Capitolo II


Non sarebbe voluto andarci a quella stramaledetta cerimonia, ma dopo di essere stato gentilmente invitato, l'erede della famiglia Barma, non poteva mancare al matrimonio di una dei maggiori esponenti della casata Rainsworth.
Col vestito migliore che possedeva, avvolto dal lusso dei pizzi dorati sull'abito bianco, se ne stava appoggiato su uno dei muri dell'enorme stanza, colma di nobili che sparlavano inutilmente di altri del loro stesso calibro.
Solitamente Rufus si infastidiva fino ad un certo punto per questo fatto: non è forse umano parlare dei difetti di altri per non pensare ai propri? O per pura e semplice gelosia?
Il Barma era stato abituato a questo stile di vita sin dai suoi quindici anni, quando divenne un adulto, quindi di certo non si infatuava per semplici pettegolezzi.
Ciò che realmente lo teneva distante dalle altre persone durante  festeggiamenti era, probabilmente, proprio il fatto che lui non avesse alcuna voglia di festeggiare.
Com'era potuta accadere una cosa del genere?
Il concetto secondo il quale bastava persistere su cui si era sempre basato, era forse una menzogna?
No. Non poteva essere.
Barma forzò un falso sorriso e si diresse velocemente verso il ventro della sala, dove gli sposi stavano ricevendo complimenti ed auguri.
Avrebbe solo dovuto continuare a resistere, fino a quando Sheryl non sarebbe stata sua.

-Sono davvero felice per voi. Mi auguro che viviate una vita felice insieme.-

Disse con voce elegante Rufus, guardando i coniugi.
Sheryl, la bellissima Sheryl, sembrò all'inizio sorpresa, per poi sorridergli dolcemente.

-Sono lieta del fatto che la pensiate così, duca di Barma.-

In pubblico dovevano sempre darsi del lei, non potevano dare impressioni errate.
Non potevano dare l'impiressione di una conoscenza più profonda rispetto ai semplici sguardi durante gli incontri mondani, o peggio, far pensare ad un amore celato.
Anche perchè, effettivamente, non c'era nessuna relazione di quel tipo.
Rufus si girò dando le spalle ai due, facendo volteggiare i lunghi capelli.
In un modo o nell'altro, l'avrebbe conquistata.


                                                                                  ***


Dopo il matrimonio, Rufus rifflettè a lungo. Doveva cercare un modo per offrire di più alla sua amata nel caso si fosse unita a lui. Un'occasione per dimostrare nuovamente che lui sarebbe stato la scelta migliore.
E questa occasione, Rufus, la vide nel diventare Contraente.
Essendo erede della famiglia Barma, avrebbe ad ogni modo dovuto possedere un Chain, e lui non ne vedeva il problema. Anzi, vedeva nella cosa solo vantaggi. Troppe volte gli avevano parlato di "effetti collaterali", o qualcosa del genere, ma non aveva mai dato ascolto ad avvertimenti del genere. In fondo, perchè questi effetti sarebbero dovuti imperversare proprio su di lui, tra tanti Contraenti in questo mondo?
In questo modo, oltre all'offrirle rispetto, denaro, e conversazioni con una persona dal cervello brillante quanto il suo, avrebbe potuto giurarle anche protezione eterne.
Non avrebbe potuto dire di no, giusto?
Divvenne Contraente di un Chain davvero interessante, capace di creare illusioni. Pareva che nessuno dei famosi "effetti collaterali" lo avesse colpito, e ne fu, solo per parte, sollevato, anche se non aveva mai creduto che potesse capitare nulla di male.
Il giorno dopo il rituale, si diresse subito a villa Rainsworth per comunicare alla ragazza la notizia.
Gli abiti eleganti come al solito, stavolta portava con lui un mazzo violaceo di agerato.
L'agerato, pianta che simbolegia l'eterno amore.
Non appena si fece annunciare dal servo, entrò ansioso nel giardino, trovando la ragazza seduta come di consueto sotto l'ombra dell'albero a sorseggiare la tazza di thè.
I capelli chiari della donna venivano spostati da una lieve brezza che preannunciava una prossima pioggia.

-Salve.-

Esordì il duca, prendendo nuovamente posto senza chiedere il permesso al tavolo, e addentando uno dei deliziosi pasticcini.

-Ah, sei tu, Rufus.-

Si limitò a dire lei.
Lui la osservò per breve tempo, rimirando il viso bianco come la ceramica e la pelle liscia.
Senza mezze misure, andò subito al punto. Stavolta non avrebbe fallito. Le porse il mazzo di fiori sorridendo. Non avrebbe accettato un altro rifiuto. Non avrebbe sopportato un altro rifiuto.

-Sono diventato un contraente. Vieni con me.-

La donna prese il mazzo e lo appoggiò delicatamente sul tavolino, per non rovinare nemmeno un petalo.

-No.-

Il duca aggrottò le sopracciglia cotrariato.

-Perchè? Perchè no? Ora posso offrirti protezione, non ti basta ancora?-

Disperato, disse queste parole quasi gridando.

-Mi dispiace Rufus, ma non accetterò nulla da te. Sono sposata.-

Rispose tranquilla lei mostrando la fede dorata al dito.
L'altro guardò l'anello irato, e con pesanti passi se ne andò dalla villa, facendo rovinosamente cadere la sedia, soffocando i singhiozzi.




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Angolo "dell'autrice":
Ed ecco il secondo capitolo! *^*
Devo amettere che non mi convince molto, ma ho fatto del io meglio, XD.
Ci ho messo un bel pezo per aggiornare, eh? XD
Che dire, il nostro piccolo Rufus finisce sempre in lacrime, çwç.
La storia si sta volgendo al termine, signore e signori, godetevi il gran finale!