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Autore: Immyprincess    14/08/2013    1 recensioni
Ciao a tutti! In questa storia Ikuto è un angelo nero, ed Amu un essere umano, ma ci sarà Tadase, l' angelo bianco a contrastare il loro amore.
Leggete e scoprirete !
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pov Ikuto
Restai impalato come un mezzo drogato davanti a lei, senza spiccicare una parola.
“Se non rispondo subito qualcosa, Tadase potrebbe parlare e io non voglio che Amu scopra la mia vera identità. Non è ancora arrivato il momento. Voglio essere io a dirglielo. Questo Tadase … devo scoprire chi è e come mai è interessato anche lui a quell’oggetto. Devo trovare qualcosa da dire e in fretta … ma allo stesso tempo non le posso mentire … “
Vidi i suoi splendidi occhi inumidirsi.
-       Ora ho capito …. ho capito tutto. Le tue attenzioni,tutte quelle frasi sdolcinate , l’hai fatto solo per arrivare a questo, non è vero Ikuto?- mi chiese Amu, sdegnata.
Cercai di replicare, ma dalle mie labbra non uscì alcun suono. Eppure dentro di me,sapevo che tutto quello che  aveva detto non era la verità. Quello che provavo per lei era un sentimento vero, che si sarebbe evoluto col tempo, insieme a lei.
-       E non mi venire a dire che non è così, perché non ti crederei più. Credevo che tu fossi diverso,migliore. Invece mi sono sbagliata sul tuo conto, del resto ci conosciamo talmente da così poco tempo … avrei dovuto capirlo subito di che pasta sei fatto, dalla prima volta che mi hai chiesto del ciondolo.
Cercai di avvicinarmi, ma lei mi fermò con un’ ultima pugnalata al petto.
-       Non ti avvicinare- iniziò a piangere – stai lontano da me! Non ti voglio vedere mai più! Mi hai capita ?
E se ne andò.
-       Amu, aspetta! Urlai.
Ma è come se non avessi proprio fiatato, in quanto era già troppo lontana per udire le mie parole.
“Ovviamente tutta la colpa é di quel biondino. Giuro che gliela farò pagare subito.”
Mi voltai verso di lui.
 
-E’ tutta colpa tua … sempre colpa tua. Ne ho fin sopra i capelli di te e della tua gelosia verso la mia ragazza. Sparisci. – gli rinfacciai.
Fece un sorrisino ironico.
-       Ancora non l’hai capito?
-       Cosa ?- replicai
-       Chi sono io. Ikuto Tsukiyomi.
Più lo guardavo  e più il suo volto diventava più familiare.
-       Ti dice niente  il nome Nikata?
 
Sgranai gli occhi.
-       No , non è possibile.
-       Si, sono proprio io. Tadase Hotori, figlio di Nikata Hotori, nonché capo indiscusso della schiera degli angeli bianchi.
“ora tutto torna”-pensai. “Ora capisco ogni cosa.”
-       Mi dispiace deluderti. … iniziai io- riprendendomi dalla sorpresa iniziale- ma non ti impossesserai dell’ Humpty Lock .
-       Ah e fammi immaginare, sarai tu ad impedirmelo?
-       Si, sarò proprio io , mio caro Hotori,
-       E allora sfidami se ne hai il coraggio, disse il biondo. E senza alcun preavviso, si trasformò in un angelo bianco armato di scudo e corazza.
-Ti rendi conto di quello che potresti causare ? Sei per caso impazzito? E se ti scoprissero? Vuoi per caso mettere a repentaglio la vita degli esseri umani e degli abitanti del nostro mondo?
- Tutto, pur di prendere l’Humpty Lock!
- Non mi lasci altra scelta.
Senza perdere altro tempo mi trasformai in un angelo nero..
Salimmo sempre più in alto, raggiungendo una zona nascosta nelle parti del bosco, sperando almeno di  non dare troppo nell’occhio.
Tadase iniziò subito a sferrare dei colpi con la lancia, che cercavo di contrastare grazie all’immenso potere che sprigionava la chiave , l’unico oggetto in grado di aprire il lucchetto magico. Solo l’unione di due cuori puri potrà permettere l’utilizzo del lucchetto e della chiave leggendaro.
-       Me la pagherai, Tadase. Non ti permetterò di far del male ad Amu.
-       Ma non lo vedi ? Ormai non le interessi più. Non hai  visto? Ti odia.
-       Non è ancora detta l’ultima parola, mio caro- gli rinfacciai.
 E gli sferrai un colpo decisivo con la lancia ferendolo a un anca . Lui precipitò.
Non ebbi nessuno scrupolo di andarlo a salvare . Non dopo quello che aveva fatto.
L’unica cosa importante in quel momento era salvare il mio rapporto con Amu. Ero pronto a tutto. Prima di agire, riflettei sul da farsi e arrivai alla conclusione che l’unica soluzione era rivelarle la mia vera identità, anche se era troppo presto. Non avevo altra scelta.
“ Amu, sto arrivando!”.
Pov Amu
“Non voglio crederci, non è possibile. Perché ? Perché proprio lui mi ha fatto questo. E’ mai possibile che debba capitare sempre tutto a me?”
Arrivai a casa in un bagno di lacrime.
Appena mia madre mi vide , accorse immediatamente,
-       Amu, piccola mia , che cosa è successo?
-       Oh, mammina.
 Andai a trovare conforto tra le sue braccia.
-       Amu, perché non ci sediamo e mi spieghi con calma ciò che è accaduto.
Obbedii senza fare storie.
-       Vedi … è da quando ci siamo conosciuti che Ikuto è interessato a questo ciondolo e ho scoperto che anche Tadase lo è; quindi … ho dedotto che era diventato il mio ragazzo, solo per arrivare a questo.
-       Devo immaginare che te ne sia andata senza ascoltarlo, vero?
-       Si, mamma. E’ andata proprio così.
-        Perché invece non provi a vedere quello che lui ha da dirti e poi ne trai le conclusioni?
-       E se non mi dicesse la verità?
-       Non penso. Mi è bastato una volta per capire che persona sia Ikuto. E’ un ragazzo sincero ed  è veramente cotto di te . Lo si nota da un chilometro di distanza. Ben presto questo sentimento maturerà anche da parte tua e conoscerete davvero che cosa significa l’amore. Coraggio, piccola mia. Va da lui.
Non me lo feci ripetere due volte. Dopo quella conversazione mi sentii più sollevata ed ero pronta ad affrontare Ikuto .
In men che non si dica ero già fuori la porta di casa.
Me lo ritrovai davanti al cancello.
Corsi ad abbracciarlo.  Lui lo ricambiò, stringendomi a sé. Sentivo il suo profumo, insieme ad un senso di protezione che mi riscaldava il cuore, ogni volta che mi trovavo tra le sue braccia. Passarono dei lunghi istanti, prima che io prendessi  il coraggio a quattro mani e gli parlassi.
-       Ikuto, sono stata un’ incosciente. Non me ne dovevo andare via in quel modo. Avrei dovuto ascoltarti, prima di trarre delle conclusioni così affrettate. Scusami.
– Amu, mi dispiace tanto anche a me. La verità è che ci sono delle cose che ti devo spiegare. D’ora in avanti non ti nasconderò più nulla.
Mi feci seria. – E’ qualcosa di grave?
-       No , ma appena lo saprai, tutto tra di noi potrebbe cambiare.
Sgranai gli occhi.
-Ma che stai dicendo …
- Amu ascolta bene quello che sto per dirti.
Impallidii.
-       Amu …. vedi ecco …
Il cuore mi batteva a mille...
-       Amu …. io so … IO SONO UN ANGELO.
  
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