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Autore: Pot    15/08/2013    0 recensioni
Amare, amare la famiglia, amare da sorella oppure amare da ragazza ?
Questo è ciò che Jessica dovrà scoprire, ciò che dovrà decidere. Lei ama, sa amare. Ma l'amore le spezzerà il cuore. Le madri a volte commettono errori, a volte anche errori che significano dolore per la figlia. Jessica dovrà affrontare ostacoli e dovrà prendere decisioni importanti. Lo saprà fare ? beh se una persona ama realmente sa fare tutto, va in contro a tutto pur di stare accanto a quella persona. Jessica lotterà per l'amore. Una storia avvincente, dove tutti sbagliano. Ma anche dove perdonano.
-Hai paura del vuoto?
-Si di quello che lasciano le persone...
Genere: Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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'No aspetta, che cazzo stai dicendo ??' Le urlo in faccia.
'S-sì, è così...'
'Com'è possibile?? Non può essere, non può ! Sei solo una stronza, bugiarda. Perché non me lo hai mai detto ???'
Le lacrime sgorgano dai miei occhi, la pioggia scivola sul mio corpo e su quello di mia madre. Siamo fuori casa, di notte, sotto un violento temporale. I tuoni accompagnano le mie urla disperate e la pioggia, prima violenta poi dolce, cade sul mio viso. Stringo i denti in segno di rabbia, pura rabbia. Fisso mia mamma con i pugni serrati. Ho tanta voglia di spaccare tutto, di ribaltare il mondo e di urlare, urlare talmente forte da farmi sentire al mondo intero, da far sentire a tutti il mio dolore. Le mie grida disperate. Mia mamma fissa la strada con sguardo atterrito, aspettando un'altra mia scenata. Le gocce li scivolano dai capelli sugli occhi. Decido di andarmene senza aggiungere altro fracasso. Volto le spalle e raggiungo lo stipite della porta. La apro, ma prima di entrare mi volto un ultima volta verso quella donna in mezzo alla strada. La fisso, intensamente. La squadro dalla testa ai piedi, mi suffermo sul viso. Su quel viso implorante, ma contemporaneamente falso. Emetto un ringhio di disprezzo e entro dentro casa sbattendo violentemente il portone, accompagnato da un tuono assordante. Lascio lì, sola nel buio della notte, sotto la luce di un lampione e sotto la pioggia la donna che mi ha messo al mondo, che mi ha cresciuto, da sola, che fino ad ora pensavo fosse onesta. La donna che ho sempre ammirato per la sua dolcezza e sincerità nei miei confronti. Ora questa donna per me non è più niente. Corro in camera, togliendomi le scarpe per le scale e gettandole dove capita. Entro, chiudo la porta a chiave, per poi lasciarmi scivolare a terra. Seduta con le ginocchia appoggiate al petto, la testa china e le lacrime agli occhi. Da mia madre non me lo sarei mai aspettato. Il nostro motto è sempre stato quello di essere sincere l'una con l'altra. E adesso lei che fa ??? Mi mente ! E questa bugia è la più dolorosa in assoluto. Avevo passato una stupenda serata, questa non ci voleva ! Tolgo i vestiti fradici e li getto a terra, infilo il mio pigiama caldo e vado sotto le coperte. I miei capelli sono ancora bagnati, li strizzo leggermente e poi li lego in una stretta coda. Si asciugheranno da soli. Giro lo sguardo verso la finestra, dalla quale entra uno spiraglio di luce, lasciato dalla luna. Osservo le gocce scagliarsi violente contro il vetro e sussurro leggermente un 'piangi con me' rivolto al cielo. Il cielo mi abbraccia, sa capirmi e decide di regalarmi la pioggia come segno di conforto. capisce il mio stato d'animo. Ma ancora mi chiedo Perché, perché non me lo ha mai detto prima ?? Perché ??. Sento la porta di casa sbattere. E' sicuramente mia mamma che è rientrata. O meglio la signora 'Holman' che è rientrata. Ora capisco tutto, capisco perché non mi ha mai voluto dire il cognome di mio padre, capisco perché evitava parlami di lui. Ma doveva dirmelo ! Ho 17 anni, non sono più una bambina. Avrei capito ! Adesso mi ha fatto solo soffrire. Un lampo luminoso compare nel buio della notte e mette in evidenza una nuvola, che sembra un volto. Quel volto... Prendo il telefono e invio un messaggio: 'Come stai ? Io uno schifo.' La risposta è immediata. 'Non me lo dire a me ! E' più di un ora che le lacrime mi rigano il viso e il nervoso mi tiene sveglio.' Rispondo con un: 'Allora siamo in 2'. Poso il telefono. Bussa, senza dire niente, lasciando solo una lettera sotto la porta. Non ho voglia di prenderla, ho paura di leggerla. Soprattutto se inviata da lei. Mi stringo sotto le coperte e cerco di dormire. Non sarà una notte facile. Guardando fuori dalla finestra ripenso alla notte trascorsa.
*FLASHBACK*
'Ahahahaahahh non me ne parlare...io sono meglio a cantare.' 
'Grazie, tu canti !'
'Lo so. Ahahahah'
'Non fai ridere...'
Faccio una smorfia con la bocca, poi mi avvicino e li lascio un dolce bacio sulle labbra. lui posa il bicchiere sul bancone per poi prendermi i fianchi con le sue mani delicate, alzarmi da terra e farmi stringere le gambe intorno alla sua vita. Poso anche io il bicchiere di birra, poi Niall mi spinge contro il muro con l'intento di intensificare il nostro bacio. Il locale è affollatissimo, la musica rimbomba d'appertutto ed è molto alta. Inizia a lasciarmi qualche bacio sul collo ed io inizio ad ansimare. Cerco di fermarlo, non è il luogo adatto. 
'Niall, fermati !'
'E dai, piccola, fammi divertire un po'.'
Le sue mani stanno perlustrando il mio corpo.
'Niall cazzo basta !'
Lo spingo via da me e mi sistemo il vestito. Lui abbassa lo sguardo, consapevole che stava esagerando. Li accenno un sorriso e lui sembra apprezzarlo.
'Scusami. Mi sono lasciato andare non volevo.'
'Fa niente. Ti amo'
'Ti amo anche io, piccola.'
Mi avvicino e li lascio un ultimo bacio, prima di riprendere il bicchiere e dirigermi verso li altri. Niall mi segue a ruota.
  
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