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Autore: Jessica Fletcher    16/08/2013    11 recensioni
la mia terza incursione fra i pensieri di Christian, questa volta ambientata all'interno del terzo volume della trilogia, quando Anastasia è ricoverata in ospedale
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Christian Grey
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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crescere

Crescere



Sono più di ventiquattro ore che l'ho trovata, stesa sul pavimento, pallida, fredda, quasi senza vita.....giuro che mi sono sentito morire ...credevo..... credevo proprio di averla persa. Persa per sempre questa volta; e sarebbe stata colpa mia: per non averla protetta abbastanza, per non esserle stato abbastanza vicino, per non avere capito che aveva bisogno di me.
Dio mio, non credo che me lo sarei mai perdonato e credo che, comunque, non me lo perdonerò mai......sono più di venti ore che l'abbiamo ricoverata in ospedale e lei ancora non si sveglia......perché non si sveglia? Cosa c'è che non va? I medici sono più che ottimisti, mi hanno detto che non ci sono edemi, che l'attività cerebrale è normale e, allora come mai è ancora senza sensi, proprio come quando l'ho trovata?

Ventiquattro ore...... ventiquattro ore che la veglio ininterrottamente e che non mi muovo di qui. Devo avere un aspetto veramente miserabile, immagino.
E' venuto mio padre, circa sei ore fa, ha visto che ero distrutto, si è offerto di darmi il cambio; ma io ho rifiutato. Non la lascio, la mia Anastasia, potrebbe svegliarsi e avere bisogno di me e voglio esserci, questa volta voglio essere qui per lei, non abbandonarla...non la abbandonerò mai più.....mai più...mai finché avrò vita in corpo.

Ora lo so che mi ama, ora che ha messo in pericolo la sua vita per me, per salvare mia sorella. Stava per compiere il sacrificio supremo per amore mio ....sarebbe morta per me....ditemi se non è amore, questo!
E io stavo per tradirla, io l'ho fatta arrabbiare, io ho litigato con lei per via del bambino: di questo bambino che non volevo e che invece, ora, sento di amare con ogni fibra del mio corpo, con ogni battito del mio cuore.....

Che idiota sono stato.....ho rifiutato di parlare con lei, di cercare di capire le sue ragioni, di trovare un modo per affrontare insieme questa cosa terribile e (ora lo so) bellissima che ci stava capitando.....e invece me ne sono andato! Come un ragazzino ho voltato le spalle ai problemi e ho preferito dimenticare tutto andandomene in giro, incontrando la mia ex, ubriacandomi.....hai ragione, Anastasia, sono ancora un adolescente, non sono realmente un uomo......un uomo i problemi li affronta, non abbandona la moglie nei casini......

Ma perché non si sveglia?

E' venuta mia madre: con lei ho parlato....le ho detto tutto. Mi ha rimproverato, prima e mi ha confortato, poi. Davanti a lei sono crollato; mi sono messo a piangere come un bambino, lei mi ha abbracciato e l'ho lasciata fare, non mi sono ritirato o irrigidito. Per la prima volta, dopo 24 anni, ho permesso a me stesso ricevere finalmente l'amore e la dolcezza di un conforto materno. E, pur nel dolore, è stato bellissimo.
Ho pianto fra le sue braccia, senza ritegno, riversando fuori tutto il dolore che avevo soffocato in tanti anni e la paura che sento adesso: l'oscuro timore che anche mia moglie possa non risvegliarsi più e che io sia condannato a rivivere ancora una volta il passato .....il mio incubo più angosciante.

Amore mio, piccola mia...scusami, scusami per quello che ti ho fatto, ma, ti prego, torna da me! Non lasciarmi solo....io senza te non posso vivere.

Scoppio a piangere nuovamente; questa volta sono solo ....e piango, piango fino a che la lacrime non mi consumano, appoggio la fronte sulle braccia incrociate sopra il letto e continuo a piangere disperatamente fino a crollare addormentato.

Sento una mano che mi accarezza i capelli, mi scuoto di colpo, alzo in fretta la testa e vedo due occhi blu, segnati, stanchi, ma aperti che mi osservano;
"Ciao", mi dice con voce roca.
Si è svegliata, Signore ti ringrazio, la mia Ana è di nuovo qui con me:
"Oh, Ana" le dico e la mia voce esce fuori quasi come un singhiozzo. Le prendo la mano, la stringo e me la porto alla guancia.

Ora lo so, ho capito cosa vuole dire amare; ho capito che l'amore è condividere e, a volte, è sacrificio; è mettere la persona amata al primo posto e dimenticarsi di se stessi e dei nostri piccoli egoismi.....ci sono volute più di ventiquattro ore di dolore e disperazione ma, finalmente, ho capito che cosa è veramente importante.
Sto incominciando a crescere; sto diventando uomo.


Ciao a tutti
allora terza incursione nei pensieri di Mr. Grey, questa volta più facile da scrivere.....la riflessione è ambientata nel terzo libro e avrete ben capito a quale punto.
Leggendo (e rileggendo) il terzo libro ho avuto l'impressione che questo sia stato un momento cruciale nella mente di Christian e in loro due come coppia....e, semplicemente, ho voluto condividere questa sensazione con tutti voi.
Ho anche pensato che, con il rapimento di Anastasia, si conclude come un cerchio: quando lui la trova priva di sensi è come se rivedesse la sua madre naturale, morta nell'appartamento, e per lui è una specie di catarsi, rivive uno dei traumi della sua infanzia ma questa volta tutto finisce bene.
E' però un momento di crescita

Beh, basta con le spiegazioni e vi saluto a tutti
recensite, se volete, che mi fa sempre piacere
buona lettura

A presto
Love
Jessie
  
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