Un buon demone non è un
demone buono
Nuvole
scure veleggiavano nel cielo del Netherworld,
rosseggiando a causa dei bagliori della lava nel fossato attorno al bizzarro
castello dell’ Overlord.
Laharl sedeva sulla cima della cuspide, con la fedele
spada incastrata tra le tegole sbeccate a fargli da schienale e si godeva lo
spettacolo del “suo” regno da un capo all’altro dell’orizzonte, con il suo
solito sorriso da sbruffone stampato in viso.
nulla poteva guastargli quel piccolo momento di solitudine, dove poteva
crogiolarsi nella soddisfazione di essersi ripreso il regno.
Nulla,
tranne una certa piccola fanatica dell’ Amore:
Flonne era giusto salita lì sopra a cercarlo,
scovando, Laharl non sapeva spiegarsi come, la
scalinata nascosta che portava lassù.
Il giovane demone la incenerì con lo sguardo, tornando a guardare le piane di
cenere attorno al castello borbottando uno scocciato –Che vuoi?- .
L’angelo, come al solito apparentemente refrattaria alla sua cattiveria, si
sedette di fianco a lui, facendo dondolare le gambe nel vuoto.
- Nulla, solo.. Ora che ti sei ripreso il trono, cosa farai?-
Pose la domanda con semplicità, senza un secondo motivo se non fare due
chiacchiere, ma questo a Laharl Bruciò parecchio.
- Mi pare ovvio, scema. Ora farò quello che voglio, portando guerra e
distruzione a chi si opporrà al mio dominio. – In un altro momento avrebbe
riso, con quella risata “malvagia” per cui si allenava da tempo; ma ora, nel
cuore della notte e senza nessun suono tranne loro e lo scricchiolare delle
vecchie tegole non gli riuscì di ridere, di fare scena.
Flonne guardò in basso, trattenendo un sorrisino.
– Pensavo … E se invece cercassi di essere migliore? Lo so che sei buono in
fondo, potresti rendere migliore il regno. – propose la ragazza, tenendo la
voce più bassa del solito e guardando il suo amico negli occhi.
Laharl si tirò indietro , messo in agitazione dallo
sguardo fiducioso dell’ angelo, e incrociò le braccia al petto voltando il viso da
un’altra parte, fingendosi stizzito. – Ma cosa vuoi saperne tu! I demoni sono
demoni: non esistono cose come la gentilezza, l’amore e quelle sciocchezze di Celestia qui! Il pugno di ferro è la Legge del Netherworld, e il
gioco sporco le sue regole. -
era una frase che ricordava avesse usato suo padre, un giorno, molto tempo
prima.
Amore e bontà non erano contemplate nella vita di un demone, se lo ripeteva in
continuazione, figuriamoci nella vita di un Overlord!
Flonne scosse la testa, trattenendo sempre un sorriso
divertito per non farlo arrabbiare: in fondo capiva che aveva ragione, anche
se non voleva e non doveva arrendersi: come Angelo, avrebbe tirato fuori la
bontà del suo regnante, del suo amico.
- Flonne, lascia perdere questo discorso, non aiuti nessuno
così -
Laharl si rialzò e prese la grossa spada,
appoggiandosela sulla spalla sinistra e dirigendosi alla finestrella che
riportava sulla scalinata nascosta.
prima di sparire nel buio del passaggio, si voltò verso di lei, osservando con
attenzione i riflessi ramati della lava sui suoi capelli biondi.
“una come te, da sola, morirebbe all’istante qui. Per questo siamo così”
- Un demone buono NON è un buon demone; la discussione finisce qui! E ora
entra, o ti buscherai qualcosa – Disse il giovane diavolo, in tono burbero, prendendo le scale
in silenzio.
Flonne rise a mezza voce e lo seguì nel castello.
“Vero, ma tu sei il migliore dei demoni..” pensò; un pensiero che le scaldava
il cuore.