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Autore: Princess Kurenai    17/08/2013    0 recensioni
Hodge era sempre stato più a suo agio tra i libri che tra le persone. Era infatti in grado di passare ore e ore seduto sulla stessa sedia della biblioteca dell'Istituto a leggere e rileggere quelle mute ma significative righe nere sui fogli bianchi.
I libri parlavano di tante cose, eppure erano silenzi e non lo giudicavano per la sua incapacità di legare con il prossimo o per le sue scarse capacità da Cacciatore... perché era quello che era: un Cacciatore a malapena accettabile.
Genere: | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Friend, or the closest thing
Fandom: The Mortal Instruments (Shadowhunters)
Personaggi: Hodge Starkweather, Lucian Graymark (Luke Garroway)
Genere: Introspettivo
Rating: Verde
Avvertimenti: Oneshot, What if? (E se...)
Conteggio Parole: 600
Note: 1. Scritta per il COW-T 3.5
2. Non sapevo che scrivere e BUM! Ecco che cosa è successo X°D
3. Dedicata all’amore mio che sta tanto male ç_ç <3

Hodge era sempre stato più a suo agio tra i libri che tra le persone. Era infatti in grado di passare ore e ore seduto sulla stessa sedia della biblioteca dell'Istituto a leggere e rileggere quelle mute ma significative righe nere sui fogli bianchi.
I libri parlavano di tante cose, eppure erano silenzi e non lo giudicavano per la sua incapacità di legare con il prossimo o per le sue scarse capacità da Cacciatore... perché era quello che era: un Cacciatore a malapena accettabile.
Non aveva una grande sopportazione del dolore né era portato per l'uso delle armi. Tutto ciò che poteva fare era leggere e apprendere il più possibile, cercando l'amicizia che gli mancava in quei saggi oggetti inanimati.
Da una parte doveva ammettere di essere abbastanza soddisfatto per le sue conoscenze, ma dall'altra trovava quasi frustrante la sua solitudine, soprattutto mentre sollevava gli occhi dalle pagine dei suoi libri per farli scorrere sulla biblioteca deserta.
" Proprio come in questo momento", si disse affondando di nuovo con il naso tra le pagine del volume che stava divorando.
Era una bella giornata ad Alicante, quale ragazzo sano di mente avrebbe avuto l'ardire di rinchiudersi in quella biblioteca?
" Solo io", rispose mentalmente alla sua domanda. Era lui l'unico pazzo.
« Ciao, posso sedermi qui?»
Una voce, timida ma rispettosa, lo riscosse dai suoi deprimenti pensieri costringendolo ad alzare lo sguardo su un ragazzo poco più giovane di lui.
Sembrava un tipo come tanti altri, notò facendo scorrere lo sguardo sulla sua figura - i capelli castani, gli occhi azzurri ed una corporatura atletica anche se non troppo muscolosa.
Hodge rimase stupito da quella strana ed inaspettata presenza, e muovendo il capo assentì alla sua richiesta per osservarlo poi sedersi sul suo stesso tavolo.
« Grazie», lo ringrazio il giovane posando i propri libri sulla liscia superficie in mogano, « ti sembrerà assurdo ma... non riesco a studiare se sono completamente solo», aggiunse come per volersi scusare e dare una risposta allo sguardo interrogativo che Hodge continuava a rivolgergli.
« Fi-», si schiarì la voce, rimasta bloccata e secca in gola per ad lunghe ore di forzato silenzio, « figurati».
Il ragazzo sorrise grato.
« Comunque, sono Lucian Graymark», si presentò con tono gentile, piegandosi in avanti verso Hodge per potergli porgere la mano.
Inizialmente si ritrovò ad esitare davanti a quel gesto, ancora troppo sconvolto per quella situazione per lui così improbabile, poi premendo tutto il coraggio che possedeva accettò la mano e si presentò a sua volta con un: « Hodge Starkweather».
« Piacere!»
Hodge ricambiò addirittura il sorriso quando Lucian piegò le labbra in risposta alla sua presentazione, ritrovandosi poi ad osservarlo di nascosto mentre si metteva a studiare - muoveva le labbra silenziosamente mentre ripeteva ciò che leggeva.
Era una situazione davvero strana, tant'è che per la prima volta Hodge non riuscì a concentrarsi sulla sua preziosa lettura.
" Un caso. È stato solo un caso", si disse al termine di quella serata durante la quale non si rivolsero più la parola se non per dei brevi saluti quando abbandonarono la biblioteca.
Era così convinto che si trattasse di una casualità che il giorno dopo - e quello dopo ancora e quelli successivi a dirla tutta - si stupì non poco quando Lucian lo raggiunse e gli fece 'compagnia' con la sua silenziosa presenza.
Ben presto quell'incontro diventò quasi un appuntamento, talmente importante che fatico quasi a riconoscere se stesso quando si rese conto di attendere con crescente ansia l'arrivo di Lucian e del suo: « Ciao Hodge».
Non sapeva niente di quel ragazzo, ma davanti al sollievo che provava quando si faceva vivo, non faticò a vedere Lucian Graymark come un 'amico', o quanto di più simile.

 

Spam
Outside a Saint, Inside a Devil

E visto che ci sono vi spammo anche la mia prima storia originale! :3

 

   
 
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