliarmi. Ed ora sono ok. Raggiungo Eric in camera, ma, al contrario di lui, a me non piace stare lì a guardare qualcuno giocare. Così mi siedo alla mia scrivania ed accendo il computer. Aprendo quest’ultimo, sullo schermo appare lo sfondo di un bel tramonto rosso. Non so perchè, è quella che mi piace di più e siccome non ho internet non posso trovarne altre.

<< Quando cambierai quell’orribile sfondo Robbie? Mi sembri un romanticone… >>

<< Ma che cazzo vuoi? E’ la figura che mi piace di più e poi io ti sembro romantico? Beh, ti sbagli!! >>

<< Certo… >>

Faccio partire ‘Max Payne 2’ e comincio a giocare.

Il pomeriggio al mare non gli stacco occhio da dosso. Lo guardo in ogni sua azione, in ogni suo movimento. Ogni volta che entra in acqua, caso strano, io e Alice lo raggiungiamo. Ogni volta che si corica sul lettino, noi ci fermiamo sull’asciugamano e stiamo incantate tutte e due a guardare quel biondino stupendo, ogni volta che va a giocare all’angolo del calcio noi andiamo al bar a prendere da mangiare e ci sediamo sugli scalini dell’angolo a guardarlo.

“ Che bello!! Non riesco a resistergli. Quanto darei per baciare quelle sue belle labbra almeno una volta... ”

Oggi pomeriggio la giornata è splendida e il mare non è da meno. Luca incomincia a parlarmi.

<< Eh, Robbie!! Quando ti impegnerai con qualcuna? C’hai diciassette anni, non per dire!! >>

<< E allora? C’è un limite di età? Più single sto e meglio è!! >>

<< Questo lo dici tu!! >>

Guardo Luca con aria storta, poi decido di fare il bastardo.

“ Come sempre d'altronde… ”

<< Perchè? Quante ragazze ti sei fatto da… Quanto tempo è che stai con Marta? >>

<< Quasi tre mesi. >>

<< Quante ragazze ti sei fatto, oltre Marta, da tre mesi fa ad oggi? >>

<< Nessuna. >>

Rido sotto i baffi per lui.

“ Poverino… ”

<< Vedi? >>

<< Ma questo non vuol dire niente!! Perchè io voglio baciarmi solo Marta, è lei la mia ragazza!! >>

<< Si, ma devi ammettere che è una monotonia pazzesca!! Metti che se hai la tentazione di beciarti una figa non puoi perchè devi render conto a Marta!! >>

<< E io è questo che voglio!! Perchè io voglio veramente bene a Marta e non le farei mai una cosa del genere, neanche con una gran bella figa!! Perchè è questo il bello!! Ma tu non puoi capirlo… Vedrai che quando verrà il tuo momento allora capirai. Minchia, mi sembra di essere più grande di te!! >>

“ Bla, bla, bla… Solite cazzate. ”

<< Sarà come dici tu! Io intanto mi vado a fare Monica e dopo sarà il turno di Carlotta… Poi se vuoi ti dico anche come becia Chiara!! >>

<< Mi fai anche rivoltare lo stomaco!! >>

<< E come becia Marta? Dici che dovrei provarla? >>

<< Tu provala e giuro che non proverai mai più il dolore così forte che ti provocherò io… >>

Rido nel vederlo con un’espressione arrabbiata.

<< Minchia!! E’ questo il tuo concetto di voler bene ad una ragazza? >>

<< Tu provaci soltanto, o addirittura pensaci soltanto… >>

<< Se ci penso, ora che lo so, è sicuro che non te lo dico!! >>

Mi metto a ridere, ma lui non vuole sapere di mollare il suo stato.

<< Non fare il furbo. >>

<< Io vado a fare un bagno!! >>

Rido ancora più di prima e scappo da quel fissato.

‘Il Figaccione’ si alza e si infila una maglietta, poi piglia la sua roba e se ne va, girandosi verso di me e parlando con un altro ragazzo al quale non do attenzione.

Dopo che Eric mi fa capire che se ne vuole andare mi preparo con vestiti e asciugamano e nel mentre che salutiamo tutti mi guardo in giro e vedo la sfigata che ieri si stava buttando in mezzo alla strada ammirare appassionatamente Eric.

<< Ehy Eric! Hai una ammiratrice… >>

Lui si gira.

<< Chi? >>

<< Quella castana in quell’angolo con il costume bianco e i bordini rosa. >>

Lui la guarda e dopo si gira verso di me con espressione ovvia.

<< Che ci posso fare? Sono figo!! >>

<< Ma smettila!! >>

<< Oh, cavoli Ali, se ne sta andando!! Dobbiamo seguirlo!! >>

<< Assolutamente no!! L’abbiamo spiato tutto il giorno, ora fammi vedere un po’ Edo, cavoli! >>

<< Ok... >>

Anche se mi scoccia un po’ decido di fare quello che vuole lei.

Do un bacio veloce sulla bocca a Carlotta e ci allontaniamo dalla spiaggia verso i nostri motorini. Salgo le scalette e raggiunto il mio Leonardo, mi infilo il casco a mezza testa e parto verso casa.

<< Comunque mi continuo a chiedere come ti fa a piacere quello sgorbietto, dai, guardalo!! E’ bassissimo, ha i rotoloni di pancia, non si decide a tagliare sti capelli... Dai, me lo spieghi? >>

Lei mi guarda offesa.

<< Sentimi bene. Lui è bellissimo per me!! Forse sarà un po’ piccoletto... >>

<< Un po’? >>

<< Si, giusto un pochino, non magrissimo.. >>

<< Ma molto non magro... >>

Passa dall’espressione offesa a quella arrabbiata.

<< Ma la vuoi smettere?? I suoi capelli vanno bene così!! >>

Io scoppio in una risata e lei mi fa la faccia brutta.

<< Anche se ha questi difettini... >>

<< Difettoni! >>

<< Uffa! E’ pur sempre fighissimo! Chi è che non ha difetti? >>

Il uo nome mi viene spontaneo.

<< ‘Il Figaccione!!’ >>

<< Eh già! >>

Ci alziamo e ci vestiamo. Ci incamminiamo verso casa mia e entriamo. Il mio cane ci viene incontro a fare le feste.

<< Stupido cane. >>

La guardo male per la sua solita battuta che tutte le volte mi fa alterare.

“ Almeno sono sicura che questa che ho vicino è veramente Alice... ”

Arrivati metto il motorino nella via dentro quel cancelletto grigio ed entriamo in casa.

<< Ciao Ma’, ciao Pa’… >>

<< Ciao! >>

<< Allora, dobbiamo muoverci se vogliamo stare tanto fuori. Io vado a farmi la doccia, mentre tu sistemi gli zaini e tutto, poi quando esco dal bagno entri tu e io preparo da mangiare, ok? >>

<< Va bene. >>

Salgo su nella stanza degli armadi e cerco qualcosa da potermi mettere. Prendo i miei jeans semplici e sopra ci abbino una maglia bianca senza maniche con sopra una scritta brillantinata che dice ‘New York’. Poi prendo un paio di mutande e un reggiseno bianchi e scendo. Entro in bagno e chiudo la porta. Questo è il mio nascondiglio preferito. A volte sto delle ore qui dentro quando non sono di fretta, perchè adoro starci dentro a pensare, magari con attaccata la musica e immersa nell’acqua calda, profumata dai sali da bagno e coperta interamente da schiuma da non permettere di vedere il mio corpo. Naturalmente questo d’inverno o nei giorni di pioggia, perchè nel caldo è difficile stare immersi nell’acqua bollente. In estate mi limito solamente a stare seduta nella vasca vuota a volte facendomi scendere addosso acqua fredda.

“ Di bagno ne vorrei uno tutto mio in camera mia, sarei al settimo cielo! ”

Mi sfilo la maglia che avevo messo nuova ieri lasciando scivolare anche la gonna e mi tolgo il costume. Poi entro dentro la vasca e buttandomi l’acqua fredda sulla faccia penso a lui.

“ E basta!! Ma è possibile che non mi fai più pensare a nient’altro? Mi sei entrato dentro e ora sarà difficile che tu ne esca, sei troppo bello.. .”

<< ALE!!! >>

<< Ohi! >>

Sento la voce di Alice.

<< E’ da mezz’ora che sei lì dentro, vuoi uscirne? >>

<< Arrivo! >>

Mi asciugo con l’asciugamano morbido e pulito e mi vesto con i vestiti scelti prima, poi prendo un aciugamanino piccolo e mi arrotolo i capelli dentro a mo’ di burca. Poi esco. Alice entra e io vado in cucina e inizio a far scaldare il forno, poi tiro fuori le pizze surgelate dal freezer. Le riempio di mozzarella e wurstel e le sistemo dentro preparando nel mentre la tavola. Quando le pizze sono pronte vado a chiamare Alice. Nel mentre mi tolgo l’asciugamano dalla testa, mi pettino i capelli, me li lego con un elastico nero e ci avviamo alla cucina per mangiare.

<< Allora, sta sera dove andiamo? >>

<< E dove vuoi andare?! Per il centro, no? A vedere di accalappiare qualche ragazzo carino… >>

Faccio uno sguardo provocatorio, ridendoci su.

<< Ma che dici che non sapresti neanche dargli l’ora se te la chiedessero, t’impalleresti!!! >>

<< Lo so, sono fatta così, ma neanche tu scherzi!! >>

<< Eh già, non me lo ricordare!! >>

Parliamo di stupidaggini varie fino a finire quello che abbiamo davanti.

<< Dai, sparecchiamo va’. >>

Togliamo i piatti da tavola e li infilo in lavastoviglie, pulisco il tavolo e andiamo di là a prepararci per sta sera. Mi siedo sulla sedia della mia scrivania che ha uno specchio attaccato davanti, poi prendo il mio cassettino dei trucchi e incomincio a truccarmi mentre Alice prende la sua e va a farlo in bagno. Da esso tiro fuori la matita nera e la passo ai bordi interni dell’occhio, sopra e sotto, poi prendo l’ombretto bianco e lo passo sulle palpebre e lo spargo bene con il dito. Inseguito afferro il mascara e lo passo sulle ciglia, mi metto un po’ di fard e infine mi passo il lucidalabbra a effetto bagnato sulle labbra e le sfrego una contro l’altra. Prendo il mio profumo sempre nel cassettino della ‘Dior’ e lo spruzzo sul collo. Poi vado in bagno per pettinarmi.

“ Oh mio dio!! ”

<< Ali, stai malissimo così! Sembra che ti hanno preso a pugni!! >>

Alice è lì davanti al lavandino e allo specchio che mi sta guardando da offesa con due occhi neri.

<< Ma che dici!! Mi sono fatta come Avril Lavigne l’effetto panda, ma non ne sai proprio niente!! >>

<< Si, ma 1: Avril non ha gli occhi così grandi, 2: lei il contorno lo fa più scuro, 3: lo hai fatto troppo grande e in ultimo tu ci stai malissimo! >>

Dopo questo risulta ancora più offesa di prima.

<< Non è vero, io mi ci vedo bene quindi sta sera uscirò così. >>

<< Spero non mi guardino male per averti preso a botte! >>

<< Dai, smettila! >>

Prendo la spazzola, poi mi metto a testa in giù e incomincio a pettinarli in quella posizione per dargli più volume. Quando tiro su la testa mi faccio la riga da un lato e mi realizzo una mezza coda dietro lasciandomi cadere il ciuffo sinistro davanti che non ci sta perché ho i capelli scalati. Poi prendo le mie ‘aesics’ bianche e nere dalla scarpiera e me le indosso.

<< Io sono pronta >>

<< Anch’io, andiamo. >>

Usciamo dal bagno, prendo la mia borsetta piccola nera, ci metto dentro il cellulare, le chiavi di casa, il portafoglio e andiamo via da casa. Ci rechiamo alla fermata degli autobus e prendiamo il primo bus che passa, tanto tutti portano in Piazza Colombo, quella che si può definire la piazza centrale di Sanremo.

Vado in camera per prendere i vestiti per questa sera. Apro l’armadio e scelgo. Mi piace il mio armadio perchè non trovi neanche un indumento non firmato.

“ Io adoro le firme e per fortuna me le posso permettere!! ”

Prendo i miei jeans tutti strappati della ‘Calvin Klein’ e una maglietta a maniche corte abbastanza larga nera della ‘D&G’. Poi prendo dal cassetto dell’intimo dei boxer bianchi, anch’essi della ‘Calvin Klein’ e vado in bagno portandomi lo stereo dietro.

“ E’ da ieri che non sento un po’ di musica!! ”.

Dentro ha il cd che mi ha fatto Dario di musica house. L’attacco e parte.

“ Tuz, tuz, tuz… ”.

Mi svesto ed entro nella doccia. Faccio partire un po’ di acqua fredda che mi viene tutta addosso, così io porgo la faccia verso essa.

“ Mi sento tutto sveglio sta sera, anche se so che la mia energia si spegnerà molto facilmente dato che quel gruppo è diventato troppo noioso per i miei gusti… ”

Dopo qualche minuto esco dalla doccia e prendo il telo da bagno asciugandomi con quel coso tutto spelacchiato e me lo metto attorno alla vita e, legandomelo, mi avvicino allo specchio e mi guardo. Apro l’armadietto accanto e prendo la schiuma da barba e me la spalmo sul mento e i baffi, poi prendo la lametta sopra il mobile del lavandino in una ciotola e incomincio a radermi. Finito quest’ultima azione mi sciacquo e poso la lametta al suo posto. Poi mi tolgo l’asciugamano dalla vita e mi vesto con i vestiti scelti prima. I capelli sono ancora un po’ bagnati così vado a mangiare e dopo me li sistemerò. Esco dal bagno ed Eric è lì che se la ride e mi guarda.

<< Che cazzo c’hai? >>

<< Ti sei vestito tutto per bene e poi non ti sistemi neanche i capelli? >>

<< Devono asciugarsi!! >>

Ci avviamo tutti e due alla cucina e i nostri sono lì a guardarci e la mamma, come al solito, deve sempre rompere.

<< Ma è possibile che dovete uscire tutte e due ogni sera? >>

<< Si, è’ possibile. >>

<< Eric, non fare lo spiritoso… Dove andate sta sera? >>

<< Io in discoteca, Robbie non lo so! >>

“ Purtroppo io no… ”

<< Io in giro con amici. >>

<< Vedete di non fare troppo tardi per una volta!! >>

<< Mamma, vado in disco!! Come faccio a non fare tardi?? >>

“ Beato te… ”

<< E tu Robbie? Che ora hai intenzione di fare? >>

<< Veramente non lo so… >>

Mi siedo al tavolo e guardo nel mio piatto freddo un po’ di insalata di riso da cui si riesce a vedere: il riso, le olive, i wurstel, mozzarella, pomodori, capperi, cetriolini… E poi non riesco a vedere oltre. Ho solo fame. Senza rendermene conto finisco il piatto che ho davanti in un batter d’occhio. Così mi alzo dal tavolo e mi incammino per andare in camera.

<< Robbie, dove vai? Almeno il tuo piatto potresti levarlo… Devo fare sempre tutto io in casa? >>

<< Ma’, sono in ritardo! E poi sei tu che hai scelto di fare la casalinga!! >>

Così detto mi allontano dalla cucina e vado di nuovo in bagno. Riaccendo lo stereo e dopo, nell’armadietto a fianco, mi prendo il gel e mi sistemo i capelli tutti scombinati, un po’ all’insù.

“ Perfetto! " .

Mi lavo le mani e metto a posto il gel prendendo dopo il mio profumo preferito, ‘Acqua di Giò’, e me lo spruzzo sul collo. Spengo la musica, vado dalla scarpiera e mi metto le squalo nere della ‘Nike’ e portandomi dietro lo stereo vado in camera e lo poso. Guardo l’orologio. Le nove. Prendo le chiavi di casa. Mentre mi incammino per uscire mi sento chiamare.

<< Robbie… >>

<< Che vuoi Eric, devo andare! >>

Mi sorride maliziosamente e mi fa vedere nelle mani un preservativo. Ma sta sera non mi va di scherzare, dato che dovrei passare una serata noiosissima.

<< Bene… Divertiti!! >>

Esco dalla porta e lui mi segue dietro.

<< Antipatico! >>

Continuo a scendere facendo finta di non sentirlo e dopo che esco di casa mi incammino verso Piazza Mameli.

“ L’unica cosa che mi mancherà sarà il punto di ritrovo perchè sto spiazzo è davanti all’Ariston ed è proprio in centro e vedi tutte le persone che passano, mentre invece quello di Eric e dei suoi amici è Piazza Bresca, che è nascosta e non si vede niente. ”

Mi ritrovo già tutti lì che mi guardano quasi male.

<< Ma guarda chi è tornato dall’oltretomba… >>

<< Ciao ragazzi. >>

Eppure non è un brutto gruppo, è solo che ultimamente è diventato un po’ noioso e mi diverto di più in quello di mio fratello! E’ formato da Gianluca, Matteo, Manuel, Giacomo, Andrea e Roberto.

<< Andiamo a fare un giro? >>

<< Si… >>

Ci incamminiamo per via Mateotti e Giacomo mi rivolge la parola, con i suoi lunghi capelli biondi che gli ricadono lungo il viso.

<< Mi sembri scocciato Robbie. >>

<< Ti sbagli. >>

“ Giusto un po’… ”

<< Ma Giacomo, non lo vedi che oramai ci ha lasciato? Non riesco a capire cosa l’avete invitato a fare… Penso che abbia deciso di lasciarci davvero! Perchè dobbiamo rovinarci la serata per lui? >>

“ Odio questo ragazzo… Perché devo sempre litigare con te Matte? ”

<< Ha ragione Matteo. Perchè mi avete invitato? >>

<< Ma lascialo stare Matteo, lo sai che è sempre così! >>

Vedo Eric arrivare con tutto il resto del gruppo dall’altra parte del marciapiede e saluto Carlotta con la mano, ma senza neanche un sorriso.

<< Guarda Robbie, là c’è il tuo nuovo gruppo. Non lo raggiungi? >>

Lo guardo male e gli rispondo a tono.

<< Matteo, sta sera sono con voi, non rovinare la serata per sta stronzata, che sarà l’ultima che passerai con me!! >>

<< E allora? >>

<< Dai ragazzi, smettetela!! >>

Gianluca si intromette e fa finire tutto. Lui, con la sua solita neutralità, riesce a farci smettere.

Siamo in centro. Passeggiamo senza meta un po’ per via Roma, un po’ per via Mateotti e un po’ da porto Sole. Mentre passiamo per un secondo giro in via Mateotti incontriamo un gruppo di ragazzi un po’ più grandi di noi che quando ci vedono scoppiano a ridere indicando a chi non sta ridendo noi.

Nel mentre che camminiamo Roberto si mette a ridere da solo e poi si gira verso di noi.

<< Guardate quella ragazza laggiù! >>

Indica con il dito una ragazza bionda, vicino ad un’altra castana, truccata malissimo. Tutti si mettono a ridere per quella ragazza.

“ Che palle… Si devono mettere a ridacchiare per una stronzata del genere? Io non ci trovo niente da ridere!! Ecco perché comicnia a diventare noioso… Sono più maturi gli altri che sono più piccoli!! ”

Roberto comincia a fare l’idiota.

<< Stanno ridendo di noi? >>

<< Ma no Ali, magari è una tua impressione!! >>

<< Ehi panda!!! Non sapevo che pure a Sanremo esistessero!!! >>

La sua affermazione mi fa rimangiare la parola.

<< Ma no!! Non vedi che qualcuno l’ha presa a pugni? Poveretta!! Dev’essere stata quella ragazza al fianco! >>

“ Di sicuro non ridono di me!! ”

<< Dicevi? >>

<< Che non ridono di noi, ma ridono di te!! >>

<< Sto così male con l’effetto panda? >>

La guardo bene ed annuisco dispiaciuta.

<< Non dirmi che io non t’avevo avvisato! >>

<< Mai più!! >>

Mi metto a ridere nel mentre che Alice cammina a testa bassa per nascondersi dalla vergogna, poi mi giro di nuovo verso il gruppetto di prima, vedo che tutti ridono, ragazzi molto carini, altri anche belli, ma ne noto uno in particolare, uno veramente bello che non ride come gli altri e mi continua a guardare.

Guardo per un attimo la ragazza accanto e, non so perché, non riesco a levarle lo sguardo di dosso. Non che sia bella, ma dietro quel trucco io la riconosco. E’ la solita sfigata della spiaggia. Ha i capelli castani e lisci che le ricadono sulle spalle e sono legati dietro in una mezza coda. I suoi occhi entrano nei miei e mi rendo conto di quanto sia immenso quello sguardo. Non sento più le risate attorno e la direzione della mia vista continua a seguire la sua camminata.

Ha i capelli castani, pettinati con il gel all’insù, ma si vede che ha i capelli più lunghi sulla testa e quasi rasati sui lati, ma la lunghezza è giusta, sono corti. Ma la cosa più bella è il contrasto con gli occhi di un blu scuro, profondo. Porta una maglietta nera a maniche corte sopra dei jeans tutti strappati.

“ Che strano, chissà perché non ride come tutti gli altri e soprattutto perché mi fissa! Di sicuro sarà una mia impressione! Come al solito. Però! Mica male il ragazzo! Ora capisco perché m’immagino che mi fissi, perché mi piace! Però sembra vero, mi segue anche con lo sguardo! Ecco, si è rigirato! Lo sapevo, una mia impressione! ”

Quando non ce l’ho più nella mia visuale, giro la testa in avanti. Non so che diavolo possa essere successo in questi pochi secondi.

“ Non riesco a capire tante cose in questo momento. Ad esempio cos’abbia di speciale quella ragazza da continuarla a fissare e non riuscire a togliere lo sguardo e non riesco a capire perchè adesso ci sto continuando a pensare!! ”

Però una domanda non riesco a toglierla dalla mia mente.

“ Perchè? ”

Torniamo a casa, vado in camera, prendo le salviettine struccanti dal mio beauty e incomincio a struccarmi. Mentre mi passo quella salviettina rinfrescante e umida penso al mio solito pezzo di figo della spiaggia.

“ Che bello!! ”

Ma poi il mio pensiero si sposta altrove. Al ragazzo di sta sera, al perché, oramai ne sono sicura, mi guardasse. Poi mi alzo e apro il divano letto già fatto e mi incammino di sopra a prendere i due cuscini per me e Alice. Dopo mi tolgo i vestiti e mi infilo una canotta. Scendo di sotto e mi sistemo dentro le coperte. Dopo pochissimo arriva Alice che incomincia a parlare sottovoce.

<< Che figura di merda che è stata sta sera, né? >>

<< Già, ma per fortuna solo per te!! >>

La guardo prendendo un sospiro di sollievo.

<< Ah, grazie!! Ma comunque anche tu l’hai fatta la figura di merda! >>

La guardo male.

<< Ma in cosa, scusa? >>

<< Beh, essendo amica del panda! Ora sarai segnata come me, segnata come l’amica del panda! >>

<< Ma che dici!! Comunque l’hai visto l’unico ragazzo che non rideva? >>

Lei ricambia il mio sguardo perplessa.

<< Ma che cosa stai dicendo, guarda che ridevano tutti! >>

<< No, uno no! >>

<< Beh, allora non l’ho visto. >>

<< Era molto carino, dovevi vederlo! >>

<< Ma se da quanto ho visto io erano tutti cessi!! >>

<< Eri senza lenti e io non potevo vedere in giro visto che ero impegnata a guadare quel ragazzo. Ma di striscio ne ho notati altri ed erano anche piuttosto carini!! >>

<< Sarà… Comunque ridevano tutti! >>

“ Ti odio quando non mi credi… ”

<< Ma non lui e mi guardava pure! Mi fissava, mi seguiva con lo sguardo, te lo giuro, non era una mia impressione! >>

<< Era tanto carino? >>

<< Si, moltissimo. >>

Lei scuote il capo.

<< Allora era una tua impressione! >>

<< Non mi credi? >>

La guardo malissimo e lei cerca di riparare.

<< Non è che non ti credo, è che avrai visto male!! Io ti credo che tu abbia immaginato che ti fissasse! >>

<< Buona notte. >>

Mi giro nel letto e mi sento triste del fatto che Alice non mi creda.

“ Eppure lo so, lo sento che mi fissava. Tante volte mi è capitato di sbagliare, ma questa non è una di quelle volte. Io ne sono sicura. Quel ragazzo mi fissava. ”

Entro in casa e mi dirigo alla cieca in camera mia con la luce spenta. La vista comincia ad abituarsi a quell’ombra e tutti i vari mobili della mia stanza mi appaiono davanti. Accendo la luce e la mia vista quasi si acceca da chiudere gli occhi per qualche secondo. E mi appare davanti la ragazza sfigata che sta sera non riuscivo a smettere di guardare. E i suoi occhi nel mentre che ammiravano i miei con la domanda del ‘Perchè?’. La mia vista riprende a vedere, ma, al contrario, il pensiero non riesce a cessare.

“ Che cosa mi avrà obbligato a guardarla? La cosa è veramente assurda e incomprensibile… Comunque quel gruppo ha chiuso con me. ”
  
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