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Autore: KiarettaScrittrice92    15/08/2013    3 recensioni
Questa è stata la mia prima fanfiction in assoluto e ho deciso di pubblicarla, ovviamente correggendola e rendendola più leggibile e apprezzabile...
La mia storia comincia con Shinichi di nuovo adulto. Ai gli ha dato l'antidoto e ha raccontato a Ran il segreto di Conan Edogawa. Shinichi è riuscito a far arrestre i pezzi grossi dell'organizzazione con molte difficoltà, ma scopre con enorme dispiacere che deve lasciare Beika e tutti i suoi amici perchè suo padre ha bisogno del suo aiuto a Sendai! Due giorni dopo la sua partenza quelli dell'organizzazione evadono dalla prigione, quella stessa sera succederà ciò che meno vi aspettate...
La nostra storia inizia due anni dopo la partenza di Shinichi per Sendai sopra un treno che va a Beika...Tenetevi forte alle sedie perchè questa volta il detective liceale non riuscirà da solo a vincere la battaglia...
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Saga dei ricordi'
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Tutto è bene quel che finisce bene

Quella stessa sera all’ospedale Shinichi, mentre Ran era ancora svenuta, si prese una strigliata da Kogoro ma, ciò che l’uomo disse alla fine della sua furiosa ramanzina, lo stupì.
«… Comunque grazie, sono sicuro che se non fosse stato per te lei non sarebbe più qui. Spero solo che ora sia davvero finita.»
«È finita!» rispose lui guardando la ragazza adagiata sul letto.
«So che sei un bravo ragazzo… È solo che…»
«Ah Kogoro, smettila di recitare la parte del padre comprensivo. - lo rimproverò lui - Ormai sai benissimo che ti conosco: ricordati che in un anno solo mi hai riempito di pugni e insulti.» fece il ragazzo, ridendo.
«Quello non era voluto, allora pensavo fossi solo un moccioso insopportabile.» disse l’uomo ed entrambi scoppiarono a ridere , concludendo così la discussione.


Passarono due settimane da quella notte, Kaito e Ran si erano già ripresi e ben presto poterono tornare a casa. Quel giorno Shinichi era davanti allo specchio e si stava abbottonando la camicia bianca quando squillò il cellulare che era poggiato sul mobile vicino al lavandino. Lo prese, leggendo il nome e, dopo aver sorriso, rispose.
«Ehi, Heiji come va?»
«Tutto a posto. Senti, io e Kaito stiamo andando mangiare una pizza, per festeggiare il mio trasferimento a Tokyo, che ne dici vieni con noi?»
«Mi spiace, ma per questa sera dovrete festeggiare senza di me, ho delle cose importanti da fare.»
«Oh, il grande eroe si è deciso a fare il grande passo?» chiese la voce di Kaito, che a quando pare aveva sentito la conversazione, con tono ironico.
«Fatti i fatti tuoi!» rispose lui, diventando lievemente rosso, fortunatamente il ragazzo non poteva vederlo.


Sonoko aveva appena finito di truccare la sua migliore amica e la guardò per qualche secondo.
«Allora?» chiese la mora.
«Sei perfetta! Ora non ti resta che indossare il vestito e quel tonno cadrà ai tuoi piedi come un salame.»
«Sonoko, smettila!» la rimproverò Ran diventando rossa.
«Sei un'incanto! - disse, poco dopo, ammirando l’amica pronta e vestita, dopodiché buttò un occhiata al suo orologio da polso - Beh io devo andare, ricordati di raccontarmi tutto nei dettagli domani e non lasciarlo andare finché non ti dà almeno un bacio.»
«Sonoko, vattene!» sbuffò lei, con tono di rimprovero.
«Ok ok, salutami il tuo maritino.»
«Sonoko!» sbottò di nuovo Ran, per poi guardarla uscire dall’agenzia con il suo solito sorrisino divertito.


«Vai all’appuntamento con Ran?» chiese la bambina prendendolo alla sprovvista.
«Ai, mi hai fatto prendere un colpo!» esclamò, facendole alzare il sopracciglio.
«Siamo vicini, non puoi pretendere che non ci vediamo mai.»
«E chi ha mai detto che non ti voglio vedere.»
«Non lo so… Forse avere un terzo incomodo…»
«Ai tu non sarai mai un terzo incomodo: sei la migliore amica che io abbia mai avuto, lo sei sempre stata e lo sarai sempre e sono sicuro che prima o poi troverai il ragazzo che fa per te.»
«Dici?» chiese lei dubbiosa, a quella domanda però il ragazzo non poté dare subito una risposta, perché tre bambini iniziarono a chiamarli divertiti.
Shinichi sorrise, guardando quei tre ragazzini che l’avevano accompagnato per un anno intero nelle sue avventure.
«Sai Ai, - disse poi - credo che Mitsuhiko sia completamente cotto di te.»
«E pensi che non me ne sia accorta?» sorrise lei, leggermente divertita.
«C’ero io vero? È per questo che hai cercato di evitare qualsiasi situazione scomoda. - dedusse il ragazzo, usando la sua migliore abilità - Ma ora che io ho vent’anni e tu sei rimasta una tredicenne potresti provare a dargli una chance.»
«Sì potrei… - disse lei - Ora vai all’appuntamento, se no arriverai in ritardo!»


La vetrata di fianco a loro mostrava tutto il quartiere di Beika sfavillante delle sue luci.
«Allora, perché mi hai invitato qui?» chiese la ragazza bevendo un sorso del suo aperitivo.
«Ah mi spiace Ran… Dovrai aspettare la fine della cena per saperlo.» fece divertito lui, nascondendo poi il volto col suo bicchiere.
Non ci misero molto a cenare e, quando la cameriera portò due flut di champagne per concludere, il moro ringraziò e si rivolse poi alla ragazza.
«Ti ricordi questo posto vero?» chiese.
«Sì è il ristorante dove…» poi Ran si bloccò. 
Si ricordava bene quel posto, e ricordava pure cosa aveva detto la cameriera quando Shinichi se n’era andato. Non era possibile, non stava succedendo davvero, improvvisamente il cuore iniziò a martellarle in petto.
Il ragazzo tirò fuori dalla tasca un cofanetto di velluto blu, aprendolo davanti ai suoi occhi e mostrandole un bellissimo anello con una piccola pietra azzurra all’estremità che la lasciò di stucco, anche se non fu tanto sconvolgente quanto la frase che seguì quel gesto.
«Ran, vuoi sposarmi?»
«Shinichi… - era rimasta stupita, avrebbe voluto urlare sì in modo che la sentisse tutto il ristorante, ma per l’emozione le parole le si mozzavano in gola, riuscì solo ad accennare un - ...certo che lo voglio…»
Dopodiché Shinichi prese la mano della ragazza e le infilò l’anello all’anulare. Dopo quel gesto, entrambi, un po’ imbarazzati, fecero l’ultimo brindisi della serata, con i due bicchieri di champagne.

FINE

  
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