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Autore: Vallellata    16/08/2013    4 recensioni
Allora, lo dico subito.
Sono tutte storie diverse.
Farò 20 fanfiction dove ci sarà sempre Shark, ma in ogni capitolo ci sarà con lui una persona diversa.
Il rating passerà dal verde all'arancione (mi dispiace per voi, ma le rating rosso non sono il mio forte).
Ci saranno anche diverse ambientazioni e la lunghezza delle minifiction cambierà a seconda del personaggio con cui si trova Ryoga.
Detto ciò vi auguro buona lettura.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Ryoga/Shark, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Giorno del diciottesimo anno di Ryoga e Rio.
Questo giorno era molto importante, non solo perché i due regnanti avevano raggiunto la maggior età, ma anche perché, per Rio, era venuto il momento di prendere uno sposo.
Così voleva la tradizione che si portava avanti da dieci generazioni: La principessa del regno di Poseidon, doveva maritarsi entro lo scadere dei suoi 18 anni.
Ovviamente Rio non era molto entusiasta della cosa.
 
Molti furono i pretendenti che accorsero alla reggia, per avere la mano della ragazza.
Venivano da tutte le parti.
C'erano dei nobili della città, ma anche dei cavallieri e principi, provenienti da lontani regni.
-Sarà una scelta ardua- commentò Ryoga, rivolgendosi alla sorella.
-Rilassati- replicò Rio. -non ci vorrà molto a liquidarli tutti-.
Il sovrano sospirò.
Si fecero avanti in molti  che spiegarono a Rio tutto ciò che possedevano e il luogo dove abitavano ma, furono tutti respinti.
Da un centinaio i candidati rimasero solo due.
Il primo era un cavaliere dai lunghi capelli biondi, che aveva fatto breccia nel cuore della ragazza e, il secondo, era un principe dai capelli color carota che per qualche strano motivo, si era salvato dall'eliminazione.
-Adesso chi scelgo?- chiese Rio, grattandosi la testa. -mi piacciono entrambi...-
- La scelta è tua. L'unico suggerimento che ti do è "non scartarli tutti e due per partito preso"- mormorò Ryoga - Personalmente, sarei più felice di vederti sposata con Misael piuttosto che con Vector. Quest'ultimo ha un po' di puzza sotto il naso.-
-M-ma, nii-san, Misael abita molto distante da casa e io non sopporterei l'idea di stare troppo lontana da te- sorrise Rio.
-Allora, congedali e digli che, a breve, gli farai sapere il tuo verdetto.- le consigliò il fratello e così lei fece.
Lasciò andare i due pretendenti, con la promessa che, entro sette mesi, avrebbero saputo la risposta.
Quando i due furono usciti, si sentì un nitrito in lontananza avvicinarsi sempre di più e, di lì a poco, un vassallo annunciò l'arrivo di un giovane.
-Un altro pretendente?- chiese Ryoga, fissando la sorella, con uno sguardo quasi terrorizzato.
Aveva visto troppe persone assieme in un giorno, per i suoi gusti.
-Speriamo di no.- rispose la ragazza, facendo una faccia preoccupata e annoiata allo stesso tempo -non ho voglia di respingere un altro ragazzo, per ritardare il mio matrimonio-
Shark si alzò dal trono per andare incontro al nuovo arrivato che entrò nella stanza, coperto di una brillante armatura color argento e con un elmo del medesimo colore sotto il braccio.
"E' impossibile.
E' la terza volta che arriva nel giro di quattro giorni...
Speriamo che non sia qui per lo stesso motivo degli altri ragazzi" si disse tra sé e sé Ryoga.
Nonostante il timore che lo tormentava,Ryoga era contento di vedere quella persona.
Anche se non lo dava troppo a vedere pubblicamente, lui era molto legato al suo amico cavaliere e, ogni volta che gli faceva visita, era sempre felice.
Però, quello che provava Shark nei confronti di questo andava ben oltre ad un sentimento di amicizia.
Non sapeva da quando, nè come fosse successo, ma una cosa era certa: lo amava.
Quando incrociava lo sguardo con lui, il cuore gli batteva più velocemente, quando l'altro lo toccava, arrossiva e quando gli parlava con un tono di voce basso, gli venivano le farfalle allo stomaco.
-Nasch, amico mio!- gli andò incontro il cavaliere e lo abbracciò.
Ryoga rimase come impietrito, non aspettandosi un così improvviso abbraccio e, per via dell'imbarazzo, si staccò subito da esso.
-Ciao Durbe...- gli disse, sorridendo. -come mai sei da queste parti?-
-Come mai? Oggi tu e tua sorella compite 18 anni! E' un grande evento.- ricambiò il sorriso -volevate festeggiare la vostra maggior età senza il sottoscritto, per caso?-
-Certo che no! Anzi, sei il benvenuto- Affermò Rio, avvicinandosi ai due ragazzi.
-Non ho niente in contrario- mormorò Ryoga.
-E poi...- si fece improvvisamente serio -volevo chiedere la mano di Vostra Altezza-
"Vuole la mano di mia sorella? 
Perché? 
Durbe,stai scherzando, vero?
Dimmi che questo è uno scherzo, così posso mettermi a ridere."
Shark si incupì, dato che la sua paura iniziale sembrava essere fondata. 
Si sentì di troppo, e, pensò subito alla fuga.
-Merag, hai un altro pretendente, senti cosa ha da dire e, poi, decidi se vuoi sposarlo o no.- disse alla sorella, che si era vicina a lui -Chiamatemi quando avete finito e, per quanto riguarda la festa per il nostro compleanno, tutto è già pronto. Ora, se non vi dispiace, mi congedo.- detto ciò uscì dalla stanza, prima che Durbe potesse fermarlo.
Il cavaliere dall'armatura argentea rimase a bocca aperta per una decina di minuti, non capendo come mai Nasch fosse fuggito.
-... penso che tuo fratello abbia frainteso qualcosa.-
__________________________________________
Shark, uscito dalla stanza, si mise a correre.
Non voleva essere seguito (o, almeno, non subito).
Doveva sfogarsi e calmarsi almeno un po' prima di poter parlare lucidamente con Durbe, perchè se no, avrebbe potuto fare qualche sciocchezza.
Attraversò di corsa tutto il corridoio fino ad uscire fuori dalla porta principale del castello.
I suoi servi lo guardarono sconcertati: non era normale che si comportasse così.
"Durbe, perchè?
 Perchè lei e non me?
... Ha così tanta importanza il mio sesso?"
Corse ancora per una ventina, di metri, senza sapere neanche dove andare a trovare sfogo alla sua frustrazione.
Ad un tratto gli venne incontro il cavallo alato di Durbe, Mach, che gli si avvicinò più del solito.
-Stammi lontano, non sono in vena di giocare insieme a te, pegaso viziato-
A niente servirono quelle parole, perché l'animale lo continuò a seguire.
Fece di tutto per cercare di seminarlo, ma niente.
Non sembrava voler lasciarlo in pace.
-Mach- gli urlò, stufo di continuare ad essere seguito .-senti, lo so che non mi sopporti, ma non devi, per forza, farmi arrivare all'esasperazione. 
Torna indietro, se no Durbe si preoccuperà per te-.
Il tono di voce si fece sempre più basso, in modo da cercare di placare il magone.
Si guardò intorno e capì di trovarsi al molo abbandonato, dove era solito sedersi durante i litigi con il cavaliere con l'armatura argentea.
"Ma sono venuto qui per scappare via da lui, o gli sto chiedendo di venire qui a consolarmi?" si chiese, confuso.
Il pegaso, il quale non voleva saperne di ubbedire a Ryoga, non lo ascoltò e, al posto di allontanarsi, strusciò il muso sul suo braccio, desideroso di ricevere coccole.
-Sei davvero strano, sai?- gli disse, accarezzandolo sulle orecchie. -non ti sei mai accarezzare dal sottoscritto e, oggi, proprio quando non ho voglia di avere nessuno attorno, desideri le mie attenzioni.-
"Strano come Durbe" pensò,togliendo la mano e si mettendosi a fissare l'orizzonte, con uno sguardo triste -devo proprio averti fatto tanta pena se mi hai, addirittura, concesso di toccarti-
Dentro a Ryoga, c'erano diversi sentimenti contrastanti: L'amore per Durbe che era una delle emozioni più forti che avesse mai provato, l'odio per lo stesso, il quale "voleva sposare" la sorella, disperazione, perché pensava che il suo amore non fosse ricambiato e rassegnazione.
Rassegnazione perché sapeva che, anche se lo avesse voluto, non avrebbe potuto sposare Durbe.
Lui era un re e, come voleva la tradizione, non doveva innamorarsi di un uomo... a maggior ragione, sposarlo.
Inoltre i due vivevano in due regni molto distanti e, come legittimo erede al trono, non poteva abbandonare il suo regno, per rincorrere una malsana passione.
Eppure, nonostante sapesse quanto fosse sbagliato questo sentimento, desiderava stargli sempre vicino, rimanere accoccolato tra le sue braccia nella riservatezza di una stanza, sfiorare con le sue labbra quelle dell'altro ed averlo tutto per sè.
"Sono davvero un'egoista" pensò.
Il cavallo alato, rimase a fissarlo per un po' poi, come se fosse stato richiamato da qualcosa, volò via, lasciando Ryoga completamente da solo.
"Se lui non mi ama, io non posso farci niente.
Come re, dovrei benedire la sua unione con mia sorella e , come amico, dovrei  supportarlo.
Ma perchè non mi basta?
Perchè mi sembra che mi stiano infilando degli spilli nel cuore?
Perchè non riesco ad accettare l'idea di non poterlo avere.
Perchè?" Le lacrime cominciarono ad uscire dagli occhi e neanche il suo orgoglio riusciva a bloccarle.
Si lasciò cadere e, nascondendo il viso dietro a un braccio, diede sfogo al suo tormento interiore.
Ad un tratto si udì un rumore di passi.
Qualcuno si stava avvicinando, ma Ryoga, troppo preso dalle sue pene d'amore, non se ne accorse.
Era un rumore abbastanza singolare, come di qualcuno che stava utilizzando l'armatura.
-Nasch... cosa ci fai qui?- gli chiese Durbe, restando alle sue spalle.
Preso del tutto alla sprovvista, Shark sobbalzò e, per paura di essere visto dal cavaliere in un momento di fragilità, si asciugò le lacrime velocemente, con il dorso della mano.
-Niente che ti possa interessare.- fu la risposta acida che gli diede.
Da quelle poche parole, il ragazzo dai capelli grigi intuì subito cosa gli passava per la testa.
-Per cosa ti sei offeso?- gli domandò, incrociando le braccia al petto.
-Io...non sono... offeso- provò a mentirgli.
-Amico, ti conosco da quando avevamo sei anni, vuoi che non riesca a distinguere quando sei offeso da quando non lo sei?- fece un paio di passi in avanti e si sedette di fianco a lui. -e poi hai anche gli occhi lucidi-
-Sì, sono offeso, va bene! Non riesco proprio a sopportare l'idea di vederti sposato con mia sorella. Sei contento ora che lo hai scoperto?-
-Sposarmi con tua sorella?- il bariano si lasciò scappare una risata.
-Cosa c'è da ridere?- gli chiese irritato.
-Mi rende ilare il fatto che tu non abbia capito che la proposta volevo farla a te e non a tua sorella.-.
-Non mi sembra il caso di scherzare su una cosa del genere- mormorò.
-Io non sto scherzando- gli disse, facendo una faccia seria. -io desidero veramente diventare tuo marito- Prese la mano di Ryoga e la strinse tra le sue.
-Ma non possiamo sposarci... ci sarebbero troppi problemi nel nostro matrimonio e... - non gli lasciò neanche terminare la frase, perchè lo interruppe.
-Tu mi ami, Nasch?- I battiti cardiaci di Ryoga diventarono più veloci.
-D-Durbe... ma che domande mi fai?- distolse lo sguardo.
Il cavaliere, allora, prese leggermente con le mani il volto di Ryoga, e lo girò, in modo che il proprio sguardo potesse incrociarsi con quello dell'altro.
-Non hai ancora risposto alla mia domanda- 
Un lieve rossore apparve sulle nivee guance di Shark.
-Io...-
"E' la mia occasione, devo mettere da parte il mio orgoglio, se no potrei perderlo per sempre."
-Aspetta.- lo stoppò,all'improvviso il proprietario del pegaso -prima che tu risponda, voglio che tu sappia una cosa...-
-Cosa vuoi farmi sapere?- gli chiese, appoggiando una mano su quella di Durbe,che fece un respiro profondo e, poi, guardandolo dritto negli occhi, gli disse
-.. Io mi sono innamorato di te un po' molto tempo fa, quando avevamo dodici anni. Mi sono infatuato dei tuoi occhi, del tuo viso, del colore dei tuoi capelli, ma soprattutto dell'espressione beata che assumi mentre dormi.
Infatti spesso vengo a trovarti intorno a mezzanotte, quando so che non sei sveglio.- Ryoga rimase piuttosto sconcertato.
-In pratica vieni a spiarmi mentre dormo? 
Ma sei uno stalker?-
-No, sono solo follemente innamorato di te-
-Beh, anche io ti amo, ma non per questo ti fisso mentre dormi- la non-chalance con cui Ryoga disse quella frase stupì Durbe.
-Quindi ammetti di amarmi anche tu.-
-Non ho det-...-non riuscì a finire la frase nemmeno questa volta,perchè ammutolì quando si rese conto che mancavano pochi centimetri, pochi secondi.
Le loro labbra si sarebbero sfiorate sicuramente ma... 
-Nii-san! Voglio mangiare la torta per il nostro compleanno.- gli disse la sorella, che nel frattempo si era avvicinata e aveva le braccia conserte.
-Va bene, Merag-san. Andiamo a mangiarci la torta!- urlò Durbe, alzandosi in piedi e aiutando Ryoga a fare lo stesso.
-Continueremo la prossima volta- gli sussurrò, seguendo la ragazza. 
Ryoga sorrise. 
"Certo che continueremo" 



Angolo Vallellatoso:
Ciau ragazzi, scusate prometto che, quando comincerà la scuola, aggiornerò più spesso ma, per ora, accontentatevi.
Allora, ringrazio tutti coloro che hanno letto e recensito la mia ficcì.
Poi ringrazio due persone in particolare.
1) La mia senpai, perchè, nello scrivere questa ficcì ho pensato a lei (sì, mi ero infatuata di un'altra ragazza °-°...sono bisex LOL)
2) Dark Crystal perchè mi vuole aggiungere nella sua fiction.
Adesso vi saluto!
Bacioni, 
Vallellata. 
  
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