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Autore: Saphira96    15/08/2013    5 recensioni
Quando si è bambini non si hanno pensieri, nascono i primi sogni e se si ha la forza e la determinazione di realizzarli, quel bambino sarà un uomo felice. Da bambini si corre, si ride, non si pensa al domani ma si vive il momento.
Questa raccolta ricorda momenti dell’infanzia degli studenti dell’Elite Way School, che ho immaginato prendendo ispirazione dalla personalità che Cris ha sottolineato nei vari episodi dei personaggi di entrambe le stagioni. Buona lettura!
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Guido

 
Quella mattina Guido passeggiava per le vie di Buenos Aires tenendo la mano a sua mamma. Guido adorava sua madre, come tutti i bambini della sua età.
Guido era cresciuto rispetto l’estate scorsa, e i suoi genitori erano riusciti a risparmiare i soldi necessari per comprargli dei vestiti nuovi.
< Mamma guarda quanto è bella questa maglietta! > urlò il bambino fermandosi di botto davanti una vetrina, e costringendo anche la donna a fermare il passo. Era una maglietta a mezze maniche con su raffigurato Goku, il protagonista dell’Anime Dragonball.
La donna sorrise, guardò l’insegna del negozio. Era un negozio costoso, lei lo sapeva; ma non voleva dare una delusione al piccolo.
< Entriamo? > propose la donna.
Lo sguardo di Guido si illuminò, guardò prima la maglietta e poi la madre, poi annuì e saltellando seguì la madre.
Una volta dentro il bambino lasciò la mano della madre e si allontanò a guardare le altre magliette. Una era verde con su raffigurato Pikachu, era uguale a quella che possedeva il suo amichetto di scuola. Il suo amichetto aveva una casa grande, con un bel giardino e in estate c’era un grande piscina con scivolo al centro. Guido passava molti pomeriggi dal suo amico, le loro madri erano ottime amiche.
< Guido, tesoro, andiamo! > chiamò sua madre.
< E la maglietta? > domandò.
< Non possiamo permettercela! > rispose la donna abbassando lo sguardo.
Il bambino prese a piangere e annunciò che non si sarebbe mosso di lì senza la sua maglietta.
< Magari la troviamo nell’altro negozio > sussurrò Ramona umiliata dal comportamento del figlio.
Il bambino non sembrava cedere.
< Allora io vado via e tu rimani qui, va bene? > disse Ramona con tono isterico, uscì dal negozio e si mise alla destra dell’uscita. In meno di cinque minuti Guido corse fuori disperato urlando < mamma! > .
Compiaciuta la donna lo prese per mano e lo guidò fino al negozio di vestiti usati, ma sempre in buone condizioni.
Durante la strada Ramona spiegò al figlio che non aveva comprato la maglietta perché non poteva, e non perché non voleva e quello sembrò tranquillizzarsi.
< Posso aiutarvi? > domandò il proprietario dl negozio.
< Avete una maglietta con Goku? > domandò il bambino speranzoso.
< Non so. Guarda qui > rispose l’uomo guidandoli in un corridoio di vestiti.
Guido cercò ma non la trovò.
< Hai visto? Mi hai detto una bugia! > urlò a sua madre.
La donna umiliata trattenne le lacrime, non era bello sentirsi dire dal figlio quelle cose.
Quella mattina il piccolo tornò a casa con due sacchetti piena di vestiti scelti da lui personalmente. Ma continuava a volere la maglietta con Goku.

Il mattino seguente Ramona doveva andare a lavoro perciò portò il figlio a casa dell’amichetto, i due andavano d’accordo e la padrona di casa era felice di vedere il figlio giocare con qualcuno.
Quel giorno la madre del suo amichetto era rientrata con un regalo per il figlio, ma inaspettatamente anche per Guido. I bambini si affrettarono ad aprire i loro pacchetti, erano due magliette identiche di Goku uguali a quella che Guido aveva chiesto alla madre il giorno prima.
< Grazie mille! > urlò il bambino abbracciando la signora, e quella rispose sorridendo felice.
A ora di pranzo passò a prenderlo il padre, e Guido gli mostrò la maglietta che aveva ricevuto in regalo. Una volta rientrati, il signor Lassen ordinò al figlio di togliere la maglietta, spiegò che gli indumenti nuovi devono essere sempre lavati prima di essere indossati; < non è igienico figliolo! > e il bambino ubbidì.

La sera Ramona rientrò dal lavoro.
< Guido, guarda cosa ti ho comprato! > disse entusiasta mostrando al figlio un pacchetto uguale a quello che aveva già aperto quella mattina. Guido lo aprì, trovò la stessa maglietta e ringraziò la madre nello stesso modo in cui aveva ringraziato la signora. Chiese alla madre se poteva indossarla, e quella rispose che dovevano prima lavarla.
Mentre preparavano la cena, e Guido guardava la televisione sentì la madre sussurrare al marito: < ho venduto l’anello > .
 
Guido ci aveva pensato tutta la notte, e appena sveglio chiese al padre di accompagnarlo al negozio dove la madre aveva comprato la maglia. Si fece restituire i soldi e poi andarono in gioielleria.
< Voglio l’anello della mia mamma > esclamò il bambino. Il signor Lassen spiegò il malinteso e riconobbe l’anello, lo pagò.
 
Quando quella sera Ramona tornò a casa, Guido le mostrò il suo pacchetto, sfoggiando la maglietta di Goku.
< Mamma, ho ricomprato il tuo anello con i miei risparmi… > ma Ramona sapeva che Guido possedeva solamente i soldi sufficienti per una caramella. Guardò il marito e scoppiò a piangere.
< Non mi importa se siamo poveri, mamma, tu però devi rimanere con me! > disse dolcemente.
 
< Mamma vuoi capire che io non voglio che si sappia in giro che voi due fate i macellai, e soprattutto che siamo poveri? > disse Guido a Ramona puntandole il dito. < Pablo, amico mio, cosa ci fai qui? > domandò sorridendo all’amico, come se poco prima non avesse detto nulla a sua madre. < Sai, siamo nel corridoio della scuola… non ci vuole un invito scritto per passare di qui > rispose con ovvietà il biondo.
< Ramona, buonasera, sa che la statuetta che mi ha regalato l’ho messa in camera, su una mensola? > aggiunse Pablo sorridendo e abbracciando la donna, questa sorrise e disse – guardando il figlio prima di allontanarsi - < che bravo ragazzo! > .
Guido guardò la madre allentarsi e pensò che sua madre non aveva mantenuto la promessa fattagli anni prima…ma forse non lo stava facendo neanche lui.


Angolo Saphira96 ~ Ecco qui la quarta storia, su Guido. L’ho incentrato sul suo ceto sociale di cui lui si è sempre vergognato. Ma, soprattutto sul suo rapporto con la madre.
Grazie per le tante recensioni che ho ricevuto nel capitolo scorso e in quelli precedenti. Spero che questo sia di vostro gradimento!
Ah, non chiedetemi chi è l’amichetto ricco di Guido perché non ne ho idea. In un primo momento volevo che fosse Tomas, perché la madre faceva la cameriera lì; ma poi ho pensato che se Ramona fosse stata tra i piedi la storia non avrebbe avuto questo finale.
A presto.
 
Autrice ~ Saphira96
  
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