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Autore: Defiance    15/08/2013    2 recensioni
Prendete un Harry Potter e un Percy Jackson. Incrociate i loro destini, le loro vite, i loro poteri.
Dopo la sconfitta del Signore Oscuro e del Re dei Titani una nuova guerra sta per arrivare. Si stringeranno nuove alleanze. Si fonderanno due mondi. I più grandi eroi di tutti i tempi dovranno combattere, per salvare il destino dell'umanità. La più grande battaglia mai vista sulla terra sta per avere inizio.
Halfblood.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Ciao a tutti, ecco qui il terzo capitolo della storia. So che i miei capitoli sono sempre molto lunghi, ma mi faccio prendere e non mi rendo conto di quanto scrivo, quindi se per voi è un problema (ma spero che non lo sia), potete chiedermi di scrivere capitoli più corti. Chiedo scusa se sono presenti errori di battitura, e vi invito a farmelo presente così posso correggerli. Grazie a tutti, e buona lettura!Spero vi piaccia :)


Capitolo 3
Il Cappello Parlante

 
La porta si spalancò e un gruppetto di otto persone fece capolino nella stanza. Si guardavano intorno, meravigliati.
“Che roba… e avete visto i quadri? Si muovono” stavano sussurrando eccitati Travis e Connor Stoll.
Lo sguardo dei ragazzi si soffermò sui quattro stendardi appesi alle mura della Sala Grande.
Uno rosso e oro, ritraeva un leone.. un altro, verde e argento, ritraeva un serpente. Il terzo, blu e nero, ritraeva un corvo e l’ultimo, giallo e nero, ritraeva un tasso.
“Che posto strano” mormorò Elena Beckendorf.
“Andrà tutto bene” la rassicurò Percy.
Dopo la morte del fratello di Elena, Charles, che si era sacrificato durante un’impresa con Percy, distruggendo una nave, la Principessa Andromeda, piena zeppa di mostri, lui si era sempre preso cura di lei.
La verità, era che si sentiva in colpa per essere vivo, quando Charles non ce l’aveva fatta. E aveva parecchi riguardi anche nei confronti di Nico Di Angelo, suo cugino, figlio di Ade. Sua sorella, si era infatti sacrificata per il bene di un’altra missione.
Dovete sapere, che la maggior parte delle storie degli eroi semidivini, non sono del genere “E vissero per sempre felici e contenti”, al massimo “E vissero lottando finchè un mostro non gli tagliò la testa”, non so se mi spiego.
“è pieno di belle ragazze qui!” esclamò Will Solace, tutto contento.
“Ringrazia gli dei che non ci sia nessuno della Casa di Afrodite qui!” lo rimbeccò Annabeth.
“Come se potessero mai fare del male a qualcuno” esclamò Chris Rodriguez, causando delle risatine tra gli altri membri del gruppo.
Tra gli studenti di Hogwarts iniziarono a correre dei mormorii di commenti e considerazioni sui nuovi arrivati. Sembravano tutti molto entusiasti degli ospiti.
“Bene, coraggiosi eroi. Siete i benvenuti nel nostro castello. La Scuola Di Magia e Stregoneria di Hogwarts è onorata di ospitarvi e tutti noi speriamo che voi possiate trovare qui, una seconda casa. Per cominciare verrete qui uno alla volta, poserò il Cappello Parlante sulla vostra testa e verrete smistati una Casa. Ci siete?”
“Mi scusi, preside. Che vuol dire che saremo ‘smistati in una casa’”? domandò Elena.
“Vedete questi stendardi appesi sui muri? Si? Sono il simbolo dei Quattro Maghi Fondatori della scuola: Godric Grifondoro, Tosca Tassorosso, Priscilla Corvonero e Salazar Serpeverde. Ciascuno di loro aveva e continua ad avere una Casa all’interno di questa scuola. Il Cappello analizzerà le vostre qualità più grandi e deciderà dove collocarvi. La vostra Casa, sarà la vostra famiglia finchè resterete a Hogwarts. Domande?” spiegò la McGranitt.
“Bene. Iniziamo allora: Beckendorf Elena!” chiamò.
Corvonero!” esclamò il cappello non appena la preside lo ebbe poggiato sulla sua testa. La ragazza si guardò attorno confusa, e la McGranitt le indicò il tavolo dei Corvonero, dove le avevano già fatto spazio per farla sedere.
“Annabeth Chase”
Corvonero!” e Annabeth andò a sedersi accanto a Elena.
“Quelli di Serpeverde potrebbero benissimo essere figli di Ares. Speriamo di non finire là, non lo sopporterei” sussurò Travis a Percy, che annuì.
“Nico Di Angelo”
Serpeverde!” e il ragazzo si unì al tavolo dei Serpeverde.
“Ciao, io sono Draco.” Si presentò subito un ragazzino biondo.
“Nico, molto piacere.”
“Io sono Pansy! Ehm, posso chiederti, di chi sei…?” esordì la Parkinson.
“Ade, il dio dei morti.” Rispose gelido Nico. Adorava far spaventare la gente in quel modo. E ci riuscì perché Pansy sbiancò tutto a un tratto.
“Grande!” esclamò Malfoy.
“ Percy Jackson!” chiamò la McGranitt.
“è lui Hermione, è lui! Il bambino di cui ti parlavo nella carrozza!” esclamò Harry, riconoscendone il nome e alcuni connotati.
Il ragazzo, avanzando verso la preside, incontrò lo sguardo di Hermione e si sorrisero. “è bellissimo” pensò lei. “è bellissima” pensò lui.
“’Mione, mi stai ascoltando?” le chiese Harry scuotendola per un braccio. “Ti ho detto che è lui, il bambino!”
Bambino? Ha la nostra età!” osservò la ragazza.
“Oh, beh, si ma io l’ho conosciuto quando eravamo piccoli. Che diavolo sta succedendo?” chiese Harry, ma i suoi amici si strinsero nelle spalle.
Grifondoro!” urlò il cappello, e Percy si unì al loro tavolo, sedendosi proprio accanto a Hermione che gli aveva fatto posto e si era presentata, seguita da Ginny, Neville, Ron, Dean e Seamus. Successivamente il suo sguardo si incrociò con quello di Harry, per poi spostarsi sulla sua fronte.
“Harry! Sei Harry Potter! Il ragazzino di Privet Drive!” esclamò Percy.
Harry sorrise. “Ti ricordi di me. È un piacere rivederti Percy Jackson” e si strinsero le mani.
“’Il ragazzino di Privet Drive’? ‘Il ragazzino di Privet Drive’? no dico,c’erano tanti modi in cui potevi chiamarlo: il Prescelto, Il Ragazzo Che è Sopravvissuto… e tu l’hai chiamato ‘il ragazzino di Pivet Drive’?” strepitò Ginny, irritata.
“Ginny, lui non sa che ha fatto Harry…” incalzò Ron. “E a Harry non piace essere adulato e considerato ‘speciale’” aggiunse Harry stesso, stizzito dal commento della sua ragazza.
“Così sei un Semidio…” incominciò Ron.
“Sì, sono figlio di Poseidone” confermò Percy.
“Il dio del mare!” disse un’estasiata Hermione e il ragazzo annuì.
“Fico!” commentò il rosso con aria sognante.
Nel frattempo, Clarisse La Rue, che era stata chiamata dopo Percy, stava ‘dando battaglia’.
“Non voglio essere smistata! La mia Casa è la Casa di Ares!!!” stava sbraitando.
“è la procedura… nel vostro caso serve solo ad assegnarvi i dormitori, la prego signorina” parlava invano una disperata McGranitt, cercando di convincere la ragazza a salire sullo sgabello.
Percy si alzò e disse: “Clarisse! Smettila di dare problemi una buona volta. A meno che tu non voglia dormire su Guido, il pegaso!”
La ragazza lo guardò con occhi fiammeggianti, carichi d’odio e andò a sedersi.
Serpeverde” sentenziò il cappello, dopo aver appena sfiorato la testa di Clarisse.
“Non l’avrei mai detto guarda…” mormorò Neville.
“Amico, quella ragazza ti odia!” disse Ron rivolto a Percy.
“Beh… non siamo mai andati molto d’accordo… quando sono arrivato al Campo Mezzosangue le ho ritorto contro il suo ‘benvenuto per le matricole’ e qualche mese dopo ho avuto un diverbio con suo padre, Ares, il dio della guerra. E questo spiega anche il suo caratteraccio.” chiarì Percy.
“Hai avuto uno scontro col dio della guerra? E l’hai battuto suppongo, voglio dire sei ancora vivo! Fiiiicooo!!” disse Ron a bocca aperta.
“Chris Rodriguez!” chiamò la preside.
Tassorosso!” e il semidio si unì alla sua Casa, esultante, perché ancora non avevano smistato nessuno dei nuovi arrivati lì.
“Will Solace” chiamò la McGranitt.
Tassorosso!” altre grida di gioia da parte dei tassi.
“Connor Stoll”
Grifondoro!” il ragazzo si sedette accanto a Percy e i due si diedero il cinque.
“Evvai amico!” esultò Connor. Poi furono raggiunti dal fratello, Travis, anche lui smistato a Grifondoro.
“Bene. Ora che i nostri ospiti sono stati sistemati, diamo inizio al nostro banchetto!”
Sui tavoli comparve un sacco di cibo, e i ragazzi del Campo restarono a bocca aperta.
“Beh, fratello.. questo si che è un banchetto!” esclamò stupefatto Connor rivolto a Travis.
Dopo essersi riempiti i piatti i Semidei li presero e si alzarono, recandosi verso il punto dove poco prima c’era lo sgabello col Cappello Parlante.
Fu in quel momento che i maghi e le streghe notarono che vi era un calice sul quale prorompeva una fiamma di fuoco sgargiante.
I Semidei, uno alla volta, si avvicinarono e vi gettarono dentro parte della loro cena.
“Offerta agli dei” spiegò Percy quando tornò al tavolo.
Poi si rivolse ai fratelli Stoll e gli sussurrò “Fate i bravi, mi raccomando”.
Intendeva dire ‘non rubate’. Eh si, i fratelli erano i figli del dio Ermes, il dio dei ladri, dei viandanti, ecc. ecc.
“Hermione!” sussurrò Harry all’orecchio della ragazza.
“Come va con.. beh con Ron?” le chiese.
“Oh. Non va. Il giorno dopo che ci siamo baciati, ha detto ‘beh, era solo perché credevamo che saremmo morti no?’, quindi ho deciso di lasciare perdere. Sono stanca di aspettarlo e soprattutto di sopportare il suo orgoglio che non vuole ammettere di provare qualcosa per me!” le rispose la ragazza. “Tu con Ginny?”
“Beh, credevo andasse bene, ma.. ultimamente si è allontanata. Non la capisco più” ammise triste il ragazzo. Hermione gli strinse la mano e gli sorrise.
“Andrà tutto bene, Harry. Abbiamo affrontato cose peggiori”.
Nel frattempo Annabeth aveva cercato con lo sguardo Percy e gli aveva mimato un ‘tutto ok?’ con le labbra e il ragazzo aveva annuito. Da quanto poteva vedere si trovava bene in quella Casa e fu felice per lei.
All’improvviso la McGranitt si alzò dal tavolo, il calice era sparito, e disse:
“Dopo essere stati deliziati dal nostro ottimo banchetto, sono obbligata a rammentarvi che la Foresta Proibita è vietata a tutti gli studenti (e anche ai semidei. Per loro, è stato messo a disposizione l’ingresso della foresta in orario scolastico così da consentirgli di allenarsi. Nel resto della giornata è vietato anche a loro.) E il nostro custode, Argus Gazza, mi ha chiesto di ricordarvi che ‘spedirà tutti voi in punizione qualora intraprendeste duelli nei corridoi.’ Ora, credo che siamo tutti molto stanchi quindi…” ma la Preside fu costretta ad interrompersi. Si udì infatti un suono roco, come se qualcuno si stesse strozzando con una polpetta o stesse per dare di stomaco.
La professoressa Cooman si alzò.
“Oh, no!” esclamò Harry, “So cosa sta per fare!”
“Sta per ‘partorire’ una profezia vero Harry? Una di quelle vere?” chiese terrorizzata Hermione.
“Si e non mi piace. Le uniche due profezie che abbia mai fatto, mi sono quasi costate la vita!” spiegò Harry a Percy.
“Benvenuto nel club!” rispose lui.
Una voce profonda, penetrante, triplicata riecheggiò nell’aria. Molti urlarono, rivivendo per un istante i momenti in cui Voldemort aveva amplificato la sua voce e parlato nelle loro teste l’anno prima, ma questa volta non era lui, ma la Cooman, che disse:
Colui che ha generato il Signore Del Tempo tornerà e la Terra proverà a distruggere. Due mondi collaboreranno e gli eroi che sono già stati protagonisti di due grandi battaglie torneranno a combattere. La Terra conoscerà il terrore e la morte e il suo futuro dipenderà da una scelta che porterà alla pace o alla distruzione.
Si udì un altro suono stridulo e la Cooman fu scossa da un brivido. Tutti erano terrorizzati, la fissavano a bocca aperta, e lei gli scrutava interrogativa:
“Ho fatto qualcosa, cari?” chiese in tono confuso.
“Grandioso, ci mancava un’altra Grande Profezia!” borbottò Percy, e raccontò ai compagni quella che l’Oracolo di Delfi aveva predetto per loro.
“Bè, a quanto pare qualcuno dovrà scegliere bene, o moriremo tutti!” concluse Ron.
“Grazie Ronald” disse Hermione in tono sprezzante. Poi si alzò in piedi.
“Professoressa? Mi scusi. La profezia parlava di ‘colui che ha generato il Signore del Tempo’. Non può essere… voglio dire… la Grande Minaccia… non può essere Urano, vero?” domandò alla McGranitt, con una voce spezzata. La professoressa era senza parole. Guardò terrorizzata la Sala Grande, che ora era anche molto confusa, e poi disse, in un sussurro: “Andate nei vostri dormitori”.
  
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