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Autore: _Char    14/08/2013    2 recensioni
Non avevo mai visto un ragazzo dai suoi stessi tratti. Erano ben delineati, che richiamavano quasi i tratti stranieri, come quelli degli spagnoli. Seducenti, ammalianti. Era uno di quelli per cui saresti uscita dalla classe fino al corridoio per vederlo. Uno di quelli che ti calamitano con lo sguardo. Con cui avresti voluto fare l’amore subito. No. Non amore. Sesso. Focoso, caldo, passionale, in cui s’intrecciavano gemiti e sospiri.
Sesso. Sesso puro.
Rimasi senza parole, sentendomi morire. Cosa stavo facendo?? Andavo a sbavare dietro a un tizio che non avevo mai visto in vita mia?
Ero confusa, troppo. Non ero abituata ad emozioni così forti. Nessun ragazzo fino ad allora era riuscito a risvegliarmi tutti gli ormoni in una sola volta, con un solo sguardo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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                                                                                  EPILOGO 

 

Qualche tempo dopo..

 

 

 

-Dai, stai fermo...-
-Tanto non ci riesci-
-Se ti stessi fermo forse ci riuscirei-
Pigiai ancora il tasto sul joystick, unendolo ad un altro comando nello stesso lasso di tempo; dopo la seconda volta finalmente riuscii a far partire i comandi esatti.
-Toh guarda, dicevi?- lo stuzzicai, con una faccia impertinente.
-Prima o poi ce l'avresti fatta, contando che hai impiegato qualcosa come quattro tentativi- mi rinfacciò Francesco, impassibile.
-Tre- lo corressi.
-Non cambia molto il concetto- rimase inamovibile, al che gli feci la linguaccia.
Tornai a guardare lo schermo:
-Secondo te se vado di là taglio la strada?- chiesi, osservando la panoramica del videogioco.
Non mi rispose, mentre avvertivo il suo sguardo su di me; sentii scostarmi i capelli e sfiorarmi da una carezza giù per la vita scoperta.
Mi voltai verso di lui.
-Dai, ti ho chiesto un parere non una coccola- mi finsi offesa, con un tono seccato.
-Vai dritto, salta sui tetti- rispose lui, finalmente, con un sorrisetto interessato.
Seguii le indicazioni, destreggiandomi con abilità nell'impresa.
-Dai... dai che ce la fai... cazzo, Cristo no! Non cadere adesso!- esclamai ad un tratto, alla sprovvista.
Francesco ridacchiò silenziosamente.
-La mia ragazza che gioca al mio videogioco e impreca come una camionista- sospirò compiaciuto, abbandonandosi sulla schiena.
-Perché, avevi qualche dubbio?- feci disinvolta, -guarda che so giocare meglio di te-
-Questo è da vedere- ribatté, -se facessimo un multiplayer ti straccerei piccola-
-Io però so metterti fuori gioco in un altro modo- ribattei maliziosa, accoccolandomi a cavalcioni su di lui.
Gli sfuggì un breve ridacchiare a labbra chiuse.
-È ancora acceso- accennò al televisore, -potresti pentirtene. Se ti beccassero ti attaccherebbero-
Feci un sorrisetto e tornai indietro, sedendomi nuovamente sotto le coperte.
Continuai a guidare i comandi per un po', poi mi fermai, perplessa.
-Si può sapere dove devo andare? Il segnale è qui ma non c'è un'entrata...-
-Prova dall'altra parte- mi guidò lui, col tono di chi sa già tutto.
-Ho aggirato l'edificio due volte, e non c'è niente- lo rimbeccai, puntuta.
-Beh, forse è il momento di smettere allora- disse con malizia.
-Perché, se ci provo più tardi sbuca miracolosamente qualcosa?- finsi di assecondarlo, capendo dove volesse arrivare.
-Può darsi...- sorrise con fare complice, -magari adesso sei nervosa e non riesci a trovare il segnale-
-E che facciamo mentre aspettiamo?- mi avvicinai maliarda, tornando a provocarlo sedendomi di nuovo su di lui, suscitandogli un sorrisetto all'angolo della bocca.
Mi baciò morbidamente le labbra, accarezzandomi per tutta la schiena e le spalle; andai a colmare il vuoto fra il suo petto e il mio con gli avambracci, sfiorandogli i pettorali e toccandogli delicatamente il collo e i capelli con le dita, mentre la sua testa si abbassava sui miei seni, le sue mani a cingermi la schiena nuda. Sorrisi, inebriata, e gli accarezzai la nuca; rialzò il viso su di me, e mi guardò intensamente.
-Non hai messo start...- disse, lanciando un'occhiata al televisore.
Ripresi in mano il joystick e pigiai il triangolino al centro del controller, scendendo contemporaneamente sul suo corpo e inducendolo a stendersi completamente sul letto.
Mi osservò con dolcezza, riservandomi una carezza nell'incavo della sua mano:
-Sei bellissima..- sussurrò. Sorrisi con tenerezza, e mi appoggiai al suo corpo:
-Stai cercando di accattivarti di nuovo il joystick?- lo provocai, chiudendo gli occhi.
-Sì- ammise, ma quando lo guardai di nuovo in viso i suoi occhi dicevano tutt'altro.
Era tutto così bello; e non perché era tutto perfetto o tutto sdolcinato e romantico. Era bello perché sentivo dirmi parole che sapevo venivano direttamente dal cuore, e non da un discorso prestabilito. Era bello perché stavamo sotto le coperte a giocare alla playstation dopo aver fatto l'amore, invece di fare del semplice sesso mirato alla soddisfazione dei soli piaceri. Era bello perché sentivo il suo corpo accanto al mio, vicino, e io avevo il mio viso e la mia pelle appoggiati alla sua; perché avevamo messo a nudo i nostri sentimenti, in tutti i sensi. Perché sentivo le sue labbra baciarmi il volto, le sue mani accarezzarmi la schiena e la sua barba pungermi la pelle. Perché Francesco era, ora lo sapevo, l'amore che avevo sempre voluto. Perché lo amavo.
D'un tratto sentii la serratura della porta scattare, e mi prese un colpo che quasi saltai dal letto.
Ma non potevo impedire che accadesse ciò che sarebbe accaduto: un rumore di passi precedette la figura di mia madre, che si materializzò sulla soglia della mia camera.
-Ancora a letto a quest'or...- iniziò, ma si bloccò di colpo non appena alzò gli occhi sulla scena che aveva davanti.
Nonostante il momento cruciale non resistetti a lungo che scoppiai a ridere, tra la sua faccia allibita e quella di me e Francesco totalmente spiazzati.
-Mamma- presi la parola dopo un momento di imbarazzante silenzio, ridacchiando ancora leggermente, -questo è Francesco-
Mi voltai verso di lui per un momento, prima di riprendere la parola con uno spontaneo sorriso di dolcezza.
-Il mio ragazzo-
-T-tuo ragazzo?- le uscì spontaneamente, osservando ancora sorpresa il torso nudo di Francesco steso accanto a me.
-Buongiorno signora- disse Francesco ancora sorpreso da quella situazione, lanciandomi un'occhiata che chiedeva soccorso, -credo che Bianca non le abbia mai accennato di me-
-Beh, se lo avesse fatto non credo che a quest'ora te ne staresti comodamente spaparanzato nel suo letto senza una maglietta addosso- commentò accennando al suo petto con il mento.
La fissai con gli occhi sgranati.
-Mamma!- la richiamai, stavolta toccando a me restare allibita.
-Che c'è?- fece finta di niente, -non dirmi di non esserti accorta di chi tu abbia come fidanzato-
-E da quanto state... insieme?- continuò poi, tornando all'interdetta fase iniziale.
Io e Francesco ci scambiammo uno sguardo allusivo, che comprendemmo soltanto noi due.
Gli presi una mano da sotto le coperte.
-Dal tempo necessario che ci è servito ad amarci- risposi con un sorriso.
-Okay, segreti di Stato- commentò mia madre alzando gli occhi al cielo, -poi se vi ritrovate con un bambino non venite dalla legittima nonna materna a dire che non eravate pronti-
-Veramente ci stavamo pensando- la voce di Francesco mi arrivò calma all'orecchio, e non appena sentii quelle parole mi voltai verso di lui sorpresa. Ma il suo sorriso negli occhi manifestava un ovvio commento scherzoso. Tuttavia la dolcezza di quelle parole mi lasciò meravigliata. E sinceramente quasi commossa.
-Ah, se è programmato allora va bene- stette al gioco, facendoci un sorriso complice, -comunque sia io sono Caterina, la madre di Bianca come avrai ben capito- si avvicinò cordiale tendendogli la mano.
-Francesco- si presentò ufficialmente lui prendendogliela nella sua, anche se tentava di mascherare un certo imbarazzo, -è un piacere conoscerla-
-Anche per me- sorrise affabile, -hai un certo occhio per i bei ragazzi, Bianca- si rivolse poi a me senza perdere l'umorismo.
-Mamma...- bofonchiai, presa sul vivo stavolta.
-Allora tavolo per tre, oggi?- cambiò poi argomento, sollevando l'atmosfera di tensione.
-Ti va di fermarti a pranzo?- si rivolse a Francesco, ancora accoccolato accanto a me.
Lui guardò prima mia madre, poi me, infine fece per rispondere.
-Mi piacerebbe- disse affabilmente.
-Allora vado a buttare la pasta- Caterina sfoderò un sorriso quasi intenerito quando rivolse lo sguardo su entrambi, prima di uscire dalla camera.
Mi appoggiai sotto la spalla di Francesco, respirando il profumo e il calore della sua pelle.
-È andata bene- mormorò accanto al mio orecchio.
-Non poteva non interessarsi a te- dissi in un bisbiglio, tornando a perdermi nei suoi occhi intensi.
-Non dirmi che ho fatto colpo anche su tua madre- gli venne da ridacchiare.
-Sai, è molto probabile che le sei piaciuto- ribattei dolcemente, appoggiandogli la guancia accanto al mento.
-Beh, se ha scelto di provarci anche lei si sbaglia di grosso- sussurrò dolcemente di rimando, baciandomi la guancia con morbidezza, -perché solo tu sei mia-

 

 

 

 

 


Un sincero grazie va a tutti voi che avete letto, seguito e recensito questa storia: è stata la mia prima esperienza qui su EFP, e sono sicura che non potrò dimenticarla facilmente.
Spero che la mia storia vi sia piaciuta e, almeno in parte, possa avervi fatto affezionare a Bianca e Francesco.
Beh, che dire, grazie. Davvero. E chissà, magari a risentirci con un'altra storia :)
Un bacio a tutti
_Char 

 

  
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