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Autore: HappinessBK    15/08/2013    0 recensioni
Cosa succede quando due persone agli antipodi si scontrano?
Kathrine ha diciassette anni. Scostante quando impulsiva, si butta a capofitto in ciò che non conosce con tutto l'entusiasmo di una sconsiderata ragazzina.
Jared ha vent'anni. Una vita perfetta servita su un piatto d'argento e la risposta sempre pronta.
Quando la coincidenza decide di pasticciare con i destini altrui il confine tra giusto e sbagliato si confonde e in men che non si dica Londra diventa teatro di un'ennesima storia d'amore.
Ma Kathrine ha Will, bellissimo modello che sembra l'incarnazione di un perfetto fidanzato.
Jared dal canto suo sta con Bonnie Ollie Mors, aspirante cantante nonchè bambola vivente.
Le relazioni si intrecciano, le amicizie tradiscono e non esistono più distinzioni tra vittime e prede.
''-Smettila di chiamarmi bambina- Sono un'idiota. Sì, lo sono. Gli avevo risposo ancora prima di imporre a me stessa di stare zitta. Barriere mente-bocca: totalmente inesistenti.
Con fare esausto mi costrinsi ad alzare lo sguardo. Non lo avessi mai fatto.
Il mio sguardo come una calamita si incatenò al suo, i suoi occhi verdi richiamarono i miei in maniera tanto violenta che mi venne la pelle d'oca''
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Prologo

Ci sono due categorie di peccati: quelli compiuti in buona fede o condizionati  da sentimenti e quelli compiuti in preda alla passione del momento.
Avevo paura a classificarmi in uno di questi due peccati, perché se avessi ammesso di essere preda di un sentimento, anche se questo sarebbe potuto essere una leggera alleviante alla mia colpa, avrei anche ammesso di esserci dentro; se d'altro canto avessi ammesso di essere solo consumata dalla passione del momento ed il mio unico scopo fosse quello di placare l'urgenza che mi attanagliava la gola, non avrei avuto nessuna attenuante.
A volte è divertente come le persone si affannino nel cercare spiegazioni, crearsi problemi e trovare delle risposte, senza considerare minimamente i fattori esterni, fattori esterni che puntualmente mandano a monte tutto.
Il mio fattore esterno era alto, caldo ed invitante. Le sue mani si insinuavano sulle mie cosce, con una malizia che si sbrigava subito a contraddire, lasciando salire la punta delle dita lungo i fianchi fino alle spalle, tramutando quella peccaminosa quanto silenziosa provocazione in un innocente abbraccio.
 Il suo volto affondò  nell'incavo del mio collo, sentivo il suo respiro caldo infrangersi piano sulla mia pelle, come se si stesse trattenendo mentre cercava di inspirare il mio profumo. La punta del suo naso sfiorava la mia spalla e le mie mani accorrevano, come sue schiave, a farsi riempire dalle sue spalle muscolose. Il mio fattore esterno mi stava annullando e non c'era niente che potessi fare per placare il desiderio di trascinarlo nel baratro con me ed abbracciarlo, per proteggerlo. Ironico che fossi io a volerlo proteggere.
-Caterina-
Aprii gli occhi, cercando di attutire il leggero sobbalzo che mi colse al suono della sua voce profonda e, in quel momento, anche roca.
-Jared-
-Il film..-
-Sì, il film-
Lasciai che il suo viso si allontanasse dal mio corpo, che le sue mani abbandonassero i miei fianchi e che i suoi occhi spezzassero quel contatto coi miei e mi rimisi a posto, senza veramente spostarmi ma facendo finta di accomodarmi meglio, in mancanza di qualcosa da poter dire per poter superare l'imbarazzo e di qualcosa da fare per fingere che la situazione non fosse imbarazzante.
-Lei è veramente bella..-azzardai a mormorare, indicando un personaggio di quel film che, per quanto lui tentasse di negare, non era affatto interessante.
-E' vero- rispose con il suo solito sorriso solare stampato sul volto mentre portava un braccio dietro allo schienale del divano, come per ridurre le distanze che lui stesso aveva messo tra noi.
-E' così..così..insomma, magra, alta, perfetta..-mi persi in tutti quegli aggettivi inutili, accigliandomi nel notare che la ragazza che sgambettava nella tv del salotto fosse realmente bella e brava.
-Oh sì, e guarda che curve- Ovviamente. Non si poteva certamente risparmiare quest'uscita, mi pare ovvio. Serrai la mascela e mi morsi una gota in segno di disapprovazione ma rimasi in silenzio, a braccia conserte, decisa a non rispondere niente a quell'insulso apprezzamento. La sua voce però spezzò velocemente il silenzio che si era creato tra di noi e sull'angolo delle sue labbra vidi un sorriso, mal celato, probabilmente gonfio d'orgoglio per la mia reazione. -Non pare anche a te che sia veramente bella?-
-Sì Jared, l'ho appena detto, è molto bella, moltissimo, moltissimissimo- 
Stava trattenendo un ghigno mentre io incrociavo le gambe e lentamente mi allontanavo sempre più da lui. Come poteva fare apprezzamenti su una stupida attrice dopo tutto quello che era successo?
-Caterina-
Non risposi.
-Caterina- la sua voce divenne più dura.
-Caterina- mi guardò, con un lampo di stizza che gli attraversò gli occhi quando mi prese e mi costrinse a girarmi verso di lui. Non importava che le sue mani fossero così calde e che la mia pelle pulsasse ovunque lui mi toccasse, non importava nemmeno che il mio collo fosse ancora in fiamme dopo aver subito il suo respiro, non importava perchè non risposi comunque.
-Caterina rispondimi!- mi apostrofò, troppo scocciato per mantenere la sua solita maschera di indifferenza.
-Che cosa vuoi?- sputai quelle parole con astio mentre mi scrollavo di dosso le sue manacce e tornavo a guardare la televisione.
-Smettila di fare la bambina e guardami!- continuò, con la voce carica
di disappunto. Rimasi qualche attimo a fissare in modo atono la tv mentre la mia mente lottava contro milioni di istinti diversi che mi spingevano a baciarlo, oppure a zittirlo a suon di pugni, o ancora ad andarmene.
 -Mi dici, perfavore, cos'è che vuoi da me?- mi voltai verso di lui, occhi negli occhi, e quello che ci trovai non fu per nulla piacevole, o forse lo fu fin troppo.
I suoi occhi verdi erano puntati nei miei, erano così tenaci e determinati che non riuscivo ad abbassare lo sguardo, non riuscivo a rifuggire a quel contatto che non poteva portare altro che disastri. Vidi una sua mano appoggiarsi sulla mia gota, prima mi sfiorò con dolcezza, con gentilezza, o forse soltanto paura, poi lasciò scivolare la mano su tutta la mia guancia e lasciò che inclinassi la testa per riempirla, per poi accoglierla a mia volta nella mia e chiudere gli occhi.
-Caterina..- mormorò ancora una volta, con la voce che cedeva, chiaramente stupito dal mio gesto.
Non c'era nulla che potessi fare per oppormi alla continua lotta che risiedeva all'altezza del petto, che mi costringeva ad assecondare i suoi voleri, o forse i miei, e questo sarebbe stato assai sbagliato. Era sbagliato tutto ciò che stava accadendo, erano sbagliate le sue labbra che senza esitazione accolsero le mie, era sbagliato il fatto che dopo quel bacio non le lasciò più ma le torturò con altri mille baci, ognuno di questi sempre più simile ad un bacio d'addio. Le sue mani mi liberarono da qualsiasi impiccio costituito dal tessuto e, famelico, si sbrigò ad assaggiare tutto il mio corpo con carezze, carezze che non tralasciarono il mio seno, i fianchi, l'interno coscia. Una tortura sempre più peccaminosa e sempre più invitante che ormai non avrei potuto fermare  in alcun modo.
Prima che potesse togliere anche l'ultimo indumento che mi era rimasto, lo fermai.
-Jared-
-Shh, shh, Caterina sei bellissima-
Appoggiò le sue labbra sulle mie e con quel bacio suggellò un tacito patto che implicava silenzio.
Un silenzio che mi avrebbe uccisa in seguito, ma in quel momento non importava, nulla importava.
Le sue braccia forti accolsero il mio torace, il mio seno schiacciato contro il suo petto e le labbra che si schiudevano in lamentosi e dolorosi gemiti di piacere dettati totalmente dal ragazzo, dallo stesso ragazzo che non mi apparteneva.
Mi violò.
Non solo fisicamente, non sono mentalmente, ma spiritualmente, era impensabile che qualcosa di così sbagliato sembrasse così giusto. Non avrei mai creduto che il mio corpo fosse così adatto per accogliere il suo e non avrei mai potuto immaginare, nemmeno lontanamente, con quanta gentilezza era capace di soffiare sulla quella fiamma che non era altro che passione e di come fosse capace di alimentarla lentamente, con calma, con cautela, mentre io mi abbandonavo alla sfrenata lussurria che mi travolgeva.




Note: Salve a tutti, mi chiamo Spring e questa è la prima Originale che scrivo. La storia è venuta fuori dopo diversi mesi che i personaggi si dibattevano nella mia testa quindi ringrazio chiunque abbia aperto questa storia e letto questo primo assaggio.
Avevo provato a pubblicarla qualche mese fa ma per diversi impegni non sono riuscita a portarla avanti. Adesso, con rinnovata voglia di mettere ''su carta'' i miei personaggi, sono qua.
Inizialmente ero anche titubante riguardo al pubblicare anche questa prefazione che, in realtà, è un piccolo scorcio degli eventi che avverranno fra diversi capitoli. Nonostante l'insicurezza una mia amica mi ha consigliato di postarla quindi..eccola!
Volevo sottolineare che questo è un assaggio della storia e la tematica romantica è condensata in un paio di righe che probabilmente fanno sembrare tutto molto pesante. In realtà la storia è molto più leggera e frizzante quindi spero che i ragionamenti di Kath non vi frenino dal leggere il prossimo capitolo!
Spero che vi sia piaciuto e mi farebbe molto piacere ricevere dei commenti, anche critiche. Sono sempre utili per migliorare.
Un abbraccio grande.
Spring.
  
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