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Autore: Cyanide_Camelia    20/02/2008    6 recensioni
Salve questa è la mia prima fanfiction su neji e hinata! Spero vi piaccia! In questo racconto Neji si innamora di Hinata durante duri allenamenti e lunghe chiacchierate insieme...spero il risultato sia buono!
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Neji Hyuuga
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Questo è il ben 12° capitolo della mia fanfiction e

Questo è il ben 12° capitolo della mia fanfiction e..beh ho constatato la presenza di qualche special guest tra i recensori, che mi ha molto rallegrata, perciò prima di iniziare la narrazione ringrazierò tutti coloro che hanno recensito:

Sakura03: Cipo-chan! Grazie mille per i complimenti e…cosa sarà successo ad Hanabi? In questo capitolo molte domande troveranno la loro legittima risposta. E la dedica era dovuta, lo sai!

Talpina Pensierosa: grazie tante, sì effettivamente c’era davvero molto di mio nello scorso capitolo, tu sai quanto mi è stato difficile scriverlo per il dolore. Ma il successo più grande è stato avercela fatta e ne sono felice! E poi…forse non finirà poi così presto, chi può dirlo..

Ki_chan: tranquilla non è stato Naruto…molto peggio purtroppo (piccolo spoiler)! Per quanto riguarda Hinata, lo scoprirai presto. Spero che anche questo capitolo ti piaccia.

Arwen5786: sono onorata di aver ricevuto una recensione illustre come la tua, ammiro molto il tuo stile di scrittura e confido di poter raggiungere anche io quei livelli presto. Grazie per i complimenti, spero che anche questo capitolo incontri i tuoi consensi.

LEA91:sono felice che ti sia piaciuto così tanto! Mi sono un po’ ricreduta e forse aspetterò ancora un po’ per la conclusione …e comunque sì, ce ne sarà un’altra in seguito! Il primo amore non si scorda mai no?

Wiwo: hihi anche io odio Hanabi, ma le farò fare il ruolo della docile sorellina per ora! Comunque, non parlare troppo presto: i nostri cuginetti non avranno ancora vita facile..e poi un matrimonio comporta stress, preparativi e quant’altro…spero che tu continui a seguire!

Neji Hyuga: tranquilla Nemy, Hanabi se la caverà alla grande…e anche Naruto! E sì, sono cattivissima.

ElderClaud: premettendo che i tuoi commenti sono sempre graditissimi, mi rendi davvero felice facendomi tutti quei complimenti! Diciamo che la delicatezza è una dote personale che mi ha poi permesso di assimilarmi ad Hinata, ma sono contenta oltremodo di essere riuscita a sorprendere il mio modello assoluto, ovvero te. Vuol dire che effettivamente sto facendo dei progressi allora!

Miky: hai colpito nel segno: la katana troverà presto impiego! Spero che anche questo capitolo ti piaccia e ti possa rasserenare un po’ riguardo alle sorti della piccola Hanabi.

HyugaUchiha fan: grazie, la tua recensione era davvero dolcissima ( è quella che mi ha fatto principalmente cambiare idea e decidere di continuare!), vedrai che i tuoi interrogativi si risolveranno presto!

AliDiPiume: ho letto qualche tuo lavoro, sono molto belli! Grazie per i complimenti innanzitutto…e poi ti rassicuro: ci saranno ancora scene romanticissime piene zeppe di amore familiare! Anche io vivo per la NejiHina, non posso abbandonarla così!

 

Ringrazio coloro che hanno letto e che hanno seguito ed amato la mia storia fino ad ora, fino ad oggi, che sono diventata Beta reader. Ringrazio Noemi, Sara e Maria per la loro unica e sincera amicizia, Lea per la sua disponibilità e gentilezza, Chiara per avermi permesso di idolatrarla senza mandarmi a quel paese (sono una fangirl a mio modo XD) e per aver scritto tutte le sue fanfiction in maniera stupenda e stimolante, ki_chan per la sua dolcezza e per la fedeltà con laquale segue anche le mie altre fiction, e tutti gli altri per la loro stupenda partecipazione e per l’incoraggiamento!

 

 

 

Troppo preziosa e fragile

 

Come mossa da una forza esterna a me, mi spoglio rimanendo in sottoveste e prendo in braccio la piccola Hanabi.

Corro nella sua stanza e la depongo sul letto, mordendomi forte il labbro inferiore, mentre gli occhi mi si riempiono di lacrime.

Non so che fare, resto semplicemente immobile a guardarla, così fragile, così effimera.

Poi, come scossa da un fulmine, sobbalzo e comincio a fare tutto il fattibile: le tolgo via dal polpaccio lo shuriken delicatamente e mi adopero per tirare via il kunai, lentamente e con delicatezza, tentando di non causare ulteriori danni.

Quando infine viene via, un fiotto di sangue schizza fuori e va a bagnare le mie mani e la maglietta di mia sorella.

 

Rimango quasi incantata a vedere il rosso cupo dei rivoli di sangue che scorrono dalle mie dita fino al polso contrastare con il bianco latteo della mia pelle, per poi asciugarmi le mani sulla sottoveste che indosso.

Scendo di corsa le scale, alla ricerca di Neji: ho avuto un’ultima, disperata idea per salvare Hanabi, ma mi serve la sua collaborazione.

 

“Neji! Nejii! NEJI!” urlo nel mezzo del corridoio.

 

Mi raggiunge e mi abbraccia da dietro, baciandomi delicatamente sul collo.

 

“Niente paura, Hinata. Vedrai che si sistemerà tutto…Dai, pensa che tra poco ci sposeremo, io e te. Non sei contenta?” la sua voce è suadente ed affettuosa.

 

“Forse tu non hai capito che io non mi sposo se mia sorella muore! Io la voglio con me, non posso permettere che… che…” la voce mi muore in gola e capisco cosa devo fare in un attimo.

 

“C’è solo una persona che può salvarla. Seguimi!” gli dico, prima di correre via.

 

Percorro le strade di Konoha, così familiari e così solitarie, seguendo un percorso familiare per raggiungere quel portone, varcato tante volte, ed ora assolutamente necessario e troppo, troppo lontano.

Neji mi prende la mano e quasi mi trascina, col suo passo veloce: deve aver capito dove voglio andare e che non ce la faccio più a correre.

E di nuovo quel malessere mi si ripresenta. I polmoni si fanno sempre più rigidi e pesanti, l’aria non mi basta più, boccheggio convulsamente mentre la vista si fa sempre più appannata, mi si blocca qualcosa in gola, qualcosa di liquido e denso che quasi mi soffoca.

Le gambe non reagiscono più, non riesco a seguire Neji.

 

“Avanti, Hinata, manca poco!” dice, caricandomi sulle sue spalle.

 

Bussa selvaggiamente al portone, gli apre Sasuke, dopo qualche minuto, mezzo nudo.

 

“Si può sapere che diavolo vuoi a quest’ora, razza di verme?”[Avete capito chi era a dare a Neji del verme ora??? NdA Hehe come sono simpatico NdSasukkia Ma quando, a sfigato! NdA -.-’ NdSasukkia]

 

“Hinata è malata e Hanabi è stata aggredita stanotte. Ci serve il soccorso di Sakura.”

 

“Hinata! Com’è possibile…che cosa…” sento esclamare Sakura, poi per me scompare tutto.

 

***

 

 

Appena mi sveglio, i miei occhi vengono inondati dalla luce e dal tepore del sole che filtra dalla finestra. Tento di mettermi dritta, facendo leva sui palmi delle mani per sollevarmi, ma non ce la faccio, crollando giù.

Sospiro profondamente, poi sento delle fragorose voci femminili, squillanti, provenire dal corridoio ed il fragore della mia porta che si spalanca.

 

“Hinata!” grida Ino con la sua voce stridula, prima di soffocarmi tra i suoi capelli in un abbraccio vigoroso e caldo.

 

“Ti siamo venute a trovare, abbiamo saputo da Sakura che sei malata.” Questa è TenTen, che parla calma, con un timbro di voce femminile e piuttosto alto.

 

“Ma che ci combini eh? Ci hai fatto prendere uno spavento, lo sai? Sono dovuta venire da Suna, ho mollato Shikamaru a casa con Gaara, nella beata speranza di non dover trovare una carneficina al mio ritorno.” E Temari, naturalmente, con la sua voce profonda e decisa.

 

“Io…Io non volevo farvi preoccupare, davvero…Non so cosa mi sia successo, devo essere svenuta. Ma mia sorella? E Neji? Cosa è successo, dove sono loro? Gli aggressori di Hanabi?”

 

In quel momento entra Sakura in piena tenuta da ninja medico.

 

“Ciao, Hinata. Tu pensa a riposarti, gli altri stanno bene. Hanabi è in riabilitazione, il polpaccio è quasi completamente guarito. Ciò che ci dà più da pensare è la ferita provocata dal kunai: ha praticamente squarciato le pareti gastriche e per poco non la perforava completamente. Le sono state rotte sei costole durante l’agguato, speriamo che l’apparato respiratorio non ne abbia sofferto particolarmente. Neji è con tuo padre a scegliere il vestito per il matrimonio, anzi volevo farti gli auguri per il felice evento!” esclama con un sorriso dolce sul viso.

 

“Vi sposate?!?” dicono in coro, stupite, le altre.

 

“S-sì, tra circa un mese.” Rispondo io arrossendo lievemente.

 

“Aspetta, prima devo parlarti della tua patologia. Non stai bene per niente, hai sforzato troppo il tuo fisico negli ultimi tempi, dormendo poco e sostenendo allenamenti troppo intensi a confronto con le ore di sonno. Tredici ore di allenamento intensivo individuale per due ore di sonno sono decisamente troppo, immagino che tu lo capisca. Per non parlare delle eccessive quantità di stress che hai dovuto subire ultimamente.

Ti consiglio vivamente di passare questo mese serenamente: dopo il tuo matrimonio cominceremo a metterci sulle tracce degli aggressori di Hanabi, ma fino ad allora cerca di stare serena e di essere felice con Neji, dedicati ai preparativi del grande giorno e passa del tempo con noi. Vedrai che risolveremo tutto, e guarirai senza nemmeno accorgertene.”

 

Sono malata. Sono malata gravemente.

Solo che Sakura non vuole dirmelo, non ne ha la forza.

Non importa: è un ninja medico, lei sa cos’è meglio per me, e se dice che ce la posso fare allora vuol dire che è vero, ripongo tutta la mia fiducia in lei.

Però non posso crederci: proprio ora che potevo fare qualcosa per il clan, ora che avevo la katana destinata a me, ora che potevo dimostrare chi sono, sono costretta a mandare tutto all’aria e a rassegnarmi.

Per un mese dovrò rinunciare alla ricerca degli attentatori alla vita di Hanabi.

 

“Posso vederla?” chiedo timidamente.

 

“Mi dispiace, ma non è possibile: deve rimanere in isolamento per almeno due settimane. E tu! Tu non devi alzarti di lì per almeno tre giorni, hai capito? Il tuo organismo non è in grado di reagire nemmeno agli stimoli più elementari. Hai perso talmente tanto sangue da rischiare di non farcela.”

 

L’ultima frase la sussurra, quasi come se potesse spezzare il sottile equilibrio di silenzio che si è creato nella stanza da quando è entrata lei, quasi come se le sue parole potessero essere troppo taglienti per essere pronunciate a piena voce.

Ed io lascio che le cose che mi ha detto mi rimbombino in testa come echi lontani, che si sovrappongano, che scompaiano sfumando. Lascio che mi abbandonino nel vuoto.

Perché quando si è soli in mezzo agli altri, come mi sento io ora, tutto ciò a cui ci si può aggrappare sono i ricordi delle parole delle persone care.

Guardo le ragazze.

Sakura ha un’espressione mortificata, TenTen è silenziosamente persa nelle sue lacrime, Temari ha una faccia preoccupata e corrucciata, Ino rimane impassibile e guarda fuori dalla finestra.

 

“Possiamo rimanere sole?” chiede ad un tratto la bionda alle altre, che si alzano e, una ad una, escono.

 

“Allora, hai proprio deciso di farmi preoccupare tu eh?” dice, seduta sul bordo del letto, guardandomi con i suoi grandi occhi celesti, simili a ritagli di cielo tra le nubi. Danno speranza.

 

“Ma no, è tutto a posto, davvero…E’ solo che ultimamente le cose sono state un po’ ingarbugliate, ma tutto passerà. Tutto quello che voglio ora è trovare quelli che hanno tentato di uccidere Hanabi. E poi scusa tra poco anche tu e…” tento di cambiare argomento di colpo per non rivangare il dolore.

 

“Già, anche io e Sai ci siamo quasi! Oramai sono passati quasi tre anni…Ma ci pensi? Stiamo per sposarci!” è radiosa e sorride.

 

“Hinata, promettimi che starai bene. Giuralo.”

 

Il suo sorriso si è spento di colpo ed ora vedo scintillare nei suoi occhioni una minuscola lacrima.

Mi stringe le mani nelle sue, baciandomi le dita teneramente.

 

“Ino, ti prometto che guarirò, stai tranquilla. Lo dico sul serio.”

 

Ci abbracciamo forte, senza dire una parola. Non serve parlare, le nostre anime sanno comunicare attraverso altre vie.

Si alza e abbozza un sorriso, poi mi da una carezza ed esce dalla stanza.

E tutto ciò che mi resta è il rumore dei suoi passi eleganti, piccoli e lenti.

 

 

***

 

 

E’ quasi sera, e nessuno oltre Sakura, che deve sorvegliarmi e somministrarmi le medicine, e le domestiche che mi hanno lavata, è venuto a trovarmi.

La nostalgia sta avendo la meglio su di me.

Ci sono milioni di cose che vorrei fare e che non posso fare, essendo relegata qui dentro.

Vorrei vedere Neji e dirgli quanto lo amo, cominciare a fare i preparativi per il nostro matrimonio, scegliere tutto insieme a lui e a mio padre.

Vorrei poter riabbracciare mia sorella, e coccolarla, e ripeterle all’infinito e per tutto il tempo che mi resta che le voglio bene e che non lascerò mai più che qualcuno le faccia del male.

Vorrei uscire con tutte le ragazze e scegliere il mio abito con loro.

Vorrei poter tornare a prendermi cura delle mie camelie.

Vorrei rileggere la lettera di mia madre, vedere la sua foto, toccare di nuovo le cose che mi ha lasciato, scorrendo con i polpastrelli sulle rifiniture del bracciale e sugli intarsi leggermente bombati della madreperla sullo scrigno.

Vorrei correre con Kiba e Shino, allenarmi di nuovo con loro.

 

O forse, più semplicemente, vorrei alzarmi da questo letto e poter dire che sono guarita, che la mia vita è tornata normale, che non mi sentirò mai più male, che la malattia non pregiudicherà il mio futuro.

Ma so benissimo che questo desiderio è puramente utopico.

Perché nessuno ha il coraggio di dirmi la verità, ma so per certo che non sarò più in grado di fare tutto quello che facevo prima e questa cosa mi avvilisce come non mai.

 

Entra Sakura, piano, con la sua camminata pacata.

 

“Ehi, dai, sorridi! Da domani potrai alzarti, non ricordi?” dice allegra, dandomi speranza con una sola frase più di quanta ne potessi desiderare.

 

“Sakura?”

 

“Hm?”

 

“Ti ringrazio tanto per come ti sei adoperata per me. Mi sdebiterò a suo tempo, davvero.” Non riesco più a controllare la voce, tremante dalla felicità, che subisce degli sbalzi fonici considerevoli.

 

“Ma stai scherzando? E poi ora che Neji e Sasuke passano più tempo insieme stanno diventando grandi amici, e questo mi ripaga di tutto. Ora dormi, a domani.”

 

Ed anche lei esce, anche lei mi lascia qua con i ricordi e la malinconia.

E la notte, infine, cala anche per me.

 

 

***

 

 

“Neji, amore, ma che fai?” chiedo imbarazzata.

 

“Dai, vieni, di che hai paura?” risponde lui, seducente, stringendomi al suo corpo statuario e tonico.

 

Comincia a baciarmi sul collo, alternando i baci a piccoli morsi e a leccatine minuscole, in punta di lingua.

Sento in un attimo tutti i miei sensi acuirsi, il suo profumo di gelsomino e ylang-ylang mi inebria e le sue mani percorrono la mia schiena, avide e forti.

 

“Neji…no…non siamo ancora…sposati…io…”

 

Non finisco di parlare che lui mi bacia, passionale, attraendomi sempre più forte a sé, finché io non sento qualcosa premere insistentemente contro il mio ventre nonostante la rigidità e lo spessore del kimono che indosso.

 

“Ora basta, Neji! Se fai così non ti voglio più! Non sopporto che tu mi…mi costringa a fare qualcosa di così grande…di così importante…anche se non me la sento.”

 

Le lacrime mi scorrono sul viso, bollenti. Sono furiosa, stanca, la pressione psicologica ormai è al massimo, e non tollero che ci si metta anche lui.

Mi accascio in un angolo, stringendo con le braccia le ginocchia, sperando di nascondermi da Neji, che ora mi fissa un po’ mortificato un po’ orgoglioso.

 

“Mi dispiace, piccola, mi dispiace tanto. Scusami…Scusami, sono un mostro…”

 

Si avvicina e mi prende il viso tra le mani, asciugandomi le lacrime con le dita.

 

“Sono solo un mostro, e tu una preziosa principessa. Non volevo forzarti, non so cosa mi è preso, è che tutto d’un tratto è stato come se l’istinto avesse avuto la meglio su di me. Ora mi regali uno dei tuoi sorrisi pieni di sole?”

 

Alzo un angolo della bocca in quello che vorrebbe essere un sorriso e lo bacio in punta di labbra.

 

“Va bene così. Va bene così” ripeto, mentre lui si adagia accanto a me, stringendomi forte.

 

Mi accoccolo tra le sue braccia robuste e candide, e mi sento completamente in pace col mondo.

Ancora una volta grazie a Neji mi scopro troppo preziosa e fragile, e sono proprio queste mie prerogative a limitarmi.

Saprò andare oltre i miei limiti?

Quanto conoscerò di me stessa dopo aver combattuto contro gli ignoti aggressori di Hanabi?

 

Sicuramente più di quanto so ora.

 

Perché forse è vero che non sono nata per fare la sposa.

Forse la vera Hinata è ancora molto lontana da me, e solo mettendomi alla prova riuscirò a conquistare la mia dignità nascosta.

  
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