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Autore: xniallsmine    13/08/2013    1 recensioni
SOSPESA
Harry Styles riceve come regalo per i suoi 11 anni un diario. La sua infanzia e l'adolescenza sono state molto difficili, piene di lacrime e insulti che di sicuro un ragazzo della sua età non merita.
Soffre di autolesionismo e anoressia per colpa dei bulli e pensa diverse volte al suicidio. Un giorno però la fortuna, stranamente, è dalla sua parte e farà un incontro che gli cambierà la vita.
A Darcy, così Harry aveva chiamato il suo diario, racconta tutte le sue esperienze... I pestaggi, le lacrime, Louis...
STORIA LARRY.
Genere: Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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8. Surprise
 
"Tanti auguri a te, tanti auguri a te." cantò Gemma. Aprii gli occhi e vidi che aveva in mano un muffin con una candelina accesa.
"No, ti prego." dissi ancora assonnato.
"Tanti auguri fratellino, tanti auguri a teee!" urlò Gemma appena misi la testa sotto il cuscino. Non era vero, non era il primo Febbraio. Non era il giorno del mio diciannovesimo compleanno.
"Spegni la candelina!" disse mia sorella levando il cuscino dalla mia testa. Grugnii per poi girarmi dandole le spalle. Lei sospirò e mise il muffin sul comodino.
"Quando vuoi siamo giù di sotto." disse prima di chiudere la porta.
"Siamo?" esclamai alzando la testa. Che voleva dire "siamo"? Solo lei e la mamma oppure c'era anche Louis? O qualcun altro? Dovevo scoprirlo. Ma prima dovevo lavarmi e vestirmi. Mi feci una doccia veloce e mi vestii ancora più velocemente.
"Un po' di profumo." dissi tornando in bagno. Avevo il cellulare in mano per vedere se Louis mi avesse mandato un messaggio, ma niente. Forse voleva farmi una sorpresa... Mi misi davanti allo specchio, mi "pettinai" i capelli scuotendoli e portandomi il ciuffo da un lato, e misi un bel po' di profumo. Volevo essere perfetto per Louis, sempre se c'era. Scesi le scale con un sorriso che partiva da un'orecchio e finiva all'altro, ma mi morì sulle labra non appena vidi che Louis non c'era.
"Tanti auguri amore!" esclamò mia madre venendomi incontro. Io le sorrisi dolcemente. Avevamo litigato, ma era pur sempre mia mamma.
"Tanti auguri." disse una voce maschile che purtroppo non era quella di Louis.
 'fantastico' pensai.
"Grazie Tom." lo ringraziai.
"Spero che non ti dispiaccia se Tom dorme qui. Domani parto e mi aiuterà con le valigie." disse Gemma prendendo la mano al suo ragazzo. Guardai le loro dita intrecciate per un attimo. Mi mancava intrecciare le mie dita con quelle di Louis. Mi mancava Louis.
"Va benissimo." dissi sorridendo falsamente. Odiavo Tom. Era un bravo ragazzo, ma mi aveva portato via mia sorella. Non lo avrei mai perdonato, mai.
"Sei un bravo ragazzo, Harry." mi diede una pacca sulla spalla. Mi venne l'istinto di prendere quella mano e di rompergliela, ma mi trattenni.
"Allora! Chi vuole un bel pranzo da festa di compleanno?" disse mia madre per allentare un po' la tensione.
"Mamma, quanta roba hai preparato? Stasera io e Harry dobbiamo uscire!" disse mia sorella facendomi l'occhiolino. L'ultima serata solo per noi. Le sorrisi dolcemente prima di mettermi seduto a tavola.
 
 
"Wow Anne, sei davvero un'ottima cuoca!" esclamò Tom dopo aver preso la seconda fetta di cheesecake.
'patetico' pensai guardandolo storto. Ripresi a torturare il pezzo di dolce che avevo nel mio piatto.
"Oh grazie Tom." disse mia mamma sorridendogli.
"Harry, sei davvero fortunato ad essere suo figlio. Scommetto che ti vizia un sacco." disse Tom guardandomi. Io alzai gli occhi dal piatto e lo guardai confuso.
"Ah, si. Insomma, cucina bene e mi vuole molto bene." sorrisi a mia mamma e lei ricambiò il sorriso.
"Magari avessi una mamma come la tua." sospirò Tom.
"Se avessi avuto una mamma come lei ora staresti nella casa del tuo ragazzo ad aspettare che lui ritorni dal college perché per la tua sicurezza non ha voluto mandarti insieme a lui a studiare legge." quanto avrei voluto dirlo. Mi stavo innervosendo. Ormai del cheesecake che avevo nel piatto non era rimasta che una poltiglia.
"Se non vi dispiace, io vado in camera." dissi alzandomi da tavola. Gemma mi guardò confusa, ma io la tranquillizzai abbozzando un sorriso.


Mi distesi sul letto. Con le cuffie nelle orecchie cominciai a cantare. Pink Floyd, Wish You Were Here. E pensai a Louis. E a quanto volessi che fosse con me. A quanto volessi che mi mandasse un messaggio di buon compleanno. A quanto volessi un suo abbraccio. E piansi. E con la voce ridotta ad un sussurro continuai a cantare, stavolta Hey There Delilah.
 
 
....

 
"Allora, domani è il grande giorno." dissi entrando in camera. Louis stava finendo di mettere le cose nei bagagli. Si girò e la sua bellezza mi investì, come la consapevolezza che non avrei più visto quel viso angelico per molto tempo.
"Harry, vieni qui." disse Louis sedendosi sul letto. Confuso mi avvicinai a lui e mi sedetti sul copriletto che avevamo scelto insieme qualche mese fa.
"Sai che sto per partire per l'Irlanda. No, non piangere." disse asciugandomi una lacrima che mi era sfuggita.
"Non devi piangere. Allora, sai che non ci vedremo fino all'anno prossimo. Promettimi che non paingerai per me e che mi chiamerai tutti i giorni. Promettimi che non mi dimenticherai." continuò lui. Io abbassai lo sguardo.
"Come potrei dimenticare l'amore della mia vita?" sussurrai.
Louis mi avvolse tra le sue braccia e mi baciò la testa.
"Mi mancheranno i tuoi ricci, le tue labbra rosse, i tuoi occhi verdi... Mi mancherai Haz..." mi disse prima di baciarmi.
"Anche te mi mancherai Lou." ci stendemmo sul letto e restammo abbracciati finchè non ci addormentammo.
Il vibrare di un cellulare mi svegliò. Era pomeriggio. Il sole stava calando e il cielo stava diventando sempre più scuro. Mi liberai dalla presa protettiva del mio ragazzo e cominciai a cercare il mio cellulare. Nessun messaggio o chiamata persa. Cercai quello di Lou. Un messaggio, da un certo Stan. Guardai Louis per assicurarmi che non si fosse svegliato e poi sbloccai la tastiera.
 
 
Finalmente ci rivedremo al college, lontano dal tuo ragazzo. Mi manchi Boo. Non vedo l'ora di riabbracciarti.
A presto, Stan :) xx
 

Mi mancò il respiro. Sentii le lacrime invadere i miei occhi e scendere sulle mie guance. Lo chiamava Boo? Solo io lo chiamavo in quel modo. Era il suo nomignolo come il mio era Haz. Lanciai il cellulare sul petto di Louis, il quale si svegliò di scatto.
"Allora mi tradisci? Eh?" dissi infuriato. Le lacrime che continuavano ad uscire.
"Cosa? Ma che dici?" disse lui alzandosi dal letto.
"Stan ti aspetta al college, Boo. Chi cazzo è Stan?" urlai.
Louis prima fece una faccia confusa, poi disse "ah.."
A quella rezione non ci vidi più. Presi una delle valigie che aveva sistemato con cura e la scaraventai sull'armadio dietro di lui. Se non si fosse abbassato lo avrei preso in pieno.
"Ma sei impazzito?!" esclamò Louis guardando i panni sparsi a terra.
"Louis William Tomlinson tu sei solo un fottuto bugiardo!" urlai con tutta la rabbia che avevo in corpo.
"Harry, da quanto non prendi le tue pillole?" disse Louis calmo mentre si avvicinava cautamente a me.
"Non sono affari tuoi!" gli lanciai addosso la cornice dove c'era una foto dove eravamo al mare e ci stavamo baciando al tramonto. Amavo quella foto, ma in quel momento non ci pensai, la mia mente era oscurata dalla rabbia. La cornice prese lo specchio che era vicino all'armadio e lo frantumò in mille pezzi. Uno di quei pezzi colpì Louis in pieno. Il suo petto cominciò a sanguinare. Sentire l'urlo di dolore di Louis mi fece riprendere. Cosa avevo fatto? Avevo ucciso il mio ragazzo? Corsi da lui.
"Stammi lontano!" urlò Louis in preda al panico. Si tolse il pezzo di specchio che gli aveva perforato la parte destra del petto.
"Stammi... Lontano." disse sospirando. Di nuovo le lacrime cominciarono ad uscire dai miei occhi.
"Divertiti al college. Salutami Stan." dissi prima di uscire dalla stanza. Presi le chiavi della macchina e andai via da quella casa. Andai da mia madre. Non chiese troppe spiegazioni perché sapeva che non gliele avrei date.
Solo due giorni dopo rientrai in quella casa. In quella stanza, dove c'erano ancora i pezzi di specchio sparsi sul pavimento, dove l'armadio era ammaccato, dove Louis aveva lasciato un biglietto sul letto. Era macchiato di sangue.


Dimenticami. So che ti ho detto di non farlo, ma è meglio per te. Io non lo farò mai perché anche se mi hai quasi ucciso ti amo più di qualsiasi cosa al mondo. Ora capisco mia madre e l'amore che prova per quel bastardo di mio padre. Capisco te e l'amore che provavi per me anche quando ti prendevo a pugni. Io ti amo anche se mi hai fatto perdere così tanto sangue da farmi svenire.
Stan è il mio ex. Mi stalkera da quando ci siamo lasciati. Ora che saremo nello stesso college molto probabilmente mi stuprerà o cose del genere. Non shcerzo. Ho una paura assurda. Non te l'ho voluto dire per non farti preoccupare. 
Addio, Harry. Ti amo.
Sempre tuo,
Louis.
 

Una mia lacrima cadde proprio su una macchia di sangue che Louis aveva lasciato sul biglietto. Forse lo aveva fatto apposta o forse gli era rimasto del sabngue sulla mano dopo essersi medicato, ma questo non lo saprò mai perché non lo rivedrò più. 
Mi girai. I pezzi di specchio sparsi a terra mi ricordarono uno di quei puzzle da mille pezzi che provammo a fare una volta io e Louis. Alla fine ci ritrovammo a fare l'amore perché era troppo complicato da finire. Presi uno di quei pezzi. Era affilato. Mi tagliai il dito per prenderlo. Lo posizionai sul polso. I tagli che avevo era troppo. Non volevo riaprire le cicatrici. Allora mi strappai la camicia. Con la mano libera cercai di sentire dove stava il cuore. E poi feci un taglio lungo e profondo. Non sentii dolore. Ormai ero abituato. Però piansi lo stesso. Sentii il sangue scendere sulla mia pancia. Era caldo. Lasciai il pezzo di specchio e questo cadde a terra. Sorrisi perché era caduto proprio accanto a quello che Louis aveva levato dal suo petto due giorni prima.
"Siamo destinati a stare insieme." dissi prima di svenire sul letto.
 
 
....

 
Feci un respiro come quello che fa una persona che ritorna in superficie dopo essere stata sott'acqua per troppo tempo. Tossii, come se ci fosse acqua nei miei polmoni. Ero sudato e spaesato. Mi levai la maglietta e andai al bagno. Nessun segno di sangue. Solo una grande cicatrice sul cuore. La toccai per assicurarmi che fosse vera e, purtroppo, lo era. Dimostrava che Louis se n'era veramente andato, che mi aveva veramente detto di dimenticarlo. E che erano passati solo sei mesi da quando mi aveva abbandonato. E tre dal suo ultimo messaggio dove diceva che mi amava e che gli mancavo terribilmente.
"Harry?" mia sorella era dietro di me. Io mi girai e le sorrisi. Aveva un asciugamano con se.
"Scusami, devi fare la doccia? Me ne vado subito." dissi tutto d'un fiato. Lei non ebbe il tempo di rispondere che mi chiusi in camera. Mi sedetti sul letto e mi presi la testa tra le mani. Perché questi ricordi mi assillavano? Perché non potevo vivere una vita normale?
 
Perché te non sei normale, Harry.
 
La voce di Louis mi travolse e io dissi "ma sta zitto."
"Haz?" Gemma entrò nella mia camera. A quanto pare in America non si bussa.
"O-ora mi preparo!" dissi guardando l'ora della sveglia che avevo sul comodino. Erano le sette meno un quarto. Guardai l'armadio. L'ammaccatura c'era. Inghiottii il groppo che avevo in gola e mi avvicinai all'anta rovinata.
"In realtà volevo chiederti se stavi bene." disse mia sorella sedendosi sul letto.
"Sto benissimo!" dissi cercando una maglietta nell'armadio.
"Sicuro?" insistette mia sorella.
"Sicurissimo! Ora vai a farti la doccia! Mi devo lavare anche io sai?" esclamai accompagnandola alla porta e sbattendogliela praticamente in faccia.
"Sto bene, benissimo." dissi mentre le prime lacrime mi rigavano il viso.
 
 
Io e mia sorella scherzavamo e ridevamo. Eravamo sul marciapiede e stavamo andando al ristorante.
"Bene, eccoci arrivati!" disse fermandosi. Io sorrisi. Era il ristorante dove avevamo mangiato appena era tornata dall'America.
Entrammo e una cameriera molto gentile, fin troppo, ci portò al nostro tavolo.
"Ecco il tavolo per i piccioncini." disse la ragazza dai capelli mori.
"E' mio fratello." disse Gemma ridendo. La ragazza non aspettava altro.
"Oh, davvero? Non vi assomigliate molto..." disse facendo la finta tonta. Io e Gemma eravamo praticamente gemelli. La cameriera ci lasciò i menù, mi fece l'occhiolino e si allontanò.
"Hai fatto colpo, Haz." disse mia sorella ridendo.
"Peccato che a me non piacciano le vagine." dissi spontaneamente. Gemma scoppiò a ridere fragorosamente e io la seguii. Dovemmo smettere perché ci guardavano tutti male. Il cellulare di Gemma prese a squillare.
"Scusami un attimo." disse prendendo il telefono. Io le sorrisi e appena uscì dal ristorante presi ad esaminare il menù. C'erano davvero un sacco di cose buone. Sentii il rumore dei tacchi di Gemma avvicinarsi.
"Penso che prenderò un piatto a base di pesce. Te, Gemma?" abbassai il menù, ma davanti a me non c'era Gemma, ma una ragazza dai capelli rossi-biondi e gli occhi verdi.
"Ehm, scusa. Questo posto è occupato." le dissi il più gentilmente possibile.
"Harry, non mi riconosci?" disse mentre le lacrime presero a rigarle le guance. I suoi occhi. Erano di quel colore.
"Darcy." sussurrai. Lei annuì. Ora singhiozzava. Io la abbracciai, fortissimo. Tutti nel locale ci guardavano, chi con occhi dolci e chi confusi. Poi c'era la cameriera che ci provava con me che ci guardava malissimo. Ma non mi importava nulla, Darcy era tra le mie braccia, stavolta non stavo abbracciando un diario.


 
*SPAZIO AUTRICE*
 
scusate il ritardo ragazze ma questa settimana è stata piena per me. Mi sono fidanzata e lui è partito e io sono mooolto triste e non vi interessa nulla, ma vabbè. Io odio Tom ok? lo odio e so perché, io ho un fratello che mi è stato "portato via" dalla ragazza. Harry, ti capisco. Il flashback con Louis... Scusate se vi ho traumatizzato o cose così, ma l'ho scritto sentendo canzoni depresse che amo tanto çwç SORPRESA PER HARRY! Darcy è venuta dall'America per il suo compleanno! Nel prossimo capitolo penso che spiegherò come ha fatto ad arrivare.
OMG il prologo è arrivato a 300 visite e tutti i capitoli sono a 100+ visite OMG GRAZIE A TUTTI!!
Scusatemi per eventuali errori :)
Alla prossima.
Baci, Francesca. 
  
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