Serie TV > Violetta
Segui la storia  |       
Autore: WeLoveJorgeBlanco    12/08/2013    6 recensioni
Cosa sarebbe successo dopo il bacio “sbagliato” che Diego avrebbe dato a Violetta alla canzone finale “Yo soy asi”?
Su Disney Channel le puntate riprenderanno a settembre, ma io immagino che la storia si svolga in questo modo. E mi auguro, che la storia sia così anche a settembre! C:
Dalla storia :
“Leon”
“Si?” chiesi appoggiando la mia fronte alla sua.
“Io ho bisogno di te” limitò a dirsi.
Quelle poche parole riuscirono a farmi capire quanto il nostro amore era forte ed entrambi avevamo bisogno dell’altro come l’aria.
“Anche io ho bisogno di te. Ti amo” dissi.
Inevitabilmente una lacrima sgorgò silenziosamente dai miei occhi e lei sorrise.-
Coppia : ViluxLeon e altre :)
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Image and video hosting by TinyPic
Leon P.O.V
 
Dopo aver parlato con Violetta mi avviai con sguardo triste verso gli spogliatoi.
Come poteva Bruno provarci con la mia ragazza?
Esitai.
Non era più la mia ragazza.
Bruno stava uscendo dalla porta e mi fece un cenno con la mano.
“Cos’è questa storia?” chiesi io arrabbiandomi.
“Non capisco di cosa parli fratello”
“Non chiamarmi fratello!” gli urlai contro.
“Oggi sei strano, vado al capannone”
Lo presi per il braccio.
“Devi vedere Violetta vero?” chiesi.
Lui esitò.
“Si, ma non capisco cosa ti importi dato che ti sei lasciato da poco con mia sorella” disse sorridendo falsamente.
“Mi importa perchè è una mia amica” affermai.
“Guarda che anche lei è mia amica, Leoncino” disse ammiccando.
Mi infuriai e serrai i pugni mentre lui si avviò da Violetta.
Mi voltai vedendo loro due che si prendevano per mano ed erano sugli spalti.
Mi infilai velocemente la tuta e mi avviai al capannone.
“Cosa c’è Leon?” chiese Lara.
“Niente” dissi seccamente.
 
Violetta P.O.V
 
Scorsi il viso di Bruno e si stampò un debole sorriso sul mio volto.
Mi raggiunse correndo, la gara iniziava tra poco e poteva a stento salutarmi.
“Ehy, Violetta!” disse sorpreso con il fiatone.
“Ciao” sorrisi.
“Aspetti da molto?” chiese prendendomi le mani.
“No, sono arrivata da dieci minuti” lo rassicurai.
“Scusami ma Leon mi ha trattenuto per molto, stavamo litigando”
“Aha” riuscii a spiccicare.
Lui esitò aspettandosi un “perchè avete litigato?”.
Invece avevo già le idee chiare su quello che fosse successo.
“E’ molto possessivo con te a quanto vedo!” affermò strabuzzando gli occhi.
“Beh si, noi eravamo fidanzati” ammisi abbassando lo sguardo.
“Ma è acqua passata vero?” disse con un sorriso smagliante
“C-certo” dissi guardando oltre il suo sguardo Leon furioso.
No, non era acqua passata.
Sono sicura che non lo avrei mai più dimenticato.
“Bene, ora vado a mettere il casco. Fai il tifo per me, ok?” disse avviandosi verso il capannone.
Volevo tranquillizzare Leon, non era in grado di superare quella gara e non voglio avere sulla mia coscienza un suo incidente.
Mi alzai dagli spalti e lo raggiunsi vicino alla moto.
Era intento a allacciarsi il casco ma era abbastanza furibondo che non ci riusciva.
Inciampai in un rametto e mi accasciai aggrappandomi al suo petto.
Lui prontamente mi salvò non facendomi cadere.
Mi alzai e i nostri visi erano distanti si e no 1 cm.
Non riuscivo a parlare perchè i suoi occhi verdi mi perforavano la mente.
Era come un incantesimo.
“Eh..ehm. Volevo augurarti buona fortuna” dissi allontanandomi.
Lui esitò e dopo qualche secondo mi rispose.
“G-grazie” balbettò.
Avvicinai il suo viso al mio.
Lui capì altre intenzioni ma volevo solo allacciargli il casco.
“Ti allaccio il casco, oggi non è proprio giornata vero?” chiesi sorridendo.
Lui non disse niente e quando accese la moto mi fece cenno di spostarmi.
Mi spostai e mi appostai sugli spalti per fare il tifo.
Ogni volta che Bruno faceva una acrobazia urlavo e Lara continuava a guardarmi disgustata.
Infatti vinse lui.
Leon arrivò quarto.
Sentii Lara parlare con il proprietario della pista.
“Non è mai stato così distratto da arrivare quarto!” urlò lei.
“Forse ha bisogno di altro allenamento” disse l’uomo portandosi una mano sotto il mento.
“O forse è troppo distratto da qualcosa” disse Lara.
A quel punto si girò squadrandomi.
Aveva perfettamente ragione.
Io pensavo di non fare ormai nessun effetto su Leon ma era lampante che lo avessi distratto.
Forse era ancora innamorato di me?
Non avevo neanche chiesto spiegazioni quando aveva baciato Lara.
Forse veramente si stavano lasciando, come poi è successo.
In questi giorni stavo incominciando a perdonarlo.
Lui si avviò con la moto nel parcheggio.
Rimasi letteralmente incantata quando lui scosse i capelli dopo essersi tolto il casco.
Il mio sguardo andò su Lara, che lo guardava anche lei incantata.
Mi alzai dagli spalti e lo raggiunsi in fretta, perchè anche Lara si stava avviando.
“Ehy” dissi.
Lui si girò e si ritrasse.
“Volevo arrivare primo, accidenti” disse mettendo il broncio.
“Per me sei stato comunque bravissimo” lo rassicurai accarezzandogli la spalla.
Lui notò il gesto e strabuzzò gli occhi al mio contatto a tal punto che ritrassi le mie mani imbarazzata.
“Ehm, grazie” disse sfoggiando un suo bellissimo sorriso.
Avevo bisogno solo di quello.
Sorrisi.
“Ora vai a casa?” chiese squadrandomi.
“Si, ma vado a piedi” conclusi guardandomi le unghie per non guardarlo negli occhi.
“Se..vuoi posso accompagnarti io” questa volta era lui che aveva lo sguardo basso.
“Per me va bene” sorrisi.
Lui guardò oltre il mio sguardo e serrò i pugni.
“Sono felice che ora ti sei fidanzata” sputò.
Come poteva credere una cosa del genere?.
“Ma io non sono fidanzata” mi accigliai.
“Ah no?” chiese strabuzzando gli occhi.
“No” dissi sorridendo.
Anche lui sorrise debolmente.
“Violetta” sentii il mio nome in lontananza.
Mi voltai.
Era Bruno.
“Hey!” dissi salutandolo con la mano.
“Torni a casa ora?”
“Si, mi accompagna gentilmente Leon” dissi io cercando di non far caso ai loro sguardi pieni di sfida.
“Va bene, quando ci rivedremo?” chiese speranzoso il ragazzo.
“Non so, ti faccio sapere tramite cellulare” conclusi.
“Va bene” disse affranto.
Salutò me e Leon e si diresse verso il capannone.
La mia attenzione fu letteralmente catturata quando Leon mi prese le mani.
“Andiamo?” chiese con gli occhi grondanti di gioia.
“Si!” dissi decisa.
Mi sedetti dietro mentre lui guidava ad alta velocità.
Un mio gesto istintivo fu quello di abbracciarlo ma poi mi ritrassi subito.
Neanche i fidanzati avevano quegli atteggiamenti.
“Guarda che puoi aggrapparti” disse rassicurandomi.
Non ebbi paura e lo abbracciai stretto di nuovo ispirando il suo profumo.
Quando arrivai davanti casa ero ancora abbracciata a lui.
Scesi porgendogli il casco.
“Bene, ci vediamo domani a casa tua?” chiesi speranzosa.
“Certo, puoi anche arrivarci a piedi”
“Sicuramente” risposi.
“Bene, allora vado” disse sorridendomi.
“Va bene” dissi ormai sulla soglia della porta.
Accese la moto e si avviò mentre io lo guardai incantata.
Dopo cinque minuti mi accorsi di essere sul pianeta Terra quindi rientrai in casa e mi avviai subito nella stanza per scrivere sul diario.
Non vedevo l’ora di provare la coreografia con lui l’indomani.
Dopo aver mangiato mi diressi definitivamente in camera mia e mi addormentai come un angioletto.
 
Francesca P.O.V
 
Stavo camminando sul marciapiede per andare a casa di Camilla, quando mi fermai per rispondere a una telefonata.
Era Federico.
“Ehy Fran” disse.
“Ciao Federico” risposi entusiasta
“Cosa fai stasera?” chiese speranzoso.
Intuii le sue intenzioni.
“Niente” risposi appoggiandomi al muretto.
“Bene, che ne dici se vieni da me?” chiese con voce dolce.
“Cosa facciamo?” chiesi.
Lui esitò e incominciai a pensare male.
“Ci vediamo un film, ovvio no?” disse con l’aria più normale del mondo.
“C-certo!” risposi.
Mi avviai verso casa di Federico e si sorprese che dopo già cinque minuti fossi arrivata.
“Ero già da queste parti!” mi giustificai ridendo.
“Aha” disse lui poco convinto.
“Su, sta zitto e baciami” conclusi buttando le mie braccia al suo collo.
Lui non ci pensò due volte e mi baciò molto dolcemente.
Mi staccai dopo 2 lunghi minuti.
“Che film vediamo?” chiesi entrando nell’appartamento.
“Twilight?” chiese.
Storsi il naso.
“Mhh, l’ho visto molte volte” dissi sedendomi sul divanetto.
“Titanic?” chiese.
Il mio viso si illuminò perchè Titanic è sempre stato il mio film preferito.
“Vada per Titanic” concluse buttandosi sul divano.
 
Violetta P.O.V
 
Quella mattina mi svegliai fresca e riposata.
Mi avviai nel salotto e trovai già mio padre ed Esmeralda intenti a fare colazione.
“Buon giorno” dissi sorridendo.
“Come siamo felici stamattina” affermò mio padre guardandomi.
“Come tutte le mattine d’altronde” risposi.
Lui sospirò e continuò a mangiare mentre mi avviai in cucina.
“Non mangi Vilu?” chiese Esmeralda
“No, devo andare presto stamattina a scuola. Prendo qualcosa al volo al Resto Band”
“Ok, dammi un bacio” disse.
Io sorrisi e le lasciai un bacio sulla guancia.
Salutai tutti e mi diressi verso il Resto Band.
Sentivo dei passi dietro me.
Mi voltai vedendo Diego.
“Diego!”
“Andiamo insieme al Resto Band?”
“Certo!” conclusi.
La mattinata passò tranquilla a parte le ore infernali di Gregorio e addirittura Francesca fu cacciata fuori.
Mi avviai verso casa e decisi cosa dovevo indossare.
Optai per un vestito acquamarina a balze e dei tacchi neri a spillo.
Questo vestito aveva una profonda scollatura dietro la schiena e sono sicura che mio padre non mi avrebbe dato il permesso di uscire ma ora non c’era, era indaffarato nel suo studio.
Mi avviai e chiusi silenziosamente la porta.
Dopo dieci minuti arrivai alla mia meta.
Notai il campanello : Leon Vargas.
L’appartamento era probabilmente intestato a lui perchè è maggiorenne.
Bussai con decisione e mi aprì dopo dieci secondi.
Anche lui era già vestito per la festa.
Lo guardai da capo a piedi.
“Che schianto!” mi lasciai scappare.
Mi pentii subito di quelle parole.
Aveva una camicia blu jeans e dei pantaloni neri sempre di jeans.
Lui sorrise.
“Anche tu” ammise.
Notai che aveva i primi tre bottoni della camicia sbottonati.
“Vieni, ho spostato tutti i mobili in salotto” ammise.
Lo seguii e rimasi incantata di come aveva ristrutturato l’appartamento.
“Che canzone pensi di usare  per la coreografia?” chiese.
“Non ne ho idea” ridacchiai appoggiando la mia mano sulla fronte.
“Intanto proviamo qualche passo” disse.
Mi mostrò alcuni passi che eseguii alla perfezione.
Dopo qualche ora avevamo assemblato un po’ della coreografia.
Mi tolsi la giacca dal troppo caldo e lui si irrigidì vedendo la scollatura evidente.
Andò in bagno e dopo qualche minuto suonò il campanello.
Erano arrivati tutti insieme gli invitati.
Francesca mi prese subito sottobraccio.
“Avanti, racconta!” ordinò.
“Cosa devo raccontarti?” chiesi strabuzzando gli occhi.
“Avanti, siete stati soli tutto il pomeriggio!”
Io roteai gli occhi.
Leon salutò tutti e alcune ragazze lo adocchiarono anche.
Lui non se ne preoccupò molto, pensava solo a bere.
Lo stavo guardando da molto e ormai era arrivato al terzo bicchierino di Tequila.
Ludmilla accese lo stereo e inserì il Cd con la musica.
Io ero seduta mentre Francesca ballava con Federico e Camilla con DJ.
Leon si avvicinò a me.
“Vuoi ballare?” chiese tendendomi la mano.
Non si reggeva in piedi.
Era ubriaco ma accettai.
Io avevo le braccia intorno al suo collo mentre lui mi cingeva la vita accarezzandomi la schiena.
I balli continuarono fino alla fine della festa.
Era tutto così magico.
Ludmilla si era concentrata con Gustavo mentre Nata e Maxi non si staccarono un momento.
Verso le 23 la casa era un soqquadro e gli altri se ne andarono così mi offrii di aiutare Leon.
Andai un momento nel bagno per rifarmi il trucco quando lui si appoggiò allo stipite della porta.
“Sei bellissima, te l’ho già detto?” chiese.
“Si, me lo hai già detto!” dissi avvicinandomi.
“Puliamo questo porcile” conclusi.
Lui mi prese per un braccio.
“Violetta…” mi sussurrò nell’orecchio.
“Si?” chiesi io.
“Ho una voglia matta di baciarti” disse guardandomi negli occhi.
“Sto cercando di non cedere a questa tentazione, ma mi è impossibile” continuò guardando ancora una volta la mia scollatura.
Gli accarezzai la guancia che ormai era diventata bollente.
Non potevo perdonarlo così facilmente.
Sapevo che il mio orgoglio primeggiava sempre.
Dopo qualche secondo mi accorsi però che era ubriaco e che non avrebbe ricordato niente.
Gli cinsi il collo con le mie braccia mentre lui si avvicinò lentamente cingendomi la vita forte.
Non mi voleva lasciare andare, e nemmeno io volevo.

Image and video hosting by TinyPic
Le nostre labbra si sfiorarono dando vita ad un bacio appassionato.
Le nostre lingue danzavano e nella stanza si sentiva solo il bellissimo suono degli schiocchi dei nostri baci.
Io gli accarezzavo i capelli dolcemente mentre lui mi accarezzava la schiena.
Ci accorgemmo di essere senza fiato ma nessuno di noi due voleva interrompere quel momento magico.
Sentii un conato di vomito e mi scostai.
Lui corse verso il bagno per vomitare.
“S-scusami” disse affranto.
“Tranquillo” lo rassicurai.
Mi veniva da ridere vedendo la sua testa completamente gettata nel water.
Chiamai Angie dicendole di dire una bugia a papà perchè Leon non si sentiva bene e che sarei rimasta a dormire da lui.
Angie accettò un po’ forzata.
Sapevo che le bugie non portavano niente di buono, ma questa era a fin di bene.
Quando finì di vomitare venne nella stanza.
Dovevo trovare una scusa per restare lì.
Guardai fuori dalla finestra
“Ho chiamato Angie per dirle che restavo qui, c’è il temporale e non posso tornare a casa da sola” affermai.
Lui mi lanciò uno sguardo molto intrigante.
“C’è un solo letto però” disse ridendo.
“Oh beh, ci stringeremo allora” dissi maliziosamente.
Oh mio dio, ma dov’era finita la Violetta timida?
“Certo, vieni qui” disse facendomi cenno di rifugiarmi tra le sue braccia.
Mi accoccolai sul letto vicino a lui, o meglio avvinghiata a lui.
Ci stavamo baciando da un’ora.
Le nostre lingue si cercavano come l’aria e non riuscivo a staccarmi da lui.
Nonostante fosse ubriaco non cercava di andare oltre.
Si tolse la camicia e rimase a petto nudo.
Ammirai quel corpo scolpito.
“Fa caldo” disse sarcasticamente.
Io incominciai a baciargli il petto mentre lui iniziò ad ansimare rumorosamente.
“Violetta…” mi sussurrò.
“Si?” chiesi ritornando alla sua bocca.
“Vuoi farmi perdere la testa?” disse ansimante.
“No, scusami”
Mi staccai bruscamente.
Anche io stavo perdendo di vista la mia testa e i miei ormoni ma mi fermai, non volevo perdere la verginità in questo modo.
Certo, mi piacerebbe passare la mia prima notte con Leon ma non quando lui è ubriaco. Deve ricordarsi anche lui di questo evento speciale e deve esserne consapevole.
“Buona notte” dissi voltandomi dall’altro lato imbarazzata.
“Buona notte” rispose iniziando a ridere e intuendo il mio imbarazzo.
Quella sera era stata molto bella per me e dubito che il giorno dopo se ne ricorderà.
E anche se fosse cercherò di negarlo, perchè me ne sono già pentita.
 Mi accarezzò i capelli per qualche minuto finchè non caddi in un sonno profondo.
 
 
Note autore :
Eccomi qui con questo nuovo capitolo!
Strano che aggiorni oggi vero?
Il fatto è che ci sono state delle richieste di aggiornare subito lol.
Quindi dedico questo capitolo principalmente a syontai, che mercoledì parte *piange* e a ithinkaboutyou che ha minacciato di uccidermi se non pubblicavo il nuovo capitolo (scherzo ovviamente).
Ma passiamo a questo capitolo!
Stranamente non lo trovo romantico perchè Leon è ubriaco u.u
Però me piasa, me piasa pe davero u.u
Ok, *sclero time*
Fatemi sapere cosa ne pensate, come sempre.
E non scordatevi di recensire, mi avete scritto 5 recensioni siete i lettori più grandiosi del mondo *-*
Non vi dirò quando pubblicherò il prossimo capitolo perchè non l’ho ancora scritto ps: Quando Violetta si toglie la giacca e Leon va in bagno a fare le sue cose xD Ecco voglio dirvi di non intendere che Leon va in bagno per fare cose ehm ehm. Ok fate finta di non aver letto questa ultima parte xD 
   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Violetta / Vai alla pagina dell'autore: WeLoveJorgeBlanco