Angolo dell'autore:
Innanzitutto grazie a tutti quelli che ci seguono, spero vivamente di non deludere le vostre aspettative. 
In questo capitolo James riceve una lettera inaspettata che turba la sua quiete e quella dei suoi amici. Il tutto ovviamente si risolve grazie alla forza dell'amicizia e i nostri malandrini torneranno più carichi di prima.
Buana lettura, Ramoso.

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<< James se non la smetti subito di comportarti così ti lascio qui da solo e me ne vado! >>
La voce di Sirius mi arrivava attutita attraverso la porta del nostro dormitorio, mi ero comportato male con lui quella mattina urlandogli contro di lasciarmi in pace, ma nonostante tutto lui era lì.
 << Ramoso mi sono davvero rotto di aspettare che tu apra questa porta, me ne vado! >>.
Sospirando alzai la bacchetta e mormorai : “ alohomora ”. La porta si aprì facendo cadere il mio amico a terra, mi guardò in malo modo e i suoi occhi color ghiaccio mandarono un bagliore << si può sapere che diavolo ti prende? è da più di due giorni che ti comporti in modo strano, perfino Peter ti sta alla larga, e sai quanto ti ammiri! >> .
Accolsi le sue parole senza battere ciglio e mi alzai a sedere, lui continuava a guardarmi in cagnesco e io per tutta risposta presi la lettera che mia madre mi aveva mandato quella domenica e gliela porsi.
Era stata una settimana fantastica ad Hogwarts, dopo il mio arrivo decisamente pessimo le cose erano migliorate, infatti ero stato nominato finalmente capitano della squadra di Quidditch ed ero estremamente felice. Inoltre Remus mi aveva giurato che mi avrebbe messo in buona luce con Lily, e quindi non potevo essere più eccitato.
Nonostante i carichi di compiti che avevamo,riuscivamo sempre a trovare un po’ di tempo da passare insieme per divertirci e pianificare i nostri scherzi.
A rendere tutto ancora più sensazionale era già apparsa la prima data per la visita ad Hogsmade e io ero euforico, contavo di comprare un regalo a Lily da mandarle tramite Remus.
Tutto era cambiato con l'arrivo di quella lettera la domenica mattina, mi aveva molto sorpreso ricevere una lettera di mia madre durante la prima settimana di scuola, di solito aspettava sempre un mese prima di scrivermi. Il mio stupore crebbe mischiandosi a paura e indignazione quando lessi quello che la lettera conteneva:
Caro James sono la mamma, mi dispiace molto darti questa notizia mentre sei a scuola ma non posso tenertelo ancora nascosto, e non vorrei che tu venissi a saperlo da altri:  la notte del primo settembre la nostra casa è stata messa sottosopra da un gruppo di uomini mascherati. Fortunatamente noi non eravamo in casa, ma la nostra piccola Elfa Tabita è stata gravemente ferita, ora sta meglio e presto potrà tornare a lavoro. Gli uomini che l'hanno ferita si fanno chiamare mangiamorte e sono al servizio di Lord Voldemort. Volevo inoltre dirti che stiamo tutti bene e di non preoccuparti per noi, di comportarti al meglio e di non tradire gli amici che confidano in te.
Con affetto la tua mamma.
 
Quelle parole anche se scritte lasciarono su di me un alone di negatività, risposi a quella lettera appena giunto in dormitorio:
Cara mamma le tue parole sono state per me una doccia fredda. So che la vostra posizione nei confronti di Voldemort attira visite indesiderate e sono fiero di voi per il vostro coraggio.
Sappiate che io non vi deluderò e che non abbandonerò gli amici. Mandami presto un altro gufo con vostre notizie.
Un abbraccio James.
 
Dopo aver scritto quelle poche righe le affidai al mio gufo Paride, e tornai in sala comune immusonito.
I successivi due giorni che avrebbero poi portato alla lite con Sirius li passai di mal'umore e immensamente irritabile con tutto e tutti, l’unica persona con cui riuscivo ad  avere la parvenza di un comportamento normale era Lily. Nonostante ciò lei continuava ad essere indifferente e il suo comportamento mi faceva stare anche peggio.
Sirius mi tese la lettera pallido e si sedette accanto a me guardandomi negli occhi << avresti dovuto parlarne con noi subito, avremmo potuto darti una mano. >>
Gli sorrisi mestamente e scossi la testa senza rispondere, fu allora che Sirius mi sorprese con un gesto che gli avevo visto fare di rado; mi abbracciò senza aggiungere una parola. Dopo un momento di imbarazzo ricambiai l'abbraccio e restammo in silenzio per alcuni secondi
<< la tua famiglia è la mia James e io voglio essere messo al corrente di cosa gli accade. >>
 Così dicendo si distaccò da me con un sorriso, io lo guardai negli occhi e vedendo la sua sincerità sorrisi a mia volta annuendo << va bene Sirius non ti nasconderò più niente >> . Lui mi diede una pacca sulle spalle << così ti voglio James, siamo o no i malandrini? Insieme possiamo affrontare tutto >> sorrisi e annuii.
Parlare con Sirius era come parlare con il fratello che non avevo, mentre lo fissavo divertito bussarono alla porta e prima che potessimo rispondere i capelli castano chiaro di Remus e quelli color fanghiglia di Peter apparvero e in coro reclamarono << si è calmato? La crisi isterica è passata? >> vedendo me e Sirius sorridere entrarono e Remus si sedette accanto a me mettendomi una mano sulla spalla << considerando che dei due sono io ad avere un piccolo problema peloso, tu stai messo molto peggio! >>.
Mi rivolsi con lo sguardo a Sirius e lui annuì sorridendo << Lunastorta ha ragione James,sei proprio ingestibile quando ti viene il ciclo! >> . Sirius era sempre il solito, scoppiamo tutti in una fragorosa risata, poi mi decisi finalmente a raccontare agli altri l’accaduto.
Quando ebbi finito Remus era pallido e teso,  << e ora come stanno? >> .
Sollevai le spalle  e lui mi mise un braccio attorno, << andrà tutto bene vedrai che questo psicopatico non andrà molto lontano. Chi vuoi che lo segua oltre qualche svitato? >> .
Sembrava tranquillo, ma io sapevo che ostentava una calma che non aveva, così sorrisi a mia volta e poi mi alzai per rassicurarli.
<< Ragazzi vi ringrazio per il supporto e sono felice che voi siate qui! Ora sto molto meglio, quindi colgo l’occasione per avvisarvi che dopo la luna piena, ovvero la settimana prossima, ci intrufoleremo nel dormitorio femminile >> .
Nel dire ciò feci una faccia soddisfatta e maliziosa << Non c’è bisogno che mi ringraziate! È tutto studiato nei minimi dettagli e andrà bene se ognuno di voi farà la sua parte! >> .
Tutti mi guardarono scioccati e poi esplosero in una grande risata, loro erano i miei migliori amici e io volevo vederli sempre così: sorridenti e felici.
Mi unii anche io a quella risata dimenticando per un po' i miei guai.