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Autore: lightbluestyle    16/08/2013    1 recensioni
Lux e William Fowl, due tra i più famosi ladri della città. La loro vita si concentra sul divertimento e sulle rapine a banche sempre più importanti, quando un giorno si imbattono in un ragazzo a River Street. Lui chiede il loro aiuto, il quartiere più malfamato della città deve essere distrutto, e vuole impedirlo. L'idea dei due ladri è quella di assecondare i piani del ragazzo, per poi ribellarsi e prendere il controllo della città. Ma cosa succederà quando i sentimenti, le emozioni e il passato ostacoleranno i ragazzi e cambieranno le carte in tavola?
Dal primo capitolo:
-Dai, Lux- mi sussurra in un orecchio -le banche non si rapinano da sole- scoppia a ridere e io con lui, mentre ci rotoliamo tra le lenzuola bianche e stropicciate della nostra stanza.
Lo guardo e mi alzo, mentre lui resta sdraiato a fissarmi mentre mi rivesto. Canotta nera e jeans aderenti ma comodi. Apro il cassetto de comodino e prendo a pistola, infilandomela nell'asola dei jeans. Mi volto verso Will che mi sorride beffardo.
-Andiamo a riprenderci ciò che ci appartiene
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest | Contesto: Contesto generale/vago
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Gunshot

-Perché? Perché hai accettato?- mi chiede Will. –Avevamo deciso di non immischiarci più negli affari di River Street!- Sta urlando. È fuori di se.
-È diverso ora- gli rispondo.
-No! Non è diverso! Avevamo giurato!- sbraita.
-Hanno ucciso Lily!- ora anche io sto urlando. Sento gli occhi inumidirsi, ma non piango.
-Sapevamo che sarebbe successo- vedo nei suoi occhi una fitta di dolore, ma continua ad urlare.
-Si, ma non così presto!-
-Meglio così.-
-Meglio così?! Meglio così?!- sono furibonda -Aveva otto anni, William. Otto anni!-
-Non importa Lux! Quando ce ne siamo andati da qui abbiamo giurato che ci saremmo lasciato tutto alle spalle. Tutto.- si è calmato un po’, ma non del tutto. Almeno ora non urla più –sapevamo che Lily sarebbe morta, lo sapevamo da quando mamma se n’è andata.-
-William, è diverso. Lily non è morta.. secondo i piani- dico, anche se suona molto male detta così -è morta a causa delle lotte tra i quartieri. Lei non centrava in tutto questo, dobbiamo vendicarla.-
-No.-  risponde secco -Avevamo detto che sarebbe uscita dalla nostra vita, e così deve essere.-
Non so che dire.
-Will, perché ce ne siamo andati da River e ci siamo trasferiti?- gli chiedo.
-Perché volevamo fama, denaro e potere e River non poteva offrirci niente.- risponde confuso.
-E abbiamo ottenuto solo il denaro. Questi puntano a conquistare la città. Tutta. Sai quanto potere avremmo controllando tutta la città? E quanta fama avremmo? Pensaci, tesoro.-
Se c’è un modo per convincere Will a fare qualcosa, è dargli un motivo valido per farlo.
-E tu credi che daranno il controllo della città a noi?- scoppia in una risata isterica –tu sei pazza. Pazza.-
Sorrido.
-Dovranno, se tutti i candidati al controllo della città prima di noi moriranno.-
Will mi guarda e sorride a sua volta.
-A costo di uccidere ogni singolo abitante di River.-
***
L’aria è fresca, si è fatta sera. Io e Will ci stiamo avvicinando alla moto.
-Fermi- dice una voce dietro di noi -dove volete andare?-
-A casa- risponde Will con tranquillità.
-Oh, non credo proprio- una sagoma entra nel fascio di luce di un lampione alla nostra destra.
-Spiacenti, ma dobbiamo proprio andare.- dico alla sagoma. Si avvicina, e anche e non riesco a vederla mi immagino gli occhi blu scrutarmi come questa mattina.
-Come faccio a sapere che non scapperete e che tornerete a River?-
-Perché dubiti di noi? Non ti fidi della mia parola?- chiedo, con una voce sarcasticamente offesa.
-Assolutamente no. Dovrei fidarmi della parola di Lux Fowl? Quante promesse hai rotto, dolcezza?- vedo il suo sorriso beffardo --Il tuo è uno dei nomi più sporchi della città.-
La rabbia mi ribolle dentro. Chi si crede di essere?
-Ho un’idea!- dice –William, tanto tornerete. Perché fare il viaggio in due? Lascia qui Lux, giusto per garanzia, così siamo più tranquilli tutti.-
-No!- urlo.
-Che hai, Lux?- mi domanda -Hai forse paura di me?-
La rabbia, mista ad orgoglio e senso di sfida mi assale. Io paura?
-Non ho paura.- dico, fissando negli occhi il ragazzo –Will, sai cosa devi prendere per me.-
-Allora mi sembra tutto a posto- dice il ragazzo. –William, ti aspettiamo.-
Will fa una smorfia e sale in sella alla moto. Mi irrigidisco quando vedo il mio gioiellino sfrecciare fuori dal cancello con a bordo Will. Dovrei esserci io lì sopra pensoma di sicuro lo ha fatto apposta.
-Vieni Lux, inizia a far freddo. Mi sentirei in colpa se tu ti dovessi ammalare.-
Seguo il ragazzo all’interno di un edificio vecchio e tenuto malissimo. All’esterno l’intonaco beige è scrostato e le inferriate di ferro alle finestre sono arrugginite. Come la maggior parte delle case a River, l’arredamento possiede il minimo indispensabile. Però i muri non sono del solito bianco monotono, sono di un arancione acceso. In fondo al monolocale c’è un letto a due piazze. Senza far caso al ragazzo, attraverso la stanza e mi siedo sul bordo. Ho addosso ancora i vestiti di questa mattina e la parrucca. Gli occhiali li ho dati a Will.
-Puoi toglierti la parrucca ora.- mi dice il ragazzo.
-Sto bene così- rispondo fredda. Sorride.
-Beh? Non ti fidi?- mi chiede in modo provocatorio.
-Dovrei fidarmi? Non so neanche come ti chiami.-
-Mi chiamo Eric.- dice –ora ti togli la parrucca?-
Lo guardo qualche secondo, poi mi metto le mani tra i capelli e sfilo il caschetto bruno, rimanendo con la retina che mi sorregge i capelli.
Eric sorride e si avvicina, sfilandomi piano anche quella. Lo lascio fare, ma mantengo sempre gli occhi si di lui. I capelli mi cadono sulle spalle, arrivando fino al mio seno.
-Sei bionda.- mi dice
-E tu sei castano.- ribatto. Scoppia a ridere, e sorrido anche io.
-Questa sarà la vostra collocazione- dice Eric –C’è tutto ciò di cui hai bisogno. Vestiti, asciugamani, cibo..-
-Dove hai trovato tutta questa roba?- gli chiedo stupita. A River Street non trovi cibo così facilmente, e un cambio di vestiti basta e avanza.
-Non tutti sono poveri. E poi qui sei una leggenda. Le donne ti adorano.- dice.
-Perché dovrebbero?
-Lux, tu te ne sei andata da River. Sei la prima donna che se ne va e non finisce a fare la prostituta o a mendicare per strada. Sei la prima che ha un appartamento e che non vive in uno scantinato.-
-Grazie a Will- non voglio essere considerata un idolo, non a River Street.
-Se fosse per Will, sareste ancora chiusi in carcere.-
Non posso ribattere, perché è vero. Ero stata io a farci fuggire.
-Eric, dove sono i bambini morti durante l’attacco?- chiedo. Sento un nodo alla gola ma cerco di non farci caso.
-Al cimitero. Ma non tutti. Solo quelli che avevano una famiglia. Gli altri sono in una fossa comune al confine del quartiere.- dice.
-Lilybeth Dawson?- anche se immagino la risposta.
-È una Dawson. Anche se non aveva una famiglia, è stata fatta cremare. River Street è molto attenta in questi casi.- per un attimo mi sento sollevata.
-Che legame avevi con Lilybeth Dawson?- mi chiede Eric -Aveva una vostra foto ritagliata da un giornale e Magda Higgins diceva che voi le avevate affidato la bambina. Ma Magda è sempre stata una pettegola con qualche rotella fuori posto, eppure quando ha sentito il nome di Lilybeth Dawson hai subito accettato. Quindi Magda aveva ragione? Le avete affidato Lilybeth?-
Non voglio rispondere. Non so chi sia, e non voglio parlargli di Lily.
-Credo che la storia di Lily non faccia parte delle cose che ti riguardano.- liquido velocemente il discorso.
-Ma che legame c’era tra voi e quella bambina?-
-Nessuno. Non eravamo legati in nessun modo. E ora vorrei fare una doccia.-
Il mio tono è duro e freddo. Non voglio pensare a Lily, e soprattutto non voglio che Eric sappia di Lily.
-Va bene.- dice. Appoggia la retina per i capelli sul materasso e si dirige verso la porta.
-Domani mattina vi voglio alle otto davanti alla Fontana Dusseux.- continua -E voglio che siate puntuali. Se cercate di scappare, sappiate che ci sono circa dieci persone che in questo momento ti stanno osservando con un fucile in mano.- sorride –Buonanotte Lux- ed esce dalla stanza.
Un fucile? Mi avvicino alle finestre e guardo fuori. Non vedo nessuno, ma infondo gli abitanti di River Street sono conosciuti per la loro bravura nel mimetizzarsi e nel puntare armi alla testa senza essere visti. Tiro le tende. Mi chiedo perché le abbiano messe se avevano intenzione di tenermi d’occhio. Bravi si, ma intelligenti non proprio.
Mi spoglio velocemente e entro subito nella doccia. Vorrei finire prima che arrivi Will, ma non so quanto tempo ci metterà. L’acqua è calda, e dopo tutto questi casini riesco a rilassarmi. Controllo tra i prodotti che mi hanno lasciato in bagno. Uno shampoo, un bagno doccia e un sapone. Sorrido. Di solito l’igiene personale non è una cosa a qui gli abitanti di River tengono maggiormente.
Quando esco, noto un cassettone vicino al letto. Vestiti, credo. Mi avvicino e apro il primo cassetto. Vestiti da due soldi ma molto colorati e succinti, usati e riusati. Pantaloncini corti e gonne con spaccature vertiginose. Abiti molto corti e con scolli che fanno vedere tutto. Vestiti da River penso Vestiti da delinquente, da ballerina di strada e da prostituta. Ma in fondo le donne qui non hanno molte scelte.
Opto per una delle magliette destinate a Will come pigiama. Grigia con qualche disegno verde militare, un po’ come la maggior parte del suo guardaroba qui. Spero almeno che mi abbia portato qualcosa da casa.
Apro uno degli armadietti sopra quello che dovrebbe essere il piano cottura. Guardo alla ricerca del cibo che dovrebbe esserci. Non ho mangiato per tutto il giorno. Ero troppo impegnata a discutere con Will e a parlare con Eric per accorgermi di star morendo di fame. Cereali, cereali, pane secco, cereali, scatolette di carne scadute, cereali, cereali e cereali. Guardo con disprezzo la dispensa. Mi sembrava strano aver ricevuto del cibo in regalo. Ed è stato stupido sperare in qualcosa di decente. Spero che Will abbia portato anche un po’ di cibo.
Esco e vedo arrivare la mia moto, e un’onda di felicità mi assale. Will scende dalla sella e mi viene incontro.
-Tutto bene?- mi chiede, prendendomi il viso tra le mani. Annuisco e lui mi abbraccia.
-Cosa hai preso a casa?- Cibo cibo cibo! spero dentro di me
-Più che altro cibo e vestiti, mi ricordo in che condizioni sono qui.- risponde. Alzo gli occhi e mi scappa un sorriso di sollievo. Will ride.
Ceniamo con la pizza che Will ha preso tornando qui, poi lui si prepara per andare a letto.
-Cosa è successo mentre ero via?- mi chiede con un misto di preoccupazione e di rabbia
-Abbiamo parlato. Eric voleva sapere qualcosa su Lily.- rispondo. Mi da fastidio pensarci.
-Eric?- è irritato
-Si chiama così.-
Will mi guarda per qualche secondo. Si alza da tavola e si sdraia sul letto a pancia in su e guarda il soffitto.
Mi da fastidio vederlo così, quindi lo raggiungo.
-Ehi,- gli dico, mentre mi sdraio accanto a lui e poggio la testa sulla sua spalla –non è successo nulla. Abbiamo solo parlato.-
-Ho fatto ricerche sul suo conto mentre ero a casa- mi dice -è conosciuto per essere uno sciupa femmine- è più preoccupato che irritato ora -ho paura che ti faccia qualcosa.-
-Sai che non ci riuscirebbe. Sono forte.- dico sicura di me. Mi sembra stupido che Will si preoccupi per cose del genere
-Lux, non sei forte. Sei agile, ma se ti prendesse di peso vincerebbe lui.-
-Will, non succederà. Cerco di rassicurarlo. Alzo la mano verso la lampadina, e lui me la stringe. Mi abbraccia le spalle mentre fissiamo le nostre mani intrecciate. E così ci addormentiamo,  abbracciati, facendo finta che nulla sia successo.

  
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