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Autore: Dro    16/08/2013    3 recensioni
Donne e uomini che tra nascondere il volto o frustrare il corpo scelgono la seconda opzione.
Madri e padri che per proteggere i propri figli sono disposti ad abbandonarli.
Fratelli ed amanti che per stare insieme vengono divisi fisicamente e spiritualmente.
In un gioco delle parti che trova sempre il suo centro, tra coloro che sono stati costretti a scegliere la vita di traditori fedeli, Shun d’Andromeda deve decidere se accettare ciò che è realmente o continuare a nascondersi dietro le sue paure.
Saint ed amazzoni devono appianare le loro divergenza e formare un’alleanza per la battaglia decisiva.
Attenzione: i protagonisti dovevano essere Shun d’Andromeda, Ikki di Phoenix, Hyoga di Cingus, sorpresa e altro personaggio, ma sono imbranata e non sono riuscita a selezionarne più di uno… Quindi vi prego di non giudicare le mie capacità informatiche, ma di leggere la storia (è la prima che scrivo qui). Spero che vi piaccia…
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga, Phoenix Ikki
Note: OOC | Avvertimenti: Gender Bender
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Note dell’autore: Ciao a tutti… mi chiedevo se volevate rendermi partecipe di una cosa… Ma vi piace o no? Spero di sì… Ringrazio Crystal eye ed Averyn che mi hanno recensito… Ok, ora mi pare d’avevi importunato abbastanza, enjoy the reading!!!
 

 
Psicoterapia?
 
 
La prima cosa che avvertì fu il bianco, un bianco latteo che la avvolgeva. Poi pian piano gli altri  sensi si risvegliarono, prima udì un meccanico e continuo “beep”, l’odore ed il sapore di agenti chimici e medicinali  le pervase naso e bocca, infine arrivò un dolore lancinante al braccio sinistro. Tentò di tirarsi su per capire dove si trovava, ma subito una fitta al fianco la precipitò nuovamente sul cuscino. La testa le girava.
- Non così in fretta, sorellina…-
Shun riconobbe subito la voce e si voltò verso il braccio sano. – Afrodite!!!- esclamò la ragazzina contenta. La donna dai lunghi riccioli azzurri sorrise. Indossava la solita blusa scollata e una mini a francobollo, il tutto farcito con delle scarpe dai tacchi esorbitanti.
- Ma perché non mi chiami mai col mio nome di battesimo?- le chiese l’amazzone di Piscis.
- Come sta Hope?- chiese l’altra tentando di rialzarsi con più attenzione.
- Mia figlia? Sta con suo padre… sai, me lo ha chiesto…- le disse tutta eccitata.
- Cosa?- chiese l’altra sorpresa.
- Ma di sposarmi! Ovvio!!!-
La ragazzina rimase interdetta :- Chi?-
- Ahhh!!! Mi sa che la botta in testa ti ha provocato qualche lesione in più, bimba!!!- esclamò falsamente spazientita l’altra – Aioria mi ha chiesto ufficialmente di sposarlo!-
Shun sgranò gli occhi :- Non fraintendermi se non gioisco come vorresti… ma… non è arrabiato con te per… beh… per averlo reso un padre inconsapevole…-
- Lo sapeva che ero io… ha tenuto la bocca chiusa per non farmi cacciare…-
- Come lo sapeva? Insomma, lui ha conosciuto Angel Start Lie Sky, non l’amazzone di Piscis…-
- I maschi sono molto fisionomisti riguardo al fisico…- le spiegò.
La delfina scosse la testa – Sono in quarantena?-
- Sì, come tutti gli altri…-
- Come sta… come stanno gli altri?- si ingarbugliò.
- Vuoi che ti dica se il tuo ragazzo sta bene? Il rapporto di Euridice è stato molto interessante…- ridacchiò Afrodite maliziosa.
Shun si alzò, si staccò l’ago dalla vena, gli elettrodi dal petto e corse fuori. L’altra non riuscì a fermarla. Lei si guardò attorno,  odiava l’ospedale delle amazzoni, era dove aveva saputo della morte della sua compagna e di essere diventata campionessa.
Qualcuno le prese il braccio, si girò e vide Saga che le sorrideva. – Dove vai?-
Si accorse di indossare un camice come lui. – Dagli altri… dove sono i gemelli? E Seika? E…-
Lui guardò Afrodite fuori dalla porta stanza di Shun che alzava gli occhi al cielo.
- Vieni con me…- le disse lui cominciando ad avviarsi, ma senza lasciarle il braccio.
Infine li vide. Erano tutti in piedi, in fila con lo stesso camice. Esmeralda le corse incontro, l’abbracciò con irruenza e poi le guardò il braccio sinistro. Le bende si estendevano quasi fino alla spalla.
- Ti invidio… io non avrei mai quel coraggio.-
Il rapporto tra le due dopo la telefonata di Ikki e la missione stava migliorando.
- Era disperazione…- l’apostrofò l’altra con un sorriso amaro. Si guardò attorno.
- E quel pinguino di tuo fratello?-
- Non hai visto dove siamo?- le chiese l’altra preoccupata.
Shun osservò la porta davanti alla quale stavano in fila… lo sportello psichiatrico.
- O dio, no!- esclamò Shun…
 
Nella stanza regnava un silenzio tombale, i saint avevano voluto aspettare l’alba prima e di ragionare a mente fresca sull’accaduto… Dohko stava in piedi a braccia incrociate, aspettando che tutti si sedessero, la cosa strana fu che gli ultimi ad arrivare furono Marin, Shaka e Mu.
Saori aveva appena finito di parlare col suo agente di borsa che le aveva detto che per sventare la bancarotta doveva comprare i titoli di alcune fabbriche di un paese appena annesso all’ONU, piccolissimo ma ricchissimo e pieno di laureati di talento.
- Prima di tutto…- cominciò Dohko - …vi devo spiegare come so ciò che sto per dirvi… io sono il figlio maggiore dell’attuale generale degli argonauti… Mia madre era la regina in carica, mi hanno cacciato, ma sono stato io a volerlo…-
Shaka fece una smorfia di disappunto e Mu mentalmente le disse “Ci risiamo…”
- Come? Quanti anni ha il…-chiese Seiya imbrogliandosi sulla carica.
- È la reincarnazione dell’eroe Giasone… - spiegò Dohko.
- Perché ti hanno cacciato?- chiese Ikki. Il ragazzo era eccezionalmente concentrato.
- Ho rivelato l’esistenza dell’ordine delle amazzoni ad un saint che poi lo ha detto ad una sacerdotessa guerriero di cui non so il nome… credo siano entrambi morti…-
- Li ha giustiziati l’ordine?-
- Credo di sì, per quanto riguarda lei… l’altro era Aiolaos di Sagitter…-
Il silenzio calò nella sala.
- Lo rivelai convinto che fosse ora di uscire dall’ombra… che il mondo fosse maturo per la presenza delle amazzoni sul campo di battaglia… non avevo capito che erano le amazzoni a non essere pronte…-
“Diciamo che quella regina non era pronta” pensò Shaka.
- Puoi dirci esattamente cos’è un’amazzone?!- esclamò impaziente Seiya.
- Sono donne che vogliono combattere per la giustizia, ma reputano che indossare una maschera sia un oltraggio, che non sia giusto rinnegare la propria identità per difendere ciò che credono e detestando anche l’idea di essere sempre sottovalutate preferiscono nascondere la propria natura con mezzi a volte dolorosissimi…- spiegò lui - … visto che questo concetto d’eguaglianza poteva essere applicato in tutti i campi, nacquero le amazzoni parziali, cioè quelle senza armatura.  Shun Rei, Euridice e Mio devono essere di questo tipo, sono arruolate di solito per controllarci nella vita privata… le hanno addestrate veramente bene… non mi ero accorto di nulla…-
Shiryu abbassò lo sguardo. Allora tutta la relazione con Shun Rei era solo una menzogna? Non poteva crederci.
- Anche se credo che le amazzoni che abbiamo visto stavolta siano state scelte per le loro capacità, cioè per il fatto di essere reincarnazioni…-
- E Hyoga, Saga, Kanon, Aioria e Camus?-
- Per quanto riguarda i gold saint credo li abbiano arruolati per i legami che dovevano avere con quelle amazzoni. Hai visto Saga come è stato premuroso con quella che ha sconfitto Phobos? Si sa, Camus è il maestro di Hyoga e Aioria lo avranno plagiato di certo…-
- E Hyoga? - intervenne Milo.
- Sua madre si chiamava Natascia, giusto?- chiese rivolto a Tatsumi che aveva portato per l’occasione i documenti e le anamnesi dei ragazzi, tutti tranne quello di Shun.
- Ehm…- fece il maggiordomo scorrendo i documenti del russo – Sì… qui c’è scritto Natascia Katalanòv… nata a…-
- È il braccio destro dell’ex delfina, attuale regina delle amazzoni… lei probabilmente è la mandante delle amazzoni di ieri…-
- Ma Hyoga è sempre stato dalla nostra parte… ha lottato con noi!!! È un nostro compagno! Ed in più loro ci hanno aiutato, a questo punto, almeno due volte…- protestò Shura.
- Hai visto come si è comportato con quelle ragazze? Non è un nostro compagno… e sapete tutti che rapporto profondo aveva con sua madre…- osservò Dohko.
Mu si passò la mano sulla faccia.
 – Sicuramente avranno dei secondi fini… forse tra noi ci sono altre divinità, non è da escludere, visto che siamo tornati in vita grazie a Saori…-
- A questo punto è possibile che Shun sia morto per mano delle amazzoni, avete visto anche voi il ciondolo che indossava Alex, se questo è il suo nome…- insinuò Tatsumi.
Argor che era seduto vicino a Ikki lo vide divenire bianco come un lenzuolo.   
– Scusatemi…- si congedò uscendo dalla porta.
Arrancò un po’, quindi si accostò al muro. Sentì il telefono vibrare. Lo tirò fuori dalla tasca, era un sms.
“Se vuoi delle risposte, allora sappi che nell’osservatorio c’è qualcosa che ti chiarirà le idee… XXX S.”
Ikki salì velocemente le scale, aprì l’osservatorio ed entrò velocemente. Si guardò attorno e pensò al libro che poco tempo prima Saori gli aveva mostrato. Cercò dove glielo aveva visto mettere, trovò la scatola di legno, l’aprì.
Dentro non c’era più il libro, ma solo un parallelepipedo nero. Sentì che qualcun altro stava entrando, si mise l’oggetto in tasca, si girò e vide Argor che lo studiava nella penombra.
- Chiama gli altri, le amazzoni hanno rubato il libro di Fato…- gli disse stringendo sotto la spessa felpa il piccolo oggetto. 
 
- Shun, prego, entra…- la porta si aprì. La ragazza guardò la soglia titubante… aveva fatto di tutto per essere l’ultima, aveva anche dato ad Esmeralda il permesso di usarla come cavia per il, come lo definiva la biondina, make-up. Ora, però, non poteva più rimandare.
- Lo sai che prima entri prima puoi tornare alle tue mansioni, alla tua camera ed ai tuoi compagni…-
La ragazza finalmente si decise. Pose un piede dietro l’altro ed entrò. Chiuse la porta dietro di sé, era stata in quella stanza per tre ore il suo primo giorno con le amazzoni e le altre volte vi aveva sostato meno.
Scorse la “psicologa” dall’altra parte della stanza. Indossava degli occhiali nuovi da segretaria, una tunica rossa che mostrava generosamente il decolté abbinata a dei pantaloni di taglio elegante…
- Allora leviamoci questo dente…- le disse alzando lo sguardo dagli occhiali da vista ed aggiustandosi una ciocca bionda dietro l’orecchio.
- Ciao Sion…- mormorò Shun tutta rossa sedendosi.
- Sei cresciuta… e di molto direi…-
La ragazza incassò la testa nelle spalle. – Ho preso 18 centimetri…-
- La timidezza di fronte ai complimenti non migliora…-
La ragazza strinse i pugni, come al solito si sentiva oggetto di esperimenti psicologici.
- Come stai?-
- Bene… a parte il braccio ed un paio di lividi sto bene…-
- Mi hanno detto delle cose gli altri…-
- Chi?- interruppe lei irruenta.
- Lo sai che non posso rivelare la fonte… bene, mi hanno riferito che hai avuto… come la posso definire… una crisi esistenziale… non ti capitava da tanto…-
- Ero inutile in quella situazione, è un dato di fatto…- osservò la ragazza fredda.
- Lo dici ogni volta, ma alla fine i “tritacarne”, come li chiamate voi, li sconfiggi tu…-
La ragazza non rispose, si limitò a passarsi la mano sul braccio bendato.
- Perché hai detto che sarebbe una blasfemia affermare…-
- No!!!- sbottò Shun – Io non sono lei!!! Lo ha dimostrato Hades!!!-
- Probabilmente anche lui non è altro che una pedina…-
- Ne abbiamo già parlato, o sbaglio?- obiettò la paziente ricordandosi dell’ultima volta che era stata lì tre anni prima.
- Ti sei tagliata i capelli…-
- Erano scomodi!!!- ringhiò.
- Hai tenuto da parte questo…- la psicologa tirò fuori dalla tasca il ciondolo - …lo aveva Saga tra gli oggetti personali, ma è tuo, giusto?-
Shun si premette le tempie con le mani… - Sì, l’ho fatto perché mi fa controllare la parte di linfa divina che mi ha ceduto Hades…-
- Molti mi hanno detto che un occhio ti era diventato blu…-
- Davvero? Io non…-
- Di certo non ti saresti specchiata, ma andiamo avanti, tanto su questo argomento non caverò nulla che non so già…- sospirò - … come va ad uomini?-
- Prima di tutto, Hyoga non è il mio ragazzo. Veramente, non ho mai avuto un ragazzo… Sì, Hyoga è carino, ma non ho tempo per queste cose…-
- Hai parlato subito di lui …-
- Condividiamo un appartamento da tre anni e tutti me lo chiedono, non è un nodo gordiano e che lui mi piaccia non è oggetto delle mie elucubrazioni…-
- Sicura?-
- Preferisco quelli bruni e scuri, un po’ misteriosi…-
- Hai appena descritto Ikki. Lo fai tutte le volte che ti serve un esempio maschile da trovare… e lo so che menti, al russo gli sei saltata in braccio…-
- Non l’ho fatto per attrazione fisica…-
- Tutto è attrazione fisica…-
Shun arrossì, ma non controbatté.
- Ancora due domande e sei fuori, ok?-
La ragazza annuì.
- Come è stato rivedere Ikki?-
- Abbastanza stressante… mi ha fatto male vederlo così, ma non ho intenzione di coinvolgerlo in tutto questo.-
- Ok, ultima domanda, perché hai detto d’essere la figlia di un Dioscuro a Worm?-
- E che gli dicevo? Che sono l’incarnazione di Hades?-
- Non ti veniva niente di meglio? Guarda che dire bugie ad un nemico non è un mica un misfatto…-
- Stava per morire, mi sembrava brutto…- abbassò lo sguardo lei.
- Ah! Ti ho beccato! Allora ce l’hai un po’ d’autostima!-
Shun abbassò lo sguardo…
- Domani sarai dimessa con gli altri, ma ti voglio vedere almeno una volta a settimana- concluse l’altra - dobbiamo parlare di Dafne in modo approfondito.-
  
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