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Autore: Nivees    12/08/2013    2 recensioni
[ Piccola Laven di tre capitoli in onore alla Laven Week! | E pure per il compleanno del Baka Usagi, obv ]
Lo aveva trovato, ma non aveva concluso proprio niente di quello che aveva programmato. In qualche modo, Lavi aveva sempre sentito che gli ultimi attacchi erano opera sempre della stessa persona, e non poté fare a meno di associare la figura ad Allen. Allen il traditore – come ormai veniva additato all'Ordine. E aveva deciso di vederlo, di poter dire di aver visto con il suo stesso occhio che era lui il colpevole, di poter portare delle prove a suo sfavore – o a suo favore, perché Lavi aveva sperato fino all'ultimo di sbagliare, una volta tanto.
Genere: Angst, Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Allen Walker, Rabi/Lavi | Coppie: Rabi/Allen
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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«O buon Apollo, all'ultimo lavoro
fammi del tuo valor sì fatto vaso
come dimandi a dar l'amato alloro.»
Divina Commedia; Paradiso. Canto I.

 

Cosa si era aspettato, dopotutto, da quell'incontro?
Le parole di Lavi continuavano a ronzargli nella mente come fossero mille zanzare fastidiose, ed era inutile cercare di cacciarle via perché continuavano a tornare sempre, più persistenti di prima, più dolorose di prima. Si chiuse nella sua stanza, dopo aver parlato con lui, indignato e incredulo con l'ordine di non voler vedere nessuno fino a data destinarsi. Voleva restare solo, in quel momento. Non voleva vedere nessuno, né tantomeno Tyki o Road. Non era dell'umore giusto per poter vedere i loro ghigni, non avrebbe retto il tutto.
Strinse la fascia dell'Esorcista tra le dita, sporcandola così del sangue che ancora non era riuscito a pulirsi dai guanti, e lacrime amare scesero dai suoi occhi senza nemmeno che se ne accorgesse. Teneva così tanto a Lavi, dunque? Talmente tanto che quelle semplici parole – non veritiere, assolutamente false poiché era lui dalla parte del bene dato che aveva il compito di liberare l'umanità – avevano ridotto il nuovo Conte del Millennio in quello stato? Possibile?
Dopo quelle parole, Allen si arrese. Era inutile cercare di convertire Lavi alle sue idee e alle sue speranze, non sarebbe mai stato dalla sua parte. Portarlo nell'Arca era stato un terribile errore. Adesso, cosa gli era rimasto? Solo quell'inutile pezzo di stoffa diventato così tanto importante per lui, l'unica cosa che poteva tenere stretto tra le mani appartentente alla persona che amava. Quindi rimase lì, a singhizzare in silenzio, mordendosi le labbra quasi a sangue per non emettere nemmeno il minimo suono.
Almeno, questo finché non bussarono alla porta.

 

«E come in fiamma favilla si vede,
e come in voce voce si discerne,
quando una è ferma e l'altra riede.»
– Divina Commedia; Paradiso. Canto VIII.

 

Continuava a bussare, ma Allen non rispose, né tantomeno gli aprì la porta.
Sospirò, quasi arrendendosi – ci avrebbe provato più tardi, magari quando si sarebbe calmato sarebbe ritornato di sua spontaea volontà a cercarlo e a parlargli. Almeno, lo sperò ardentemente.
Ma nel momento esatto che decise di abbandonare il fronte di quella porta, questa si aprì lentamente, rivelando un Allen dai capelli sconvolti e gli occhi rossi.
«Tu... tu non puoi dirmi che ciò che faccio è sbagliato. Io lo sto facendo per il bene dell'umanità capisci?! Io... lo sto facendo anche per te, per poterti far vivere in un mondo meno corrotto, meno sudicio, dove tu sia degno di vivere. Riesci a capire questo, Lavi?» sibilò, con voce leggermente rotta ma con un sguardo freddo ed impassibile, che quasi gli fece paura.
Di primo impatto avrebbe senz'altro detto che no, quello non poteva essere lo stesso Allen di prima, che ormai il ragazzo che conosceva e che amava fosse sparito inghiottito dal Noah dentro di sé. Ma, a ripensarci bene, Allen non stava facendo altro che fare quello che aveva sempre fatto: salvare l'umanità. E poco importava se i modi erano cambiati, se le idee anche; ciò significava che dentro lui era sempre lo stesso, giusto? Sorrise leggermente più calmo a quei pensieri, tanto da avere persino il coraggio di alzare una mano e accarezzargli una guancia.
«Sai» continuò Allen, dopo attimi di silenzio dove rimase semplicemente a godersi la sua carezza, ad occhi chiusi, «Se due voci cantano con parole diverse, e con melodie distanti tra loro, la differenza si nota. Se invece cantano insieme la stessa canzone, riescono persino a sembrare una sola, bellissima voce». Allen aprì gli occhi, «Capisci ciò che voglio dirti, Lavi?».
Tutto ciò che fece a quelle parole, però, fu solo distogliere lo sguardo. Aveva capito bene cosa l'altro intendesse, ma aspettò ugualmente che glielo confermasse, in un ultimo barlume di speranza di non dover fare una decisione proprio in quel momento.
«Unisciti a me. Lotta insieme a me, Lavi».

 

«onde Beatrice, ch'era un poco scevra,
ridendo, parve quello che tossìo
al primo fatto scritto di Ginevra.»
– Divina Commedia; Paradiso. Canto XVI.

 

Gliel'aveva chiesto, anche se temeva la risposta.
Allen sapeva già cosa avrebbe replicato, e non si stupì nemmeno più di tanto quando l'occhio brillante di Lavi si abbassò, privandogli della sua vista. Infondo lo aveva capito anche da quello che aveva detto non appena l'aveva incontrato, lui credeva che fosse dalla parte del male quindi non avrebbe mai lottato con lui. Erano destinati a scontrarsi per sempre, finché uno dei due non si sarebbe arreso. O sarebbe deceduto.
E come volevasi dimostrare, dopo pochi istanti Lavi mormorò: «Non posso, Allen».
«Lo... lo sapevo. Non preoccuparti. Almeno... ho tentato». Anche se gli disse questo, sentì lo stesso uno strano nodo alla gola e le lacrime offuscargli la vista. Abbassò la testa, coprendosi il viso con i capelli candidi e togliendo, a malincuore, la presa che Lavi aveva sul suo viso. «Ti aprirò un gate, adesso... Così torni a casa».
Gli diede le spalle, ma non ebbe il tempo di fare niente dato che venne preso per un polso e tutto ciò di cui si rese conto furono le labbra di Lavi sulle sue e i suoi occhi che non riuscirono più a trattenere quelle gocce salate, che andarono a bagnare la loro unione.
«Da domani saremo nemici» sussurrò con voce rauca sulle sue labbra, con un sorriso un po' triste. Allen annuì e sospirò, asciugandosi con un gesto stizzito le lacrime e aprendo il gate. Dopo che Lavi sarebbe andato via, sarebbe tornato tutto alla normalità. Come se non fosse accaduto niente.
E mentre lo vedeva sparire attraverso quella luce bianca, non poté fare a meno di stringere ancora di più tra le dita quell'inutile pezzo di stoffa.
«Siamo nemici già da questo momento».

 

«All'alta fantasia qui mancò possa;
ma già volgeva il mio disiro e il velle,
si come nota ch'egualmente è messo,
l'amor che move il sole e l'altre stelle.»
– Divina Commedia; Paradiso. Canto XXXIII.

 

Ancora, le macerie erano ciò che più dominava quel posto.
Lavi, dall'alto della sua posizione, guardò quello scempio che non gli era affatto nuovo, con l'occhio impassibile di chi ormai non vede altro da tanto tempo, così tanto che dopotutto non gli faceva quasi più alcun effetto. Al suo fianco, corpi martoriati, mutilati e privi di vita giacevano ai suoi lati; alcuni corpi erano di Esorcisti a cui aveva voluto bene, con cui aveva passato la maggior parte del suo tempo come se fossero una grande famiglia allargata.
Ma in realtà, non era così.
Immobile su quella rovina, con lo sguardo rivolto verso l'alto, guardò come Lenalee e Kanda stessero combattendo contro il Conte, e di come, impassibile, li vide perire pochi attimi dopo. Quella guerra l'avevano vinta i Noah. Ormai erano tutti morti, tutti adesso erano in quel mondo migliore che lo stesso Allen voleva ricreare.
E adesso era il suo turno, ovviamente. Era stato lasciato per ultimo, era rimasto l'unico Esorcista ancora in vita, ma ormai ancora per poco.
Vide Allen sorridere alla sua vista, ed iniziare a cadere in picchiata verso di lui, pronto ad attaccare.
Lavi sorrise di rimando, attivando la sua Innocence pronto per il contraccolpo.
Non se ne sarebbe andato – e non lo avrebbe lasciato – di sicuro senza combattere.





E questo è quanto.
Innanzitutto, chiedo umilmente scusa a chi si aspettava il capitoli ieri (anche io me lo aspettavo ieri, se vi può consolare (?)) ma purtroppo il mio lavoro di domenica è persino peggio che in settimana, quindi ho dovuto per forza di cose rimandare ad oggi. Mi dispiace un sacco! Spero che almeno sia valsa la pena di aspettare. ^^ E so bene anche che la Laven Week è terminata ma... boh, facciamo finta che finisca oggi dai, volevo terminare di pubblicare alla fine della settimana, ci tenevo ><
Bien, veniamo a noi. Anche qui c'è bisogno di qualche chiarimento of course, dunque iniziamo: nella prima il riferimento è all'alloro, pianta amata da Apollo appunto perché, secondo il mito, Dafne fu trasformata in alloro per poter scampare all'amore di Apollo. Insomma, questo non c'entra niente con la flash, è solo un riferimento ad un oggetto caro - in questo caso la fascia di Lavi. Nella seconda, la spiegazione è proprio dentro la flash: è la storia delle voci in poche parole. XD Nella terza, c'è il riferimento al bacio tra Ginevra e Lancillotto, bacio tra due amanti che non si possono amare eccetera. E il bacio di Allen e Lavi mi ha ricordato tantissimo questa, neh. Infine, se devo essere sincera, nell'ultima non c'entra assolutamente (o quasi) niente. Sono gli ultimi quattro versi di tutta la Divina Commedia, quindi mi è sembrato carino metterli alla fine della raccolta. 
Perché, ebbene sì gente, è finita così. Fa schifo? Forse, ma ho preferito lasciare tutto in sospeso perché non volevo far morire nessuno (né Lavi né Allen in questo caso, perché gli altri hanno già tutti lasciato le penne sicché) e niente. Questo è tutto. uwu Oh, prima che me ne dimentico, se ci avete fatto caso non ho mai detto il colore degli occhi di Allen: ho lasciato l'immaginazione a voi. Io li immagino ancora argentei, ma dato che adesso è un Noah è probabile che siano dorati. Insomma, immaginate come volete!
E detto questo, ringrazio vivamente tutte le persone che hanno letto questo sclero, chi ha recensito (GiulyRabePro e B Rabbit - poi rispondo a tutte le recensioni, eh!) e a chi ha messo nelle seguite. Grazie mille veramente e spero tantissimo alla prossima! E se lasciaste una piccola recensione anche a quest'ultimo capitolo, mi rendereste felice :3 Salut! Niv

  
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