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Autore: SonoDiversaDagliAltri    15/08/2013    5 recensioni
Voldemort era stato uno dei più grandi maghi della storia moderna. Aveva fatto cose orribili, ma le aveva fatte tutte secondo un ideale. E non avrebbe mai permesso che quell’ideale andasse perduto. Era esaltato dalla prospettiva di vita eterna, ma non tanto sprovveduto da non considerare la probabilità della sua morte. Aveva designato un erede. E l’erede si sarebbe trovato ad Hogwarts esattamente 25 anni dopo di lui. Lasciò la sua profezia ai Mangiamorte che sapeva gli sarebbero rimasti fedeli. E loro hanno eseguito gli ordini.
Genere: Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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LEGILIMENS

Vittime sacrificali. Ecco cos’erano la sua famiglia e i suoi amici per i Mangiamorte. Piccoli ostacoli da superare per arrivare a ciò che si vuole ottenere. Albus scivolò a terra, incapace di reagire. Era stato avvertito solo perché guardasse mentre non poteva far niente per salvare suo fratello. Era avvenuto tutto in un ì repentinamente battito di ciglia, così repentinamente che Hugo, che si era voltato solo dopo di lui, a malapena se ne era accorto. Però era proprio Hugo che ora stava battendo i pugni contro la porta dello sgabuzzino, cercando di richiamare l’attenzione dei professori all’interno. Quando la McGranitt aprì la porta, per poco suo cugino non cadde a terra. raccontò tutto d’un fiato ciò che era successo. La professoressa però non sembrò sorpresa e, invece di replicare, scrutò torva Albus. Solo dopo che lui ebbe girato la testa e guardatosi attorno capì il perché: Lily era rannicchiata sulla sedia dove fino a poco prima era legata, sciolta in singhiozzi, finalmente se stessa. Ma quando lo vide gridò fuori di se: << Perché l’hai fatto? Io mi fidavo di te! >>. Stavolta Albus rimase ancora più sconvolto, ma non ebbe il tempo di capire ciò che stava succedendo. Molte corde volteggiarono intorno a lui e lo avvolsero, la McGranitt lo toccò e si Smaterializzarono insieme, fino nel suo ufficio. Una volta lì, Albus fu sbattuto su una sedia. << Professoressa, cosa succede? Hanno preso James! Cosa è successo a Lily? >>. Le domande gli uscivano inarticolate, tanta era la preoccupazione. La professoressa McGranitt, comunque non si curò di nessuna di queste: << La signorina Potter è stata sottoposta al Veritaserum ed ha confessato: ha dichiarato che sei stato tu a scagliarle la maledizione Imperius e, perciò, a farla comportare come se fosse l’Erede. >> disse con la sua solita compostezza. << M… ma professoressa, ha cercato di uccidermi! >>. << Ha affermato che il tentato omicidio era un diversivo per non far ricadere i sospetti su di te e che avevi tutto sotto controllo. >> << Lei non le crederà vero? Io non… >>. << Mi dispiace, signor Potter. Non mi aspettavo che confessasse, naturalmente. La profezia lasciata dal Signore Oscuro dice che l’Erede non si rivelerà fino all’anniversario della sua morte. Abbiamo il dovere di tenerti sotto controllo fino a quel giorno, dopodiché, se fossi veramente tu, non oso immaginare che cosa il futuro ti riservi. >>. C’era un profondo dolere nella sua voce. Detto questo si voltò per uscire dall’ufficio. << Non sono io! Lei lo sa! Mi deve credere! O rischierà di capirlo quando ormai sarà troppo tardi! >>. Albus continuò a gridare finché la McGranitt non fu sparita alla sua vista. Non si era voltata, non lo aveva ascoltato. Quando avrebbero capito che non era lui già altre vite innocenti sarebbero state spezzate e l’Erede avrebbe già preso il potere. Suo fratello sarebbe già morto, una volta rivelatosi totalmente inutile. Non aveva pensato alla sorte di James, cercando di sostenere la situazione in cui si trovava. Ma adesso che era solo questo pensiero gli crollò addosso: immaginò le cose più orribili, le torture più crudeli a cui avrebbero potuto sottoporlo. Non riuscì a trattenere le lacrime. Pianse per ore e poi si addormentò pesantemente, cadendo in un sonno pesante e senza sogni. Venne svegliato ore dopo da un brusco rumore. Se quando lo avevano portato lì era tardo pomeriggio, ora era notte inoltrata. Aprì gli occhi, ancora più stanco di quanto non lo fosse prima di addormentarsi. Rose era entrata a passo di marcia, producendo un gran fracasso mentre gli oggetti sul suo cammino cadevano a terra. Arrivata davanti a lui, gli tirò uno spintone talmente forte e furioso da gettarlo a terra, insieme alla sedia. Solo allora Albus si accorse di essere ancora legato. << Come hai potuto? Hai tradito i tuoi fratelli! La tua famiglia! >>. Detto questo gli tirò uno schiaffo. A questo punto si infuriò anche Albus: << Perché tutti continuano a non credermi? Come posso essere io? Ragiona Rose! Se fossi io l’Erede non ti averi già ucciso? >>. << Non senza la tua bacchetta. >> disse Rose sfoderandola da sotto il mantello insieme alla sua. Solo allora Albus si accorse di non averla più. Doveva avergliela sequestrata la McGranitt. Leggendo lo sguardo interrogativo negli occhi del cugino Rose rispose: << Ti è caduta quando hai obbligato Lily a cercare di ucciderti. Te la volevo restituire, ma quando ho scoperto che cosa sei… >>. Le vennero le lacrime agli occhi, e Rose non piangeva mai. << Senti, io non so come posso dimostrarvelo, perché il professor Lumacorno ha finito il Veritaserum. Ma se ci fosse un modo… >>. << Mi è venuta un’idea. >>. Ruotò la testa verso Rose e, non appena i loro sguardi si incrociarono, Albus sentì il cervello come rovesciato, sventrato. Poco dopo tutto tornò normale. Albus si era ricordato: Rose e pochi altri, essendosi distinti particolarmente nelle lezioni di Difesa Contro le Arti Oscure, avevano preso lezioni private dal professor Watkins sulle basi della Legilimanzia e dell’Occlumanzia. E Rose se la cavava abbastanza da potergli leggere nel pensiero la verità. bInfatti vide il suo guardo sollevato: << Non sei tu! >> gridò. Poi si abbracciarono e Rose slegò Albus. << Dobbiamo dirlo alla McGranitt! Se non ci crederà convincerò il professor Watkins a provarlo! >> esclamò Rose gongolante. << Rose, c’è una cosa che so: l’Erede non può essere Lily. >>. << Perché no? E’ stata lei a metterti in questo guaio! >>. << No, deve essere stato qualcun altro! Le avevano dato il Veritaserum quando mi ha accusato, ha detto la verità. E poi la McGranitt ha detto che l’Erede si rivelerà l’anniversario della morte di Voldemort, cioè tra due giorni. Che bisogno c’era di scoprirsi così tanto e così presto? >>. Rose sembrò ragionarci su, anche se la verità era che era restia a cambiare idea: << Ok, ma ci vuole la parola di un professore per dimostrarlo, andiamo a cercare Watkins! >>. E si mise a correre. Il professore era esattamente dove Rose l’aveva lasciato prima di andare da Albus, cioè nella Sala Comune dei Grifondoro, ad occuparsi degli studenti che erano ancora lì. Quando entrarono, Rose fece cenno ad Albus di restare dietro d lei e non farsi vedere. Poi si rivolse a Watkins: << Professore, nuove sui Mangiamorte? >> << Sì, si sono ritirati nella Foresta Proibita a riorganizzare le forze. Hanno tuo cugino James in ostaggio, non so cosa vogliono farne. >>. A quanto pareva, Rose lo sapeva già. Albus sentì comunque una fitta al cuore. Se James si trovava in mano ai Mangiamorte, era colpa sua. Il professor Watkins continuò: << penso che tu sappia che tuo cugino Albus… >>. << So tutto. >> rispose Rose risoluta. << E a proposito di questo volevo dirle che… beh, non è lui l’Erede. >>. << E tu come… >> << Oh, professore! Ho fatto una cosa sbagliata! Sono andato a trovarlo nell’ufficio della preside, per vederci chiaro, e gli ho letto nel pensiero. Ma le assicuro che non è lui! l’ho visto! >>. Watkins era chiaramente arrabbiato, ma lasciò correre: << Rose, potrebbe anche essere un Occlumante molto bravo, avrebbe potuto nasconderti la verità! >>. << Infatti, professore, nel dubbio ho… portato qui Albus. >> disse Rose timidamente. Il professor Watkins strabuzzò gli occhi: << Tu cos… >>. << Stia tranquillo! Ho la sua bacchetta, per ora non può farci del male! >>. Albus capì che quello era il momento di venire avanti. Per un attimo pensò che Watkins fosse sul punto di ucciderlo, ma poi abbassò la testa e annuì: << Va bene, proverò a leggergli nel pensiero. >>. Immediatamente Albus sentì la testa rovesciata come un guanto, ma stavolta, la sensazione fu molto più forte e più duratura. Alla fine Watkins disse: << Avevi ragione, Rose. Il signor Potter dice la verità. Questo fa presupporre che sua sorella menta, ma non ha potuto mentire, essendo sotto l’effetto del Veritaserum. Dovremo indagare. >>. << Rose! >> la chiamò una voce in cima alle scale del dormitorio maschile. Scorpius corse giù saltando due scalini per volta. Abbracciò forte Rose. Lei però non si poteva trattenere. Così gli accarezzò una guancia, e lo baciò: << Ti racconterò tutto dopo. Ti amo. >>. Albus e Rose uscirono insieme al professor Watkins, lasciando Scorpius con i Grifondoro ancora una volta. Ma quella era una faccenda privata, delicata, e andava risolta con molta cura. Sapevano già dove trovare gli altri professori e Lily. Irruppero nell’ufficio del preside, lasciando tutti molto sorpresi e perplessi. << Il ragazzo non è l’Erede! >> esordì Watkins. << Con quale diritto lei afferma questo? >> esclamò stizzita la McGranitt. << Gli ho letto nel pensiero, e posso dire con assoluta certezza che Potter è del tutto innocente! >>. << Lo sa che è proibito usare queste tecniche sugli studenti! >>. << Al diavolo le regole! Questa è una questione ben più grave! Era l’unico modo di scoprire la verità! >>. Rose ripeteva spesso che Watkins era il suo mito, adesso Albus capiva perché. << Quindi, professoressa McGranitt >> riprese Watkins calmo: << Suggerisco di provare la Legilimanzia anche sulla signorina Potter, così potremo scoprire chi è qui che sta mentendo spudoratamente. Che ne pensa? >>. La McGranitt annuì bruscamente, chiaramente in disaccordo con il professore, ma messa (una volta tanto) con le spalle al muro. Lily si posizionò davanti a Watkins. Albus potette vedere una smorfia sul viso della sorella nel momento in cui il professore aveva cominciato a leggerle nel pensiero. A quanto pare l’effetto non fu quello sperato: << Anche lei ha detto la verità. >> constatò Watkins. Lo sconcerto si propagò a macchia d’olio, di faccia in faccia trai presenti. Quindi si affrettò a continuare: << Tuttavia, ho trovato qualcosa che non andava, nei suoi ricordi, come se il filo continuo degli eventi fosse stato alterato. Una sorta di incrinatura. Il che può stare a significare due cose: o la signorina Potter ha subito un grosso shock, o le è stata modificata la memoria. >>. << Lei non può fare niente per scoprirlo? >> chiese speranzosa Rose. << No, mi dispiace, ma non è nei poteri di un Legilimens ricavare ricordi originali, se la memoria è stata modificata. Torno comunque ad affermare che né il signore né la signorina Potter siano gli Eredi. >>. La McGranitt non poté far altro che cedere: << Potete andare ragazzi. Signorina Weasley, stavolta chiuderò un occhio sulle regole infrante, ma devi capire che in questo modo ha messo in pericolo la sua vita e quelle di coloro che ti stavano vicino. Non deve accadere mai più. >>. << No, professoressa, non accadrà più. >> << Signor Potter, mi sono informata sul rapimento di tuo fratello. Purtroppo le circostanze sono troppo rischiose. Non posso mettere a repentaglio la vita degli insegnanti, tantomeno degli studenti, per un solo ragazzo. Dobbiamo solo sperare per il meglio. Mi dispiace. >>. Albus, allora, provò una sensazione mai provata prima. Quella rabbia di quando cerchi disperatamente aiuto e alle persone che ti stanno intorno non importa nulla. Un fuoco gli si accese in petto, divampando sulla faccia e negli occhi verdi: << Lei non può farlo! E’ la preside di Hogwarts, quello che è stato rapito è un suo studente! Lo uccideranno, perché i Mangiamorte che l’hanno preso cercavano me! Forse l’hanno già ucciso! Come può pensare di lasciarlo lì, nella Foresta Proibita! Che razza di donna è lei? >>. Si pentì subito di aver detto quelle parole, perché sapeva che la McGranitt era una grandissima donna. Però continuò a gridarle contro, dando sfogo a tutta la rabbia che provava, guardando il volto impassibile della McGranitt che si allontanava mentre Rose lo trascinava via. Una volta nel corridoio la guardò negli occhi, deciso ad urlare contro anche a lei, sicuro che avrebbe ricambiato. Invece Rose era calmissima, tutto il contrario di quello che si sarebbe aspettato, dato che sua cugina perdeva il controllo tanto quanto i gufi portano la posta. << Calmati Al, calmati! >>. Albus fece due respiri profondi, e il rossore che aveva in faccia si attenuò un po’. << La McGranitt non vuole salvare James? Benissimo! >>. << Come benissimo?! >>. << Tranquillo Al, ce lo riprendiamo da soli! Al diavolo le regole! >>. E, detto questo, gli restituì la bacchetta.
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Altro applauso per Clary F, la mia bannerista ufficiale, nonché accanita lettrice della mia ff, e un grazie comunque a chi mi segue e mi recensisce!
nella foto: Rose.
  
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