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Autore: angytom    16/08/2013    0 recensioni
Non sarei mai riuscita ad odiarlo o ad avercela con lui, cosi come non sarei mai riuscita a lasciarlo fuori per sempre dalla mia vita.
C’era ancora posto per noi, lo sentivo.
Forse non adesso.
(continuo della one-shoot Don't leave me now,don't say goodbye. Vi consiglio di leggere prima quella).
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Era veleno ed antidoto



 

Don’t make me sad, don’t make me cry
Sometimes love’s not enough when the road gets tough
I don’t know why
Keep making me laugh,
Let’s go get high
Road’s long, we carry on
Try to have fun in the meantime

-Lana Del Rey 'Born to die'.



 

Erano ormai ben due giorni che non riuscivo a chiudere occhio e il susseguirsi di incubi riguardanti il moro non facevano altro che peggiorare il mio stato d’animo e la preoccupazione che provavo al pensiero di lui immischiato in chissà quale casino di cui io, purtroppo, non ero a conoscenza. Sapevo che Zayn non era uno sprovveduto, sapevo che era in grado di difendersi ma ciò di certo non placava il mio senso di protezione nei suoi confronti e quel “Io tengo a te Allie” pronunciato due giorni prima non faceva altro che rimbombare nella mia testa fino a soffocarmi.
Quella frase era arrivata al punto di sbriciolare ogni parte di me.
Era incredibile il fatto che nonostante tutto fossi ancora li a sentire quelle sensazioni che solo lui riusciva a darmi, era incredibile il semplice fatto che fossi ancora li per lui. Ma sapevo che aveva bisogno di me. Lo sentivo. Il punto era che esserne cosi sicura non portava niente di buono: e se in realtà, ero io quella che voleva fosse cosi? Se fossi io quella che tentava in tutti i modi di aggrapparsi ad ogni minima cosa che lo riguardasse? Se fossi solo e soltanto io a credere che avesse necessità di me? Se fossi io quella che voleva che lui avesse bisogno di me? Magari quanto io avevo bisogno di lui.
Non avevo mai pensato di poter arrivare a provare emozioni simili, cosi come non avevo mai pensato di potermi attaccare a qualcuno in modo quasi ossessivo.
E se fin da bambina avevo sempre pensato che l’amore portasse solo tante rose, oggi finalmente ero arrivata alla conclusione che si, di rose ne portava, peccato piene di spine che a me facevano sanguinare per fino le interiora.
“Perché non contatti qualche tua vecchia amica?” mi chiese mia madre tutta presa a sperimentare una nuova ricetta alla quale non ero molto interessata.
“Non ne ho voglia e poi non credo nemmeno di avercele” risposi io facendo spallucce.
Lei si voltò verso di me e scosse la testa rassegnata. “Si che ce l’hai, ma dovresti imparare a cercarle! E poi scusa non è meglio che tu abbia qualche amica invece che Harry e gli altri? Non credo siano una compagnia giusta per te” disse lei “Non che io abbia qualcosa contro di loro, è da tantissimo che li conosci ma un’amica ti aiuterebbe” riprese prima di voltarsi di nuovo continuando il suo lavoro.
“Non ho voglia di conoscere gente nuova e poi ultimamente sono impegnata” risposi io infastidita.
Sapevo quanto lei voleva che frequentassi gente nuova, ma in quel momento l’ultima cosa a cui pensavo era quella di conoscere gente e poi a dirla tutta, ‘Harry e gli altri’ , come li chiamava lei, mi bastavano.
“Impegnata con quello, giusto?” a quella domanda sbuffai alterata e feci per andarmene ma lei si voltò di nuovo “Devi dimenticarlo Allie, non è quello giusto” disse pulendosi le mani sul grembiulino da cucina.
“Tu non puoi sapere se sia o no quello giusto” dissi io serrando la mascella.
“Mi è bastato vederti ridotta in quello stato giorni fa e sapere qualcosa da tua nonna per capire quanto non sia quello adatto a te” rispose lei assumendo un’espressione spaventosamente preoccupata avvicinandosi lentamente “E, per quanto io non voglia dirlo, se continuerai a frequentarlo dovrò fare a modo mio” mormorò, avvicinando la sua mano alla mia guancia per accarezzarmi, cosa che non gli lasciai fare perché la scansai bruscamente.
“Ho diciannove anni, cosa pensi di poter fare? Non puoi decidere tu della mia vita” risposi io di getto trattenendo a stento il nervosismo che quella conversazione mi stava iniziando a dare.
“Solo perché pensi di avere diciannove anni non significa che tu sia libera di farti del male” disse lei con un tono di voce freddo e deciso. Forse troppo deciso.
“Stanne fuori mamma” ripresi io “Tu non sai assolutamente n i e n t e, non immischiarti” dissi con durezza.
“Ti ho sempre reputato una ragazza intelligente, ma a quanto pare non lo sei. Chi ti ama veramente non ti fa soffrire, chi ti ama veramente ti fa del bene, ricordatelo sempre” 
E non so per quanto rimasi a fissarla, non so per quanto rimasi a ragionare su ciò che aveva detto.
Sapevo solo che, nonostante tutto, aveva ragione.

 
Dopo la discussione avvenuta in mattinata con mia madre, decisi di rintanarmi nella mia camera per pensare meglio a come mi sarei dovuta comportare e se avrei dovuto fare ciò che stavo, in quel momento, pensando: avrei seguito Zayn e sarei di nuovo andata in quel posto, nonostante lui non volesse. Ma da quando dovevo dargli retta? Infondo non eravamo niente e non poteva di certo impedirmi di fare ciò che volevo. Senza rigirarci troppo su, mi infilai un maglione e un jeans chiaro e scesi di corsa al piano di sotto senza dare troppa importanza allo sguardo di mia madre che mi stava perforando da parte a parte.
“Dove credi di andare? Per oggi è previsto un diluvio e fa freddissimo. Resta a casa” mi ordinò lei guardandomi dritta negli occhi. Era rarissimo che usasse un tono di voce del genere con me, visto che era altrettanto raro che litigassimo, ma a quanto pare ciò che gli avevo detto prima non le era andato giù. Ovviamente non mi avrebbe fermato, ne lei e ne nessun altro.
Io sarei uscita comunque che lei volesse o meno.
“Non mi sembra di averti chiesto il permesso” risposi io sfacciatamente e cosi, senza darle tempo di ribattere, uscii sbattendo la porta alle mie spalle. Alzai lo sguardo verso il cielo e notai diverse nuvole grigie che sembravano non promettere niente di buono e mi diedi dell'idiota da sola: forse sarei dovuta rimanere a casa come mi aveva "consigliato" mia madre, ma l'idea svanii di colpo quando pensai a Zayn.
"Al diavolo tutto!" esclamai sbuffando prima di iniziare ad incamminarmi. 
Di certo non avrei mollato per un acquazzone.
Continuai fin che non mi ritrovai davanti casa dei ragazzi e, mentre stavo per avvicinarmi all'entrata vidi la porta spalancarsi e quando notai il moro tutto preso a parlare al telefono, mi voltai di scatto dalla parte opposta e mi accucciai dietro ad un cespuglio cercando di nascondermi nel migliore dei modi. 
"Ci sarò" borbottò teso prima di attaccare.
Lo vidi accendersi una sigaretta e aspirare il fumo per poi rilassare le spalle.
"Tana per Allie!" esclamò secco voltandosi dalla mia parte e fulminandomi con lo sguardo.
Sussultai e subito dopo sbuffai alzandomi.
"Che ci fai qui?" mi chiese risoluto.
"Sono venuta per vedere te" risposi io avvicinandomi.
"E' successo qualcosa?" continuò lui senza degnarmi di un minimo di attenzione. Sembrava come se non gli importasse che fossi li e ciò non fece altro che farmi innervosire ancora di più. Ci mancava solo lui e il quel suo essere fottutamente stronzo a peggiorar la mia giornata.
"Ero preoccupata per te" dissi francamente io. Tanto valeva che fossi sincera invece di dover raccontargli bugie, no?
Lui mi studiò con lo sguardo per qualche secondo e poi mi sorrise leggermente.
"Sto bene Allie, puoi stare tranquilla. Ho sistemato le mie cose da solo, non ho bisogno di un'infermiera che mi corra dietro" riprese lui con un ghigno derisorio sul volto.
Il suo comportamento stava iniziando a darmi sui nervi e dovetti cercare tutta la forza possibile per non mandarlo al diavolo all'istante.
"Hai ridato quei soldi?" chiesi io cambiando completamente discorso.
"Non vedo il motivo per cui dovrei dirlo, sopratutto a te" a quella frase la mia finta calma andò letteralmente a puttane e strinsi le mani a pugno.
"Fottiti tu e le tue battutine di mer-" ma per mia sfortuna non feci in tempo nemmeno a terminare la frase che si parò davanti a me incatenando il suo sguardo al mio.
In quel momento il mio odio nei suoi confronti si stava ingigantendo: non sopportavo il modo in cui riusciva a farmi mancare l'aria con un solo sguardo, come riusciva ad incatenarmi a lui senza lasciarmi via di fuga. 
Mi teneva in trappola.
"Ti va di venire con me in un posto?" a quella domanda spalancai gli occhi incredula e notando la mia confusione si affrettò a continuare "Non ti sto prendendo in giro, puoi stare tranquilla" disse lui.
Deglutii sorpresa e annuii, sebbene non fossi molto convinta.
"V-va bene" balbettai io. 
Lui mi guardò soddisfatto e mi fece segno di raggiungere la sua macchina parcheggiata lungo il viale. Cacciò fuori le chiavi dalla tasca dei pantaloni ed aprii.
Entrammo in auto entrambi e subito dopo mise a moto.
Nessuno dei due parlò, nessuno dei due era intenzionato a farlo. 
Essere insieme, da soli, nella sua macchina mi faceva sentire strana. Terribilmente strana e schiava di ciò che eravamo stati in passato. Un maledetto passato, tra l'altro.
Quando però intravidi da lontano  le insegne del Flower mi voltai verso di lui con un'espressione perplessa.
"Che ci facciamo qui?" chiesi più confusa di prima.
"Hai mai bevuto Allie?" a quella domanda strabuzzai gli occhi.
Poi lo guardai. Guardai il suo profilo. Il ciuffo che gli ricadeva delicatamente sulla fronte. La forma dei suoi occhi. Il profilo delle sue labbra e il mio cuore non resse.
Sospirai cercando di rilassarmi e sprofondai nel sedile.
"Voglio ucciderti" mormorai io rassegnata.
Quando poi lo sentii ridere si accese qualcosa dentro me e  capii di essere nel posto giusto, al momento giusto e sopratutto con la persona giusta.  Che poi che mia madre non fosse d'accordo non mi interessava.
C'eravamo solo io e lui ed ora, era l'unica cosa che contava.













VI CHIEDO PERDONO.
Ho ritardato lo so, ma purtroppo sono stata impegnata e poi come se non bastasse ho avuto una sorta di blocco (?) e non riuscivo più a scrivere niente. E quello che avete letto è tutto quello che mi è riusciuto. Non mi fa impazzire e credo faccia leggermente pena, ma cercherò di dare il mio meglio al prossimo con la speranza che non mi blocchi di nuovo.
Da come avete letto, all'inizio abbiamo lo scontro fra la mamma di Allie e Allie stessa.. e secondo voi quel “E, per quanto io non voglia dirlo, se continui a frequentarlo dovrò fare a modo mio” cosa significa? Che farà la mammina? Bho, non ve lo dico. lol
Mi è piaciuto di più scrivere la parte della discussione con la mamma che il pezzo con Zayn anche perché penso che faccia un po schifo, ma sorvoliamo! Parliamo dell'instabilità e del caratteraccio del moro che io personalmente adoro mentre Allie no haha eeee poi arriviamo alla parte del Flowers e di Zayn che vuole farla bere! Che cosa accadrà? :) Lo scoprirete al prossimo.
Ringrazio chi ha aggiunto la storia fra le preferite e le seguite: vi ringrazio davvero tanto. E' importantissimo per me. Spero di non avervi deluso.
Baci. 
  
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