CAPITOLO 2
E’ mattina e la mia gatta mi viene a sbattere la
testa contro facendo le fusa svegliandomi. L’accarezzo per tranquillizzarla, ma
niente da fare. Allora mi alzo e scendo giù.
<< Ciao >>
<< Ciao Ma’. Hai dato da mangiare a Mary che mi
continua a rompere le balle? >>
<< Uh, no!! Dagliene te. >>
<< Micia… Ti ha dimenticata!! >>
Così vado in cucina, apro lo sportellino sotto il
lavandino, piglio il sacchettino dei croccantini del gatto e gliene metto una
manata nella ciotoletta. Poi faccio la stessa colazione di ieri. Prendo i
biscotti alle gocce di cioccolato e un bicchiere di latte e menta. Mi metto a
mangiare sul divano in camera mia e penso a ieri.
“ La pelle scura e calda di quel bellissimo ragazzo, i
suoi capelli biondi dai quali, quando si è alzato, scendeva un po’ di
sabbiolina, anche lei incantata dalla bellezza di quel ragazzo, le sue labbra
che baciano così bene una ragazza che non sono io… ”
A questa affermazione mi fermo.
“ Non è giusto!! La mia prima cotta che mi è stata
bruciata nello stesso giorno… Ma no! Non ho perso la speranza cavoli, non si
può lasciar perdere. E’ troppo bello per essere eliminato dalla mia mente. ”
E’ un’altra mattina e, sta volta, è Eric a svegliarmi
con la luce della tv. Mi rendo conto di quanto sono rompicoglioni quando gioco
alla play2 e c’è lui che dorme.
<< Che cazzo fai… >>
<< Gioco alla Play! Non si vede? >>
Mi giro dall’altra parte, prendo il cuscino e me lo
metto sopra la testa per non sentire rumore. E intanto, però, sbarro gli occhi.
“ E’ impossibile. Quando qualcuno mi sveglia non
riesco più ad addormentarmi. ”
Così butto il cuscino per terra e vado in bagno a
sistemarmi e mi guardo allo specchio. I capelli sono tutti scombinati e
stropicciati e gli occhi non si riescono a sbarrare. Poi vado in cucina e
faccio la mia amata colazione che riesce sempre a svegliarmi. Ed ora sono ok.
Raggiungo Eric in camera, ma, al contrario di lui, a me non piace stare lì a
guardare qualcuno giocare. Così mi siedo alla mia scrivania ed accendo il
computer. Aprendo quest’ultimo, sullo schermo appare lo sfondo di un bel
tramonto rosso. Non so perchè, è quella che mi piace di più e siccome non ho
internet non posso trovarne altre.
<< Quando cambierai quell’orribile sfondo
Robbie? Mi sembri un romanticone… >>
<< Ma che cazzo vuoi? E’ la figura che mi piace
di più e poi io ti sembro romantico? Beh, ti sbagli!! >>
<< Certo… >>
Faccio partire ‘Max Payne
Il pomeriggio al mare non gli stacco occhio da
dosso. Lo guardo in ogni sua azione, in ogni suo movimento. Ogni volta che
entra in acqua, caso strano, io e Alice lo raggiungiamo. Ogni volta che si
corica sul lettino, noi ci fermiamo sull’asciugamano e stiamo incantate tutte e
due a guardare quel biondino stupendo, ogni volta che va a giocare all’angolo
del calcio noi andiamo al bar a prendere da mangiare e ci sediamo sugli scalini
dell’angolo a guardarlo.
“ Che bello!! Non riesco a resistergli. Quanto darei
per baciare quelle sue belle labbra almeno una volta... ”
Oggi pomeriggio la giornata è splendida e il mare
non è da meno. Luca incomincia a parlarmi.
<< Eh, Robbie!! Quando ti impegnerai con
qualcuna? C’hai diciassette anni, non per dire!! >>
<< E allora? C’è un limite di età? Più single
sto e meglio è!! >>
<< Questo lo dici tu!! >>
Guardo Luca con aria storta, poi decido di fare il
bastardo.
“ Come sempre d'altronde… ”
<< Perchè? Quante ragazze ti sei fatto da…
Quanto tempo è che stai con Marta? >>
<< Quasi tre mesi. >>
<< Quante ragazze ti sei fatto, oltre Marta, da
tre mesi fa ad oggi? >>
<< Nessuna. >>
Rido sotto i baffi per lui.
“ Poverino… ”
<< Vedi? >>
<< Ma questo non vuol dire niente!! Perchè io
voglio baciarmi solo Marta, è lei la mia ragazza!! >>
<< Si, ma devi ammettere che è una monotonia
pazzesca!! Metti che se hai la tentazione di beciarti una figa non puoi perchè
devi render conto a Marta!! >>
<< E io è questo che voglio!! Perchè io voglio
veramente bene a Marta e non le farei mai una cosa del genere, neanche con una
gran bella figa!! Perchè è questo il bello!! Ma tu non puoi capirlo… Vedrai che
quando verrà il tuo momento allora capirai. Minchia, mi sembra di essere più
grande di te!! >>
“ Bla, bla, bla… Solite cazzate. ”
<< Sarà come dici tu! Io intanto mi vado a fare
Monica e dopo sarà il turno di Carlotta… Poi se vuoi ti dico anche come becia
Chiara!! >>
<< Mi fai anche rivoltare lo stomaco!! >>
<< E come becia Marta? Dici che dovrei
provarla? >>
<< Tu provala e giuro che non proverai mai più
il dolore così forte che ti provocherò io… >>
Rido nel vederlo con un’espressione arrabbiata.
<< Minchia!! E’ questo il tuo concetto di voler
bene ad una ragazza? >>
<< Tu provaci soltanto, o addirittura pensaci
soltanto… >>
<< Se ci penso, ora che lo so, è sicuro che non
te lo dico!! >>
Mi metto a ridere, ma lui non vuole sapere di
mollare il suo stato.
<< Non fare il furbo. >>
<< Io vado a fare un bagno!! >>
Rido ancora più di prima e scappo da quel fissato.
‘Il Figaccione’ si alza e si infila una maglietta,
poi piglia la sua roba e se ne va, girandosi verso di me e parlando con un
altro ragazzo al quale non do attenzione.
Dopo che Eric mi fa capire che se ne vuole andare mi
preparo con vestiti e asciugamano e nel mentre che salutiamo tutti mi guardo in
giro e vedo la sfigata che ieri si stava buttando in mezzo alla strada ammirare
appassionatamente Eric.
<< Ehy Eric! Hai una ammiratrice… >>
Lui si gira.
<< Chi? >>
<< Quella castana in quell’angolo con il
costume bianco e i bordini rosa. >>
Lui la guarda e dopo si gira verso di me con
espressione ovvia.
<< Che ci posso fare? Sono figo!! >>
<< Ma smettila!! >>
<< Oh, cavoli Ali, se ne sta andando!! Dobbiamo
seguirlo!! >>
<< Assolutamente no!! L’abbiamo spiato tutto il
giorno, ora fammi vedere un po’ Edo, cavoli! >>
<< Ok... >>
Anche se mi scoccia un po’ decido di fare quello che
vuole lei.
Do un bacio veloce sulla bocca a Carlotta e ci
allontaniamo dalla spiaggia verso i nostri motorini. Salgo le scalette e
raggiunto il mio Leonardo, mi infilo il casco a mezza testa e parto verso casa.
<< Comunque mi continuo a chiedere come ti fa a
piacere quello sgorbietto, dai, guardalo!! E’ bassissimo, ha i rotoloni di
pancia, non si decide a tagliare sti capelli... Dai, me lo spieghi? >>
Lei mi guarda offesa.
<< Sentimi bene. Lui è bellissimo per me!!
Forse sarà un po’ piccoletto... >>
<< Un po’? >>
<< Si, giusto un pochino, non
magrissimo.. >>
<< Ma molto non magro... >>
Passa dall’espressione offesa a quella arrabbiata.
<< Ma la vuoi smettere?? I suoi capelli vanno
bene così!! >>
Io scoppio in una risata e lei mi fa la faccia
brutta.
<< Anche se ha questi difettini... >>
<< Difettoni! >>
<< Uffa! E’ pur sempre fighissimo! Chi è che
non ha difetti? >>
Il uo nome mi viene spontaneo.
<< ‘Il Figaccione!!’ >>
<< Eh già! >>
Ci alziamo e ci vestiamo. Ci incamminiamo verso casa
mia e entriamo. Il mio cane ci viene incontro a fare le feste.
<< Stupido cane. >>
La guardo male per la sua solita battuta che tutte
le volte mi fa alterare.
“ Almeno sono sicura che questa che ho vicino è
veramente Alice... ”
Arrivati metto il motorino nella via dentro quel
cancelletto grigio ed entriamo in casa.
<< Ciao Ma’, ciao Pa’… >>
<< Ciao! >>
<< Allora, dobbiamo muoverci se vogliamo stare
tanto fuori. Io vado a farmi la doccia, mentre tu sistemi gli zaini e tutto,
poi quando esco dal bagno entri tu e io preparo da mangiare, ok? >>
<< Va bene. >>
Salgo su nella stanza degli armadi e cerco qualcosa
da potermi mettere. Prendo i miei jeans semplici e sopra ci abbino una maglia
bianca senza maniche con sopra una scritta brillantinata che dice ‘New York’.
Poi prendo un paio di mutande e un reggiseno bianchi e scendo. Entro in bagno e
chiudo la porta. Questo è il mio nascondiglio preferito. A volte sto delle ore qui
dentro quando non sono di fretta, perchè adoro starci dentro a pensare, magari
con attaccata la musica e immersa nell’acqua calda, profumata dai sali da bagno
e coperta interamente da schiuma da non permettere di vedere il mio corpo.
Naturalmente questo d’inverno o nei giorni di pioggia, perchè nel caldo è
difficile stare immersi nell’acqua bollente. In estate mi limito solamente a
stare seduta nella vasca vuota a volte facendomi scendere addosso acqua fredda.
“ Di bagno ne vorrei uno tutto mio in camera mia,
sarei al settimo cielo! ”
Mi sfilo la maglia che avevo messo nuova ieri
lasciando scivolare anche la gonna e mi tolgo il costume. Poi entro dentro la
vasca e buttandomi l’acqua fredda sulla faccia penso a lui.
“ E basta!! Ma è possibile che non mi fai più pensare
a nient’altro? Mi sei entrato dentro e ora sarà difficile che tu ne esca, sei
troppo bello.. .”
<< ALE!!! >>
<< Ohi! >>
Sento la voce di Alice.
<< E’ da mezz’ora che sei lì dentro, vuoi
uscirne? >>
<< Arrivo! >>
Mi asciugo con l’asciugamano morbido e pulito e mi
vesto con i vestiti scelti prima, poi prendo un aciugamanino piccolo e mi
arrotolo i capelli dentro a mo’ di burca. Poi esco. Alice entra e io vado in
cucina e inizio a far scaldare il forno, poi tiro fuori le pizze surgelate dal
freezer. Le riempio di mozzarella e wurstel e le sistemo dentro preparando nel
mentre la tavola. Quando le pizze sono pronte vado a chiamare Alice. Nel mentre
mi tolgo l’asciugamano dalla testa, mi pettino i capelli, me li lego con un
elastico nero e ci avviamo alla cucina per mangiare.
<< Allora, sta sera dove andiamo? >>
<< E dove vuoi andare?! Per il centro, no? A
vedere di accalappiare qualche ragazzo carino… >>
Faccio uno sguardo provocatorio, ridendoci su.
<< Ma che dici che non sapresti neanche dargli
l’ora se te la chiedessero, t’impalleresti!!! >>
<< Lo so, sono fatta così, ma neanche tu
scherzi!! >>
<< Eh già, non me lo ricordare!! >>
Parliamo di stupidaggini varie fino a finire quello
che abbiamo davanti.
<< Dai, sparecchiamo va’. >>
Togliamo i piatti da tavola e li infilo in
lavastoviglie, pulisco il tavolo e andiamo di là a prepararci per sta sera. Mi
siedo sulla sedia della mia scrivania che ha uno specchio attaccato davanti,
poi prendo il mio cassettino dei trucchi e incomincio a truccarmi mentre Alice
prende la sua e va a farlo in bagno. Da esso tiro fuori la matita nera e la
passo ai bordi interni dell’occhio, sopra e sotto, poi prendo l’ombretto bianco
e lo passo sulle palpebre e lo spargo bene con il dito. Inseguito afferro il
mascara e lo passo sulle ciglia, mi metto un po’ di fard e infine mi passo il
lucidalabbra a effetto bagnato sulle labbra e le sfrego una contro l’altra.
Prendo il mio profumo sempre nel cassettino della ‘Dior’ e lo spruzzo sul
collo. Poi vado in bagno per pettinarmi.
“ Oh mio dio!! ”
<< Ali, stai malissimo così! Sembra che ti
hanno preso a pugni!! >>
Alice è lì davanti al lavandino e allo specchio che
mi sta guardando da offesa con due occhi neri.
<< Ma che dici!! Mi sono fatta come Avril
Lavigne l’effetto panda, ma non ne sai proprio niente!! >>
<< Si, ma 1: Avril non ha gli occhi così
grandi, 2: lei il contorno lo fa più scuro, 3: lo hai fatto troppo grande e in
ultimo tu ci stai malissimo! >>
Dopo questo risulta ancora più offesa di prima.
<< Non è vero, io mi ci vedo bene quindi sta
sera uscirò così. >>
<< Spero non mi guardino male per averti preso
a botte! >>
<< Dai, smettila! >>
Prendo la spazzola, poi mi metto a testa in giù e
incomincio a pettinarli in quella posizione per dargli più volume. Quando tiro
su la testa mi faccio la riga da un lato e mi realizzo una mezza coda dietro
lasciandomi cadere il ciuffo sinistro davanti che non ci sta perché ho i
capelli scalati. Poi prendo le mie ‘aesics’ bianche e nere dalla scarpiera e me
le indosso.
<< Io sono pronta >>
<< Anch’io, andiamo. >>
Usciamo dal bagno, prendo la mia borsetta piccola
nera, ci metto dentro il cellulare, le chiavi di casa, il portafoglio e andiamo
via da casa. Ci rechiamo alla fermata degli autobus e prendiamo il primo bus
che passa, tanto tutti portano in Piazza Colombo, quella che si può definire la
piazza centrale di Sanremo.
Vado in camera per prendere i vestiti per questa
sera. Apro l’armadio e scelgo. Mi piace il mio armadio perchè non trovi neanche
un indumento non firmato.
“ Io adoro le firme e per fortuna me le posso
permettere!! ”
Prendo i miei jeans tutti strappati della ‘Calvin
Klein’ e una maglietta a maniche corte abbastanza larga nera della ‘D&G’.
Poi prendo dal cassetto dell’intimo dei boxer bianchi, anch’essi della ‘Calvin
Klein’ e vado in bagno portandomi lo stereo dietro.
“ E’ da ieri che non sento un po’ di musica!! ”.
Dentro ha il cd che mi ha fatto Dario di musica house.
L’attacco e parte.
“ Tuz, tuz, tuz… ”.
Mi svesto ed entro nella doccia. Faccio partire un
po’ di acqua fredda che mi viene tutta addosso, così io porgo la faccia verso
essa.
“ Mi sento tutto sveglio sta sera, anche se so che la
mia energia si spegnerà molto facilmente dato che quel gruppo è diventato
troppo noioso per i miei gusti… ”
Dopo qualche minuto esco dalla doccia e prendo il
telo da bagno asciugandomi con quel coso tutto spelacchiato e me lo metto
attorno alla vita e, legandomelo, mi avvicino allo specchio e mi guardo. Apro
l’armadietto accanto e prendo la schiuma da barba e me la spalmo sul mento e i
baffi, poi prendo la lametta sopra il mobile del lavandino in una ciotola e
incomincio a radermi. Finito quest’ultima azione mi sciacquo e poso la lametta
al suo posto. Poi mi tolgo l’asciugamano dalla vita e mi vesto con i vestiti
scelti prima. I capelli sono ancora un po’ bagnati così vado a mangiare e dopo
me li sistemerò. Esco dal bagno ed Eric è lì che se la ride e mi guarda.
<< Che cazzo c’hai? >>
<< Ti sei vestito tutto per bene e poi non ti
sistemi neanche i capelli? >>
<< Devono asciugarsi!! >>
Ci avviamo tutti e due alla cucina e i nostri sono
lì a guardarci e la mamma, come al solito, deve sempre rompere.
<< Ma è possibile che dovete uscire tutte e due
ogni sera? >>
<< Si, è’ possibile. >>
<< Eric, non fare lo spiritoso… Dove andate sta
sera? >>
<< Io in discoteca, Robbie non lo so! >>
“ Purtroppo io no… ”
<< Io in giro con amici. >>
<< Vedete di non fare troppo tardi per una
volta!! >>
<< Mamma, vado in disco!! Come faccio a non
fare tardi?? >>
“ Beato te… ”
<< E tu Robbie? Che ora hai intenzione di
fare? >>
<< Veramente non lo so… >>
Mi siedo al tavolo e guardo nel mio piatto freddo un
po’ di insalata di riso da cui si riesce a vedere: il riso, le olive, i
wurstel, mozzarella, pomodori, capperi, cetriolini… E poi non riesco a vedere
oltre. Ho solo fame. Senza rendermene conto finisco il piatto che ho davanti in
un batter d’occhio. Così mi alzo dal tavolo e mi incammino per andare in
camera.
<< Robbie, dove vai? Almeno il tuo piatto
potresti levarlo… Devo fare sempre tutto io in casa? >>
<< Ma’, sono in ritardo! E poi sei tu che hai
scelto di fare la casalinga!! >>
Così detto mi allontano dalla cucina e vado di nuovo
in bagno. Riaccendo lo stereo e dopo, nell’armadietto a fianco, mi prendo il
gel e mi sistemo i capelli tutti scombinati, un po’ all’insù.
“ Perfetto! " .
Mi lavo le mani e metto a posto il gel prendendo
dopo il mio profumo preferito, ‘Acqua di Giò’, e me lo spruzzo sul collo.
Spengo la musica, vado dalla scarpiera e mi metto le squalo nere della ‘Nike’ e
portandomi dietro lo stereo vado in camera e lo poso. Guardo l’orologio. Le
nove. Prendo le chiavi di casa. Mentre mi incammino per uscire mi sento
chiamare.
<< Robbie… >>
<< Che vuoi Eric, devo andare! >>
Mi sorride maliziosamente e mi fa vedere nelle mani
un preservativo. Ma sta sera non mi va di scherzare, dato che dovrei passare
una serata noiosissima.
<< Bene… Divertiti!! >>
Esco dalla porta e lui mi segue dietro.
<< Antipatico! >>
Continuo a scendere facendo finta di non sentirlo e
dopo che esco di casa mi incammino verso Piazza Mameli.
“ L’unica cosa che mi mancherà sarà il punto di
ritrovo perchè sto spiazzo è davanti all’Ariston ed è proprio in centro e vedi
tutte le persone che passano, mentre invece quello di Eric e dei suoi amici è
Piazza Bresca, che è nascosta e non si vede niente. ”
Mi ritrovo già tutti lì che mi guardano quasi male.
<< Ma guarda chi è tornato
dall’oltretomba… >>
<< Ciao ragazzi. >>
Eppure non è un brutto gruppo, è solo che
ultimamente è diventato un po’ noioso e mi diverto di più in quello di mio
fratello! E’ formato da Gianluca, Matteo, Manuel, Giacomo, Andrea e Roberto.
<< Andiamo a fare un giro? >>
<< Si… >>
Ci incamminiamo per via Mateotti e Giacomo mi
rivolge la parola, con i suoi lunghi capelli biondi che gli ricadono lungo il
viso.
<< Mi sembri scocciato Robbie. >>
<< Ti sbagli. >>
“ Giusto un po’… ”
<< Ma Giacomo, non lo vedi che oramai ci ha
lasciato? Non riesco a capire cosa l’avete invitato a fare… Penso che abbia
deciso di lasciarci davvero! Perchè dobbiamo rovinarci la serata per
lui? >>
“ Odio questo ragazzo… Perché devo sempre litigare
con te Matte? ”
<< Ha ragione Matteo. Perchè mi avete
invitato? >>
<< Ma lascialo stare Matteo, lo sai che è
sempre così! >>
Vedo Eric arrivare con tutto il resto del gruppo
dall’altra parte del marciapiede e saluto Carlotta con la mano, ma senza
neanche un sorriso.
<< Guarda Robbie, là c’è il tuo nuovo gruppo.
Non lo raggiungi? >>
Lo guardo male e gli rispondo a tono.
<< Matteo, sta sera sono con voi, non rovinare
la serata per sta stronzata, che sarà l’ultima che passerai con me!! >>
<< E allora? >>
<< Dai ragazzi, smettetela!! >>
Gianluca si intromette e fa finire tutto. Lui, con
la sua solita neutralità, riesce a farci smettere.
Siamo in centro. Passeggiamo senza meta un po’ per
via Roma, un po’ per via Mateotti e un po’ da porto Sole. Mentre passiamo per
un secondo giro in via Mateotti incontriamo un gruppo di ragazzi un po’ più
grandi di noi che quando ci vedono scoppiano a ridere indicando a chi non sta
ridendo noi.
Nel mentre che camminiamo Roberto si mette a ridere
da solo e poi si gira verso di noi.
<< Guardate quella ragazza laggiù! >>
Indica con il dito una ragazza bionda, vicino ad
un’altra castana, truccata malissimo. Tutti si mettono a ridere per quella
ragazza.
“ Che palle… Si devono mettere a ridacchiare per una
stronzata del genere? Io non ci trovo niente da ridere!! Ecco perché comicnia a
diventare noioso… Sono più maturi gli altri che sono più piccoli!! ”
Roberto comincia a fare l’idiota.
<< Stanno ridendo di noi? >>
<< Ma no Ali, magari è una tua
impressione!! >>
<< Ehi panda!!! Non sapevo che pure a Sanremo
esistessero!!! >>
La sua affermazione mi fa rimangiare la parola.
<< Ma no!! Non vedi che qualcuno l’ha presa a
pugni? Poveretta!! Dev’essere stata quella ragazza al fianco! >>
“ Di sicuro non ridono di me!! ”
<< Dicevi? >>
<< Che non ridono di noi, ma ridono di
te!! >>
<< Sto così male con l’effetto panda? >>
La guardo bene ed annuisco dispiaciuta.
<< Non dirmi che io non t’avevo
avvisato! >>
<< Mai più!! >>
Mi metto a ridere nel mentre che Alice cammina a
testa bassa per nascondersi dalla vergogna, poi mi giro di nuovo verso il
gruppetto di prima, vedo che tutti ridono, ragazzi molto carini, altri anche
belli, ma ne noto uno in particolare, uno veramente bello che non ride come gli
altri e mi continua a guardare.
Guardo per un attimo la ragazza accanto e, non so perché,
non riesco a levarle lo sguardo di dosso. Non che sia bella, ma dietro quel
trucco io la riconosco. E’ la solita sfigata della spiaggia. Ha i capelli
castani e lisci che le ricadono sulle spalle e sono legati dietro in una mezza
coda. I suoi occhi entrano nei miei e mi rendo conto di quanto sia immenso
quello sguardo. Non sento più le risate attorno e la direzione della mia vista
continua a seguire la sua camminata.
Ha i capelli castani, pettinati con il gel all’insù,
ma si vede che ha i capelli più lunghi sulla testa e quasi rasati sui lati, ma
la lunghezza è giusta, sono corti. Ma la cosa più bella è il contrasto con gli
occhi di un blu scuro, profondo. Porta una maglietta nera a maniche corte sopra
dei jeans tutti strappati.
“ Che strano, chissà perché non ride come tutti gli
altri e soprattutto perché mi fissa! Di sicuro sarà una mia impressione! Come
al solito. Però! Mica male il ragazzo! Ora capisco perché m’immagino che mi
fissi, perché mi piace! Però sembra vero, mi segue anche con lo sguardo! Ecco,
si è rigirato! Lo sapevo, una mia impressione! ”
Quando non ce l’ho più nella mia visuale, giro la
testa in avanti. Non so che diavolo possa essere successo in questi pochi
secondi.
“ Non riesco a capire tante cose in questo momento.
Ad esempio cos’abbia di speciale quella ragazza da continuarla a fissare e non
riuscire a togliere lo sguardo e non riesco a capire perchè adesso ci sto
continuando a pensare!! ”
Però una domanda non riesco a toglierla dalla mia
mente.
“ Perchè? ”
Torniamo a casa, vado in camera, prendo le
salviettine struccanti dal mio beauty e incomincio a struccarmi. Mentre mi
passo quella salviettina rinfrescante e umida penso al mio solito pezzo di figo
della spiaggia.
“ Che bello!! ”
Ma poi il mio pensiero si sposta altrove. Al ragazzo
di sta sera, al perché, oramai ne sono sicura, mi guardasse. Poi mi alzo e apro
il divano letto già fatto e mi incammino di sopra a prendere i due cuscini per
me e Alice. Dopo mi tolgo i vestiti e mi infilo una canotta. Scendo di sotto e
mi sistemo dentro le coperte. Dopo pochissimo arriva Alice che incomincia a
parlare sottovoce.
<< Che figura di merda che è stata sta sera,
né? >>
<< Già, ma per fortuna solo per te!! >>
La guardo prendendo un sospiro di sollievo.
<< Ah, grazie!! Ma comunque anche tu l’hai
fatta la figura di merda! >>
La guardo male.
<< Ma in cosa, scusa? >>
<< Beh, essendo amica del panda! Ora sarai
segnata come me, segnata come l’amica del panda! >>
<< Ma che dici!! Comunque l’hai visto l’unico
ragazzo che non rideva? >>
Lei ricambia il mio sguardo perplessa.
<< Ma che cosa stai dicendo, guarda che
ridevano tutti! >>
<< No, uno no! >>
<< Beh, allora non l’ho visto. >>
<< Era molto carino, dovevi vederlo! >>
<< Ma se da quanto ho visto io erano tutti
cessi!! >>
<< Eri senza lenti e io non potevo vedere in
giro visto che ero impegnata a guadare
quel ragazzo. Ma di striscio ne ho notati altri ed erano anche piuttosto
carini!! >>
<< Sarà… Comunque ridevano tutti! >>
“ Ti odio quando non mi credi… ”
<< Ma non lui e mi guardava pure! Mi fissava,
mi seguiva con lo sguardo, te lo giuro, non era una mia impressione! >>
<< Era tanto carino? >>
<< Si, moltissimo. >>
Lei scuote il capo.
<< Allora era una tua impressione! >>
<< Non mi credi? >>
La guardo malissimo e lei cerca di riparare.
<< Non è che non ti credo, è che avrai visto
male!! Io ti credo che tu abbia immaginato che ti fissasse! >>
<< Buona notte. >>
Mi giro nel letto e mi sento triste del fatto che
Alice non mi creda.
“ Eppure lo so, lo sento che mi fissava. Tante volte
mi è capitato di sbagliare, ma questa non è una di quelle volte. Io ne sono
sicura. Quel ragazzo mi fissava. ”
Entro in casa e mi dirigo alla cieca in camera mia
con la luce spenta. La vista comincia ad abituarsi a quell’ombra e tutti i vari
mobili della mia stanza mi appaiono davanti. Accendo la luce e la mia vista
quasi si acceca da chiudere gli occhi per qualche secondo. E mi appare davanti
la ragazza sfigata che sta sera non riuscivo a smettere di guardare. E i suoi
occhi nel mentre che ammiravano i miei con la domanda del ‘Perchè?’. La mia
vista riprende a vedere, ma, al contrario, il pensiero non riesce a cessare.