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Autore: Roxar    20/02/2008    1 recensioni
Robyn e Joy, due diciassettenni in una frenetica New York, per eccellenza città immortale, alle prese con i pregiudizi, le umiliazioni, feste, ragazzi, passati dolorosi e sogni di ogni genere. Questa è una fanfiction roundrobin scritta da me e Sakura03, avviso tutti coloro che si accingono a leggere che sarà una YURI, perciò se non gradite il genere non leggete, oppure fatelo se ne avete voglia ma nel caso voi rimaneste disgustati o altro, vi invito a NON COMMENTARE, dal momento che non vi obbliga nessuno a farlo! Vi ringrazio per la gentilezza e per l'attenzione e spero che vi atteniate all'avvertimento e speriamo nel vostro appoggio. Un bacio e buona lettura.
Genere: Romantico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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E in un attimo succede che...

 

 

 

Notte. Notte buia, notte allegra. Dalla finestra riesco a vedere la Luna che gioca a nascondino con le nuvole.

E sono felice. Mi viene spontaneo portarmi una mano alle labbra, riuscendo a sentire ancora il suo sapore.

 

Sorrido. Sorrido per te Robyn. Perché ti amo, senza ragione, senza troppi perché. Ti amo e basta.

Se mia madre sapesse, probabilmente mi disprezzerebbe ancora di più. Forse papà sarebbe più comprensivo, lui ha sempre creduto nell’amore. Mi approverebbe, ne sono certa.

 

Infondo, chi l’ha detto che l’amore debba nascere solo tra persone di sesso differente?

Guardo la sveglia sul comodino. Le 2.00.

Chissà che sta facendo lei.. Non resisto all’impulso di mandarle un messaggio, chiedendole che fa, dicendole che la penso e che sono felice. Concludo poi con uno stupendo “Ti amo”.

Aspettando la risposta il mio sguardo cade sulla cartella.

 

Dovrei dormire, domani devo andare a scuola. Ma non ho sonno, sono troppo felice per quel contatto che ho avuto con la mia Robyn. Ripercorro con un dito il percorso che poco prima ha fatto lei. L’indice scorre lento partendo dal collo, avventurandosi tra i seni, scendendo lungo il ventre e fermandosi al bordo dei pantaloni.

Arrossisco leggermente. Prima li c’era la sua mano liscia, nivea. Eccitante.

 

La vibrazione del cellulare mi riporta alla realtà. Apro velocemente il messaggio, sorridendo dolcemente, quasi ci fosse il suo volto al posto dello schermo.

 

Non riesco a dormire,

purtroppo “qualcuno” non mi sta

facendo prendere sonno.

Comunque sarà il caso di mettersi a nanna,

domani c’è scuola. Ah, ti va di

fare colazione insieme? Ti aspetto sotto casa ok?

Un bacio, ti amo.

 

Robyn, 02.07

 

 

Uhm penso di sapere chi è quel

qualcuno..Mannaggia!

Certamente che mi va di fare

colazione con te! Ti aspetto alle 7 e mezzo allora.

Puntale mi raccomando. Notte, ti amo.

 

Joy, 02.10

 

Sono ancora più felice sapendo che domani passerà a prendermi e che faremo colazione assieme! Ma ora devo dormire, altrimenti domattina non riuscirò a svegliarmi in tempo.

Chiudo gli occhi e dopo circa 50 minuti riesco a prendere sonno, cullata da Morfeo e dalla felicità.

 

 

La sveglia inizia a suonare senza ritegno, riportandomi alla realtà. Affondo il viso nel cuscino, imprecando contro il dannato aggeggio.

Dopo due minuti sento la porta aprirsi e quell’idiota di mia sorella salta sul mio letto di peso, facendomi abbastanza male al piede destro.

 

Sobbalzo.

 

-Ah! Marine sei una stronza! Cazzo scendi e vattene!- le impreco nervosa mentre lei ignorando i miei insulti, si avvicina spegnendo la sveglia.

 

-Alzati o farai tardi. A proposito, la tua fidanzata è già arrivata!- dice sogghignando.

 

Cosa? Ho capito bene? Ha detto “la tua fidanzata”?

 

-Che cazzo dici?- le dico riemergendo dal cuscino e fissandola confusa.

-Si, quella ragazza coi capelli scuri, ti aspetta da dieci minuti buoni. E’ la tua fidanzata no?- risponde beffarda.

 

-Fanculo!- le dico infine buttandola giù dal letto e facendole sbattere sonoramente la testa contro la moquette del pavimento.

Non mi preoccupo, ci è abituata. Infatti si rialza imbronciata e se ne va.

Guardo la sveglia. Le otto meno venti.

 

-Oddio è tardissimo!!- mi dico alzandomi e vestendomi alla rinfusa, lavandomi superficialmente la faccia.

 

Dopo cinque minuti sono pronta e sbatto la porta uscendo di casa. Alla fine del vialetto scorgo Robyn che mi guarda nervosa.

-Scusami Rò, non ho sentito la sveglia!- mi scuso portandomi una mano dietro il collo e ridendo nervosamente.

-Fa niente, andiamo.- risponde fredda e seria incamminandosi.

 

Ecco lo sapevo, se l’è presa. Uff, non riesco mai a combinarne una giusta.

-Dai Rò, sono solo dieci minuti!- le dico buttandola sullo scherzo.

-Appunto, mi scoccia aspettare.- mi risponde camminando senza guardarmi.

Non mi ha nemmeno baciata stamattina, eppure non c’era gente per strada.

-Ok...- le dico senza andare oltre, sarà nervosa per qualcos’altro sicuramente. Però odio quando la gente sfoga la rabbia sugli altri. Io fortunatamente la sfogo alla boxe.

 

Camminiamo in silenzio, una accanto all’altra. Le nostre mani si sfiorano e lei...le ha messe in tasca?!?

Ma che diavolo...? Robyn? Perché fai così?

 

Arriviamo ad un bar carinissimo e ci sediamo ad un tavolo, aspettando che arrivi il cameriere.

-Allora...hai materie interessanti oggi?- le dico, cercando di smorzare la tensione ormai palpabile.

-No.- risponde mentre una gentile signorina ci chiede cosa prendiamo.

Ordiniamo due cornetti e due caffè, poi la ragazza ci sorride e se ne torna nel bar.

 

Torna poco dopo, con le ordinazioni, salutandoci e lasciandoci il conto.

Bevo fissando di sottecchi Robyn, che, anche se imbronciata, è bellissima.

Lei mi guarda scontrosa, volgendo lo sguardo altrove.

Sento che gli occhi stanno per riempirsi di lacrime. Un pianto feroce si fa strada dal fondo della gola, pungendo fastidiosamente il naso.

 

Fortunatamente si china sullo zaino, e posso cosi asciugare le lacrime che giacciono agli angoli degli occhi.

-Andiamo?- mi domanda poco gentile, come se la Robyn buona fosse stata sostituita da quella cattiva.

-Certo.- le rispondo con un filo di voce, tenendo la cartella tra le mani.

 

Prendiamo un vicolo stretto, una scorciatoia e lei improvvisamente si ferma, si volta e mi abbraccia.

-Scusami Joy, scusami tanto! Ho litigato con mio padre prima di uscire e... scusami non volevo prendermela con te! Ti prometto che a pomeriggio mi faccio perdonare!- mi dice sorridendo e baciandomi.

-Mi dispiace...a pomeriggio sono in palestra...- le dico staccandomi e andando avanti.

 

Mi hai ferita Robyn e ora starai pensando che è una ripicca ma io ti amo davvero, non potrei mai avercela con te. Ma ho bisogno di sfogarmi.

-Ok allora facciamo questa sera?- mi dice prendendomi per mano e aggrappandosi al mio braccio.

-Non lo so...Dovrai trovare un modo per farti perdonare...- le dico sorridendo di sfida e iniziando a correre seguita da lei.

 

Eh si Robyn, dovrai davvero farti perdonare...

   
 
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