Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: io amo vulpix    12/08/2013    1 recensioni
Possono un demone ed un umano potersi amare?
è questa la domanda che da tempo assilla Sebastian, da quando ha incontrato quello sguardo una mattina di primavera...
Prima Fan Fiction Yaoi, se non ti piace, non leggerla...
Buona lettura
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Ciel Phantomhive, Sebastian Michaelis
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6
Nulla è in confronto a te

La prima volta. La sua prima volta avvenne in una fredda notte di dicembre, poco prima dell'inizio del nuovo anno. Dopo quel "regalo di Natale" speciale di Sebastian, i loro sguardi erano sempre più imbarazzati. Ciel cercava di nascondere la sua timidezza e il suo tenero arrossire dietro al suo carattere freddo come l'inverno; Sebastian, invece, era sempre più innamorato di lui. Ciel si era appena infilato a letto e Sebastian aveva appena lasciato la stanza quando sentì un brivido attraversargli la schiena. Pensò che forse dovesse essere la stanchezza, e quando chiuse gli occhi, non poté fare a meno di pensare al suo maggiordomo diabolico; il suo modo di atteggiarsi, i suoi occhi color rubino, il suo tocco.... rabbrividì a quei pensieri, ma erano brividi di piacere. Ma lui era troppo orgoglioso e rinnegava ciò che provava. Il sonno del Conte continuò a essere agitato. Nel frattempo Sebastian era tornato in camera sua, annoiato; era sempre noioso aspettare la mattina. Si sedette sulla poltrona davanti al camino ed iniziò a fissarlo; i suoi pensieri erano tutti per il Conte e non poteva fare a meno di sorridere. Mentre continuava a fissare il fuoco, sentì un urlo provenire dalla stanza di Ciel. Si precipitò da lui con in mano un candelabro, aprì la porta e lo trovò raggomitolato sotto le coperte. - Bocchan...- Sussurrò. Ciel non disse nulla e rimase sotto le coperte, così decise di avvicinarsi al letto, posò il candelabro sul comodino. Ciel avrebbe voluto respingerlo, ordinargli di non toccarlo ma non poteva... non voleva. Sebastian sollevò leggermente la coperta e sbirciò sotto: vide un Conte spaventato, che lo guardava con uno sguardo molto triste. - Un altro incubo, Bocchan? - L'altro si limitò a fissarlo, poi uscì dal suo nascondiglio e lo afferrò per la cravatta bloccandolo in un abbraccio. Sebastian rimase stupito, ma ricambiò l'abbraccio. Quando posò la sua mano contro la schiena del Conte notò che ancora tremava, allora lo prese in braccio e dopo averlo riadagiato sul letto si stese accanto a lui. Ciel affondò il suo viso contro il suo petto stringendolo più a sé. Non dissero nulla, i loro gesti parlavano da soli. - Sebastian, voglio calore... - - Temo di non capire, Bocchan...- - Ho freddo... - Per accontentare la sua richiesta, lo portò più vicino a sé: il suo corpo era sempre caldo. Ciel fece una cosa del tutto inaspettata.... iniziò a spogliarlo e Sebastian non pose resistenza, né cercò di fermarlo. Giacca, gilet, camicia e cravatta erano tolti quando anche Sebastian cominciò a togliere la camicia da notte del Conte. Ora capiva cosa intendeva Ciel quando diceva "calore": voleva essere amato da qualcuno. Nemmeno il Conte pose resistenza: a lui piaceva il tocco del suo maggiordomo diabolico. - Calore, Sebastian... - - Yes, my Lord - In quel momento, non poté fare a meno di esaudire quel desiderio.
Man mano che la camicia scivolava via, Sebastian non poté evitare di posare le sue labbra su quella delicata pallida pelle, adorava baciarla, assaporarla. Il respiro frettoloso di Ciel non fece altro che fargli capire quanto fosse giusta la direzione che aveva scelto. Le sue mani lasciarono cadere l'indumento e proseguì l'esplorazione di quel corpo che solo lui poteva toccare. Sì, sarebbe stato solo lui a possederlo, perché ne era follemente innamorato. Il rossore sulle guance di Ciel non faceva altro che aumentare di secondo in secondo. I suoi sospiri lo stavano facendo impazzire. Brividi di piacere si sparsero in lui, quando quelle mani delicate del suo padrone lo sfiorarono, accarezzandolo timorose. Sentiva ogni fibra del suo corpo tendersi, pronta a scattare per possedere quella magnifica creatura che stava giacendo sotto di lui. Con calma si avvicinò al volto, lesse timore, ma anche desiderio nel suo sguardo e per lui fu abbastanza, si calò su quelle labbra semi aperte e ne prese possesso. Fu un bacio dapprima leggero poi possessivo e bagnato. L'incontro delle loro lingue era passionale, avido. Sebastian lasciò le proprie mani scivolare lungo tutto quel corpo dall'aspetto esile. Lo voleva, lo desiderava. Si staccò da quelle labbra peccaminose, lasciando che i suoi occhi ammirassero tutto quanto. Ciel era certo che qualunque cose gli avesse fatto Sebastian sarebbe stato come raggiungere il paradiso e l'inferno nello stesso momento, anelava un suo tocco e fu ben presto accontentato. Quando sentì le dita di lui sfiorarlo delicatamente sulla pancia, per poi scivolare piano piano sempre più in basso, sfiorare la sua fine peluria e poi scappare via verso le sue cosce, gli fece venire i brividi. Quelle dita sapevano mandarlo in un altro mondo. - Sebastian... - Sussurrò con il fiato corto. Non ci fu bisogno di dire altro, gli occhi del suo maggiordomo diabolico lo aveva scrutato dentro, felici di esaudire il suo desiderio. - Yes my Lord. - Si abbassò nel suo punto più delicato e vi posò un bacio a labbra aperte e in quel momento, Ciel fu certo che il suo cuore sarebbe esploso.
Non aveva mai provato delle sensazioni simili, baciare quella pelle candida era sicuramente una cosa sublime, come un dolce che doveva essere assaporato con calma e gusto, almeno così la pensava Sebastian, mentre con le labbra toccava ogni singolo centimetro. Godeva nel vedere Ciel completamente sotto il suo controllo, adorava il sapere di essere lui e solo lui a provocare quelle reazioni nel ragazzo. Con un dito tracciò una linea immaginaria lungo tutto il suo addome, per poi finire in un punto preciso, esattamente lì, dove per l'eccitazione la sua virilità era cresciuta e attendeva la sua attenzione. Ma non voleva ancora dedicargliela, non per il momento. Si alzò dal letto e sotto lo sguardo, forse un po' imbarazzato di Ciel, finì di togliersi completamente i vestiti. Il suo corpo era osservato minuziosamente dall'altro e questo, per Sebastian, era più che eccitante. Si sdraiò nuovamente accanto a lui, i loro corpi nudi e caldi si toccavano in più punti, inebrianti erano le scariche di piacere che stavano provando solo con quei brevi contatti. Le mani di Ciel, timorose, presero a vagare su quel corpo, voleva scoprire tutto di lui, voleva unirsi a quel maggiordomo diabolico che gli aveva stregato il cuore e rapito l'anima. Con un po' di coraggio, baciò il torace candido, scendendo verso i capezzoli, i gemiti di Sebastian lo confortarono, aggiungendo sicurezza ai suoi inesperti movimenti. Con le sue mani sfiorò le braccia, strisciò verso la schiena e poi sulle natiche, stringendole e facendo così scontrare i loro bacini. Entrambi rimasero senza fiato quando le loro intimità vennero a contatto. Un calore mai provato prima si era diffuso nei loro corpi, come lava vulcanica pronta ad esplodere. Sebastian, preso da un impeto di ardore, si impossessò di nuovo di quella soffice bocca, al diavolo i suoi buoni propositi, desiderava Ciel talmente tanto da star male. Con un po' di pressione sulle gambe, fece in modo che l'altro ragazzo allargasse le proprie per sistemarsi lui nel mezzo. -My Lord..- Lo chiamò sfiorandogli le labbra, per poi mordicchiarle con i suoi denti. Ciel avrebbe risposto, ma sentì qualcosa premere contro di lui, qualcosa di caldo, umido e grande. Qualcosa che cercava di entrare nel suo corpo. -My Lord, lasciami entrare, lascia che il tuo corpo, mi accetti.- Continuò Sebastian, spingendosi di più contro la piccola apertura del suo amante. L'urlo di dolore di Ciel venne soffocato dalle labbra del maggiordomo, calore e dolore fusi assieme. Se per Sebastian era il paradiso, per Ciel era l'inferno. Ma entrambi fusi in un unico corpo. Le spinte inizialmente lente e poi sempre più furiose di Sebastian, sostituirono il dolore con qualcosa di più complesso, qualcosa che scatenò il piacere di entrambi. Qualcosa che li unì fin nel profondo e che portò Ciel sull'orlo del precipizio. Il piacere esplose in un momento, Ciel si sentì marchiato nel profondo da Sebastian, ormai gli apparteneva, era suo completamente, così come lui oramai poteva solo appartenere a quel maggiordomo diabolico.

Quando finalmente Ciel trovò il sonno tra le braccia di Sebastian, la notte tornò tranquilla. Sebastian lo osservava, consapevole di aver violato la fanciullezza di un ragazzo.... di un bambino. Ma non si pentì di quello che aveva fatto, perché quello era un ordine del suo padrone. Avvolse Ciel tra le sue braccia, come per proteggerlo da qualcosa. Adesso apparteneva a lui, e al solo pensiero che qualcun'altro oltre a Sebastian potesse toccare il Conte, dava il voltastomaco. 
-di tutte le meraviglie che ho visto, mio carissimo Ciel....nulla....nulla....
 è in confronto a te- pensò infine Sebastian stringendolo di più a se.

* angolo dell'autrice:
Ringrazio calorosamente Goten per avermi aiutato a scrivere questo capitolo...senza di lui non ce l'avrei mai fatta, e poi.... vabbé sclerate quanto più potete ;3
Adesso io parto con l'altro capitolo, come al solito, se lasciate qualche recensione ve ne sarei SUPERINISSIMAMENTE grata >w<
Grazie ancora a tutti quelli che seguono la mia FF
 
 
 
  
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