Future in present tense
Maes è l’unico dei tre a ricevere posta dal mondo esterno – lo chiamano così, come se fossero finalmente coscienti di essere approdati in un universo a parte, senza dimensione; o semplicemente un non-luogo, già ridotto a spazio bianco e innominato sulle cartine – l’unico dei tre a sapere con certezza che c’è dell’altro oltre il campo di battaglia.
Roy e Riza, non ne sono più così sicuri.
“Glacier scrive che oggi ha fatto una torta. Mentre la faceva pensava a me: ha lasciato il foglio di carta della lettera sulla ciambella appena sfornata, per impregnarla del profumo e farmelo sentire.”
Roy non ha mai sentito neanche una punta di tristezza, nella voce dell’amico – una delle piccole certezze della vita che gli consentono di non affondare del tutto, dai lasciarsi sempre un capo della fune a portata di mano per la risalita – e fino a quel momento era relativamente sicuro che un simile evento non potesse avere luogo.
E’ la f di profumo a tradirlo: quasi inesistente, appena tremolante. Come se volesse imitare il suono della sua fidanzata, mentre soffia sulla pasta cotta, spingendo l’aria sul pezzo di carta ingiallito e impolverato.
Riza sorride. Evento raro, che illumina nuovamente il viso del capitano Hughes.
“Riza, datti una regolata o farai venire a nevicare!”
L’amico sorride a sua volta. In qualche modo è lampante che lei lo abbia fatto apposta, per distrarre Maes dalla malinconia.
“Quando finirà questa guerra, io e Glacier ci sposeremo.” canticchia l’uomo, mentre ripone con cura il foglio piegato in una tasca interna della giacca.
Si toglie gli occhiali per pulirli, e Roy è l’unico a sapere che lo fa solo quando ha gli occhi lucidi e ha bisogno di una scusa per abbassare lo sguardo.
“E’ per lei che sopravvivi?”
“Sì. E’ per il mio meraviglioso futuro. Senza un futuro che ti aspetta, non hai motivo di andare avanti. Faresti bene a trovartene uno anche tu… a trovarti una moglie!”
Schiva abilmente il cazzotto dell’amico, prima di avviarsi verso la sua tenda.
Roy non lo segue. Lo lascia da solo a pensare al suo “meraviglioso futuro”; non vuole rovinare la scena con la sua presenza, perché tutti hanno bisogno di un attimo di solitudine per sognare.
“Io non ho un meraviglioso futuro. Mi accontenterei di un futuro normale, anche mediocre andrebbe bene. Ma non c’è.”
Comincia a capire – solo dopo aver visto il suo maestro consumarsi lentamente come le pagine dei suoi libri, i bordi dei fogli marroni, bruciacchiati, sbrecciati da qualcosa che non è il tempo ma un’ossessione recondita, un male che rode dall’interno – che la sua alchimia non è nata per creare, ma per distruggere.
Comincia a capire che le fenici sono solo una leggenda, che la catarsi è un’utopia, che non ci sarà nessuna resurrezione, nessun futuro. Semplicemente, nulla.
Riza ha accartocciato il suo sorriso, lo ha buttato nel falò acceso tra loro, per alimentarne le fiamme.
E’ li che brucia, ma non crea più calore.
Eppure la soluzione, sembra essere proprio lì: se non hai un futuro per cui combattere, combatti per il presente.
“Hawkeye, vorresti…”
Vorrebbe chiederglielo, ma mentre le prime parole escono dalla sua bocca, sente quanto siano ridicole, sdolcinate, mentre si susseguono l’una dietro l’altra: nome, verbo, participio, articolo....
Lei annuisce. Sa che la frase non vedrà la sua fine. Non ora.
Ma annuisce. Pensando al futuro.
Vorresti
essere il mio
presente?
Non so con
che faccia
presentarmi dopo una periodo così lungo di latitanza.
Sappiate però che la
mancanza del fandom e del Royai si è sentita eccome
– ore passate a sollevare gli
occhi dai libri universitari, sospirando in direzione dei volumetti
ordinati e
lisi di un fumetto non più mensile… sigh!
Oltretutto S.Valentino è passato
piuttosto dolorosamente quest’anno…(extra dose di
Royai per tirarsi su il
morale, prestoooo!!!!!!!)
Shatzy,
grasie ancora
per il pensiero. Il bello è che appena letta la mail mi
è venuta una voglia
tale di Royai che non ce l’ho fatta a rimandare al fine
settimana (grazie per
la “scossa”: ci voleva! ^^). Per cui scusatemi se
sono così “sintetica” in questo
commentino, ma il tempo è come una maglietta aderente:
stringe e non basta mai
per coprirsi del tutto (ed è anche tremendamente scomoda).
Per quanto
riguarda
questo capitolo… Maes e le sue foto mi hanno colpito
parecchio (e si noterà
anche più avanti), senza contare che volevo dare una piccola
scossa anche al
rapporto tra Roy e Riza, dopo gli ultimi avvenimenti… Tutto
senza esagerare,
diamo tempo al tempo. ^^
Un grazie
grande come
una montagna per tutti i commenti (me tanto commossa… siamo
tutte Gelatine
Ondeggianti ormai, potremo aprire un fanclub a tema! ^^”)
Un bacione a tutte e a
presto (e questa volta è “presto” per
davvero…)!!!! ^^