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Autore: MrDarkFlame    17/08/2013    2 recensioni
Original Fiction con tantissimi misteri, particolarità di vario genere, non su temi classici, quali: "angeli e demoni", "vampiri" e via discorrendo. Presente anche un'impronta mistica ma non strettamente religiosa. La trama non può essere riassunta in due parole, ma ecco a voi alcune delle domande che vi porrete imbattendovi in Yemixty:
Perché un ragazzo normale dovrebbe odiare a morte suo fratello senza che esso gli abbia mai fatto nulla? Chi è in realtà Vincent?
Come fa Todd a sapere che "tutto accade per una ragione" e che forse suo fratello è maligno?
E molto altro ancora.
IMPORTANTE: è probabile che nelle varie "pages" potrebbe sembrare che ci siano errori/dimenticanze/spazi vuoti... ma non è così, è tutto voluto, e capirete il perché con un po di pazienza, è una delle particolarità che voglio provare ad aggiungere a questa fiction.
Buona lettura!
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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PAGE IV
 
In totale erano in diciotto. Todd aveva sparato in testa ad una persona che nemmeno conosceva, nessuno sembrava sapere come erano arrivati lì, in quel misterioso posto completamente bianco, e nelle vicinanze non sembrava esserci completamente nulla. 
 
<< Cosa ci faccio qui?! >> Chiese una ragazza bionda, capelli lunghi, occhi azzurri, un seno sulla media, un bel viso... ma nessun vestito addosso. 
<< Sei... sei nuda. >> Esclamò Jack. 
<< Oh, Dio... aspetta, stavo... mi servono dei vestiti... qualsiasi cosa, per favore! >> Disse, coprendosi le parti intime. 
 
Jack si voltò per un secondo e dietro di sé vide un vestito da donna di colore rosso e dell'intimo da donna, quindi lo indicò alla ragazza. 
 
<< Ma... poco fa non c'era... >>
 
La ragazza corse subito a vestirsi. 
 
<< Ehi, Jack, non sappiamo dove siamo, ma almeno... >> 
<< No, Todd, qui la cosa è seria... ti rendi conto che hai ucciso una persona che non abbiamo mai visto solo per sbaglio, che ci troviamo in un posto incredibile... e che ognuno di noi si è ritrovato qui mentre eravamo in tutt'altra parte del mondo? Non è il momento di farsi prendere dagli ormoni! >>
<< D'accordo, Jack, cosa proponi? >>
<< Beh, credo che se siamo tutti qui... ci debba essere un motivo, se crediamo a tre omicidi che possano risvegliare una persona, direi che non si tratta di una cosa tanto assurda... quindi dobbiamo capire cosa abbiamo in comune con tutte queste persone. >>
 
Todd si avvicinò alla bionda che si era appena messa il vestito rosso che aveva trovato a terra. 
 
<< Qual'è il tuo nome? >>
<< Io sono Amelia... e tu? >>
<< Io sono Todd. >>
<< Ed io sono Jack, piacere. >>
<< Per caso avete la minima idea del perché ci troviamo tutti qui? >>
<< Io e Todd no... tu per caso conosci qualcuno? >>
<< No, nemmeno io con... >>
 
Un uomo dalla corporatura robusta e con pochi capelli in testa impugnò la pistola che aveva in tasca e la puntò verso Todd. 
 
<< Chi sei tu? Perché hai ucciso quell'uomo? Cosa diavolo sta succedendo?! >> Chiese l'uomo. 
<< Ehi, ehi... si calmi per favore... metta giù quella pistola. >>
<< Non prima che avrai risposto alle mie domande. >>
<< So che sembra surreale... ma io quell'uomo non lo volevo uccidere... non lo conosco nemmeno. Io ero al poligono, allenavo la mia mira, e ad un tratto sono stato teletrasportato qui... e lo sparo è finito in testa a quell'uomo. >>
<< Ti aspetti che ci creda? >> Disse, tenendo in mano un ciondolo colorato. 
<< E' la verità... tu cosa ricordi? Come sei finito qui? >>
<< Stavo uccidendo tre persone... appena l'ultima cadde a terra mi ritrovai qui. >>
<< Uccidendo? >>
<< E' il mio lavoro... e tu non me la racconti giusta. Come hai detto di chiamarti? >>
<< Io sono Todd. Qual'è il tuo nome? >>
<< Piacere, Manuel. Adesso inizia a parlarmi del perché ci troviamo qui. >>
<< Ti ho già detto che non so nulla... >>
 
Manuel diede un pugno in faccia a Todd, facendolo finire a terra, quindi iniziò a colpirlo in faccia ripetutamente, chiedendogli di rispondere sinceramente alla sua domanda. Jack intervenne subito, cercando di fermarlo, ma un tizio abbastanza mingherlino di nome Carl puntò la sua pistola verso Jack. 
 
<< Lascia fare a mio fratello... se pensa che quel Todd stia mentendo, sono sicuro che non si sbaglia. >>
<< Lui non sa niente del perché ci troviamo qui... >>
<< O magari a te non l'ha detto... so solo che sta mentendo, e continuerò a colpirlo finché non parlerà. >>
<< No... per favore... basta... non so nulla! >>
 
Manuel continuava a pestare Todd, mentre Francesco, l'ultima persona che Todd aveva cercato di uccidere, si avvicinò ai quattro. 
 
<< Sì, ha mentito. Ha tentato di uccidermi... c'era anche questo suo amico, Jack... ma lui non sembrava essere intenzionato a sparare... >>
<< Oh, quindi stavi solo sparando al poligono, eh? Dicci la verità, figlio di puttana! >>
 
Manuel continuava a colpirlo con violenza. 
 
<< D'accordo, d'accordo... vi dirò tutto ciò che so, fermati però... >>
<< Comincia a parlare. >>
<< Io e Jack... dovevamo uccidere questo tizio... Francesco Richfield, per poter far risvegliare una persona... nostra sorella. Io e Jack siamo fratelli, non amici. So che non mi crederai, ma... >>
<< Bene, ti credo. Adesso voglio sapere perché ci troviamo qui. >>
<< Questo non lo so, lo giuro! >>
<< VOGLIO LA VERITA'! Tu sai perché ci troviamo qui... cos'è questo posto? >>
<< Non lo so, continua a colpirmi se ti fa sentire meglio, ma non risolverai nulla... >>
 
Manuel continuò a colpire la faccia insanguinata di Todd. 
 
<< E tu, Jack? Perché siamo finiti qui? E cos'è questo posto? >>
<< Non... non lo so. Davvero. >>
<< Dice la verità... beh, vorrà dire che continuerò a pestare questo tizio, prima o poi dovrà parlare. >>
<< Aspetta, come fai ad essere sicuro che menta? >>
<< Non importa, lo so e basta. >>
 
Amelia si avvicinò a Jack. 
 
<< Ehi, sentite... io non vi conosco, ma se vogliamo capire perché siamo qui e cosa sia questo posto... dovremmo collaborare, non ammazzarci a vicenda. Al momento... guardate... siamo divisi in due gruppi da 6, tra cui noi che abbiamo anche questo tizio morto e un gruppo da 5... magari se siamo qui abbiamo un qualcosa in comune... dovrem... >>
<< Hai ragione... ma si da il caso che questo tizio non smette di picchiare mio fratello. >>
<< Senti... tuo fratello sa perché ci troviamo qui e che posto è questo, ma a quanto pare l'ha nascosto pure a te... farlo parlare è la cosa migliore. >>
<< Senti, testa di cazzo... tu non sei nessuno per dire ciò che è giusto fare, quindi smettila di picchiare Todd o ti pianto un proiettile in testa, siamo intesi? >> Disse Jack, puntando una pistola verso Manuel. 
<< Carl... sparagli. >>
<< No... >>
<< Che cosa?! >>
<< Guarda sopra la tua testa... >>
<< Sembra... una cassaforte... ma è piuttosto grande... >>
<< Come fa una cassaforte simile a stare sospesa in aria... e ad apparire così dal nulla? >>
<< Non è sospesa in aria... >>
 
I sei erano molto sorpresi, e notarono che era come se il cielo fosse in realtà piatto e quasi un tutt'uno con quella cassaforte. 
 
<< E' assurdo... ma allora non si tratta davvero di un cielo... forse. >>
<< Dobbiamo aprire quella cassaforte. >>
 
Intanto anche le altre undici persone videro che era apparsa quella cassaforte, quindi si avvicinarono agli altri. James Walterson, un uomo dagli occhi castani, così come i capelli, alto un metro e settantacinque e di bell'aspetto intervenne. 
 
<< Credo di sapere perché ci troviamo in questo posto. >>
<< Ovvero? >>
<< Tutti noi stavamo facendo qualcosa di sbagliato prima di essere portati qui. >>
<< E tu chi sei? Come fai a sapere tutto questo? >>
<< Io mi chiamo James. Tu sei Jack, ho indovinato? >>
<< Come fai a conoscere mio fratello? >>
<< Semplice, Todd... stavo lavorando su di voi. >>
<< Cosa vuol dire? Sii più specifico... >>
<< Adesso dobbiamo aprire quella cassaforte... >> Disse James. 
<< Aspetta, Frank Jordan? >>
 
Lo psicologo riconobbe Jack e Todd. 
 
<< Anch'io sono qui... voi cos'avete fatto di male? Vi conosco sin da quando eravate piccoli... >>
<< E' una storia lunga... >>
<< Capisco... Todd, c'entra ancora la storia di Vincent? >>
<< Beh... >>
<< Todd, guarda... quello è il Dottor Keamus. Che ci fa lui qui?! >> Chiese Jack. 
<< Il destino ci ha portati qui, Jack. >> Affermò il Dottor Keamus. 
<< Tu sai perché siamo qui! >> Ribadì Jack. 
<< Ti sbagli, io non lo so. >> Disse Jeremy Keamus. 
<< Dice la verità. >> Affermò Manuel. 
<< Ma sai qualcosa in più di me, ne sono certo. >>
<< Jack, guarda lì, a destra... non so se tu la ricordi, ma quella è la mia insegnante d'asilo... >>
<< Cosa?! Eri piccolo, come fai a ricordarti di lei? >>
<< Non lo so. Ma sono sicuro sia lei. Signora Cleemore! >>
 
La signora dai capelli bianchi e l'aspetto molto invecchiato e dei vestiti all'antica, si avvicinò a Todd e Jack. 
 
<< Chi sei? Non mi ricordo di te... >>
<< E' passato tanto tempo, ero un suo alunno... sono Todd. >>
<< Todd! Oddio, sei diventato davvero grande, mi ricordo ancora quando eri piccolissimo. >>
<< E' assurdo ritrovarsi così... >> Disse Todd. 
<< Lei sa perché ci troviamo qui? >> Chiese Jack. 
<< No, ma ricordo di essere morta, e qui non sono l'unica... >>
<< Che cosa?! >> Esclamò Jack. 
 
Rick Stanley, un ragazzo dai capelli neri e snello sui diciassette anni si avvicinò alla signora Cleemore. 
 
<< Io, questa signora ed altre sei persone ricordiamo di essere morti e poi tornati in vita senza nessuna spiegazione, vivendo poi normalmente fino ad arrivare qui... >>
<< Cosa?! Com'è possibile che tutti voi ricordiate di essere morti e resuscitati senza un motivo?! >>
<< Io sono stato ucciso dal mio migliore amico e ricordo di aver sentito il pugnale conficcarsi nel mio cuore. Ricordo il dolore e ciò che è successo dopo, ma dopo qualche ora sono resuscitato. Avevo del sangue superficiale, ma nessun buco, e stavo benissimo, ho ucciso il mio migliore amico e nessuno seppe cosa fosse successo... ed ho continuato la mia vita. >>
<< Tutto ciò è assurdo... >>
<< Lo è anche per noi, ma almeno per quanto mi riguarda, l'ho praticamente dimenticato... beh, fino ad oggi. E adesso ci ritroviamo qui, in questo misterioso posto... >>
<< Che idea ti sei fatto di questa storia? >> Chiese incuriosito Jack. 
<< Che magari siamo tutti morti... e questo è il Paradiso, l'Inferno, il Purgatorio o il nulla, dipende, tu a cosa credi? >>
<< No, non siamo tutti morti! >> Esclamò Todd. 
<< Come pensavo, tu sai tutto, deciditi a parlare! >> Disse Manuel. 
<< Non so nulla... ma se fossimo tutti morti, perché soltanto la metà di noi ricordano di essere morti e perché poi sarebbero resuscitati? Ma soprattutto... se siamo già tutti morti e quindi all'aldilà, perché mai quell'uomo a cui ho sparato è morto? Non ha per nulla senso! >> Spiegò Todd. 
<< Tu non ce la racconti giusta... ma sono d'accordo, noi non possiamo essere morti. Secondo me la spiegazione è dentro quella cassaforte. >> Disse Manuel Jiggerson. 
 
Carl Jiggerson controllò cosa avesse nelle tasche l'uomo che Todd aveva ucciso, ma trovò soltanto un documento d'identità. 
 
<< Questo poveraccio, Brick Stone... credo dovremmo seppellirlo. Se davvero non siamo tutti morti, è giusto dargli una buona sepoltura. >> Affermò Carl. 
<< No, Carl, è meglio di no. Noi siamo morti e resuscitati dopo delle ore, chi ti dice che non accadrà anche a quest'uomo? >> Disse Manuel. 
<< Quindi anche tu e tuo fratello siete morti? >> Chiese Jack. 
<< Proprio così. >> Rispose Carl. 
<< Credete che a questo tizio possa accadere la stessa cosa? Questa storia si fa sempre più assurda... >> Affermò Amelia. 
<< Non credo accadrà... ma d'accordo, aspettiamo. >> Disse Todd. 
<< Voglio delle risposte. Dobbiamo aprire quella cassaforte! >> Disse Robert Tyler, un uomo sulla trentina, capelli castani come gli occhi, abiti sportivi, una barba folta ma con pochi capelli. 
 
Un altro uomo, sulla ventina, biondo, un fisico abbastanza invidiabile, l'aria da classico "figo" e vestito alla moda e con occhiali da sole. 
 
<< Ehi, George Clooney dei poveri! Sei per caso un altro di quelli che hanno la sindrome da Gesù Cristo? >> Chiese ironicamente l'uomo. 
<< Sì, ma non mi risulta che sia divertente. Seriamente, ti sembra il momento di ironizzare? E comunque mi chiamo Robert. >> Rispose Robert Tyler. 
<< Dai, rilassati, siete tutti così tesi... >> 
<< Dovremmo rilassarci? Ma ti rendi conto della situazione in cui ci troviamo? E comunque qual'è il tuo nome? >> Chiese Jack. 
<< Io sono William Crawford, adesso sai chi è il più in gamba qui. >> Affermò sicuro di sé. 
 
Una ragazza dai capelli rossi lisci con un bellissimo fisico ed un bel viso con tanto di occhi verdi, sulla ventina, vestita con una minigonna a jeans ed una maglietta bianca piuttosto scollata ed un seno abbastanza prosperoso si intromise nella discussione. 
 
<< Credimi, non è divertente. Io sono resuscitata, in qualche modo, "solo" dopo cinque giorni, un tizio doveva nascondere dei soldi sporchi ed ha scavato proprio in quel momento... mi ha udita e fatta uscire, sono stata fortunata, è vero, ma neanche tanto, visto che dopo che lui ha sotterrato i suoi soldi dentro la mia bara ed ha finito di sotterrarla nuovamente, dopo avermi promesso di farmi telefonare... mi ha fatta salire sulla sua automobile, mi ha ammanettata, chiuso le portiere elettronicamente e dopo avermi portata a casa sua mi ha pure violentata. E preferirei non andare avanti, quindi non c'è proprio da ironizzare. >> Raccontò la ragazza. 
<< Poi magari mi racconti tutto meglio, sai... mi sono distratto guardando i tuoi bellissimi occhi, bambola. Qual'è il tuo nome? >> Disse William. 
<< Juliette... Juliette White. E comunque, puoi anche evitare di provarci con tutto ciò che ha due tette. >> Ribadì Juliette. 
<< Tranquilla bambola, mi dirai tutto quando ne avrai voglia. >> 
<< Allora, la volete smettere? Dovremmo cercare tutti insieme un modo per aprire quella cassaforte, direi che è l'unica cosa produttiva che possiamo fare al momento. >> Disse Rick Stanley. 
 
Un tizio dai capelli corti neri, un fisico medio, occhi castani e uno sguardo sicuro intervenne. 
 
<< Mi chiamo Drake Millington e credo di poter esservi d'aiuto. Se qualcuno di voi ha un ago, credo di poter tentare di aprirla tramite quella piccola cavità circolare. >> Affermò, indicando una cavità circolare presente nella cassaforte. 
 
Una ragazza dai capelli neri, occhi castano chiaro, sulla ventina, magra fisicamente, un seno non molto grande, vestita con jeans e maglietta rossa intervenne. 
 
<< Io ho un ago. Non chiedetemi perché. >> Disse la ragazza, dandolo a Drake. 
<< Grazie e... posso chiederti come ti chiami? >> Chiese Drake. 
<< Mi chiamo Alice Moore. E no, non sono morta, se è questo che stai per chiedermi. >> Affermò la ragazza. 
 
Drake si avvicinò alla cassaforte, stava per tentare di aprirla, ma si udirono delle urla. 
 
<< Oh mio Dio! Mi sento male! >> Urlava una ragazza sulla ventina, incinta, dai capelli castano chiaro, così come i suoi occhi, un seno prosperoso ed un bel viso. 
 
Il Dottor Keamus si avvicinò a lei e le toccò la pancia. Pochi secondi dopo la ragazza smise di urlare. 
 
<< Cos'è stato? >> Chiese la ragazza, poi continuò: << Lei è un medico? >>
<< Sono un Dottore... probabilmente è solo una contrazione, niente di preoccupante. Se non sbaglio lei è all'ottavo mese. >> Affermò il Jeremy Keamus. 
<< Capisco... ha indovinato, comunque. >>
<< Non posso fare molto senza attrezzature, ma se dovessi sentire qualcos'altro, dimmelo pure. Qual'è il tuo nome, comunque? >> Chiese il Dottore. 
<< Grazie comunque. In ogni caso, mi chiamo Rachel Carter. >> Disse la ragazza. 
<< Posso chiederti di tuo marito, o non so, il tuo ragazzo? Sei molto giovane. >> 
<< Purtroppo lui non c'è più. >> 
<< Mi dispiace. >>
 
Rick si avvicinò a Drake. 
 
<< Dai, apri questa dannata cassaforte! >> 
<< Sì, adesso ci provo. >> Rispose Drake. 
 
Egli si inserì l'ago dentro la cavità circolare della cassaforte, tentando poi di aprirla, continuò a tentare per diversi minuti, fino a quando si arrese. 
 
<< Niente da fare. >> Affermò Drake. 
<< La metà di noi sono morti e resuscitati, mentre l'altra metà sono finiti qui dopo aver fatto un gesto negativo... sicuramente abbiamo qualcos'altro in comune che magari potrà farci capire cosa sia la cassaforte o come aprirla... o qualcos'altro di utile, non saprei... >> Disse James. 
 
Amelia si avvicinò a Jack. 
 
<< Hey. Tu cos'hai fatto prima di finire qui? >> Chiese la ragazza. 
<< Beh, ero con mio fratello Todd, e so che sembrerà assurdo, ma ho ucciso un tizio: faceva parte di una lista di tre persone che dovevamo uccidere per far risvegliare nostra sorella dal suo coma causato da una strana cerimonia di cui non so praticamente nulla... poi io e Todd abbiamo trovato quasi casualmente il terzo della lista, Francesco Richfield... Todd gli ha sparato, ma siamo finiti qui e lo sparo ha colpito quell'altro poveraccio, Brick Stone. Che storia, eh?! Scommetto che mi credi pazzo! >> Rispose Jack. 
<< Ma no, non credo che tu sia pazzo, sono finita tutto ad un tratto in questo posto assurdo, per di più nuda, qui c'è chi dice di essere già morto, chi dice che invece siamo tutti morti, chi dice che siamo qui perché abbiamo fatto qualcosa di male e chi dice che è stato il destino a portarci qui... e poi quella cassaforte, tutti credono che ci sia chissà cosa... beh, non escludo più nulla, ma non credo risolverà i nostri problemi! E poi quei vestiti... sono comparsi dal nulla perché ne avevo bisogno, suppongo... ma rimane assurdo! >> Spiegò la ragazza. 
<< Wow, davvero mi credi? >> Chiese Jack. 
<< Ma certo che ti credo! >> Disse Amelia. 
<< Beh, se ti va, toglimi una curiosità... cos'avrà mai fatto di male una bellissima ragazza come te? Non sei morta, vero? >> Domandò Jack. 
<< Non sono morta, ma è una storia lunga, credo dovrò cominciare dal principio... >> Così Amelia iniziò a raccontare. 
 
[/FLASHBACK\]
 
Amelia era a Los Angeles con il suo fidanzato, Dennie Cliverlord, stavano per partire per le vacanze, ma una volta giunti in auto si ritrovarono un tizio dietro con una pistola. 
 
<< Adesso ascoltatemi bene, vi darò le indicazioni e voi le seguirete, altrimenti vi sparo. >> Affermò l'uomo. 
<< Lascia andare la mia ragazza, farò tutto quello che vuoi, ho molti soldi... >> Rispose il ragazzo alla guida. 
<< Hai dieci milioni? >> Chiese l'uomo. 
<< No, ma ho un milione di dollari... >> Rispose il ragazzo. 
<< No, mi dispiace. Adesso segui le indicazioni che ti do. >> Rispose l'uomo. 
 
Il ragazzo rifiutò, prendendo una pistola dalla tasca e puntandola velocemente verso l'uomo dietro, ma egli era preparato e conficcò un ago al collo del ragazzo di Amelia, facendolo addormentare e prendendogli la pistola che puntò verso l'uomo. Amelia stava per aprire la portiera. 
 
<< Fossi in te non lo farei. Adesso sposta il tuo ragazzo nel tuo sedile e mettiti alla guida, andrai dove ti dico io. Altrimenti lo ucciderò. >> Affermò l'uomo. 
<< Per favore, ci lasci stare, non abbiamo fatto nulla di male... >> Pregava la ragazza. 
<< Mi dispiace, non posso farlo. Adesso muoviti o giuro che lo ammazzo. >> Rispose deciso l'uomo. 
 
Amelia accettò di fare come diceva e guidò l'auto in base alle indicazione dategli dall'uomo misterioso, fino ad arrivare ad un'area piuttosto sperduta, con solo una piccola capanna e un gran numero di alberi, quindi l'uomo ordinò ad Amelia di scendere, tenendo la pistola puntata su di lei, fino a farla entrare nella capanna. Dentro la capanna c'erano solo un letto matrimoniale, pochi mobili e un barattolo di passata di pomodoro, inoltre c'era un uomo con una pistola in mano ad aspettarli. 
 
<< Il tuo ragazzo è in macchina, ora... il nostro amico andrà da lui e ci aiuterà ad assicurarci che non farai scherzi. Noi nel frattempo ci divertiremo, altrimenti il caro Dennie morirà. >> Disse l'uomo che li aveva rapiti, mentre l'altro uomo prese il barattolo di passata di pomodoro ed iniziò a spargere delle gocce creando una serie di tracce dalla capanna all'automobile, Amelia non vide l'uomo farlo però, perché colui che l'aveva rapita l'aveva già portata di peso sul letto. 
 
Nel frattempo l'altro uomo, una volta finito, lanciò il barattolo di passata giù da una collina, quindi andò verso la sua automobile e se ne andò via. Amelia intanto era ancora dentro la capanna, seduta sul letto matrimoniale, insieme al suo rapitore. 
 
<< Cosa intendi? Mi vorresti violentare? >> Chiese la ragazza. 
<< No, perché tu sarai consenziente. >> Affermò convinto l'uomo. 
<< No, io non tradirò il mio ragazzo, puoi scordartelo... ma chi diavolo ti manda?! >> Chiese Amelia. 
<< Dai, vorresti dirmi che non ti piaccio? Non vorresti saltarmi addosso? >> Chiedeva retoricamente l'uomo. 
<< Assolutamente no, ti prego... >> Implorava Amelia. 
 
L'uomo di conseguenza prese in mano un cellulare, compose un numero e attese qualche istante prima di parlare. 
 
<< Uccidilo. >> Affermò il rapitore. 
<< NO! NO! NON FARLO, TI PREGO! FARO' TUTTO CIO' CHE VUOI! >> Disse Amelia, urlando e spogliandosi. 
<< Non badare a ciò che ti ho detto. >> Disse il rapitore, ponendo fine alla telefonata. 
 
Amelia si spogliò completamente ed iniziò ad avere un rapporto sessuale con il suo rapitore, nudo anch'esso. 
 
Intanto Dennie si risvegliò a bordo della sua auto, spostò subito lo sguardo verso il finestrino, vedendo la scia di pomodoro lasciata dal complice del rapitore, che portava alla porta della capanna, credendo che si trattasse sangue, probabilmente di Amelia, corse subito verso la capanna, aprì la porta e vide Amelia sopra il suo rapitore che avevano un rapporto sessuale, quindi Amelia si voltò immediatamente verso Dennie. 
 
<< DENNIE! NON E' COME PENSI! >> Urlò Amelia al suo amato. 
<< Non sprecare fiato, dimmi solo una cosa: quel sangue fuori dalla capanna è per caso tuo? >> Chiese Dennie. 
<< Sangue? No, non credo! >> Disse Amelia, cercando di allontanarsi dal suo rapitore, anche se lui la teneva stretta a sé senza dire una parola, ma solo ridendo di gusto. 
<< Sei solo una puttana! Potevi inventarti di meglio per lasciarmi, magari semplicemente dirmelo, non credi?! >> Disse aggressivamente Dennie. 
<< Te lo giuro, Dennie, io amo te, questo tizio mi ha obbligata! Lasciami! >> Affermava Amelia. 
<< Invece sono io a lasciarti! Grazie per l'umiliazione! >> Dennie stava per voltarsi, ma Amelia era sparita da un momento all'altro. 
 
[\FLASHBACK/]
 
<< Oddio, che storia! Mi dispiace tantissimo... è addirittura più folle della mia, per quale motivo una persona dovrebbe fare tutto ciò? >> 
<< Non ne ho idea, Jack... è tutto un casino, Dennie mi ha lasciata per via di un rapitore che mi ha costretta a fare sesso con lui, per non parlare di quando sono sparita e finita qui... >> Disse Amelia. 
 
All'improvviso Jack, Amelia, Todd, Manuel, Keamus, James e William si accorsero che c'era qualcosa nel cielo che si avvicinava sempre più, capirono che si trattava di un enorme masso di pietra. Il masso era levigato, abbastanza largo e molto lungo, molto spesso, con una particolarità: su un fronte schiacciato c'era impresso un numero che sembrava essere stato scavato a mano nella pietra. Tutti si voltarono verso il masso. 
 
<< 369... cosa diavolo rappresenta questo numero? >> Chiese spaventato Jack. 
<< Più che altro cosa diavolo è questo strano masso?! >> Chiese Todd. 
<< Come se tu non lo sapessi... >> Ribadì Manuel. 
 
Todd guardò male Manuel, ma intanto il masso si assestò a terra per lungo, come a formare un muro con "radici" sotto terra. Jack si avvicinò al masso, toccò il numero, ed effettivamente erano stati scavati, ma risultava impossibile pensare che si siano usate le mani. 
 
<< Come diavolo è arrivato questo masso qui? >> Chiese James. 
<< Secondo me sono dei bambini che imparano le tabelline... o c'entra col sesso. Tu cosa ne pensi, Juliette? >> 
<< Non so cosa pensare, William. >> Ribadì Juliette. 
<< Dev'essere un segno... magari sono loro, il consiglio. >> Disse Keamus. 
<< E' la seconda fottuta volta che parli di un "consiglio", di cosa diavolo si tratta?! >> Chiese infuriato Jack. 
<< Non so cosa sia esattamente, me l'ha accennato Balthazar. >> Rispose il Dottore. 
<< Chi cazzo è Balthazar?! >> Chiese incuriosito Jack. 
<< Lui è un messaggero. >> Ribadì Keamus. 
<< Di cosa stai parlando? Un messaggero di chi? Ce ne sono altri? >> Chiese Jack ancora più incuriosito. 
 
Todd puntò la sua pistola verso il Dottore. 
 
<< Adesso basta, Jeremy. Dacci un taglio o giuro che ti sparo. >> Intervenne Todd. 
<< Cosa stai facendo, Todd?! Tu sai chi è Balthazar? >> Chiese Jack stupito. 
<< Non puoi capire, Jack. Se non hai parlato con lui, non devi saperne di più. Questo vale per tutti, chi l'ha incontrato l'ha fatto per un motivo, chi non l'ha ancora conosciuto, o non è ancora pronto, o non è fra quelli destinati a farlo. >> Rispose deciso Todd. 
<< Aveva ragione quel tizio, tu sai tutto, Todd! Deciditi a parlare, se tu e Keamus avete delle risposte, anche noi abbiamo il diritto di averle, stiamo barcollando nel buio! >> Ribadì Jack. 
<< Quindi adesso tu o il tuo amico parlerete, o io e gli altri vi faremo a pezzi. E stavolta non mi fermerò, te lo garantisco. >> Annunciò deciso Manuel. 
<< Non mi accadrà nulla, invece. E comunque mi dispiace mentire, ma è necessario. Avrete tutti la verità, ma non sarò io né a decidere quando la avrete, né a darvela. Inoltre, Jack, tu puoi fidarti. Ho già risposto una volta a tutte le tue domande, mi dispiace che adesso tu ne abbia di altre. Vi assicuro che quando saprete ciò che so io, capirete che era giusto che non parlassi. >> Disse Todd. 
<< Voglio sapere solo una cosa, la cassaforte è davvero così importante? >> Chiese Jack. 
<< Non lo so. Noi la apriremo, ma non so cosa conterrà. Io e Jeremy abbiamo delle informazioni solo parziali, non abbiamo le risposte a tutte le vostre domande. >> Rispose Todd. 
 
Jack si avvicinò a Manuel. 
 
<< Dice la verità? >> Chiese Jack. 
<< Questa volta sì, ma non toglie il fatto che ci nasconde delle informazioni importanti, lui sa perché siamo qui. Io voglio delle risposte, quindi gli farò pentire di essere nato, e se tu o qualcun'altro vi intrometterete, vi sparerò in piena faccia. Chi è con me? >> Si pronunciò Manuel, deciso, con Carl, Rick, Robert, Francesco e Drake che lo seguirono e si prepararono ad interrogare seriamente Todd e Keamus. 
 
Nel frattempo, a Miami, Molly Brandon, fidanzata di Todd da circa 6 anni andò a casa BillFord, vedendo Teresa BillFord in lacrime, il cadavere di suo marito e Vincent pensieroso e la porta aperta, si precipitò dentro, chiedendo cosa fosse successo. 
 
<< Niente, tesoro, non è successo nulla. Stai tranquilla. >> Disse Teresa, in lacrime. 
<< Vincent, perché tuo padre è... morto? >> Chiese terrorizzata a Vincent. 
<< E' stato Todd. Ha scoperto che i suoi veri genitori sono in realtà quelli di Jack, ha chiesto dei soldi per andare a vivere con Jack e quando i miei stavano per darglieli, mio padre gli ha sparato con una pistola a tranquillante, ma Todd aveva il giubbotto ed ha aggredito mio padre... almeno, stando alla versione di mia madre, io non ero in casa. >> Raccontò Vincent. 
<< Proprio così, e quando stava per andarsene mi ha detto di essere felice di non essere collegato a me, ad Alex, ma soprattutto... soprattutto di non essere collegato a Vincent! Io non posso cercarlo, reagirebbe male, e forse avrebbe ragione a farlo. Ma tu... tu devi trovare Todd e farti dire perché odia Vincent e tutto ciò che sa sul suo conto. Devo saperlo, ti prego. E' una cosa di vitale importanza, non per me, ma per l'intero mondo! >> Disse Teresa, convinta di ciò che diceva. 
<< Come lei ben sa, nemmeno io so nulla del perché, ed è difficile che parli con me di questo argomento. Tutto ciò che so è che secondo lui, tutto questo stia accadendo per un motivo. Dice di aver parlato con qualcuno, ma non mi ha mai detto chi fosse o che ruolo abbia nella sua vita. >> Disse Molly. 
<< Ti prego, metticela tutta. Ti ripeto che è di vitale importanza per l'intera umanità. Non c'è tempo da perdere! >> Disse la madre di Vincent, incoraggiando Molly. 
 
Molly prese in mano il cellulare, quindi compose il numero di Todd, ma non riuscì nemmeno a far squillare il suo cellulare, poiché il suo numero risultava momentaneamente non disponibile. 
 
<< Vado a cercarlo, condoglianze. >> Disse Molly, che nonostante fosse ancora terrorizzata, credeva ciecamente in Todd, si era sempre fidata di lui e anche questa volta credeva che ci fosse una valida spiegazione a tutto ciò che era successo, quindi si dirisse verso casa Evans. 
 
Ma intanto, a casa BillFord, Teresa e Vincent stavano avendo un'accesa discussione. 
 
<< Non dovevi dirglielo, potrebbe denunciare uno di noi, o semplicemente Todd. Non possiamo fidarci ciecamente di lei, e poi chissà cosa passa per la testa di Todd, guarda cos'ha fatto! >> Disse Vincent, rimproverando la madre. 
 
Teresa si mostrò indignata verso il figlio, volgendo verso di lui uno sguardo assassino. 
 
<< Tu non sei nelle condizioni di giudicare, di Molly possiamo fidarci completamente, anzi direi che è l'unica persona su cui posso contare in questo momento, mentre Todd ha solo agito impulsivamente, Alex l'ha provocato... non meritava la morte, ma... >> 
<< Mamma, stai per caso giustificando Todd?! >> 
<< E' tutta colpa tua, Vincent! Tu sei un mostro, un essere immondo! >> Affermò Teresa. 
<< Non capisco, adesso ti ci metti anche tu? >> Chiese stupito Vincent. 
<< Todd ha sempre avuto ragione, ma a me non interessava. Adesso che ho solo te, però... avrei dovuto abortire, sei il più grande errore della mia vita. >> Disse Teresa pensierosa, e sicura di ciò che diceva allo stesso tempo. 
<< Ma non capisco, cos'ho fatto di male, madre? Hai detto di non conoscere le ragioni di Todd, e dubito che tu abbia mentito, ma cosa ti porta ad accusarmi così, allora? >> Chiese Vincent, ancora stupito. 
<< Alex non è il tuo vero padre, ed ogni qualvolta una ragazza ti lasciasse, ste
 
 
 
 
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Intanto, Manuel e gli altri si stavano avvicinando verso Todd e Keamus, totalmente decisi. 
 
<< Vi fidate di quest'uomo? Forse non vi siete accorti che ha l'arroganza di dire senza lasciar posto al dubbio se qualcuno mente o meno. Potrebbe essere un ciarlatano, o in caso contrario, ci sta nascondendo qualcosa, come fa a sapere per certo se qualcuno mente? Inoltre ha ammesso che prima di finire qui ha ucciso tre persone per "lavoro", vi fidate ancora di lui? >> Disse Todd, cercando di screditare Manuel e come minimo di guadagnare tempo. 
<< Bel tentativo, d'accordo... facciamo un patto. Io adesso risponderò alle tue domande, ma quando avrò finito, tu e il tuo amico risponderete alle nostre, e stavolta non si tratta di un bluff. >> Disse Manuel. 
<< Comincia a spiegare. >> Disse Jack, fissando Manuel. 
<< Le tre persone che ho ucciso erano dei terroristi, io faccio parte dell'FBI, così come mio fratello. Per quanto riguarda il fatto che posso capire se mentite o meno, è tutto merito di questo anello... >> Disse Manuel, indicando un anello al dito con un diamante bianco e con un numero, "4", che sembrava inciso all'interno, quindi continuò: << ... il funzionamento è abbastanza semplice, bisogna averlo al dito, e ogni qualvolta che qualcuno nelle vicinanze parla, se esso dice la verità non si illumina, mentre se qualcuno mente, l'anello si illumina per pochi istanti. Come vedete non si è illuminato, quindi ho risposto sinceramente a tutte le tue domande, adesso è il tuo turno, decisamente. >> 
<< Bella dimostrazione, ma se il funzionamento dell'anello fosse l'opposto e per questo non si sia illuminato? >> Disse Todd, istigando sempre più Manuel. 
<< C'è solo un modo per scoprirlo: LOST è un capolavoro. >> Disse Jack, e l'anello non si illuminò. 
<< Scusa, ma mi sembra abbastanza soggettivo. >> Ribadì Rick. 
<< Beh, allora sono una gallina rampante! >> Disse Jack, e l'anello si illuminò immediatamente. 
<< Una gallina rampante?! >> Esclamò Amelia, sorridendo. 
<< Sono le prime parole che mi sono passate in mente, e comunque ha funzionato, no? >> Disse Jack, sorridendo. 
 
Manuel ribadì che necessitava delle risposte. 
 
<< No, adesso è il momento di aprire la cassaforte. >> Disse Todd, facendo notare a tutti che adesso erano circondati da migliaia di armi, utensili di tutti i tipi e persino cibo, il tutto ammassato un po' a caso, con il conseguente stupore generale di tutti. 
 
<< Proprio come i miei vestiti, è apparso tutto da un momento all'altro solo perché ne avevamo bisogno, tutto ciò non ha senso! >> Esclamò Amelia, stupita. 
<< Todd, tu lo sapevi? C'è qualcuno che ci manda queste cose? O ne sei tu l'artefice? >> Chiese Jack, con grande stupore. 
<< L'unica cosa che sapevo è che l'avremmo aperta, non come, adesso so che lo faremo con qualcuno di questi attrezzi. Non so come arrivino queste cose, ma non c'è nessun Dio misericordioso che si prende cura di noi, ve l'assicuro, ovviamente non sono io il responsabile di ciò che sta accadendo. >> Disse Todd, sicuro di sé. 
<< Per ora sta dicendo la verità, l'anello non si è illuminato. E' il momento di aprire quella cassaforte, mettiamoci in moto per trovare qualcosa di adatto. >> Disse Manuel, invitando tutti a cercare fra tutti gli oggetti sparsi attorno a loro, qualcosa che gli consentisse di aprire la tanto agognata cassaforte. 
 
Tutti corsero a cercare degli oggetti e poi provarono, con martelli, pistole, fucili, Carl persino con una motosega e Francesco con un coltello, ma senza successo. Dopo una lunga serie di tentativi, James e William trovarono un lanciarazzi piuttosto pesante con in carico quattro colpi, così si misero ad una adeguata distanza di sicurezza e invitarono gli altri ad allontanarsi per evitare che il razzo che avrebbero sparato avrebbe potuto fare del male a qualcuno. Dopo che tutti gli altri si allontanarono, la loro attenzione era focalizzata su quella misteriosa cassaforte. James e William mirarono e si prepararono a sparare. 
 
<< Bene, adesso questa dannata cassaforte dovrà pur cedere! >> Ipotizzò sicuro di sé William. 
<< Lo spero. >> Disse James. 
 
I due fecero partire il razzo, si sentì un boato e la zona si riempì di nebbia. Pochi secondi dopo, nello stupore generale di tutti, lo sportello della cassaforte era stato distrutto. Tutti si precipitarono a cerchio verso la cassaforte, da cui fuoriusciva una strana luce rossa...
  
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