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Autore: Egwene    07/10/2004    1 recensioni
** Prima di leggere questa storia, vorrei dire che si riferisce al periodo in cui i genitori di Harry andavano a scuola, ma non racconta di loro. Ho pensato di scrivere di Remus Lupin perché è il mio personaggio preferito insieme a Sirius Black. Lo spunto mi è venuto leggendo la fanfict di Emily Silvia Doe (bellissima, complimenti! ^___^) Perciò mi scuserete, anche lei naturalmente, se ho preso un personaggio (peraltro poco inportante) dalla sua, perché non sapevo che nome inventare! Ovviamente i personaggi sono inventati tranne i soliti quattro malandrini! Vi ringrazio tutti in anticipo...ho appena aggiornato...mi raccomando!! Buona lettura(o divertimento ?)Baci, Egwene => **
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Lucius Malfoy, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Severus Piton, Sirius Black, I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le vacanze di Natale arrivarono preannunciate da neve alta metri, la sospensione degli allenamenti di Quidditch e un carico immenso di compiti. Senza contare che a scuola rimasero pochi studenti e la torre di grifondoro si svuotò così da un giorno all’altro che le sole cinque persone che si fermarono ne rimasero sconcertate. Jillian era una di queste, anche se avrebbe voluto con tutto il cuore stare un po’ con i genitori e i suoi vecchi amici, le toccò restare perché la nonna era malata e i suoi andavano da lei. Perfetto. A completare il quadro c’era il fatto che tra gli altri quattro studenti, uno del primo e uno del settimo anno, c’erano Remus e Sirius, mentre gli altri erano partiti alla volta delle rispettive famiglie. Che fare? In tutta la scuola non aveva nessuno con cui parlare, ridere, fare i compiti insieme… una schifezza, insomma. Il primo giorno di vacanze scese giù dalla sua torre deserta con in mano libri e libri per iniziare a fare compiti, solo che quando ormai si era seduta a tavolo della sala si accorse che non era sola. Remus e Sirius erano dall’altra parte e stavano facendo esattamente ciò che aveva intenzione di fare lei. Prima pensò che era strano che volessero fare i compiti. Poi pensò che era meglio andare giù nel salone. Poi pensò che invece era ancora meglio restare lì e magari tentare di provare a spiccicare parola. Iniziò a scrivere il tema di Astronomia, con complicate carte del cielo e ancor più complicati calcoli da fare. Non era mai stata un genio in matematica. Si ritrovò una strana equazione da cui non riusciva ad uscirne e guardò quasi senza volere verso i due che proprio in quello stesso istante stavano facendo quasi la stessa cosa, distolse lo sguardo velocemente. Peccato che se ne accorsero. “ Che c’è?” chiese Sirius in un ringhio. Silenzio. Magari poteva rivolgersi a qualcun altro. “ Adesso fai anche finta di niente?!” continuò, stavolta avvicinandosi. “ Ti ho chiesto qualcosa?” gli rispose Jillian indietreggiando. “ No” disse secco l’altro. “ E allora non inventarti cose che non vedi!” replicò tastandosi inconsapevolmente il braccio rotto “ Invece tu le cose le vedi benissimo, giusto?” sbraitò dopo aver visto il gesto “ Magari sei anche già andata in giro a raccontare qualcosa, così, per farti notare di più!” “ Tu non ragioni prima di parlare, vero? Se io avessi raccontato qualcosa non pensi forse che il preside ti avrebbe già chiamato insieme agli altri? Non pensi forse che se qualcuno l’avesse saputo la gente ti guarderebbe in un modo strano? Che vi eviterebbe? Ma ovvio che no, no. Tu parli prima di pensare. Credi che sia davvero quel genere di persona?” Jillian tentò di mantenere la calma per la maggior parte del discorso, anche se in alcuni punti la voce aveva subito diversi sbalzi d’ira… Rimasero interdetti mentre la ragazza decise di raccogliere le sue cose e andarsene dove non poteva vederli. “ Aspetta la fermò la voce di Remus mentre l’altro, più vicino, la afferrava per il polso. La sala era deserta. “ Cosa c’è ancora? Avete intenzione di farmi del male per potervi divertire? Perché ho fatto qualcosa che non avrei dovuto fare?“ Remus si stava avvicinando pericolosamente. Era troppo vicino…chissà cosa le avrebbe fatto…si preparò a ricevere qualsiasi cosa tranne quello che fece realmente. L’abbracciò. “ Mi dispiace.” mormorò stringendola “ Non credevo che anche tu avessi sofferto tanto per questo…credevo…che non mi avresti più rivolto la parola…mai più…credevo che saresti rimasta così terrificata dopo avermi visto così che…mi dispiace…” “ Scusa anche me…” s’intromise Sirius distogliendo lo sguardo mentre parlava “ Ero convinto che l’avresti detto a qualcuno invece, scusami…” “ Siete voi che dovete scusare me…io non avrei mai dovuto essere lì…invece ero curiosa…” aveva iniziato a singhiozzare e non riusciva più a parlare bene “ Volevo vedere perché te ne andavi sempre e così…” scoppiò in un pianto fragoroso. “ Questo te l’ho fatto io?” chiese Remus più tardi, quando si fu calmata, indicando il braccio e la faccia. “ Si ma…non mi fanno male!!” si affrettò ad aggiungere, facendo uno strano movimento col braccio. “ Non occorre che ti sforzi…non so neanche cosa mi ha fatto rinsavire…è la prima volta che mi ricordo gli occhi di qualcuno mentre sono trasformato ed è strano” la guardò mentre anche Sirius fece lo stesso. Jillian arrossì vistosamente. Tirò fuori la pergamena di astronomia, coi calcoli e tutto, dal libro e chiese “ Mi potete aiutare?” Le sorrisero mentre Remus le guardò di nuovo gli occhi. Quegli occhi che l’avevano fatto cambiare…profondi e misteriosi…dove perdersi e non tornare più in dietro…
  
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