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Autore: Amy e Clau    18/08/2013    1 recensioni
Salve! Questa è fondamentalmente una stupidaggine fondata su basi reali. Ecco a voi la nostra personale versione di come i membri della band si sono conosciuti tra loro. Tutto ciò che abbiamo scritto è totalmente inventato, ma ci piace pensare che possa essere andata così.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 2:Quasi amici

“[...]Entro nel negozio di dischi vicino a casa mia, lo vedo e gli dico ‘Ma non ci siamo già conosciuti?’ E ci siamo messi a parlare, poi gli ho proposto di fare una jam insieme”- Rachel Bolan

La vita è strana. Fino a pochi minuti fa stavo pacificamente cercando un disco nuovo da ascoltare, facendomi i cazzi miei, quando ad un tratto mi ritrovo a consolare un commesso depresso per non so bene quale motivo. Ha farfugliato qualcosa ma non ho capito del tutto, forse perché era troppo impegnato a tirar su col naso che, tra parentesi,  è davvero grande, cavolo!  Ma iniziamo dal principio…

Vi dirò chi sono io. Sempre che vi importi qualcosa. Dovrebbe importarvi, perché sono abbastanza fondamentale nello sviluppo degli eventi. Il mio nome è James Southworth . Lo so, non è affatto figo per una rockstar. Perché io sono una rockstar, o per lo meno, è nei miei programmi diventarlo. Ho una catenella che mi pende dal naso. Figo vero? È un regalo del mio caro nonno, che lavora in una ferramenta e presumo non avesse previsto l’uso che ne avrei fatto.  Mio nonno è portoghese sapete. E’ in suo onore che ho scelto il mio nome d’arte. Volete saperlo? Ok, ve lo dirò…

“Io mi chiamo Rachel”

“Ma è un nome da ragazza”

“E’ PORTOGHESE!”

“Ne sei sicuro? Perché non mi sembra affatto portoghese!”

“Ehi, vuoi saperne più di me?!”

“No, ok, scusa…”

Tzh, ma tu guarda questo qua, non solo ha sbrodolato lacrime e muco sulla mia nuovissima maglietta dei Kiss, ma ha pure il coraggio di venirmi a dire come mi devo chiamare! Sono sicuro che Rachel sia portoghese. O quasi. In ogni caso…

“Si può sapere perché stai frignando come un rubinetto rotto?”

“Sono stato buttato fuori dalla band per cui suonavo la chitarra solista. E la cosa peggiore è che ora sono anche piuttosto famosi! Oh, ma non importa…tanto non li conosci…”

“Sono questi qui, vero?” sollevo il vinile dei cosiddetti Bon Jovi.
“Buaaaaaahhhhhh”

Alzo un sopracciglio. Mi viene piuttosto bene. Sospiro. So che mi pentirò per quello che sto per fare.

“Vuoi…Parlarne?”

“Sìì! Devi sapere che…”

Morale della favola. Sono qui da due ore e il tizio, che per inciso si chiama Dave, mi ha raccontato vita morte e miracoli della sua esistenza. Bè, effettivamente ammetto che la sua pateticissima storia in fondo ha del tragico. Povero, mi dispiace per lui. In effetti, io cercavo giusto qualcuno con cui suonare. Sono un bassista sapete? I bassisti son fighi per definizione, ma effettivamente, da solo non me ne faccio niente della mia figaggine. Potrei proporgli di suonare con me! No, piano, e se fosse un totale incapace? In fondo l’hanno buttato fuori dalla band in cui suonava prima. Proviamo a testarlo sul campo.

“Ehi, perché non provi a strimpellare qualcosa con quella chitarra laggiù?”

Andiamo tizio. Abbocca!!

“Ma, veramente…sarebbe forte, ma noi del personale non siamo autorizzati a suonare gli strumenti esposti!”

“C’è forse il tuo capo qui in giro?!”

“No, è in vacanza alle Bahamas. Effettivamente non so come possa permetterselo!”

“E allora fallo, suvvia, non avrà mica installato delle telecamere per spiarti! E poi tranquillo, non entrerà nessun altro qui, a parte me!”

“E va bene…”

Il tizio, cioè, Dave, inizia a suonare “Rock n’ roll High School”  degli ultra mitici Ramones. Niente male. Non è affatto così scarso. Il mio cervello sta partorendo un’idea geniale!

“Ti informo che hai appena superato il test!”

“Per cosa?”


“Per suonare con me!”

“Tu hai una band? Perché non l’hai detto prima??!!”

“In realtà no, ma l’avrò presto. Ho già un chitarrista!” Gli faccio gli occhi da cucciolo. Nessuno può resistere ai miei occhi da cucciolo.

“Ah sì? E chi è?”

“Tu, imbecille!”

“Figo! Ehi, non darmi mai più dell’imbecille!”

“Piantala di blaterare. Sei scritturato!”

“Wow…questo vuol dire che…siamo amici?”

“Woooh, piano, frena bello! Direi più che altro…dei conoscenti!”

“Ricevuto, qua la mano, mio conoscente!”

“Sai Dave, questo potrebbe  essere l’inizio di una grande…conoscenza!”


Ciao a tutti. Ecco il secondo capitolo, stavolta secondo il punto di vista di Rachel. Due precisazioni: primo, il nonno non lavorava in una ferramenta, o per lo meno noi non lo sappiamo. Secondo, Rachel non è davvero un nome portoghese. O almeno crediamo. Terzo (ops, c’è un terzo punto), l’ultima parte del dialogo tra Rachel e Dave è una citazione tratta da “Il Re Leone 3” . Speriamo vi sia piaciuto, questo è tutto!

Amy e Clau

  
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