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Autore: Somoody    12/02/2008    8 recensioni
Questa è Alessia. Una ragazza di quindici anni, una qualunque, una tra tante, una a caso, anzi, addirittura ‘una sfigata’, come la giudicano gli altri… Lui è Robbie. Non uno a caso, ma uno dei più belli della città, il classico "figo", il classico strafottente, il classico ragazzo che tutte le ragazzine sognano... Eppure qualcosa nella loro esistenza cambierà. Tutti e due proveranno un’emozione mai provata prima, tutti e due alla sorpresa, s’innamoreranno l’uno dell’altra. Scopriremo tutto quello che hanno passato e tutto quello che è avvenuto assieme, tutto qui, tutto in queste pagine, tutto nel “L’altro lato dell’amore”.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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L’altro lato dell’amore

“L’amore… E’ una cosa indescrivibile, un’emozione troppo forte, forse anche l’unica incontrollabile. Non si può fermare, quando si prova, si prova e non c’è niente da fare. A volte può essere la cosa più bella che ti possa capitare, ma altre volte può rovinarti la vita… E’ come un’arma letale, un coltello. Dipende se la tua è la parte del manico o della lama. Perchè basta un momento… Uno solo. E la tua esistenza si può tramutare in qualcosa di nuovo, che magari non volevi… O che vuoi, ma di cui non conosci le conseguenze… Ma come si dice? Meglio amare e soffrire, che non aver mai amato affatto. E allora buttati!! Non aver paura delle conclusioni e non aver paura di affezionarti troppo ad una persona, perchè se dopo ti ritrovi a soffrire come non hai mai sofferto, capisci che quell’esperienza ti è servita ad andare avanti e quei tempi in cui hai amato sono stati i più belli della tua vita. Che vorresti ripetere e ripetere e ripetere… Ma quando tutto finisce non ti devi buttar giù. Un po’ piangi, sfogati per quello che hai perso, ma dopo preparati a girar pagina perchè l’amore, per fortuna, non si prova una volta sola in tutto il tuo arco vitale. Sarà ancora dietro la porta e ti riprenderà ancora di sorpresa come ha fatto l’ultima volta. Non aver paura di provare nuove esperienze. Spesso aiutano a dimenticare e magari chissà… A farti innamorare di nuovo!! Almeno si spera…”

Questa è Alessia. Una ragazza di quindici anni, una qualunque, una tra tante, una a caso, anzi, addirittura ‘una sfigata’, come la giudicano gli altri… Eppure qualcosa nella sua esistenza cambierà. E sarà proprio grazie ad uno dei più belli di Sanremo a cambiare la sua vita e tutti e due proveranno un’emozione mai provata prima, tutti e due alla sorpresa, s’innamoreranno l’uno dell’altra. Scopriremo tutto quello che hanno passato e tutto quello che è avvenuto assieme, tutto qui, tutto in queste pagine, tutto aldilà di questa copertina, tutto nel “L’altro lato dell’amore”.

Prologo

“Eccomi qui. Sola nella mia stanza. Sul mio divano morbido mentre la musica accesa entra nelle mie orecchie sorde per via dei miei pensieri. Non sento niente al di fuori delle lacrime che pian piano scendono sulle mie guance. Mi sento sola, fuori dal mondo, con una migliore amica fantastica, ma oltre a lei? Vuoto… Mi rendo conto di non essere nessuno. Di non conoscere qualcuno d’importante. Sono fuori da tutto. Quello che mi manca è l’affetto e quello che vorrei da morire è un ragazzo che mi sappia coccolare, tenere tra le sue braccia, che mi faccia sentire in paradiso… Mi sento troppo grande per la mia età. Io, anche se ho solo quindici anni, adoro le storie tra i grandi e adoro il romanticismo. Ma non ho neanche ancora avuto il mio primo bacio, figurati… E chissà quando verrà il mio momento! Forse troppo tardi, che non avrò più voglia di queste menate di coccole e balle varie e mi accontenterò del primo ragazzo che passa. Questa è la mia paura maggiore… Non voglio finire così!! Amici? Alice e poi? Niente… Non mi viene in mente nessun altro. Ma che ci posso fare? Mica posso andare da una ragazza e dirle:

<< Ciao! Vuoi essere mia amica? >>.

Non funziona così!! E’ tutto diverso!! Non sono più una bambina!! Quanto vorrei esserlo ancora… Senza tutti questi problemi. Facevi pure questa stupida domanda e avevi tutte le amiche che volevi, potevi fare qualsiasi sbaglio e nessuno ti giudicava e non rimanevi segnata per sempre per il tuo errore. Ma poi? Crescendo tutto si perde, si cambia… E il più delle volte ti resta quello che più odi. Nel mio caso, la mia stupida timidezza che non mi permette di andare avanti. E chi ha la meglio? Quelli con il culo enorme che riescono a tenere tutto come prima. Ma dopotutto questa è l’adolescenza. Tutti ne soffrono, pure quelli che stanno meglio di te e che non si vede e non l’ammetteranno mai che stanno male per il loro enorme orgoglio, pure per i fighetti e le ragazze popolari! Anzi, la loro vita è più sballosa, ma hanno più problemi. Non si possono permettere di sgarrare nemmeno per una volta, Tutti contano su di loro e tutti li ammirano e si aspettano sempre che loro vincano, chissà le ragazze quanto si devono curare per essere più belle! Però loro non hanno i miei problemi e forse, anche se sono di meno, sono più difficili da superare… Perché è la cosa peggiore essere soli… Alice, il più delle volte, mi fa dimenticare tutto, ma… Purtroppo non basta. Le giornate sono sempre più monotone, non ne posso più. Cosa si fa il pomeriggio? In inverno è uscire in centro cercando ragazzi che non ti cagano nemmeno, in estate è andare al mare, che oltre a fare il bagno fai la stessa cosa che fai andando in giro in inverno, ma anche con addosso un costume ottieni niente. Forse la sera ottieni qualcosa, ma probabilmente è solo perchè fa buio e non si vede niente. Ti tirano uno sguardo e dalle macchine senti qualche fischio, niente di che… Per adesso, posso solo affermare che la mia vita fa schifo. La odio, la detesto. E quello che mi serve è un grande cambiamento…”

“Che bella vita che faccio!! Sono un figo e sono voluto dalle ragazze, che c’è di meglio di questo? Assolutamente niente!! Certa gente proprio non la capisco. A volte mi chiedo come si faccia a vivere diversamente da come vivo io!! Mi sento uno al centro dell’attenzione!! Al di fuori di me non v’è nessun altro e tutti la pensano come me, altrimenti sono sballati. Non c’è altro motivo! Insomma… Io sto bene così!! Non mi va di avere una storia seria, mi piacciono le avventure perché sei libero di fare quello che vuoi, senza rendere conto a nessuno!! E’ una cosa stupenda!! Mi piace la mia vita! E penso che non la scambierei con nessuna al mondo. Aspetta… Forse con una si… Sono geloso di mio fratello, Eric. Lui è più piccolo di me di un anno, eppure è più figo. Quando le ragazze ci vedono assieme preferiscono seguire lui che me e di questo un po’ sono geloso, ma non mi posso certo lamentare io!! Oltre a questo vivo da Dio!! E non voglio modificare la mia vita. Sto bene così, sul serio!! No c’è mai un attimo di monotonia!! Quindi… Sto bene da single!!”

CAPITOLO 1.

E’ un giorno d’estate, precisamente Luglio, e il caldo entra dalle persiane ancora chiuse dalla notte prima. Mi sveglio e mi alzo dal letto. Le dieci.

<< Che strano, di solito mi alzo sempre più tardi!! >>

Non importa. Mi metto in piedi ancora un po’ rincoglionita dal sonno, prendo gli occhiali perchè sono cieca come una talpa, vado in bagno e mi lavo la faccia, poi vado in cucina, apro lo sportello e cerco cosa potrei mangiare. Ci sono varie cose. Biscotti con gocce di cioccolato, biscotti al cioccolato, biscotti normali, brioche e fette biscottate. Prendo i biscotti con le gocce di cioccolato. Poi apro il frigo. Sento il freddo passarmi tra le gambe nude poiché indosso solo una semplice canotta per non morire di caldo. Dal frigo tiro fuori la menta e il latte. Poi prendo un bicchiere e ci verso un goccio di menta e lo riempio fino all’orlo di latte e bevo fino alla fine. Dopo la mia colazione vado in camera e mi accendo il computer per la mia solita giocata a carte ascoltando la mia musica.

“ E’ troppo bello non fare niente!! Solo il pensiero che a settembre dovrò tornare in seconda liceo mi fa tremare le gambe. Quindici anni… Chi l’avrebbe mai detto!! Ma tanto fra poco, avrò i miei sedici anni!! E un altro anno buttato via… ”

Inizio a giocare a ‘Spider’ sotto la base di ‘Dirt off your sholder/Lying from you’, la mia canzone preferita dei Linkin Park con Jay-Z, quando, come un orologio svizzero, arriva la solita chiamata di Alice, la mia migliore amica, che di solito mi sveglia.

<< Ale, è per te >>

Mia madre mi passa il telefono.

<< Fammi indovinare… Alice? >>

<< C’era da domandare? >>

Prendo il cordless e vado in camera mia.

<< Ciao Ale!! Ti ho svegliata? >>

<< Sta mattina no. >>

<< Peccato!! >>

<< Ma come mai oggi al telefono fisso? Di solito al cellulare! >>

<< T’ho chiamato al fisso? Non me ne sono accorta, li so tutte e due talmente a memoria che non mi rendo conto quali dei due digito! >>

“ Fatti delle domande per questo… ”

<< Chissà come mai!! Allora, che c’è? >>

<< Come che c’è, io ti telefono per organizzare la giornata e tu mi dici che c’è? >>

<< Si, perché non riesco a capire che cosa mi telefoni a fare quando fa sole se sai già che andiamo al mare!! >>

<< Sta’ zitta!! >>

Mi dice in modo scherzoso.

<< Ci vediamo alla solita ora >>

<< Aspetta! >>

<< Che c’è? >>

<< Domani sera posso venire a dormire da te? Così usciamo! Se solo mio padre mi permettesse di andar fuori la sera… >>

<< Ma di’ la verità!! Non vedi l’ora di venire a dormire da me!! >>

<< Ma questo non conta!!! >>

<< Ok, a dopo >>

Ritorno alla mia giocata a carte con sta volta come sottofondo i Good Charlotte con ‘I just wanna live’.

E’ un giorno d’estate e l’afa di questa bellissima stagione passa attraverso i piccoli buchi delle persiane. Mi sveglio e mi alzo a fatica dal letto. Le undici e mezzo. Mi giro nella direzione del letto di mio fratello e lui è lì ancora a dormire. Ancora un po’ rincoglionito, vado in bagno a lavarmi la faccia, poi vado in cucina per far colazione. Mi preparo la caffettiera con il caffè in polvere e la metto sul fuoco. Aspetto un po’ che salga e per quel poco che aspetto sento il calore del fuoco del gas.

“ Ma come diavolo fa mia madre a stare davanti ai fornelli a cucinare d’estate? E il bello che io dormo in boxer!! ”

E intanto guardo in basso verso i miei boxer bianchi sotto i miei scolpiti addominali.

“ Non per vantarmi… ”.

Dopo che il caffè sale lo verso con una presina in una tazza e poso la caffettiera sul lavandino. Poi metto qualche tonnellata di zucchero nella tazza e con un cucchiaino mischio. Nello scaffale prendo una brioche e me la mangio con quest’ultimo. Terminata la colazione vado in camera.

Mi accendo la play2 vicino alla tv che ho in camera e mi siedo sul letto mettendo in muta per non svegliare Eric. Accendo ‘GTA San Andreas’ e il gioco riprende dall’ultima partita salvata, ovvero la mia. Sento Eric lamentarsi, girandosi verso la mia parte con occhi ancora semichiusi.

<< Cos’è sta luce? >>

<< Su, Eric… Alzati, sono quasi mezzogiorno!! >>

<< Dai, non rompere… >>

Si gira dall’altra parte e si rimette a dormire. Dopo neanche dieci minuti si alza e ancora assonnato si mette seduto a vedere che gioco.

<< Che fai!! Dovevi andare da quella parte! Hai sbagliato strada!! >>

Lo guardo male.

“ Lo odio quando fa così… ”

<< Eric… Fa giocare a me! Non volevi dormire? >>

<< Non ne ho più voglia… >>

<< Beh allora non devi andare a fare colazione, qualcosa? >>

<< Non ne ho voglia!! Non mi vuoi con te? >>

<< No. >>

<< Perché? >>

<< Mi distrai!! >>

<< Allora non parlo più!! >>

<< Meglio… >>

<< Allora come è andata con Carlotta l’altra sera? >>

“ Impossibile, non sta zitto un attimo!! ”

<< Bene… >>

<< Bene quanto? Cosa è successo? >>

<< Ma cosa te ne frega? >>

<< Dai!!! >>

“ Impiccione… ”

<< L’abbiamo fatto. >>

<< Cosa?? >>

Mio fratello mi guarda stralunato.

<< Si. >>

<< E dove? >>

<< A casa sua, i suoi non c’erano. >>

<< E com’è? >>

“ Ma pensa te cosa gli devo dire… ”

<< Non è mica la mia prima volta!! Te l’ho già raccontato!! >>

<< Lo so, ma intendevo Carlotta! Com’è? >>

<< Minchia… E’ fighissimo! E poi diceva che era la sua prima volta, ma ho dei dubbi… >>

<< Sai Carlotta com’è… >>

Penso a Carlotta e alla sua nomina di ‘ragazza semplice’ pensando a quanto sia azzeccato questo nomignolo.

<< E mi piace così… >>

<< E’ perfetta! >>

<< E tu quando lo fai scusa? Io alla tua età non ero mica più vergine!! >>

<< A momenti, a momenti… Ho comprato pure i preservativi!! >>

<< Wow… E con chi lo vuoi fare? >>

<< Con Carlotta, che domande!! >>

<< Già. >>

Lui annuisce e mi sorride. Poi intervengo io cambiando argomento.

<< Ma allora oggi che si fa? >>

<< Si va al mare, come sempre!! Ma vieni con noi? >>

<< Si… Mi sto già incominciando ad annoiare del mio gruppo. Non mi piace più!! Invece nel tuo si sta bene! >>

<< Dì più che altro che è per Carlotta… >>

<< Beh… Ci mette il suo impegno! >>

“ Quanto siamo diversi io e mio fratello… Siamo praticamente gli opposti perché lui è biondo e ha gli occhi marroni e io sono castano e ho gli occhi blu. Poi lui è basso, mentre io sono abbastanza alto. E infine, lui ha un po’ di pancetta e io sono magro. Si, ma lì è perché mio fratello non si tiene, mangia un sacco di schifezze!! ”

Sono le 14,30, fra dieci minuti dovrebbe arrivare Alice, intanto mi preparo.

Salgo le scale della mia camera, perchè essa è costituita di due piani, di sopra reparto letti e sotto reparto studio, non siamo ricchi, sono solo semplicissimi soppalchi.

“ Magari lo fossimo… ”

Vado nella stanza degli armadi e cerco.

“ Mmmmmh, cosa metto? Ci sono!! ”

Mi metto la mia amata gonnellina rosa regolabile a pieghe, comprata al mercato, con sopra una maglia nera senza maniche con dei ghirigori rosa. Sembra fatta apposta per quella gonna, dopotutto e i pandam con il mio costume, bianco con i contorni rosa. Prendo lo zaino del mare della ‘No fear’ nero, poi ritiro l’asciugamano steso dal giorno prima, lo piego e lo sistemo nella borsa, poi prendo il lettore cd con i due porta-cd pieni di musica e li infilo anche loro dentro. Alla fine tocca al mio libro che sto leggendo ‘Annie che amava il vento’ di Joseph Pittman. Suona il campanello. Prendo lo zaino e me lo metto in spalle. Apro la porta e il portone e scendo le scale con al guinzaglio il mio cane, Zorro. Ed eccola lì. La rompiballe della mattina, Alice.

“ Potremmo fare le veline!! Lei è bionda e riccia con gli occhi marroni e grandi, un naso a punta, le labbra un po’ carnose e la pelle chiara. Io invece sono castana, liscia con gli occhi marroni più scuri e piccoli, il naso normalissimo, le labbra normali e la carnagione scura. ”

<< Stupido e rompiballe cane. >>

La guardo male.

<< Mi spieghi perchè devi sempre criticarlo?? Povero Zorro… >>

<< Non è colpa mia se il tuo cane assomiglia a un coccodrillo con le gambe storte!! In più è anche un rompiballe!! >>

“ Da che pulpito… ”

<< Sei solo invidiosa!! >>

<< Di quel coso?? >>

Io le annuisco e lei fa una faccia schifata.

<< Potrei essere gelosa di tante cose… Ma il tuo cane non fa parte di quella lista!! >>

Lascio perdere ed usciamo dalla porta trasportando anche lui. Lo portiamo come al solito sulla ferrovia abbandonata che c’è sulla strada per andare al mare, precisamente sulla passeggiata, se si può chiamare così, dei Tre Ponti.

Dopo una lunga passeggiata lo riportiamo a casa e ci incamminiamo verso la spiaggia. Ci vogliono dieci minuti per arrivarci, ma ne vale la pena dato che quella è la spiaggia di tutti i ragazzi di Sanremo.

Sono le 14,30. Io ed Eric ci prepariamo per andare al mare. Mi cambio i boxer con un altro paio neri e sopra ci metto il mio costume hawaiano blu scaraventato sulla sedia della mia scrivania, poi apro l’armadio e scelgo una maglietta larga e grigia con delle sfumature blu. Me la infilo, metto nel mio zaino della ‘Eastpack’ blu l’asciugamano steso dal giorno prima, le chiavi e il cellulare. Poi me lo posiziono sulle spalle, prendo le chiavi del motorino e mi infilo alla veloce le mie scarpe da ginnastica dell’‘Adidas’ bianche e blu e scendiamo tutte le varie scale sotto il nostro terzo piano. Apro il portone e mi giro verso destra per entrare in un cancelletto a fianco dove mettiamo il motorino. E questi due sono posteggiati lì. L’F10 nero di mio fratello, scassato da un piccolo incidente e non si decide a portarlo ad aggiustare, e il mio Leonardo 125 grigio. Ci salgo mettendomi il mio casco anch’esso grigio e aspetto Eric che salga sul suo, poi partiamo. Arriviamo fino al campo sportivo, poi prendiamo la strada sotto che porta in quella sottospecie di passeggiata dove vi è la nostra bellissima spiaggia.

Mentre andiamo due ragazzi ci passano accanto con i loro motorini. Uno quasi mi sfiora e io mi prendo spavento, ma Alice no perché ero io quella dalla parte della strada.

“ Che maleducato!! Cosa ha il motorino se non sa neanche guidare… ”.

“ Minchia, che gente che gira!! Questa pazzoide mi faceva quasi cadere a momenti e io non voglio ritrovarmi il motorino come quello di Eric… ”.

Giunti ai Tre Ponti scendiamo dal nostro motorino e percorriamo le scalette fino a ritrovarci sulla sabbia calda. Guardo Eric che già si allontana verso il suo gruppo, io lo seguo.

<< Ciao raga!! >>

<< Ciao Eric, ciao Robbie! >>

Eric saluta tutti e veniamo acclamati dalla poca gente che c’è, ovvero Dario che sta abbracciando Chiara. Carlotta spunta da una sdraio e si fa vedere e sentire provocando con gli occhi e il tono di voce.

<< Ma guarda chi ci sono… I miei ragazzi preferiti… >>

Mi avvicino a lei e la saluto dandogli due baci sulle sue belle guance morbide e paffute e mentre mi allontano ci guardiamo negli occhi e gli sorrido.

<>

Le dice Dario.

<< Ma senti chi parla! Comunque Robbie… Allora che hai deciso? Stai con noi? >>

<< Non lo so ancora, te lo saprò dire domani perché sta sera mi hanno invitato a uscire con loro. >>

<< Capisco… >>

Non riesco quasi ancora a resistere al suo sguardo e al suoi tono di voce… Metto il mio zaino per terra e ne tiro fuori l’asciugamano che stendo sulla sabbia, poi mi tolgo la maglietta e la infilo dentro. Guardo Eric che è ancora lì a salutare Carlotta.

<< Io vado. >>

Arrivate alla spiaggia ci infiliamo nel posto più isolato possibile dove non si veda l’angolo del bar, dove ci sono sempre i ragazzi che giocano a calcio, tra cui Edoardo che Alice vuole vedere, ma non vuole farsi vedere… Come al solito stendiamo l’asciugamano sulla sabbia e ci spogliamo fino a rimanere in costume. Mettiamo tutti i vestiti dentro lo zaino e le infradito le lascio accanto.

Mentre raggiungo il mare vedo due ragazze, una bionda e una castana, mettersi in costume appena arrivate.

“ Mi chiedo quale sia il motivo per cui con tutta la spiaggia libera si debbano mettere in un angolo così nascosto… ”

Poi mi rendo conto di riconoscere quella ragazza castana.

“ Devo averla vista da qualche parte… ”

E alla fine mi ritorna in mente che è quella ragazza idiota che si è buttata in mezzo alla strada.

“ Sfigate… ”

Ci incamminiamo verso il mare. Per un po’ si sta bene, ma la sabbia brucia talmente che alla fine ci tocca correre per andare in acqua. Entrando quest’ultima è gelata. Alice si butta subito ed emergendo mi schizza tutta l’acqua addosso, quindi, per non morire di freddo tra i suoi schizzi e quelli delle diecimila palle che cadono in acqua, mi tocca buttare e andiamo a fare una nuotata per scaldarci.

<< Uffi, mi sento tanto sola, voglio avere un ragazzo!! Chiedo troppo avere Edo??? >>

Alice spunta fuori dal nulla con questo discorso e la maledico con tutta la mia forza per aver tirato fuori un tasto così dolente.

<< A chi lo dici… Pensa che io non so neanche chi mi possa piacere in questo momento!! >>

<< Dobbiamo andare alla ricerca di qualcuno per te. >>

<< Ma lascia stare!! >>

<< No, sul serio, devi avere qualcuno!! >>

<< Va bene, mi lascio nelle tue mani… >>

“ Ma che mi è venuto in mente? Nelle mani di Alice?? ”

Tornati a riva usciamo tutte sgocciolanti e ci avviamo alla doccia, fredda pure quella, e poi all’asciugamano. Lo prendo e lo sbatto dalla sabbia poi lo risistemo e mi ci corico sopra di pancia per asciugarmi. Come al solito, il sole è sempre tanto caldo e i suoi raggi riescono sempre ad asciugarmi in un batter d’occhio da soffrire di nuovo dal caldo cinque minuti dopo.

Mi sento una mano sulla spalla e girandomi vedo Carlotta.

<< Cosa fai? Sei incantato a vedere cosa? Non vieni a farti un bagno insieme a me? >>

E dopo questo mi fa sempre lo stesso solito sguardo provocante.

“ E chi sa più resisterle? ”

<< Certo! >>

Poi la prendo sulla mia spalla dalla pancia e mi dirigo verso il mare.

<< No, basta, lasciami!! >>

Non la ascolto e la butta in acqua, ma ne esce subito.

<< E’ freddissima!! >>

Mi metto a ridere e la seguo dentro e dopo che riemergo lei mi si avvicina e mi abbraccia. Non le do neanche il tempo di farla avvicinare che la vado a prendere con le mani ai fianchi e la porto vicino a me e la bacio come al solito facendomi muovere la lingua in movimenti che solo lei è capace a fare.

“ E’ davvero sexy questa ragazza… ”.

Quando mi stacco lei sorride e apre gli occhi lentamente, ma fissando i miei.

<< Mi chiedevo quanto tempo ci avresti messo per baciarmi, ma ne è valsa la pena aspettarti… >>

Poi mi si avvicina all’orecchio e io sento una forte eccitazione che avrei voglia di toglierle anche il suo costume e renderla nuda totalmente davanti ai miei occhi e farmela esattamente in quel punto, in quel preciso momento.

“ E’ sensazionale come questa ragazza riesca a farmi impazzire così tanto. ”

<< E’ stato bello l’altra sera… Vorrei ce ne fossero altre così… >>

Afferro subito a che cosa si riferisce e poi la bacio di nuovo su quelle belle labbra seducenti anche loro e piano piano scendo a baciarla sul suo bellissimo collo.

“ Solo lei riesce a farmi sentire così… Ci sono tante ragazze molto belle e che mi piacciono parecchio, ma solo lei riesce a farmi impazzire così tanto, solo lei, solo Carlotta. ”

<< Ho voglia di rinfrescarmi, andiamo a prendere una granita? >>

<< Si, ok. >>

Ci avviamo verso il bar, ma io mi fermo. Vedo un ragazzo sdraiato di pancia sul suo asciugamano con le cuffie nelle orecchie dalla pelle molto abbronzata e biondo platino, con un costume hawaiano blu-azzurro. Ha una bella schiena e il suo viso messo di profilo con gli occhi chiusi non mi permette di smettere di guardarlo. Continuiamo verso il bar e dopo che saliamo gli ultimi scalini ci ritroviamo dentro notando numerosi tavoli con a questi innumerevoli ragazzi e mi sento leggermente in imbarazzo per il fatto che tra tutti quelli io ne conosco neanche uno.

<< Una granita all’anguria. >>

Prendo l’ordinazione e Alice si gira verso di me.

<< Ma tu cambiare qualche volta?? Sempre sta granita!! >>

<< Che ci posso fare!! E’ la cosa più buona del mondo!! >>

<< Io un ghiacciolo a.c.e.! >>

<< Parla quella che prende sempre lo steso ghiacciolo. >>

<< Io vivrei di a.c.e…. >>

Faccio una smorfia e ci dirigiamo verso gli scalini dalla quale siamo saite per sederci ai lati. Usiamo come scusa che tutti i tavoli sono occupati, ma Alice è molto più felice quando ci sediamo qui perchè proprio davanti abbiamo l’angolo del calcio e, quindi, Edoardo. E’ un ragazzino basso e cicciotto, probabilmente per la sua altezza, dei capelli riccissimi e lunghi e gli occhi verdi. Alice è quasi innamorata di quel nanerottolo, ma a me non dice proprio niente. Quando torniamo e ci risediamo, il ragazzo che prima avevo notato sdraiato sul suo asciugamano a dormire, si alza. Non è tanto alto, ma non è neanche basso. Poi si gira verso di me e la mia vista diventa tutto ad un tratto piena di ammirazione.

“ E’ il ragazzo più bello che io abbia mai visto!! ”

Ha un viso spettacolare abbellito da due occhi marroni profondi e due belle labbra, un naso piccolo e la pelle dorata. I suoi capelli sono biondissimi e a spazzola, forse un po’ troppo lunghi dietro, ma che ricadendogli sulle spalle lo rende sempre più perfetto. La cosa che più mi fa impazzire è la sua catenella che scende lungo il suo petto con attaccato un anello. Il difficile sarebbe trovargli un difetto.

<< Ali, Alice!!! >>

<< Che c’è? >>

<< Guarda quel ragazzo! Ho trovato chi mi piace!! >>

<< Ma chi? >>

“ Chi?? L’unica persona che possa essere paragopnata ad un angelo in questa spiaggia! ”

<< Quello lì. >>

Lo indico e lei lo guarda, poi fa una smorfia e mi guarda strano.

<< Quello lì? Edo è mille volte decisamente meglio!! >>

Mi viene in mente la figura cicciotta e bassa di Edoardo e non riesco a far mancare una smorfia.

<< Ma chi?? Quel nanetto, grassoccio, brutto, con i capelli che gli fanno da casco? >>

<< Ma che dici, è fighissimo!! >>

<< Non quanto lui!!! >>

Poi si incammina verso delle sdraio dove c’è una tipa che l’abbraccia e la bacia. Mi sento infuocare dalla rabbia.

<< Mi dispiace, sarà molto difficile che tu possa averlo!! >>

Guardo in quella direzione con espressione stracolma di odio per quella ragazza, poi controbatto.

<< Non mi arrendo, potrà pur sempre lasciarla!! >>

<< Per te? Ne dubito! Guarda che figa è quella! >>

“ Questa ragazza deve ancora imparare a fare l’amica… ”

<< Ma perché devi sempre rovinarmi i sogni? >>

<< Adesso che lo guardo meglio anch’io, hai ragione. E’davvero figo! >>

<< Eh no!! Fammene avere uno solo mio!! >>

<< E’ impossibile, ora che lo guardo veramente bene… E’ fighissimo!! >>

La guardo malissimo, poi, però, mi convinco che non potrebbe essere diversamente.

<< Non posso darti torto, è perfetto in tutto, è una meraviglia della

natura. >>

<< Come si chiamerà?? >>

<< Di sicuro avrà un bellissimo nome… >>

Lo continuo a guardare e a sospirare.

<< Ho deciso!! >>

Urla Alice.

<< Si chiamerà ‘Il Figaccione’!! >>

Poi, però, la mia mente si annebbia dai miei soliti pensieri che mi divorano, facendomi sentire paranoica e triste.

“ A volte mi sembra di essere di troppo… Cammino senza meta, con la speranza che qualcosa accada, ma sono solo speranze buttate al vento e io sto sempre più male… Ogni giorno sempre di più. Fino al giorno che mi stuferò, m’incazzerò, mi sfogherò, ma la giornata dopo tutto si riavvolgerà e ricomincerà la stessa noiosità senza mai accadere niente. Così io sto, così io mi sento… Persa. ”
  
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