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Autore: Nick Wilde    14/08/2013    0 recensioni
Will è un ragazzo introverso e abbastanza asociale il cui più grande scopo nella vita è di diventare scrittore, non ha mai parlato a nessuno di questo sogno e vorrebbe tenerlo segreto anche per paura che molte persone tra cui i suoi genitori non lo accetterebbero mai. Egli non ha mai voluto fidanzarsi, ritenendo l'amore ''solo un problema'' infatti non ha mai avuto una ragazza, e mai la vorrebbe, infatti definisce se stesso ''single a vita''. Tuttavia un giorno su obbligo dei suoi genitori sarà costretto a partecipare al ''Ballo di capodanno'' organizzato dalla sua scuola. Dove incontrerà una persona molto speciale.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Capitolo 3-Dialogo musicale

 

Sebbene fosse il primo Gennaio e il ragazzo fosse in vacanza, Will decise di svegliarsi alle sei del mattino, come qualsiasi altro giorno dell'anno, non stupitevi più di troppo, lui trovava la cosa abbastanza ''normale'', vedete Will aveva un concetto di ''normalità'' tutto suo, ad esempio alzarsi alle sei del mattino e cenare alle cinque del pomeriggio erano per lui azioni ''abituali'' poiché era abituato a farlo fin dalla tenera età. Dunque quel giorno era il primo dell'anno e Will come suo solito era pronto a trascorrerlo in modo del tutto normale, prepararsi un cappuccino, guardare la televisone, leggere il suo libro, internet, insomma la solita monotona e noiosa routine di tutti i giorni, se non fosse stato per quell'appuntamento con Jack. Non appena Will si fu svegliato decise di scendere dal letto e andare subito in cucina, dove trovò sua madre in camicia da notte, in realtà si fa per dire visto che dormiva con una maglietta verde e delle mutane intenta a giocare la sua abituale partita a scala 40 tutta da sola, non appena ebbe varcato la soglia prese una tazza dalla dispensa e aprì il frigo.

 

''Ciao'' la salutò distrattamente estraendo la scatola del latte, versandolo poi nella tazza.

 

''Ciao'' rispose distrattamente lei gettando a terra le carte ''com'è andata ieri al ballo?''.

 

''Bene'' rispose Will accendendo il microonde.

 

''Hai fatto amicizia con qualcuno?'' chiese sua madre sempre distratta.

 

''Sì'' rispose il ragazzo nervoso, in seguito dovette ricorrere a tutta la sua forza di volontà per pronunciare le parole seguenti ''senti mamma, un amico mi ha chiesto di uscire dopo, posso andare?''.

 

Sua madre alzò lo sguardo dalle carte da gioco e lo osservò accigliata ''Esci con un amico?'' domandò sbalordita.

 

''Beh, sì'' rispose Will nervoso.

 

La madre continuò a fissarlo ancora per qualche istante incredula ''D'accordo'' rispose tornando al suo gioco con ,le carte, in quel momento il padre del ragazzo entrò in cucina tutto trafelato, come sempre aveva dormito in mutande, per fortuna era inverno ''Giorno'' grugnì.

 

''Giorno'' rispose il ragazzo alzando la tazza come per voler fare un brindisi.

 

''Caro'' cominciò la madre ''indovina chi esce oggi pomeriggio con un suo amico?!''.

 

''Chi?'' chiese il padre sorpreso, sembrava stesse recitando una commedia, Will odiava quando faceva così, anche se tutto sommato riusciva sempre a strappargli un piccolo sorriso. In quel momento entrò anche sua sorella.

 

''Come chi? Tuo figlio!''

 

''Mio figlio? Quale figlio?''

 

''Will!''

 

''Cosa? No! Non è possibile!'' a quel punto stava ridendo convulsamente, per tutta risposta il ragazzo finse una risata, non adorava mai certi momenti ''bravo figliolo!'' disse cercando di accarezzargli i capelli, fortunatamente il ragazzo si scostò appena in tempo.

 

''Cos'é successo?'' chiese la sorella ancora frastornata.

 

''Tuo fratello esce con un amico, oggi pomeriggio!'' esclamò la madre ancora euforica per la notizia.

 

''Davvero?! Sei grande fratellone!'' urlò cingendolo con un abbraccio.

 

Will aveva cominciato ad arrossire, ora odiava più che mai quella situazione, si scostò dall'abbraccio della sorella ''Ok, ora datevi una calmata, d'accordo?'', ma i suoi familiari erano troppo eccitati dalla notizia per dargli retta, così il moro abbandonò la stanza e corse in camera sua dove preparò i vestiti per il bagno, infine dopo aver preparato l'acqua ed essersi vestito si immerse nel flusso bollente e si rilassò.

 

Il resto della giornata trascorse normalmente, tra la lettura, la televisone e internet, anche se quel giorno fu noioso anche più dei predecessori, forse perché il ragazzo era impaziente di andare all'appuntamento. Infine alle due del pomeriggio si infilò le scarpe, prese il libro che ancora stava leggendo per non annoiarsi in tram e uscì di casa, ok mancava ancora un'ora ma il fatto è che Will usciva sempre un' ora prima di andare da qualsiasi parte, odiava arrivare in ritardo, un'altra cosa che sarebbe stata ''anormale'' per chiunque, tranne che per lui.

 

Arrivò a scuola quindici minuti prima dell'appuntamento, sorprendentemente mentre ancora il ragazzo stava camminando al di là della recinzione sentì la musica di un pianoforte provenire da dentro la scuola, arrivato al cancello lo trovò semiaperto, così decise di entrare, il suono arrivava dall'aula del club di musica, incuriosito il moro decise di controllare cosa stava succedendo, mentre avanzava lentamente tra le mura della scuola il suono o per meglio dire la melodia si faceva sempre più acuta. Will era sicuro di non aver mai udito niente del genere in vita sua, una leggadra armonia forse proveniente dal paradiso. Arrivò davanti alla stanza del club quasi senza accorgersene, era una sensazione strana si sentiva calmo e agitato allo stesso tempo, prese un bel respiro profondo, mai avrebbe voluto interrompere quel suono, tuttavia bussò.

 

''Entra pure Will''.

 

La voce gentile di Jack lo convinse ad aprire la porta seppur nervosamente, non appena l'ebbe varcata il ragazzo dai capelli corvini interruppe il suo piccolo concerto e iniziò a fissare il moro con il suo sempre rinomato ''sguardo da cucciolo'' ''Cosa aspetti? Vieni siediti!'' esclamò facendogli spazio.

 

''Pensavo avremmo parlato'' sussurrò Will confuso.

 

''Appunto'' rispose Jack gentilmente ''avanti vieni!'' lo invitò con una piccola risata.

 

Will si avvicinò ancora più confuso di prima, si sedette accanto a Jack e si strofinò le mani guardando poi i tasti neri e bianchi della tastiera, ''Cosa devo fare?'' chiese a Jack preoccupato.

 

''Premi qualche pulsante'' rispose lui scrollando le spalle con semplicità.

 

Will tornò a guardare la tastiera, poi il viso sorridente di Jack e infine di nuovo la tastiera, non riusciva davvero a capire il senso di tutto ciò, non aveva mai studiato musica, a malapena sapeva suonare il flauto, e adesso doveva addirittura suonare un pianoforte? Era a dir poco ridicolo! Tuttavia decise di ubbidire, premette il primo tasto e ne uscì un suono molto basso, ne premette un altro e questa volta il suono fu più acuto, nel terzo il suono prodotto era a metà tra i due. Il ragazzo alzò di nuovo lo sguardo per guardare l'amico, era sempre più confuso, mentre l'altro continuava a sorridere tranquillamente ''Non ti fermare'' lo intimò. Will tornò a pigiare i soliti tasti sulla tastiera, variandoli un pochino, subito venne accompagnato anche dall'altro cominciando con un tocco leggero delle dita, il moro cominciava ad abituarsi al toccare dei tasti, diventava sempre più veloce e Jack con lui ''Bravissimo Will!'' si complimentò l'altro, l'interessato per tutta risposta accennò un sorriso ma non staccò le dita dalla tastiera. Continuarono per una buona mezzora, continuarono a suonare e suonare, tuttavia Will sentì che quella melodia significava forse qualcosa di più, sentiva di essere in sincronia con quel ragazzo, sentiva di potersi fidare di lui, si sentiva bene, in pace con se stesso, sentiva le vibrazioni provenienti dal sottosuolo, si sentiva felice. Non appena ebbero terminato Will sentì una strana sensazione di pace e felicità, ma anche di malinconia, qualcosa che non aveva davvero mai provato in vita sua.

 

''Molto bravo Will'' si complimentò Jack ''davvero niente male per essere la prima volta''.

 

''Anche tu non sei niente male'' rispose lui imbarazzato.

 

Jack ridacchiò per tutta risposta ''Scommetto che ti piace suonare''.

 

''No, non proprio'' rispose Will sempre più imbarazzato ''però mi piace ascoltarla''.

 

''E quali gruppi ti piacciono?'' chiese Jack sempre più curioso.

 

''Gli Evanescence, i Beatles, e poi un po' di tutto, dipende, insomma quello che capita''.

 

''Interessante sono gruppi che non dispiacciono nemmeno a m'' rispose Jack ''ma perché non vuoi suonare uno strumento?''.

 

''Perché non ne ho mai avuto il coraggio'' rispose Will imbarazzato ''e poi ho la scuola sai, devo studiare e tutto il resto non credo di avere il tempo''.

 

Jack annuì ''Vedo che ti piace leggere'' disse accennando al libro che aveva appoggiato sullo scaffale poco prima.

 

''Sì, soprattutto genere fantasy, sai''.

 

''Del tipo?'' chiese Jack incuriosito.

 

''Be, il mio preferito è Harry Potter''.

 

''Non mi dire, sei anche tu un Potterheads?'' chiese Jack eccitato.

 

''Sì, poi sai mi piacciono le Cronache di Narnia, La Bussola d'oro …''.

 

''Non mi dire, io adoro tutti quei libri, oggi dev' essere il mio giorno fortunato! E dimmi riguardo alle serie tv?''.

 

''Ah sì, seguo Once Upon a Time'' rispose Will.

 

''Piace anche a me, e dimmi Glee, Supernatural, Doctor Who?''

 

''No, quelli non riesco proprio a seguirli'' rispose il ragazzo imbarazzato.

 

''Eh no Will, questo è davvero un crimine,vergogna! Vergogna!'' disse chiudendolo gli occhi, incrociando le spalle e scuotendo la testa ''e dimmi riguardo ai film?''.

 

''Prediligo l'animazione, a mio parere il genere più sottovalutato, non che mi dispiacciano i film in live action come ''I segreti di Brokeback Mountain''.

 

''Ma dai, io adoro quel film! Cavolo abbiamo un sacco di interessi in comune!'' esclamò il ragazzo eccitato ''ma dimmi, segui qualche attività extrascolastica, che ne so, del tipo qualche sport?''.

 

''No'' rispose Will con una mezza risatina isterica, ''no io mi diletto nello scrivere fan fiction, sai la mia massima aspirazione nella vita è quella di diventare scrittore''.

 

''Però un gran bel sogno, l'hai mai rivelato ai tuoi?''

 

''No'' rispose Will ''no, non approverebbero mai''.

 

''Come fai a saperlo?'' chiese il ragazzo dai capelli corvini.

 

''Come fai a saperlo? Ci hai mai provato?''

 

''No'' ammise Will.

 

''Allora come puoi saperlo se non ci provi?'' chiese Jack con un'alzata di spalle.

 

''Non lo so'' ammise Will, in seguito guardò il suo orologio di metallo ''penso che dovrei andarmene''.

 

''D'accordo, ci vediamo domani?'' propose Jack.

 

''Contaci'' concordò Will prendendo il suo libro.

 

Jack si offrì di accompagnarlo fuori dalla scuola, cingendogli la spalla con un braccio, la fredda aria invernale gli accolse insieme al sole splendente di quella splendida giornata, il caposcuola chiuse a chiave il cancello.

 

''Ecco fatto'' esclamò ''mi raccomando ci vediamo domani'' disse battendogli il cinque ''ciao Will!'' disse dirigendosi a destra parte della strada.

 

''Ciao'' sussurrò il ragazzo allontanandosi dall'altra parte. Will non l'avrebbe mai detto a nessuno, ma con Jack quel giorno aveva avvertito una sensazione che aveva provato solo un'altra volta nella vita, quindi una cosa era certa, cominciava davvero a trovarsi nei guai.

   
 
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