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Autore: essellunga1998    16/08/2013    3 recensioni
ATTENZIONE: SOLO IL PRIMO CAPITOLO E' COMPLETAMENTE OOC. DAL SECONDO IN POI NON PIU' DI TANTO.
E se un incontro sconvolgesse la vostra vita quotidiana?
Cosa fareste?
Beh non vi resta che entrare e scoprirlo.
Dedicata ad un mio grandissimo amico e autore in questo sito: Takaji
Beh... buon lettura. Essellunga1998
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Capitolo 11

Salve a tutti! (^^)
Grazie per esser passati anche questa volta!
C'è un dubbio che mi persiste da un po' e vorrei che voi mi aiutaste a capire: perché, nonostante le 100 e passa entrate nell' undicesimo capitolo, le recensioni sono SOLO 3?
Ok. Io non sono quel tipo di persona che dice: "Se non ci sono almeno 10 recensioni, non pubblico il prossimo capitolo.", ma almeno commentate, anche volti nuovi (soprattutto quelli), ogni tanto per farmi capire se vi piace l'andazzo della storia oppure no! (T^T)
Bene, tralasciando questo, vorrei passare al nuovo capitolo. 
Questo sarà il capitolo della VERA storia. Cioè, mi spiego: per ben 10 capitoli, non è assolutamente successo niente (tralasciando l'entrata di Ran nel 4° capitolo, il bacio nell' 8°, la scommessa ed il passato dei due protagonisti nell' 11° e precendente capitolo), quindi ho deciso che è arrivato il momento di far tirare VERAMENTE fuori gli artigli, difendere, con le unghie e con i denti, ciò che è di proprietà propria (ok, quest'ultima non è proprio ideale per indicare una persona, principalmente di sesso femminile). Finalmente vedremo i personaggi lottare per ciò che è loro. 
Questo capitolo comprenderà molte cose e ci saranno ben DUE colpi di scena (o meglio: il secondo sarà IL colpo di scena di questo capitolo).
Quindi, mettetevi comodi, che è arrivato il momento di far sputare sangue (nel vero senso della parola. Se non capite cosa intendo, aspettare di leggere tra poco) a questi ragazzi.
Il capitolo sarà incentrato sul triangolo Shinichi/Sanjiro/Ran. Ovviamente, alcuni personaggi (di contorno e non) non saranno lasciati a far niente, anzi: saranno importantissimi per questo capitolo.
In alcune parti del capitolo, non ci saranno i Pincopallino's Pov, ma la narrazione mia. Il perché? Semplice: perché è necessario. Quando vedrete scritto Narratrice's Pov, vorrà dice che sarò IO a prendere le redini in mano della storia. 
Bene, dato che ora mi sono sfogata con voi (e SU di voi) con questo monologo, credo sia arrivata l'ora di lasciare spazio a Shinichi&co. Buona lettura. Kiss.
 
Hiromi's Pov:
 
"... E viene stesa a tappeto. Ran Mouri si aggiudica l'incontro." Grida il capo-allenatore di Karate.
Gli urli ed i cori assordanti, tipici da stadio, sia maschili, che femminili, mi urtano molto.
Dove sono finiti quei bei momenti in cui IO venivo acclamata? La meravigliosa ed affascinante Hiromi Hirosawa, cintura nera di II° Dan, ora è lasciata a se stessa, per colpa di quella brunetta. Insopportabile.
Nello stesso momento, mi arriva una chiamata. Esco fuori dalla palestra per poter rispondere.
Sul display leggo il nome di Shinichi Kudo. Aspetta: SHINICHI KUDO? Il mio orsacchiotto? Perché mi ha chiamato?!
"P...Pronto?" Rispondo, in preda ad un'improvviso e stupidissimo rossore.
"Sono io. Non ti ho certo chiamato per sapere come stai, ma per un'altra cosa: so che sei andata a vedere l'incontro di Ran per entrare nel club di karate. Dimmi: com'è andata?" Chiede, con la voce un po' affaticata.
Un rumore di rottura. Un rumore che proveniva da me, dal mio cuore.
"B...Bene, perché? Non puoi chiederlo alla diretta interessata, scusa?" Rispondo tra l'offesa e l'ammaregiata.
"Non posso: non ho tempo. Sono a giocare una partita di calcio con i ragazzi delle medie e sta per iniziare il secondo tempo e per di più sono sicuro che ora sarà andata a fare la doccia, quindi può anche non sentire la suoneria del suo cellulare. Quindi l'ho chiesto a te."
"E perché non a sua sorella?" Continuo con lo stesso tono di prima.
"Perché non ho avuto tempo di chiederle il numero di cellulare. E poi mi era passato di testa. Ora se vuoi scusarmi, devo andare. Sta per incominciare il secondo tempo. Ciao."
TUUU TUUU 
Il rumore del telefono che viene messo giù. Il senso di solitudine si crea dentro di me. Quanti di noi, dopo che l'interlocutore mette giù, ci sentitiamo dei poveri scemi perché non abbiamo avuto l'occasione di potegli raccontare un segreto che avevamo nel cuore da troppo tempo? Del tipo: "Ehi, sei il migliore amico che abbia mai avuto!" oppure "Ehi, lo sai che senza di te, non potrei vivere? Sei la mia salvezza, grazie." oppure ancora "Ehi, lo sai che ti amo dal primo momento che ti ho conosciuto? I tuoi occhi, il tuo naso un po' troppo grande per la tua età, il tuo sorriso che riesce a tirarmi su, anche se era un sorriso sforzato? La tua personalità, il tuo essere timido, non riuscire a comunicare quello che vuoi veramente ed arrabbiarti con te stesso, maledicendo Madre Natura per averti fatto troppo timido? Fare il ganzo con gli amici, fare scemate che, tra qualche anno, le reputerai una sciocchezza del tuo passato, avere mode, del tipo fumare e ricordarti ogni volta che può farti male? Dirmi semplicemente un "Ciao", quando per me può essere "Ciao, sei uno schianto, ciao."? Ecco, è questo, quello che amo di te." (Come siamo poetiche quest'oggi... PSshinichi Leggo troppi post, su FB, delle mie amiche che non fanno altro che scrivere cose di questo genere e finisco con l'esserne influenzata. u.u PSme) 
E poi finiamo con il sentirci soli, quando non riceviamo la risposta che volevamo.
Ecco come mi sento.
In preda ad un'attacco di pianto, corro verso il parchetto. Arrivata lì, inizio a piangere come una fontana.
"Ecco! Il mio non è proprio uguale al tuo, ma spero ti possa piacere." Me lo avevi consegnato con un po' di tristezza in volto, perché credevi che mi sarei limitata ad un peluche di un'orso, che teneva in mano un cuore, con su scritto: "ti amo da morire!".
Una collanina di argento con un ciondolo che si apriva, con dentro una foto di noi due e del primo giorno di scuola.
"So che stiamo insieme da neanche 3 settimane, ma aspettavo questo momento da un po' di tempo. Sei sempre stata circondata dai ragazzi per la tua bellezza e dalle ragazze perché hai un carattere forte e deciso ed è per questo che non ho mai potuto avvicinarmi a te. Spero che con questo dono, tu possa capire quanto tengo a te." Hai detto con un tono di scuse e pieno d'amore.
Già... Tu sei stato mio per un anno e mezzo. Un meraviglioso anno e mezzo. Poi ho combinato l'impensabile. Stavi per partire per il raduno di calcio, verso Kyoto. Eri così contento, che mi sono emozionata a vederti così. Eri felice come un bambino che ha ricevuto la cioccolata dopo aver fatto il bravo.
"Mi raccomando: chiamami ogni giorno, verso la sera tardi. Prima non posso risponderti, dato che dobbiamo preparale la cena.
Conto su di te, Hiromi." Mi avevi avvisato, col tono tra tristezza, perché stavi via due settimane e con un tono di supplica, perché ti sarei mancata tanto.
"Non ti preoccupare, orsacchiotto mio. Ogni sera, prima di andare a letto, ti chiamo, ok?" Era stato uno tra gli ultimi saluti con dentro il nomignolo "Orsacchiotto".
Poi ho fatto la più grande sciocchezza in assoluto. Avevo incontato Masao, il capitano della squadra di Basket. Un tipo atletico, circondato dalle ragazze... 
Quella sera mi invitò a cena e subito dopo finimmo in un bar. Avevo alzato troppo il gomito e avevo finito col pomiciare con lui ed eravamo andati più avanti. 
Il problema fu che il mio telefono fece partire la telefonata proprio a te, caro il mio Shinichi ed avevi ascoltato tutto.
Avevi urlato con tutta la forza che avevi in corpo e poi hai chiuso la chiamata.
Purtroppo mancavano tre giorni alla fine del raduno e per quei stramaledetti tre giorni, in qualsiasi momento in cui ero libera, lo chiamavo, non ricevendo risposta.
La sera prima di tornare a casa, finalmente si degnò di accettare la mia telefonata.
"Che vuoi?" Mi rispose con un tono di chi non perdona una persona così facilmente.
"Volevo chiederti scusa. Non sai quanto mi dispiace. Io..." Tentai di continuare la frase, ma venni fermata da lui.
"Hai per caso alzato troppo il gomito e, per strano gioco del destino, hai finito con andare a letto con lui? E' questo il modo che avete voi donne per aspettare i vostri partner? Beh, se è così, preferisco rimanere single per tutta la vita. Ciao."
Da quel momento, non lo ho più sentito.
Per tutta la notte non avevo fatto altro che sognare il suo ritorno all'aereoporto, lui che mi si avvicinasse, mi abbracciasse e mi disse: " Quello che ti ho detto al telefono è tutto uno scherzo! Ti prego: torna da me!" 
Ma, a volte, i sogni non sono realtà. Tornato da Kyoto, mi si era avvicinato, mi aveva guardato con occhi feriti nell'orgoglio e pieni di rabbia e con una voce bassa e pacata, talmente pacata da fare paura, tirò fuori solo due parole che mi avrebbero portato solo dolore: "Dobbiamo parlare." 
A quel punto mi sono sentita morire. Dopo un viaggio in taxi, mi ha fatto accomodare in casa sua e con parole semplici, ma taglienti come delle lame, ha chiuso la nostra storia.
"Mi avevi promesso che mi saresti stata sempre vicina e fedele, nonostante la distanza, ma pare che tre giorni fa, quella promessa è andata a farsi benedire. Io non perdo tempo con gente che mi pugnala alle spalle. C'è stata quella fase, ma ora non più. Finiamola qua."
Con estremo dolore iniziale, mi sono ripromessa che l'avrei vegliato da lontano, ma quella Ran Mouri ha scatenato in me la voglia di riconquistarlo.
Ed il mio odio, tanto da progettare la vendetta, verso quella gatta morta è salito a dismisura dopo quel maledetto bacio sulla terrazza di casa mia.
Non posso permettere che Shinichi venga portato via da lei. Parola di Hiromi Hirosawa!>
 
Narratrice's Pov:
Ma cosa avrebbe potuto vendicarsi Hiromi, con una mente contorta come la sua?
Doveva essere qualcosa di memorabile. Un qualcosa che Ran Mouri non avrebbe mai scordato. Oh, se non l'avrebbe più dimenticato!
E lì, tra le lacrime, un sorriso malefico. Il piano perfetto le era entrato in testa.
Ma un piano talmente particolare che avrebbe DEFINITIVAMENTE allontanato i due cari "piccioncini".
Ma aveva bisogno dell'aiuto di quella persona. Il problema restava convincerla, ma era sicura che l'avrebbe aiutata.
Chi poteva dire di no a Hiromi Hirosawa?
 
Villa Kudo
Ore 20:30
Ran's Pov:
 
"Ran, tutto ok? E' da prima che ti guardi intorno..." La voce preoccupata di Shinichi mi desta dai miei pensieri.
"Scusami. E' solo che non faccio altro che tremare e non è per il freddo. Ho una brutta, anzi no: bruttissima sensazione..."
"Sesto senso?" Chiede, curioso.
"Senso femminile."   
"Secondo me, qualcuno ti sta pensando intensamente..." Scherza.
 
Shinichi's Pov:
 
"Secondo me, qualcuno ti sta pensando intensamente..."
Non so il perché, ma la mia frase deve averla particolarmente incuriosita.
"Sicuro? A me non sembra. E' vero: sono tutti così gentili con me e Giulietta perché siamo nuove, non per altro. Tu credi, il contrario?"
"Assolutamente no."
DLIN DLON
Il campanello della porta, suona.
"Chi è a quest'ora?" Domanda Ran.
"Non lo so. Vado a vedere."
Sull'uscio della porta ci sono un mazzo di orchidee (Sapete tutti che: Ran=Orchidee, vero?) con un biglietto, diretto a Ran.
"Queste sono per te." Porgo le orchidee a Ran.
"Leggi, sono curioso. Che cosa c'è scritto sul bigliettino?"
"Ok, lo leggo."
 ____________________________________________________
|Carissima e gentilissima signorina Ran Mouri,
|oggi, al club, è stata fenomenale. Le sue abilità sono davvero eccellenti.
|Pensi che anche mia sorella pratica karate nella sua stessa scuola.
|Comunque, non perdiamoci nei discorsi troppo lunghi.
|Vorrei poterla conoscere di persona.
|E' possibile fare sabato, al parchetto di Beika, intorno alla 14.00?
|Se sì, sarei immensamente grato della sua presenza.
|Grazie in anticipo
| S.H, (Un suo ammiratore) 
|___________________________________________________
 
"S ed H? Chi può essere? In classe nostra ci sono solo due persone che hanno queste iniziali e che hanno le sorelle che praticano karate: sono Shinji Hasegawa e sua sorella è Shioko, e poi c'è Shoichi Hara e sua sorella è Yuriko. Shinji è fidanzato da almeno 10 mesi, mentre Shoichi si è mollato circa 2 mesi fa, quindi sarebbe da escludere Shinji, ma non è detto."
"Perché, Shinichi? Scusa, hai detto che Shinji è fidanzato da circa 10 mesi, no? Allora perché includere anche lui nella lista?" Chiede dubbiosa, Ran.
"Capisco il tuo dubbio. Ti rispondo subito. Conosco la sua ragazza. E' davvero pericolosa, quando è spinta dalla gelosia. E' capace di far ricadere la colpa sulla povera malcapitata di turno, se questa ci prova con il suo ragazzo. Ora che sei arrivata te, le cose potrebbero complicarsi. Il tuo arrivo è un po' come la pioggia dopo un periodo di siccità. I ragazzi ti hanno addocchiata e sono capaci di fare pazzie di fronte ad una ragazza bella come te. Lo stesso può essere capitato a Shinji. La sua ragazza deve aver visto come ti guardava e magari questo biglietto è stato scritto da lei, magari imitando la calligrafia di Shinji, può averlo spedito al posto del fidanzato, dato che ha le sue stesse iniziali. La ragazza in questione è Saori Hayashi, quindi non mi fiderei neanche di Shinji... Un momento!" La lampadina del cervello si accende.
"Cosa c'è?" Chiede con un po' di timore, Ran.
"C'è un'altra persona che ha la sorella che pratica karate. Prova ad indovinare. Magra, circa 158 cm, bionda, occhi verdi... Non ti ricorda nessuno?"
"Un secondo... aspetta! Hiromi Hirosawa! Ma scusami: Hiromi Hirosawa inizia per H ed H, Lei che c'entra?"
"Il fratello come si chiama?" 
"Sanjiro Hirosawa... S ed H... Forse è lui il mio presunto ammiratore." Risponde euforica.
"Ti ricordo che non è l'unico, anche se è il più sospettabile tra i tre. Pazienza. Aspetteremo sabato per sapere chi è..."
"Aspetta! Come aspettEREMO? Vuoi dire che è un'uscita a tre?" Domanda sconvolta.
"Ma no! Io vi spierò tutto il tempo. Se succede qualcosa, mi precipiterò sul tuo "ammiratore segreto", ok?" Calco su "ammiratore segreto", utilizzando le virgolette.
"Ora andiamo a letto, che domani ci sono due ore con quella iena della professoressa di inglese. Se andasse in pensione, sarebbe meglio per tutti. Dai, notte." Saluto Ran e mi dirigo verso la mia camera.
"Ah, Shinichi?" Mi ferma Ran, prima di entrare nella stanza.
"Sì, dimmi." Chiedo curioso.
 
Ran's Pov:
"Sì, dimmi." Mi domanda.
"No, niente di importante, sul serio. Scusa. Notte."
"Buonanotte e sogni d'oro."
"Grazie ed altrettanto." Rispondo e mi fiondo in camera. 
Sulla scrivania c'è ancora la lettera che ho ricevuto oggi, uscita dalla palestra.
FLASHBACK
"Ottimo lavoro Mouri. Sei davvero brava. Non vedo l'ora di potermi allenare con te, sai?" La frase di Urako Abe, la ragazza alla mia destra, mi colpisce molto.
"Davvero vuoi lottare con me? Sinceramente non sono ancora un membro a tutti gli effetti del club. E poi te sei il capitano della squadra, io sono una del gruppo. Perché lottare con una che non ha esperienza con il gruppo?"
"Perché poche persone come te riescono ad essere eleganti ed allo stesso tempo letali ed è per questo che il capitano Abe vuole lottare con te. Ritienilo come un'onore speciale. Oltre a te, solo Hiromi Hirosawa è riuscita a combattere contro il capitano Abe." Mi viene data come risposta da Maki Kondo, la ragazza alla mia sinistra.
"Davvero ragazze?" Chiedo incredula. Strano. Non mi aspettavo che Hirosawa praticasse qualche sport, men che meno il karate.
"Sì, davvero." Una voce maschile mi giunge alle orecchie.
La voce è di niente meno che Sanjiro Hirosawa.
"Signorina Abe, signorina Kondo, signorina Mouri. Piacere di rivedervi."
"Ok, ciao Hirosawa." Come mai le voci delle ragazze accanto a me si sono improvvisamente addolcite? Non ditemi che hanno una cotta per quell'antipatico di Sanjiro?
"Sono passato di qui per sapere come è andato l'incontro tra la Mouri e la sfidante."
"E' andata magn..." Inizia Kondo, ma la interrompo.
"E a te cosa dovrebbe interessartene, Sanjiro? Mica sei un mio parente, men che meno il mio ragazzo."
"Oh, suvvia. Sei ancora arrabbiata con me dal giorno della festa di compleanno? Ma saranno passate almeno due settimane e per di più non avevo detto sul serio a Shinichi. E' il mio modo di rivolgermi, quando è in presenza di una ragazza. Non provo rancore nei suoi confronti, no no. Senti, cambiando discorso, c'è una cosa di cui dovrei discutere con te, è possibile in privato?"
"Abe, Kondo: è possibile parlare un po' in privato con il tizio qui presente? Non mi tratterò moltissimo..."
"Va bene. Ci vediamo domani al club, va bene?" 
"Va bene Abe. Ciao, a domani."
"Ciao!" Salutano in coro.
"Dimmi, cosa vuoi da me, esattamente?"
"Come siamo fredde. Ed io che volevo fare amicizia con te... Pazienza, sarà per un'altra volta. Tieni: questa lettera è per te. Non leggerla, sino a quando non sei a casa. E cosa ancora più importante: Shinichi non deve sapere assolutamente niente, va bene?"
"Perché?" Chiedo, con assoluta naturalezza.
"Questioni burrocratiche, ok? Bene, spero che il contenuto ti possa piacere. A presto." 
FINE FLASHBCK  
 _______________________________________________________
|Gentilissima signorina Ran Mouri,
|grazie per aver letto la mia lettera.
|Spero che le direttive che Sanjiro le ha dato, siano state compiute.
|Come può ben leggere, questa è una lettera. Ma cosa contiene all'interno?
|Dentro troverà un foglio, oltre a questo, dove ci saranno delle indicazioni.
|Che genere d'indicazioni? Beh... Dovrà uscire per un giorno con Sanjiro.
|Perché le chiedo questo favore?
|Perché Sanjiro, ultimamente, è un po' sofferente ed ha bisogno di un volto
|femminile che non sia ne di sua sorella, ne le compagne di università.
|Quindi le chiedo se è disposta a passare un pomeriggio con lui.
|Comunque il foglio contiene il VERO luogo e data, perché, quasi sicuramente,
|ci sarà anche il signorino Shinichi Kudo a spiarla.
|Quindi, questa sera, arriverà un mazzo di fiori con un bigliettino che indicano
|luogo ed orario completamente sbagliati.
|Detto questo, spero di trovaela in ottima salute per sabato.
|A presto. 
|                                          S.H. (Il suo ammiratore)
|________________________________________________________
 
 
Shinichi's Pov:
 
Sabato, ore 14.10
Parco di Beika
Shinichi's Pov:
 
 
Narratrice's Pov:
Più il tempo passava e più Shinichi sembrava spazientirsi. Dove erano finiti quei due? Perché ci mettevano così tanto?
Poi il lampo di genio. Perché Shinichi ci aveva messo così tanto per capire una cosa così stupida? Perché non ci aveva pensato prima? Era stato veramente superficiale e nel lavoro del detective non bisogna essere superficiali, in nessuna circostanza.
E lui che credeva che fosse uno scherzo bello e buono! Ma di cosa sto parlando, esattamente?
Beh, ovviamente della lettera indirizzata a Ran.
L'aveva trovata involontariamente sulle scale di casa sua. Una busta rossa, rossa come il sangue e come la passione.
L'aveva notata per la sua colorazione un po' particolare e per il suo contenuto, che non ha mai guardato, pensando fosse una lettera di un'ammiratrice, indirizzata a lui. Sino a quando non ha letto il nome e l'indirizzo: Per Ran Mouri, a casa sua.
E l'aveva tenuta con se, per leggerla in un secondo momento.
E quel secondo momento finalmente è arrivato. Su un taxi, aveva dato delle indicazioni precise: al viale dello shopping di Beika.
Il conducente, in un primo momento, provò pena per il ragazzo. Pensò che la sua fidanzata se la stava filando con un altro, ma in un secondo momento notò qualcosa di particolare negli occhi di quel ragazzo: un'amore non ancora confessato, la pena che si prova, quando qualcuno ti porta via la donna della tua vita via per una frazione di secondo. E poteva capirlo. Oh se poteva capirlo. Perdere quella gentilissima cliente che, tutte le mattine, prendeva il suo taxi. Si erano finalmente conosciuti e si era innamorata di quella donna in carriera, pronto a confessarsi ed a chiederle di sposarlo, ma quella ragazza aveva finito per sposare un suo collega. Un uomo ricco, che la portava al lavoro tutte le mattine, così che il povero tassista rimanesse senza una persona buona come il pane da accompagnare al lavoro e di cui chiedere la mano.
E' stato questo il pensiero del tassista a vedere Shinichi, impegnato nella ricerca di Ran e di Sanjiro. 
 
Shinchi's Pov:
Sapeva che non avrei abbandonato Ran, che l'avrei seguita di nascosto ed è per questo che ha inviato il bigliettino!
Furbo lui! Aveva anticipato le mie mosse! Ed io, stupido, mi chiedevo il perché si fosse spinto fino a questo punto... si stava burlando di me! Il problema, ora, è cercare Ran e quel maledetto in mezzo a tutta questa gente. Dov'é? Dove sono?>
 
Narratrice's Pov:
Le ricerche furono vane. Quel giorno c'era tanta gente a causa dei saldi e fu difficile cercare due persone all'apparenza come le altre. Quindi Shinichi sperò vivamente che non fosse accaduto niente di terribile a Ran.
Si sentiva responsabile da quando Ran era arrivata a casa sua. Si sentiva terribilmente attratto da quella ragazza. Una ragazza dai lunghi capelli castani, gli occhi azzurro-lilla, il fatto che avesse un carattere terribilmente strano.
E sapere che lei fosse in giro con un pezzo di feccia come Sanjiro, Shinichi sentiva il sangue salire alla testa. 
Nel frattempo era arrivato a casa ed aveva aiutato Giulietta a traslocare in una camera, accanto a quella di Ran.
Contemporaneamente, Ran aveva passato un bellissimo pomeriggio con Sanjiro. Aveva scoperto nuovi lati di lui ed aveva cambiato la sua opinione sul suo conto. Non si era mai permesso di farle del male ed era sempre gentile con lei.
Però, nella sua testa, c'era sempre una vocina che le diceva: Non ti fidare, non ti fidare. Ti farà del male. Non ti fidare.
Ma per quella giornata, Ran aveva deciso di non ascoltare quella vocina fastidiosa che le ronzava in continuazione.
Era stato un pomeriggio all'insegna dell'allegria per lei ed un pomeriggio snervante per Shinichi.
Ma sembrava tutto normale, sino a quando Sanjiro riportò a villa Kudo la Mouri. Tra pochi attimi, la vendetta di Hiromi sarebbe stata celebre di uno dei più terribili scontri.
Ma che cosa è successo di così tanto terribile? Mentre la Mouri tornava a casa, iniziò a piovere. Le stagioni delle piogge erano ufficialmente iniziate.
Tutto tranquillo, tutto liscio. Ran era a casa, sana e salva. Aveva pure salutato calorosamente Sanjiro e lui, colto da un'attimo di passione, di foga e di attrazione nei confronti della ragazza, l'aveva baciata, sotto gli occhi increduli di Shinichi.
Ran fu completamente spiazzata. Non riusciva a crederci. Sanjiro, il ragazzo su cui aveva cambiato idea, la stava baciano!
In quel lasso di tempo, le tornò in mente il discorso che Shinichi le aveva fatto, dopo aver avuto la possibilità di conoscere Sanjiro: "Ti dico solo una cosa Ran: stai molto attenta. Farà di tutto per portarti via la vita che stai cercando di costruire qui. Tutto: scuola, amicizie nuove, l’amore... E' per il tuo bene..."
Shinichi. Già, Shinichi. Non si immaginava che lo scambio culturale si sarebbe svolto a casa di quel ragazzino ferito gravemente.
Le era ritornato alla memoria i primi giorni che Shinichi era rientrato a scuola, dopo quel brutto incidente.
Tutti che lo prendevano in giro, dicendo cattiverie che avrebbero fatto piangere chiunque. Ma lui no. Lui era capace di sopportare qualsiasi dolore, anche quello psicologico. Ma Ran non sopportava l'idea di vedere un bambino tutto solo e aveva deciso di fare amicizia con lui.
Era un bambino fuori dal normale: già da piccolo era capace di risolvere misteri anche più grandi di lui. E mentre questa amicizia cresceva sempre di più, le sue ferite guarivano sempre più velocemente ed il tempo passava alla stessa maniera, tant'è che era gia arrivato il giorno di Tanabata.
Era andato a chiamare Ran se voleva venire con lui e con i suoi genitori, ma Ran non rispondeva. Ne alle chiamate, ne ai messaggi in segreteria.
Non era venuta neanche a scuola, quel giorno, dato che avevano fatto una festa per tutti i bimbi delle elementari. Perché? Perché, anche lei, aveva tradito la fiducia di un bambino che si era appena innamorato di lei?
Non poteva perdonarla, non poteva, non doveva. Ma si sà che l'amore è strano e, pochi giorni dopo, arrivò una chiamata dalla Germania. Era proprio Ran.
"Perdonami Shinichi se non ti ho raccontato niente. Io odio dare gli addii. Mi rendono sempre triste. Non potevo sopportare l'idea che dirti addio di persona. Il mio, però, non è un'addio. Forse papà potrà avere un'altro contratto in Giappone e potrò tornare da te. Sei contento?"
Ovvio se era contento! Ma, più gli anni passavano, e più le speranze di Shinichi svanivano.
Ma quel momento era arrivato e lui stava perdendo un'occasione della vita per colpa di Sanjiro. Dopo la scena del bacio, il povero Kudo perse completamente il lume della ragione e cercò di uscire di casa, ma venne fermato, per poco tempo, da Giulietta.
E Ran? Si sentì libera dopo non si sa quanto. Le sue labbra erano libere da quella stretta troppo dura, quelle labbra che chiedevano accesso e che lei non voleva.
Il sangue sgorgava dalla mano del suo coinquilino. Alla vista di quel sangue, cacciò un urlo che fece tornare in se Shinichi.
Guardatosi la mano ed il viso di Sanjiro, per un attimo si sentì felice. Finalmente aveva procurato dolore ad una persona che odiava con tutto se stesso, ma quella sensazione durò pochissimo. Le lacrime, che sgorgavano dagli occhi di Ran, lo fecero penare. Penare perché aveva compiuto un'azione terrificante.
Sanjiro venne medicato e rimandato a casa. La macchina sarebbe stata portata via dai suoi genitori. Però non venne mai detta la verità. Sanjiro era finito in una rissa, nel viale dello shopping, per cercare di fermarla, ma era stato preso a botte.
Tutti ci credettero, tranne una persona: Hiromi.
Sapeva che le ferite erano state inferte da Shinichi, dato che il lunedì seguente, a scuola, era venuto con una mano fasciata, dicendo ai più curiosi che era caduto dalle scale.
Hiromi, però, non riusciva a capire: il fratello doveva solo baciarla di fronte a Shinichi e stop. Perché, da quel momento, era sempre così triste e malinconico? Doveva essere per forza colpa della brunetta, ne era certa.
Ma doveva continuare il suo piano di vendetta, anche a costo di far soffrire, sia fisicamente che psicologicamente, tutte le persone che l'aiutavano.
Ma doveva aspettare ancora un po'. Almeno fino alla completa guarigione di Sanjiro. Nel frattempo il piano era ancora in atto. Le due ragazze con cui Ran aveva iniziato a fare amicizia, si allontanarono velocemente e freddarono ogni rapporto, anche minimo, con Ran.
Non riusciva a capire: aveva creduto di essersi fatta due amiche, ma non era così. Qual era il motivo che aveva spinto Abe e Kondo a finirla lì?
Era stata Hiromi. Aveva raccontato, per filo e per segno, quello che era riuscita a spillare dal fratello più qualche piccola ed insignificante bugia, avvicinandosi in maniera molto pericolosa alla verità.
Abe e Kondo erano spiazzate: davvero Ran è una ragazza così gatta morta? Non potevano crederci.
Purtroppo la notizia si diffuse velocemente in tutta la scuola e nei vari club non si faceva altro che parlare solo di questo. Ran venne ettichettata come "gatta morta", ma venne creduta solo da Misaki, sua sorella Giulietta, Hojo ed ovviamente, Shinichi.
La sua vita era un'inferno. Era tentata di scappare e tornare in Germania, ma così non avrebbe mai potuto dimostrare ai suoi genitori che se la sarebbe cavata da sola, anche se a scuola la guardavano male.
Sperava che tutto sarebbe finito lì, che in qualche giorno o mese le cose sarebbero state un pochino dimenticate, ma non si aspettava che il mondo le sarebbe caduto addosso poco tempo dopo.
 
Oilà! (^^)
Salve a tutti! 
Buon Ferragosto a tutti quanti! (In ritardo, come sempre. Pazienza.)
Spero che lo abbiate passato bene. Io sì. Al mare, a mangiare al mare con amici e parenti...
Sì, è stato magnifico. (u.u)
Bene, tralasciando questo, vorrei passare al capitolo. 
Com'è stato, secondo voi?
Troppo forte? Troppo scontato? Troppo "non è nel genere della storia?"
Pazienza. E' uscito così. Spero non vi abbia recato troppo fastidio.
Bene. Ora che ho fatto, la storia si avvicina alla fine. Sì, avete proprio capito bene: finirà.
Alcuni di voi saranno felici, dopo aver letto questo capitolo. Altri no. 
Ma ormai ho il finale in testa e lo devo sviluppare bene, ma c'è.
Dopo la fine di questa, devo portare a termine l'altra, lasciata in sospeso, per poi concludere anche quella e, finalmente, dedicarmi ai miei due progetti che non ho potuto ancora sviluppare a causa del poco tempo e delle troppe FF iniziate e non concluse.
Detto questo, godetevi (e godiamoci) al meglio questo ultimo mese di vacanze. Un bacione a tutti quanti. Kiss
Essellunga1998
  
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