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Autore: NadShepCr85    12/08/2013    7 recensioni
La storia della mia Shepard. A partire dalle origini fino all'assalto alla Base di Cerberus.
Missioni e interazioni tra l'equipaggio e il Comandante, con una particolare attenzione sulla romance tra Shepard e il Turian più amato della saga, Garrus Vakarian.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Comandante Shepard Donna, Garrus Vakarian, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Premessa: E....ci siamo finalmente. La Normandy fa il suo ingresso in scena, insieme a Joker che finalmente torna, pronto per mettersi alla cloche della nostra nave preferita.

Buona lettura. Come sempre se avete suggerimenti, correzioni, opinioni, non esitate a farvi avanti. Lo stesso vale per le critiche, purchè siano educate e costruttive.

Ringrazio tutti coloro che recensiscono,seguono e ricordano questa storia, in particolare kikkisan, shadow_sea, e titty1194.

Per un paio di settimane e forse più sarò ferma con la storia in quanto la mia attenzione si sposterà su un altro progetto che ho dovuto trascurare a causa di problemi con il computer. Spero di cavarmela alla svelta e di poter tornare a pubblicare su efp con continuità. Mi devo solo organizzare.

A presto e un grosso abbraccio a tutti/e. 
 

Capitolo 6: Per Aspera ad Astra

 

http://www.youtube.com/watch?v=yVm_ljDSdwA

(Mass Effect Main Theme)

 

Nadira chiuse il borsone, sedendosi sulla branda, nella stanza ormai svuotata da ogni suo effetto personale, incredula, con un datapad in mano. Gli ordini erano arrivati da pochi giorni, tutto si aspettava meno che quello.

E, sotto la naturale eccitazione di un sogno che si realizza, provava una certa paura, consapevole che la sua vita stava tornando sui binari giusti, quelli per cui aveva lottato ogni singolo giorno, in mezzo ad incubi, al disprezzo e dalla sfiducia di superiori e sottoposti, dopo Akuze.

Ordini che provenivano dal Comando della Quinta Flotta, ma non fece fatica a immaginarsi Anderson, ritto davanti agli Ammiragli a perorare la sua causa, come aveva fatto durante il suo processo davanti alla Corte Marziale, a fare ciò che suo padre non avrebbe mai fatto.

Lo merito davvero, tutto questo? Si chiese facendo scorrere gli occhi su quelle parole fredde, formali, marziali, scritte sul datapad.

Sei ancora qui, Cougar? Alza le chiappe e va a prenderti quel posto, e smettila di piagnucolare come un Salarian a cui è stata tolta la sua confezione del “Piccolo chimico”!

Toombs ha ragione, pastor. Non è da te. Lasciaci riposare in pace, jefe.

Le voci di Salazar e Toombs, nella sua testa la fecero alzare di colpo dalla branda, ormai priva del materasso, arrotolato contro la testiera del letto, le coperte formate a cubo pronte per essere riconsegnate.

Shepard si guardò attorno, cercando la fonte di quelle voci, ma si risedette di colpo, quando capì che erano solo voci, e lei in un secondo pensò anche di essere impazzita. Le scacciò e comprese che era ora di smetterla di rimuginare su un qualcosa che si era guadagnata.

To: Lt. Commander Nadira J. Shepard, IN.C.A. Vila Militar,

Rio de Janeiro.

From: Alliance Systems Fifth Fleet HQ.

 

La S.V. È comandata di presentarsi a rapporto entro le 00:00 di sabato 2 giugno 2183 presso l'hangar A-297 della Stazione Arcturus.

Data la segretezza, e l'importanza di questo incarico, riceverà tutti i dettagli concernenti la sua missione e i suoi compiti, una volta arrivata a destinazione, direttamente dal suo nuovo Ufficiale Comandante. Si raccomanda l'utilizzo di appropriato e formale abbigliamento militare.

 

Contrammiraglio Steven Hackett, Quinta Flotta SSV Kilimangiaro.”

 

Strano, che non abbia scritto “Hackett, chiudo.”... Nadira si decise ad alzarsi, mettersi il borsone in spalla, coperte e lenzuola nelle mani e dirigersi al magazzino per restituirle, appoggiando sopra le coperte il datapad con i suoi ordini. Prima di andarsene, forse definitivamente da lì, doveva passare dal Generale Sheridan per le ultime formalità e per il debriefing di routine.

Quando fu nel trasporto che l'avrebbe portata ad Arcturus, fissò da un oblò la Terra allontanarsi, chiedendosi cosa avrebbe trovato sulla Stazione ad attenderla. Sospirò, ogni volta che vi aveva messo piede, la sua vita era cambiata radicalmente, sin da Mindoir, passando per Akuze.

Pensò a Jeff, ai messaggi a cui non aveva quasi mai risposto tra una missione, il breve riposo concessole dall'addestramento delle reclute, e la missione successiva, messaggi in cui l'amico la informava della sua vita, del sarcasmo con cui descriveva la presenza/assenza dell'amica, e delle volte che si erano mancati per poco, come durante quell'esercitazione sulla Cittadella.

Conoscendolo, se era a casa in licenza, era fermo ad osservare le navi in partenza e in arrivo, con quelle sue stampelle o i supporti per le gambe. E il suo immancabile berretto da baseball. Sperò di incontrarlo. Erano passati sei anni dall'ultima volta in cui si erano visti e lei era in un letto d'ospedale.

Si distese sulla branda che fungeva da suo letto, in quell'angusta cabina che le aveva riservato la Flotta per quel viaggio di sola andata per il centro nevralgico della potenza navale e militare dell'Umanità, aveva avuto troppo tempo per pensare a tutto, durante gli ultimi sei anni, le missioni e l'addestramento erano state solo un breve riempitivo, anche se negli ultimi tre anni aveva accettato incarichi con più frequenza, ma non erano bastati.

Ad Arcturus avrebbe avuto più possibilità di carriera, e soprattutto avrebbe potuto fare ciò per cui si era addestrata per anni. Dieci anni al servizio dell'Alleanza dei Sistemi. Non pensava fossero passati così in fretta. Aveva completato il liceo sotto le armi, firmando prima della chiusura dell'anno scolastico, dopo aver provato nell'SSC e con l'Accademia Navale poi, mentre ancora studiava.

Shepard chiuse gli occhi, voleva dormire un po' prima dell'arrivo, ma era così entusiasta e agitata che non riuscì a farlo per non più di mezz'ora. Il passaggio nel portale di Charon e poi in quello di Arcturus Prime la colsero mentre leggeva il Manuale del suo nuovo fucile di precisione, nuova dotazione standard per gli Incursori dell'Alleanza, ma sperò di poterlo cambiare la prima volta che si sarebbero fermati sulla Cittadella, o in qualsiasi colonia avesse avuto un mercante d'armi e di mod.

Era un'offesa alla dicitura “fucile di precisione”, fortuna che agli N7 veniva fornito il miglior equipaggiamento, le migliori missioni e il migliore addestramento. Che cosa le avevano detto in Armeria, per giustificare l'acquisizione dell' Equalizer VII? Ah, sì: “ Carenza di fondi”. Doveva accontentarsi, e migliorarlo alla prima occasione possibile.

Prima di Akuze utilizzava il fucile di suo padre nove volte su dieci, ma era andato perso chissà dove, non lo aveva più ritrovato, nonostante non avesse mai smesso di cercarlo in tutti quegli anni, e aveva sperato che fosse finito in mani affidabili e capaci.

Shepard appoggiò il datapad d'istruzioni nel borsone aperto per prendere l'uniforme di rappresentanza, quella blu e oro dell'Alleanza: sulle mostrine le due sbarre verticali nere da Tenente Comandante.

Dopo essersi fatta una rapida doccia, in quella cabina, si diede una sistemata, voleva essere impeccabile, e aveva scelto quel momento perché mancava mezz'ora all'attracco: finì di sistemarsi proprio mentre la nave trasporto iniziava le operazioni d'attracco, e raccolti i suoi effetti personali e tirato fuori dal borsone il datapad con gli ordini, sbarcò. Pensò di dover fare tutta la strada da sola e a piedi, ma c'era qualcuno ad attenderla.

Il Tenente Kaidan Alenko la riconobbe immediatamente, e le segnalò con il braccio la sua presenza.

Lei senza esitazione si avvicinò a lui, che le prese anche i bagagli, mettendoli sui sedili posteriori dal momento in cui Nadira si rifiutò di andare a sedersi dietro.

- Tenente Kaidan Alenko, Corpo dei Marines dell'Alleanza, Divisione Biotica. Benvenuta ad Arcturus, signora.- Alenko la salutò militarmente, prima di aprirle la portiera.

- Riposo, Tenente.- Nadira entrò nell'astro auto, sorpresa di quell'accoglienza. E anche un po' dispiaciuta, avrebbe voluto fare due passi, per vedere di riuscire a incrociare Jeff, ma non obiettò, era sempre meglio che tirarsi dietro tutto, la sua cassetta militare sarebbe arrivata via cargo, come al solito.

Kaidan la osservò per tutto il viaggio, rispondendo alle sue domande, con cortesia, ma alle sue, Shepard glissò per la maggior parte delle volte: quando si fermarono al parcheggio, Nadira rimase sorpresa.

- Non procediamo all'hangar direttamente, Tenente?- Alenko appoggiò per terra il borsone in cui c'era la custodia del fucile di precisione, poi rispose a Shepard.

- Chiedo scusa, signora. Mi sono dimenticato di dirle che verrà una navetta a portarci a destinazione. Signora.- Nadira sollevò un sopracciglio, pensando al motivo per cui c'era bisogno di tutti quegli scali, ma ancora una volta lasciò perdere. Almeno non sarebbe arrivata in disordine davanti al suo nuovo Ufficiale Comandante. Si sistemò l'uniforme, si accorse che lei ed Alenko erano gli unici militari presenti in quel punto di Arcturus. Quando la navetta toccò terra, delicatamente e il portellone si aprì, Shepard fece per prendere la sua roba, ma ancora una volta Alenko la precedette.

- Alenko, non sono infortunata o reduce da una licenza medica. Posso occuparmi dei miei bagagli da sola.- trovava irritante quella cosa, e quel servilismo del giovane Tenente. Militare di carriera, probabilmente.

- Mi scusi, signora. Ho ricevuto ordine dal Capitano di far sì che arrivasse sulla nave presentabile e di provvedere ad ogni sua esigenza. Non era mia intenzione offenderla, signora.- Nadira sbuffò, quando iniziò a capire di quale tipo di incarico si sarebbe trattato e chi fosse il suo Ufficiale Comandante. Arrendendosi, lasciò che Kaidan eseguisse i suoi ordini.

- D'accordo, Alenko. Non voglio certo contraddire il mio nuovo Comandante e i suoi ordini. - Alenko arrossì, imbarazzato, non sapeva cosa rispondere.- Le chiedo scusa.- Nadira salì a bordo della navetta, e venne accolta da una voce famigliare.

- No, ma dico io...per chi mi ha preso il Capitano, per un agente penitenziario? Devo proprio trasportare certa gentaglia a bordo della mia nave?- Shepard guardò in direzione della cabina di pilotaggio, notando un berretto da baseball e la sagoma inconfondibile di Jeff Moreau.- Spero che tu non abbia pestato nessun altro ultimamente, Shepard.-

- Potrei iniziare con te, Jeff.- rispose Nadira, cercando di non esplodere a ridere.- Sai, per testare se le tue ossa possono resistere all'impatto con il pugno di un Marine.- Alenko nel frattempo depositò sul pavimento della navetta i bagagli di Nadira, senza perderla di vista un solo secondo.

- Ehi, lascia stare le mie ossa! A meno che tu non voglia raggiungere la nostra destinazione volando attraverso il molo d'attracco. In quel caso fa pure.- Shepard scosse la testa dando una lieve pacca sulla spalla Jeff.- Sì,sì. Ho capito, ti sono mancato, ora prima che ti metti a cantare dalla gioia e uccidere tutti gli Ammiragli dell'Alleanza nel giro di cinque chilometri, dovremmo andare. Il Capitano ti sta aspettando.- Jeff controllò di avere l'ok da Shepard prima di decollare.- Il migliore pilota dell'Alleanza e mi ritrovo a dover fare da taxista, bah...-

Nadira rimase a controllare che le manovre d'attracco della navetta fossero eseguite al meglio, mentre Kaidan rimase seduto oltre il divisorio della cabina di pilotaggio, Shepard sussurò a Jeff di chiamarla Comandante davanti agli altri, se avrebbero dovuto lavorare insieme.- In particolare davanti al Tenente. Non voglio che si faccia strane idee....- segnalò Kaidan con un leggero cenno

- Agli ordini, Comandante.- rispose il pilota, mentre addomesticava a suo piacimento la navetta, e atterrando dolcemente sul molo di fianco alla nave.- Eccoci arrivati. Il Capitano ti aspetta a bordo, Comandante. Ci vediamo in mensa?- Nadira annuì, tornando seria, e salutando Jeff con un cenno di mano.

 

http://www.youtube.com/watch?v=aXCM0lZxh4U
(Mass Effect 2: The Normandy Reborn)

 

Shepard prese la sua roba, prima che Alenko se ne impossessasse, dopodichè vide finalmente la nave: aveva un design diverso dalle altre navi della Marina dell'Alleanza, sembrava un grosso uccello, più piccola e compatta delle normali navi militari che aveva visto fino a quel momento. Lasciò andare i due borsoni che teneva in mano, quello delle armi e quello degli effetti personali, dove aveva stipato anche i vestiti, uniformi comprese. Alenko le fu di fianco immediatamente.

- Bella vero, signora? La Normandy è una fregata di ultima generazione, un progetto congiunto Alleanza, Consiglio della Cittadella e Gerarchia Turian. SR significa....- Shepard lo aveva guardato male, sapeva che cosa voleva dire S.R., iniziava ad essere stanca per il viaggio dalla Terra fino a lì e anche affamata.- ….ma sicuramente sarà affamata e vorrà riposare qualche ora prima di prendere servizio. La accompagno subito dal Capitano, signora.- Kaidan, tagliò corto per paura di essere appeso al molo a testa in giù. Shepard lo intimidiva. Intrigandolo allo stesso tempo.

- Grazie, Tenente. Vedo che stanno ancora dando le ultime rifiniture allo scafo.- chiese Nadira mentre i marinai presenti nella sala tattica si mettevano sull'attenti mentre lei passava insieme ad Alenko.

- Signorsì, signora. La cerimonia di varo sarà dopodomani, nel frattempo alloggeremo in un paio di Caserme che ci sono state concesse dal Comando. Il Capitano comunque potrà spiegarle le cose meglio di me, signora.- attesero che la porta si aprisse e scesero le scale, con calma continuando a chiacchierare riguardo la nave e l'equipaggio. Kaidan accompagnò Nadira negli alloggi dell'equipaggio, segnalandole anche la capsula in cui avrebbe dormito nel caso avesse dovuto fare due turni ravvicinati per riposare un paio d'ore. Dalla mensa, le entrò odore di cibo appena preparato, ma dovette reprimere la fame e proseguire per l'alloggio del Capitano, mentre Kaidan andò alla sua postazione mettendosi a sistemare non so cosa.

- Avanti!- nel sentire la voce che le rispose dopo che ebbe suonato per entrare, Nadira diede un rapido sorrisetto ironico. Perchè non sono sorpresa?

-Tenente Comandante Nadira J.Shepard, Corpo dei Marines dell'Alleanza, 103esima Divisione Marines Terrestri, Primo Battaglione Incursori, numero di matricola 5923-AC-2826. A rapporto come da ordini per nuova destinazione. Ai suoi ordini, signore- con la destra salutò militarmente Anderson e con la sinistra gli consegnò il datapad. Datapad a cui Anderson non diede neanche uno sguardo.

- Riposo, Comandante.- Due occhi verdi e una corazza tecnologica rossa e nera apparvero al fianco di Anderson togliendosi dall'oscurità, rivelando la figura di un Turian. Pelle di marrone scuro e marchi colonici bianchi, sguardo impenetrabile, comportamento e postura marziale, che scrutarono rapidamente la nuova arrivata, prima che la sua voce, inframmezzata dalle solite doppie note, si rivolse ad Anderson per congedarsi.

- Capitano, parleremo più tardi. Ora....- il Turian scambiò un'ultima occhiata con David e si fermò un'ultima volta ad esaminare Shepard.- La lascio ai suoi doveri. Credo vorrà discutere di alcune faccende con il suo Primo Ufficiale, ora che è arrivata. Parleremo più tardi.- mentre passava accanto a Nadira la scrutò negli occhi con fare intimidatorio, ma lei non arretrò di un passo, voltandosi poi a guardare il Turian mentre usciva. Quando la porta si chiuse, Shepard si voltò verso Anderson.

- Primo Ufficiale? Scherzava, vero?- Da quando i Turian hanno imparato a fare battute?

- Ti sembra il tipo che scherza facilmente, Shepard?- chiese Anderson, serio a Nadira.

- No, ma....- Shepard si rimise sul riposo.- Non la deluderò, signore. Grazie per avermi concesso quest'opportunità, Capitano.- Anderson annuì.

- Vedi di non sprecarla, Shepard. Ora, basta con le formalità. Hai già tutte le autorizzazioni che ti servono per svolgere i tuoi compiti, e queste- Anderson si frugò nella tasca dei pantaloni della sua uniforme, tirando fuori una catenella argentata.- sono le tue nuove dogtags di riconoscimento. Controllale, e dimmi se le informazioni sono corrette. Poi mi potrai fare tutte le domande che vuoi. Puoi sederti, Comandante.-

Parlarono di tutto, cose importanti, cose futili, Anderson le chiese com'era andato il viaggio, che cosa pensava della nave. Quando seppe che aveva visto solo l'esterno, la sala tattica e sul ponte equipaggio solo la mensa, gli alloggi dell'equipaggio e le capsule per dormire, David si offrì di farle fare un giro completo della nave, prima di passare ai doveri della giornata e a spiegarle i suoi compiti.

- Un'ultima cosa, quando avremo finito con le bolle di carico e tutto il resto, dovrai passare in infermeria. L'ufficiale medico di bordo ha bisogno di conoscere la tua storia medica. E di stendere una prima valutazione psicologica.- Nadira scosse la testa.

- Non finirà mai questa storia, eh? Vengo sottoposta a questi test ovunque vada....nessun problema, Capitano, mi sottoporrò a questa tortura senza opporre resistenza.- Anderson si alzò dalla sua sedia e si sedette su quella accanto a lei per parlarle senza che nessun altro sentisse involontariamente.

- Lo so che può essere noiosa e frustrante questa cosa, Shepard. Ma il Comando ha posto soltanto questa come condizione per non opporre alcun veto alla tua promozione a Primo Ufficiale e al trasferimento sulla SSV Normandy. Se col tempo vedranno, e non ho alcun dubbio in proposito, che hai superato quella tragedia, potrebbero anche non essere più necessari. Fallo come

favore personale nei miei confronti, ok?-

Riluttante, Nadira accettò di sottoporsi a quei test.- Non sarò mai “abbastanza” per loro, signore. A parte questo, dov'eravamo rimasti?- Anderson concordò, nel cambiare argomento, e continuarono ad occuparsi delle faccende amministrative.

 

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http://www.youtube.com/watch?v=ZgSNgDlvfqM
(Boulevard of Broken dreams, Green Day)

 

Era quasi mezzanotte quando, dopo aver finito i test con l'ufficiale medico di bordo, un'altra sua vecchia conoscenza, Nadira entrò nelle Caserme assegnate all'equipaggio della Normandy SR-1.

Aveva preso con sé lo zaino da montagna e aveva messo il cambio insieme al necessario per farsi la doccia, sperando di essere da sola nella cameretta.

Quando entrò e vide che Jeff era stato assegnato a lei, sbuffò, ma fortunatamente il pilota dormiva, e lei entrò nel piccolo bagno a farsi una breve doccia, cercando di fare meno rumore possibile. Di solito donne e uomini dormivano separati, probabilmente Anderson li aveva messi insieme per far sì che Moreau arrivasse puntuale alla nave e che Shepard lo aiutasse.

Nadira indossò il pigiama poi, in punta di piedi per non disturbare l'amico, si infilò nel letto, incrociando le braccia dietro la testa, e fissando il soffitto cercando di addormentarsi: non era più abituata a dormire insieme a qualcuno nella stessa stanza, a Rio aveva avuto il suo alloggio personale, ma si sarebbe riabituata a farlo nel più breve tempo possibile.

Primo Ufficiale della nave più avanzata di tutta la Marina dell'Alleanza....chissà che cosa avrebbe detto suo padre, se avesse appreso la notizia. Niente probabilmente. Mentre sua madre si sarebbe messa a piangere dall'orgoglio, facendolo sapere a tutta la colonia: le sembrava di sentirla, nella sala insegnanti del liceo di Mindoir, a dirlo con orgoglio ai suoi colleghi.

Con il tempo era arrivata a sentire più la mancanza di sua madre che di suo padre. E ormai dei suoi genitori ricordava più le loro voci che i loro volti, il tempo passava troppo in fretta, e lei si era buttata a capofitto nel suo lavoro per dimenticare la colonia su cui era nata. E aveva finito per dimenticare, non solo il volto dei suoi genitori, ma anche quello dei suoi amici, di Robert, di Lay.

Combatteva per loro, ma non ne era più sicura.

Lay l'aveva trascinata sempre e solo nei guai, Robert le avrebbe sicuramente voltato le spalle una volta che avesse saputo che si era arruolata nell'Alleanza, e gli altri suoi amici, beh per la maggior parte ora li poteva tranquillamente considerare solo come conoscenti e compagni di scuola.

L'unico vero amico, era accanto a lei, che dormiva dalla grossa, sognando probabilmente Asari nude che gli ballavano davanti agli occhi come ricompensa di averle portate in giro con quella meraviglia di tecnica e ingegneria aerospaziale che era la Normandy. Jeff e i suoi commenti sarcastici e caustici, sempre un passo al di là della linea tra Ufficiale e subalterno, ma perlomeno diceva quello che pensava e, da alcuni video riservati della Marina che Anderson gli aveva mostrato, era un pilota dannatamente in gamba.

Come aveva previsto, non riuscì ad addormentarsi. Jeff si alzò per andare in bagno, si voltò verso il muro per non fargli vedere che era ancora sveglia, ma quando tornò a letto, il pilota scosse la testa e fece finta di niente, tornando a dormire.

Shepard attese che Moreau si fosse addormentato, per ritornare nella posizione di prima. Sulla Terra quella notte in molti erano col naso all'insù per cercare di cogliere con lo sguardo una stella cadere, nel tentativo di veder realizzato un sogno. Lei doveva solo uscire da quella stanza per vedere le stelle, ferme, inamovibili.

Durante la sua veglia, si voltò a guardare Jeff, sollevata che il suo amico non fosse cambiato, aveva temuto che potesse farle qualche battuta sul suo non essersi più fatta sentire dall'ultima volta che si erano visti, ma erano stati timori infondati.

Shepard prese la cornice olografica che teneva sotto il cuscino, e passata la mano sopra di essa, l'immagine della Terra presa dallo Spazio, scattata durante una missione di addestramento, anni prima, sulla Luna, scomparve lasciando il posto a quella del suo plotone.

Semper fidelis, Marines. 

Con un “click” cancellò il suo passato, per far posto al suo futuro. E quel futuro, si chiamava Normandy.

   
 
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