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Autore: ElisaJ7B    13/08/2013    1 recensioni
[Amnesia:The Dark Descent]
Daniel è alle prese con la sua dipendenza dal Laudano, un potente sedativo molto pericoloso.
Alexander cercherà di riportarlo sulla giusta strada con qualunque mezzo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati ormai tre giorni da quando Daniel era stato rinchiuso nell’obitorio.

Alexander gli portava del cibo due volte al giorno, controllando che le catene non fossero troppo strette.

 

Daniel cominciava a ravvedersi.

Non sentiva più l’inarrestabile bisogno del Laudano, in parte perché aveva altro a cui pensare.

Le rare volte in cui riusciva a chiudere gli occhi, le urla dell’Ombra lo riportavano subito alla realtà.

 

Devo avere un aspetto orribile…

 

Pensava Daniel. Infatti sul volto aveva un bel paio di occhiaie e gli occhi erano spenti.

Vicino alle ferite il sangue si era consolidato e il suo stesso odore lo faceva quasi vomitare.

La posizione era molto scomoda, ma sapeva che non sarebbe durata troppo a lungo.

L’unica cosa che poteva fare era fantasticare su che medicina gli avrebbe proposto il barone.

 

Chissà che tipo di cura starà progettando Alexander. Spero soltanto ne trovi una in fretta.

 

***

 

La quarta sera, quando Alexander andò da Daniel, non aveva del cibo con sé.

Si avvicinò al ragazzo e lo liberò dalle catene. Lo aiutò a reggersi in piedi e poi iniziò a dare ordini.

“Ho fatto preparare dai miei servi un bagno per te. Non appena ti sarei pulito e cambiato, vieni nella mia camera.”

Detto questo si diresse alla porta e uscì frettolosamente.

 

Daniel in questi ultimi giorni aveva capito che recare dispiacere al barone non portava mai a buoni risultati, così ubbidì e uscì dall’obitorio.

Ad attenderlo nel luogo designato, c’era una meravigliosa vasca piena d’acqua calda. Il ragazzo si spogliò e si immerse al suo interno.

Subito sentì un brivido di piacere nella schiena. Dopo così tante ore passate in quella stanza fredda e umida, era come se fosse andato in paradiso.

 

Con calma si insaponò, pulendo con cura ogni parte del corpo.

Poi si stese nella vasca e si mise a rilassarsi. Qualche stanza più in là, Alexander era disteso sul proprio letto.

 

“Daniel è un ragazzo davvero lento…” bofonchiò, girando una pagina del libro che stava leggendo.

 

Quaranta minuti dopo, l’acqua stava cominciando a diventare fredda, così Daniel decise che era ora di rivestirsi.

Con rammarico uscì dalla piacevole vasca e si mise la vestaglia appoggiata lì accanto. Lentamente si recò alla camera del barone.

Bussò alla porta.

 

“È permesso?”

“Entra, Daniel.”

 

Alexander chiuse il libro che aveva in mano e aspettò che il ragazzo fosse entrato.

Appena messo piede all’interno della stanza, lo sguardo di Daniel schizzò all’armadietto.

Però rimase all’entrata indeciso sul da farsi. La voce del barone lo svegliò bruscamente.

 

“Prova ad avvicinartici e ti uccido all’istante.”

Queste parole erano state dette con un tono glaciale e incutevano molta paura.

 

Daniel distolse velocemente la vista dalla fonte dei suoi problemi e si girò verso Alexander.

“Scusi il ritardo. Ero a lavarmi…” “Si, lo so. Ti ho dato io il permesso. Adesso parliamo delle tue condizioni.”

Il barone si era leggermente tirato su a sedere e aveva appoggiato il libro al suo fianco.

“Il tuo sangue era totalmente contaminato dal Laudano. Ma in questi ultimi giorni il tasso del veleno è sceso rapidamente, essendo stata interrotta la cura.

Perciò l’unica cosa che non dovrai fare, se non vuoi morire, è toccare quel sedativo.”

 

Daniel sorrise, sapendo di non essere più in pericolo di vita, ma fu una breve vittoria.

“E… per gli incubi?”

La voce del ragazzo tremava. Iniziò a stropicciarsi la vestaglia.

Sapeva che l’Ombra non gli avrebbe permesso di dormire.

 

“Ho pensato anche a questo.”

Rispose subito Alexander.

Daniel aprì la bocca per lo stupore come per chiedere spiegazioni.

 

Il barone ricominciò a parlare.

“Veglierò sul tuo sonno. Perciò accomodati qui, accanto a me.”

 

Questo scatenò uno shock nel ragazzo.

Avrebbe avuto gli incubi lo stesso, anche con Alexander vicino, ne era certo.

Si limitò ad annuire e stendersi al suo fianco. Il barone riprese in mano il suo libro di poesie e ricominciò a leggere.

 

Lo stava totalmente ignorando, ma Daniel si sentiva lo stesso un po’ imbarazzato.

Però il torpore delle coperte presto lo fecero addormentare. All’inizio andò tutto bene.

Nel suo sogno il ragazzo si trovava in un prato, probabilmente a Mayfair, la sua città natale.

Poi tutto diventò buio.

 

Le urla dell’Ombra terrorizzavano Daniel, trasformando il sogno in un terribile incubo.

Non riuscendo a svegliarsi ed essendo intrappolato nell’incubo, Daniel si rigirava nelle coperte gemendo.

Cercava di coprirsi la testa con le mani per proteggersi e afferrava i suoi capelli nel sonno, ma la paura aumentava sempre di più.

 

Alexander mise da parte il libro e si avvicinò al ragazzo per studiarlo.

Daniel aveva cominciato a piangere, le lacrime inzuppavano il cuscino e singhiozzava forte.

Il barone si mise vicino al suo orecchio e bisbigliò piano “Calmati, Daniel… Ci sono qua io, nulla può farti del male.”

Avvolse il braccio sinistro intorno alle sue spalle e lo abbracciò.

 

La sua voce sembrò averlo raggiunto anche nel suo inconscio, perché poco alla volta smise di tremare e il suo sonno tornò tranquillo.

Daniel appoggiò la testa sul torace del barone. Alexander riprese il suo libro e ricominciò a leggere le  poesie.

Con la mano destra teneva il libro, mentre con l’altra teneva il ragazzo vicino a sé.

 

Ogni tanto Daniel sembrava di nuovo sul punto di svegliarsi, ma Alexander gli accarezzava i capelli per coccolarlo.

Con un lieve sospiro il ragazzo tornava nel suo sogno, sbuffando un pochino.

 

Il barone continuava imperterrito a leggere le poesie, controllando spesso che Daniel dormisse bene.

Sebbene non lo volesse far vedere, teneva a quel ragazzo.

 

Più dorme e più energie avrà domani per le torture.

 

Pensava soddisfatto. “Sembra che abbiamo trovato un rimedio più efficace del Laudano, mh?”

Borbottò piano distogliendo gli occhi per un attimo dal suo libro. Daniel dormiva profondamente, sbuffando ogni tanto nel sonno.

Alexander rise dolcemente e tornò a leggere per qualche ora. Poi posò il libro su un mobile accanto al letto e si sdraiò sotto le coperte.

 

Daniel sembrava deciso a non staccarsi, sebbene il barone avesse provato ad allontanarlo.

Alexander appoggiò la testa sul suo cuscino e chiuse gli occhi, quando sentì la voce del ragazzo.

“Alexander…”

Il barone riaprì gli occhi e si voltò verso di lui, ma Daniel stava ancora dormendo.

 

Parla nel sonno.

 

Pensò. Sorrise leggermente e poi richiuse nuovamente gli occhi per rilassarsi un po’.

Il giorno seguente avrebbero dovuto recuperare tutto il lavoro perduto, perciò dovevano essere ben riposati.

 

In quella stanza regnava la pace, come in tutte le notti a seguire.

 

 

 

                                                                                                                                                                                                                                           Fine.

 

 

  
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