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Autore: beabi    20/02/2008    3 recensioni
Cissy, dopo essere stata costretta a dire addio ad Andromeda, ripensa a una promessa che le sorelle si erano fatte da piccole e si dispera. Solo l'intervento di Lucius riesce a farle superare il dolore. Triste ma anche molto romantica!!^^ besos
il titolo originale era "la promessa", ma l'ho cambiato perchè, proseguendo la storia, non aveva più molto senso XD
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Narcissa Malfoy, Sorelle Black | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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buon anniversario

- Mamma! –

Un biondissimo bambino dagli occhi di ghiaccio correva con un enorme sorriso sulle labbra in direzione di una donna di una bellezza molto fine e delicata, quasi eterea, seduta poco distante su una panchina. La madre si girò verso il bambino sorridendogli a sua volta e gli tese le braccia permettendogli di salire e sedersi in braccio a lei.

- Mamy! Guarda cosa ti ho preso! -

Così dicendo il bambino porse alla madre un mazzolino di fiori che aveva appena raccolto da una siepe lì accanto. La donna li accettò con gratitudine e sorrise un attimo al pensiero delle smorfie che avrebbe fatto il giardiniere scoprendo che le sue violette preferite erano state strappate per l’ennesima volta.

- grazie piccolo, sono davvero bellissime! Sai cosa facciamo appena arrivati a casa? Le mettiamo subito in un vaso vicino al mio letto così la sera prima di addormentarmi le vedrò e ti sognerò. -

- che bello! Mamy, ma allora le voglio anch’io! Però non le violette, voglio dei fiori come quelli che ti ha portato l’altro giorno papà! -

- va bene piccolo, come vuoi tu! -

La donna ricordando il fatto a cui si riferiva il bambino emise una risata cristallina e il suo sguardo vagò per qualche istante nel vuoto mentre ripensava a quel giorno.

Lucius era partito ormai da 3 giorni per una missione dell’Oscuro e la donna era molto in ansia. Sorridendo tristemente pensò che ormai si stava quasi abituando alla sensazione di angoscia che le attanagliava lo stomaco ogni qual volta suo marito doveva partire in missione. Ultimamente accadeva sempre più spesso che Lucius tornasse a casa e annunciasse che doveva partire e che sarebbe tornato entro qualche giorno. E tutte le volte che succedeva lei passava quei giorni in ansia pregando tutte le divinità che conosceva che tornasse presto a casa sano e salvo.

Quella sera aveva appena messo a letto il piccolo Draco dandogli un bacio della buonanotte sulla fronte e rimboccandogli le coperte e si era avviata in soggiorno dove si era seduta mollemente sul divano a bere una tisana per rilassarsi e poter dormire tranquilla.

Sorrise tra sé e sé ripensando al suo Draco. Quel bambino era stato davvero un dono del cielo ed era sicuramente una delle cose più belle che le fosse mai capitata nella sua vita. Sia lei che Lucius erano estasiati da quel piccolo birbante giocherellone che riempiva di luce le loro giornate. Inoltre era impressionante come Draco somigliasse al padre, da lui aveva preso sia i capelli biondi che i lineamenti del viso, ma anche alcuni tratti del suo carattere “particolare”. Narcissa lo adorava e soprattutto quando Lucius partiva per le sue missioni si perdeva a contemplarlo per ore sconvolta all’idea di essere la madre di quel piccolo capolavoro. Quando qualcuno veniva a trovarli e il bambino faceva la sua entrata in salotto, tutti gli ospiti si giravano subito e l’attenzione si spostava su di lui in un batter d’occhio. Cissy era sempre molto fiera della bellezza e della compostezza del suo bambino e tutti non facevano altro che lodarne le virtù e dirle quanto era fortunata e quanto Draco fosse uguale a Lucius, ma con gli occhi di ghiaccio della madre.

La donna stava ancora sorridendo, persa nei suoi pensieri, quando sentì un rumore sospetto e subito balzò in piedi, sfoderando la bacchetta e girandosi verso la fonte del suono. In un primo istante non realizzò chi le fosse davanti ma dopo qualche minuto si rese conto di fissare suo marito e allora scoppiò in un pianto di felicità per il suo ritorno e gli si gettò fra le braccia. Lucius rispose subito all’abbraccio e la strinse a sé come se non volesse lasciarla mai più.

Dopo un po’ si staccarono e lei finì di asciugarsi le ultime lacrime.

- Lucius?-

La donna sussurrò il nome del marito come se avesse paura che potesse scomparire da un momento all’altro.

- Cissy, tesoro se ancora più bella di quando ti ho lasciato…non hai idea di quanto mi sei mancata… -

A quelle parole nessuno dei due resistette più e finirono attaccati l’una all’altra a baciarsi con immensa passione. Dopo qualche istante però finirono il fiato e furono costretti a dividersi. Narcissa abbozzò un sorriso timido verso il marito e si strinse maggiormente a lui.

- mi sei mancato da morire anche tu amore -

Poche parole, che però colpirono a fondo l’animo dell’uomo che con il braccio l’avvicinò di più a sé e le chiese:

- come sta Draco? -

- sta bene, oggi mi ha raccolto delle violette e il giardiniere si è fatto prendere da una crisi isterica che quasi si licenziava. Dice che è impossibile curare il giardino se ogni volta che lui pianta qualche fiore, quello viene subito strappato. Sono riuscita a convincerlo che in fondo è solo un bambino e che non fa niente di male. Alla fine si è calmato ed è andato a ripiantare le violette. Adesso Draco dorme nella sua stanza. -

Lucius prese a ridacchiare sotto i baffi immaginandosi la scena che si era svolta quel pomeriggio e si sedette sul divano facendo sedere la moglie in braccio la quale accoccolatasi sul suo petto, gli domandò:

- E tu cosa mi racconti? Com’è che sei tornato così presto? Mi sembrava che avessi detto che saresti stato via più a lungo del solito… -

- se non mi fossi appena saltata in braccio piangendo, direi quasi che ti dispiace che io sia tornato… -

Rispose Lucius mentre negli occhi gli passava un lampo di divertimento. Cissy lo guardò come se avesse appena espresso il desiderio di tingersi i capelli di viola.

- Lucius! Come puoi anche solo pensare che mi faccia dispiacere che tu sia tornato?! Non hai idea di come fossi in ansia…non vedevo l’ora di poterti stringere tra le braccia e baciarti. Questi tre giorni mi sono sembrati secoli senza di te e … -

Lucius l’aveva zittita baciandola. Quando si staccarono le disse:

- Cissy rilassati, stavo scherzando! Comunque sono quasi offeso, possibile che non ti ricordi che giorno è oggi? -

Narcissa lo fissò senza capire. *no, proprio non ci siamo* Lucius la guardò sconsolato scuotendo la testa, poi con un elegante movimento del polso fece un comparire un mazzo di rose rosse e glielo porse dicendo:

- Buon anniversario amore -

- Mamy?! Mamy!! Insomma, ma mi stai ascoltando o no? guarda che non è bello pensare ai fatti propri mentre qualcuno ti parla…ehi, ma quello è papà! -

Il bambino smise di rimproverare e si slanciò verso il padre.

Narcissa si riscosse dai suoi pensieri e si voltò in direzione del marito che ormai era stato raggiunto da Draco e lo stava stritolando in un mega-abbraccio.

La donna sorrise in preda alla felicità e pensò *se è un sogno non svegliatemi*.

Dopodiché si alzò dalla panchina su cui era seduta e si diresse sorridendo verso il marito e il bambino. Una cosa era certa.

Non avrebbe mai dimenticato la felicità di quegli istanti.

Ciao! Finalmente ho scritto anche questo capitolo! Francamente dei tre è quello che mi piace di meno, ma l’idea originale era di scrivere una one-shot e quindi gli altri capitoli non erano programmati e non esiste un vero e proprio filo conduttore. Cosa ne pensate?

Dopo aver parlato del matrimonio mi sembrava d’obbligo un capitolo con Cissy e Lucius genitori. I due adorano proprio “il loro piccolo Draco” e per lui farebbero di tutto! Forse un po’ troppo sdolcinati rispetto a come li mostra la Rowling, ma a me piace vederli così, cosa ci posso fare?! Bacioni

p.s. commentate in tanti!

  
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