Era veleno ed antidoto
Don’t make me sad, don’t make me cry
Sometimes love’s not enough when the road gets tough
I don’t know why
Keep making me laugh,
Let’s go get high
Road’s long, we carry on
Try to have fun in the meantime
-Lana Del Rey 'Born to die'.
Erano ormai ben due giorni che non riuscivo a chiudere occhio e il susseguirsi di incubi riguardanti il moro non facevano altro che peggiorare il mio stato d’animo e la preoccupazione che provavo al pensiero di lui immischiato in chissà quale casino di cui io, purtroppo, non ero a conoscenza. Sapevo che Zayn non era uno sprovveduto, sapevo che era in grado di difendersi ma ciò di certo non placava il mio senso di protezione nei suoi confronti e quel “Io tengo a te Allie” pronunciato due giorni prima non faceva altro che rimbombare nella mia testa fino a soffocarmi.
Quella frase era arrivata al punto di sbriciolare ogni parte di me.
Era incredibile il fatto che nonostante tutto fossi ancora li a sentire quelle sensazioni che solo lui riusciva a darmi, era incredibile il semplice fatto che fossi ancora li per lui. Ma sapevo che aveva bisogno di me. Lo sentivo. Il punto era che esserne cosi sicura non portava niente di buono: e se in realtà, ero io quella che voleva fosse cosi? Se fossi io quella che tentava in tutti i modi di aggrapparsi ad ogni minima cosa che lo riguardasse? Se fossi solo e soltanto io a credere che avesse necessità di me? Se fossi io quella che voleva che lui avesse bisogno di me? Magari quanto io avevo bisogno di lui.
Non avevo mai pensato di poter arrivare a provare emozioni simili, cosi come non avevo mai pensato di potermi attaccare a qualcuno in modo quasi ossessivo.
E se fin da bambina avevo sempre pensato che l’amore portasse solo tante rose, oggi finalmente ero arrivata alla conclusione che si, di rose ne portava, peccato piene di spine che a me facevano sanguinare per fino le interiora.
“Perché non contatti qualche tua vecchia amica?” mi chiese mia madre tutta presa a sperimentare una nuova ricetta alla quale non ero molto interessata.
“Non ne ho voglia e poi non credo nemmeno di avercele” risposi io facendo spallucce.
Lei si voltò verso di me e scosse la testa rassegnata. “Si che ce l’hai, ma dovresti imparare a cercarle! E poi scusa non è meglio che tu abbia qualche amica invece che Harry e gli altri? Non credo siano una compagnia giusta per te” disse lei “Non che io abbia qualcosa contro di loro, è da tantissimo che li conosci ma un’amica ti aiuterebbe” riprese prima di voltarsi di nuovo continuando il suo lavoro.
“Non ho voglia di conoscere gente nuova e poi ultimamente sono impegnata” risposi io infastidita.
Sapevo quanto lei voleva che frequentassi gente nuova, ma in quel momento l’ultima cosa a cui pensavo era quella di conoscere gente e poi a dirla tutta, ‘Harry e gli altri’ , come li chiamava lei, mi bastavano.
“Impegnata con quello, giusto?” a quella domanda sbuffai alterata e feci per andarmene ma lei si voltò di nuovo “Devi dimenticarlo Allie, non è quello giusto” disse pulendosi le mani sul grembiulino da cucina.
“Tu non puoi sapere se sia o no quello giusto” dissi io serrando la mascella.
“Mi è bastato vederti ridotta in quello stato giorni fa e sapere qualcosa da tua nonna per capire quanto non sia quello adatto a te” rispose lei assumendo un’espressione spaventosamente preoccupata avvicinandosi lentamente “E, per quanto io non voglia dirlo, se continuerai a frequentarlo dovrò fare a modo mio” mormorò, avvicinando la sua mano alla mia guancia per accarezzarmi, cosa che non gli lasciai fare perché la scansai bruscamente.
“Ho diciannove anni, cosa pensi di poter fare? Non puoi decidere tu della mia vita” risposi io di getto trattenendo a stento il nervosismo che quella conversazione mi stava iniziando a dare.
“Solo perché pensi di avere diciannove anni non significa che tu sia libera di farti del male” disse lei con un tono di voce freddo e deciso. Forse troppo deciso.
“Stanne fuori mamma” ripresi io “Tu non sai assolutamente n i e n t e, non immischiarti” dissi con durezza.
“Ti ho sempre reputato una ragazza intelligente, ma a quanto pare non lo sei. Chi ti ama veramente non ti fa soffrire, chi ti ama veramente ti fa del bene, ricordatelo sempre”
E non so per quanto rimasi a fissarla, non so per quanto rimasi a ragionare su ciò che aveva detto.
Sapevo solo che, nonostante tutto, aveva ragione.
Io sarei uscita comunque che lei volesse o meno.
C'eravamo solo io e lui ed ora, era l'unica cosa che contava.
VI CHIEDO PERDONO.
Ho ritardato lo so, ma purtroppo sono stata impegnata e poi come se non bastasse ho avuto una sorta di blocco (?) e non riuscivo più a scrivere niente. E quello che avete letto è tutto quello che mi è riusciuto. Non mi fa impazzire e credo faccia leggermente pena, ma cercherò di dare il mio meglio al prossimo con la speranza che non mi blocchi di nuovo.
Da come avete letto, all'inizio abbiamo lo scontro fra la mamma di Allie e Allie stessa.. e secondo voi quel “E, per quanto io non voglia dirlo, se continui a frequentarlo dovrò fare a modo mio” cosa significa? Che farà la mammina? Bho, non ve lo dico. lol
Mi è piaciuto di più scrivere la parte della discussione con la mamma che il pezzo con Zayn anche perché penso che faccia un po schifo, ma sorvoliamo! Parliamo dell'instabilità e del caratteraccio del moro che io personalmente adoro mentre Allie no haha eeee poi arriviamo alla parte del Flowers e di Zayn che vuole farla bere! Che cosa accadrà? :) Lo scoprirete al prossimo.
Ringrazio chi ha aggiunto la storia fra le preferite e le seguite: vi ringrazio davvero tanto. E' importantissimo per me. Spero di non avervi deluso.
Baci.