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Autore: charlalala2    16/08/2013    0 recensioni
Andiamo, Ji-Yong continua a ripetermi Nam Gook, il mio manager. Ma dove andiamo? Vorrei dirgli, dove dovrei andare se non so più neppure dove sono e chi sono? [...] – Un autografo? Un cd? Ma un autografo di chi, scusa? Hai del sangue che ti gocciola dal naso, prova a calmarti e un po’ e magari dormirai. Buon volo. – merda. Se questo è un incubo, vi prego, svegliatemi.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: G-Dragon, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 1 – Boeing 777 e occhi al cioccolato

 

Londra ultima chiamata, i passeggeri del volo Boeing 777 per Londra - Heathrow sono pregati di recarsi all’ingresso 7. Il volo 747 diretto a Beijing imbarcherà fra cinque minuti.
 
Il suono acuto ed insistente di quell’altoparlante mi si inchioda nel cervello, penetrandomi velocemente nelle orecchie e perforando tra i pensieri, riportandomi alla realtà. Avrei affrontato un volo di undici ore di lì a qualche minuto e io non ne avevo nessuna voglia. 
- Ji Yong, sveglia, andiamo! Hanno già chiamato l’ultimo volo. - Andiamo, Ji Yong continua a ripetermi Nam Gook, il mio manager. Ma dove andiamo? Vorrei dirgli, dove dovrei andare se non so più neppure dove sono e chi sono?

Un’ora dopo siamo già sull’aereo, guardo dal finestrino e – sarebbe bello poter volare – penso, poi carico la playlist e, chiudendo stanchi gli occhi, faccio partire la prima canzone. – Thinking ‘bout you – dico forse troppo ad alta voce. – Frank Ocean – come sento pronunciare le parole alle mie spalle, mi giro e mi ritrovo due grandi occhi color cioccolato a fissarmi, un ordinato caschetto nero e un tiepido sorriso sulle labbra rosse, forse troppo, che facendomi segno come volesse dirmi “posso sedermi?” senza proferire una parola si catapulta vicino a me, senza smettere di guardarmi.
- Cosa vai a fare a Londra? – Mi chiede un po’ sfacciata nella mia stessa lingua, è coreana, penso, ho indovinato. Strano non essermi accorto di lei giù all’aeroporto, è una bella ragazza, realizzo guardandola un po’ meglio, gli occhi in realtà non sono poi così scuri, hanno delle striature più tendenti al verde verso l’interno e le labbra invece, quelle sembrano quasi disegnate. – Lavoro. – Taglio corto. A pensarci bene lei dovrebbe saperlo, voglio dire, è una mia fan e le fan sanno sempre questo genere di cose. Stanno tutto il giorno lì a vedere dove vado e cosa faccio, con chi sono e cosa farò invece domani; apprezzo le mie fan e so che sul serio non sarei qui adesso se non fosse per loro, e so anche che metà della mia vita privata, non è così tanto privata, ma ormai a questo ho fatto l’abitudine. Lei intanto sta ancora lì, a guardarmi come fossi un alieno o come se avessi qualcosa in faccia. Magari è così, dico tra me’, ho qualcosa in faccia e sono così ridicolo che non ha il coraggio di dire nulla, oltre che a pensare che io sia un perfetto idiota. – Che vuoi? Un autografo, o preferisci un cd? Vediamo di fare però una cosa veloce che devo riposare – La liquido con un tono che non è dei migliori, ma nemmeno il mio umore lo è, perciò non posso farci nulla. Lei continua a guardarmi e la cosa mi irrita, perché mi sta guardando? Cosa vuole questa da me? Ma non faccio in tempo a terminare il pensiero che subito con tono che va dal confuso allo sconcertato dice – Un autografo? Un cd? Ma un autografo di chi, scusa? Hai del sangue che ti gocciola dal naso, prova a calmarti e un po’ e magari dormirai. Buon volo. – merda. Se questo è un incubo, vi prego, svegliatemi. Non faccio in tempo a replicare che questa si alza e fa per tornare al suo posto proprio dietro al mio, e sempre senza dire una parola, proprio per come era arrivata qualche minuto prima, se ne torna.

Riesco una ventina di minuti dopo, tra un pensiero e l’altro, a prendere sonno. Penso un po’ a tutto, a come la mia vita cambi giorno dopo giorno, a quante cose mi stiano capitando nell’ultimo periodo per via del rilascio dell’album e tra scatti fotografici, prove, registrazioni e MV, trovo a malapena il tempo per mangiare e andare al bagno. E questo viaggio non è altro che l’ennesimo soggiorno di lavoro per filmare, appunto, il video per il nuovo singolo. Sono stressato, e questo sembra non importare a nessuno, sono G-DRAGON e come tale non posso sbagliare, non un passo falso, non uno solo. Sono vuoto, mi sento vuoto, come se aldilà della mia pelle non ci fosse nulla, nessun muscolo, niente ossa, niente sangue, niente cuore. Ma questo non è possibile, pensa la gente, lui è ricco e famoso, ha un sacco di amici, una famiglia e milioni di fan. Come può uno del genere sentirti così?
Non sanno che la mia vita di perfetto ha soltanto la nomina, nomina di una vita desiderata e invidiata, forse troppo, da chi non sa e non saprà mai. Non saprà mai chi è Kwon Ji-Yong, la strada che ha percorso e che continua a percorrere nonostante la moltitudine di difficoltà in cui si imbatte, conoscerà soltanto la faccia di GD, ma va bene, in fondo io non devo nulla a nessuno e non mi importa cosa pensano di me. Alle volte mi sento come un burattino mosso da terze mani soltanto a scopi di interesse, per altri fini. Una macchina da soldi. E’ questo che sono diventato? E’ così che la mia carriera musicale, tra vent’anni, andrà a finire? 
La mia vita al momento fa schifo, i miei amici, i membri del gruppo sono impegnati quanto me nei loro affari, i loro impegni e tutto il resto. Dae sta ancora promuovendo il singolo, e tra apparizioni in TV e interviste non sembra avere molto tempo per vedermi, come del resto anche io. Seung-Hyun non ha ancora terminato di girare le scene del film di cui è protagonista. Sono felice per lui e di come la sua carriera cinematografica stia andando, ho sempre pensato, anche quando eravamo bambini, fosse bravo a recitare e a quanto pare avevo ragione. Bravo Seung, penso. Ri, il maknae, è nella mia stessa situazione: album alle porte, registrazioni, MV e shoots fotografici. Piccolo maknae, forse è vero che sei cresciuto, che, come dicono gli altri, non sei più il ragazzetto sedicenne di qualche anno fa. Sei un uomo ormai, e hai davanti un futuro ed una carriera brillante. Young-bae, già, c’è Tae. Ma dov’è adesso Tae? Il mio migliore amico, quello di una vita, si insomma, quello che chiami quando combini qualche stronzata, quello che “lo voglio nella tomba accanto a me!”. Young-bae è mio fratello, c’è sempre, e anche quando non c’è so che non è così, so che posso sempre contare su di lui anche se sono le tre del mattino, anche se non ne combino una giusta, lui non mi molla. Lo invidio, invidio la sua saggezza, la sua sincerità, la sua tenera innocenza – quella la invidia anche Top – rido. Mi manca, appena scendo dall’aereo magari lo chiamo. Non lo vedo da un po’ e appena torno in Corea magari potremmo andare da me e passare una serata insieme, anzi no, meglio: da lui, odio casa mia. Non ci sto praticamente mai ed è come se fosse, per me, la casa di uno sconosciuto da cui vengo ospitato. Adesso si capisce? Si capisce a cosa mi sono ridotto a pensare? Che casa mia sia quella di un estraneo. In più non ho una ragazza, ma forse questo è l’ultimo dei miei problemi, proprio l’ultimo della lista. Quando ho bisogno di sfogarmi – si, parlo di quel tipo di sfogo. Sono pur sempre un uomo. – so a chi rivolgermi, e un po’ me ne vergogno, forse anche qualcosa in più di un po’. Me ne vergogno tanto ma non ho tempo, non ho tempo per occuparmi di qualcuno, per amare qualcuno, non ho tempo per me, figuriamoci per una fidanzata. Forse ho dimenticato come si faccia ad amare, ho dimenticato cosa significhi prendersi cura di qualcuno.

Ho bisogno d’amore. Con la mente annacquata da questi pensieri chiudo gli occhi lanciandomi  tra le braccia di un sonno troppo poco sereno.

- Forza Ji, si scende. Siamo a Londra! – Quante volte gli avrò detto di non urlarmi addosso mentre dormo?  E’ la voce piena di Nam Gook a farmi svegliare, sobbalzare e quasi scattare dalla poltrona.
- Si.. – dico non troppo convinto e con una voce ancora impastata dal sonno. E’ certo, questo sarà un lungo viaggio. 


 

Bene, eccoci qua! :) Primo, forse un po' troppo breve, capitolo della mia prima fanfiction!
Spero possiate interessarvene e non fatevi problemi per critiche e consigli!
Detto ciò: ho voluto enfatizzare e concentrarmi molto sul profilo di Ji qui,
su come la vede lui della sua vita e cosa invece gli altri, cercando di rendere al massimo
il suo stato d'animo al momento. Ps: cercherò sempre di aggiungere delle immagini per rendere il tutto più "vero" ahah.
Ok adesso mi tappo la bocca e smetto di digitare, ahah.

Bacini

  
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