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Autore: slyfox18    18/08/2013    1 recensioni
“Draco,
so che dopo aver letto questa lettera mi odierai.
Devo andarmene.
Non puoi fermarmi.
Non cercarmi.
Innamorati ancora, sposati, fatti una famiglia.
Mi dispiace…
Addio Draco, ricordami…
H.”
«Oblivion»
Un nemico che si credeva sconfitto.
Un’amica che si credeva scomparsa.
Un odio che va avanti da secoli.
Un amore che non è mai finito.
Una vita da ricordare.
Un futuro da costruire.
Hanalis deve tornare ad Hogwarts!
Ma chi è Hanalis?
[Draco/nuovo personaggio (coppia principale)]
[Titolo modificato]
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Blaise/Pansy, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le fleur de Lis'
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DESTINO…
Parte 2

 

Avere guai
per colpa del destino
non è la stessa cosa
che averne per colpa propria.
(Quinto Orazio Flacco)

 
 
«Cos-cosa stai dicendo Malfoy?»
«Sto dicendo, Potter, che Shiryu era uno studente di Hogwarts, o meglio, ne aveva preso le sembianze…»
 
 
 
Dopo la rivelazione del Serpeverde, calò un silenzio carico di tensione, sembravano tutti paralizzati dallo shock.
«Cosa?...Come?...Hanalis, è vero quello che dice?» chiese sconvolto Harry.
Hanalis si voltò verso di lui e annuì, tornando poi a sedersi accanto a Pippy, davanti al fuoco.
«Draco ha ragione, è tutto vero…Per cinque anni Shiryu ha preso le sembianze di uno studente di Hogwarts e si è mescolato a noi…Non mi sono accorta di nulla finchè non ha preso le sue vere sembianze davanti i miei occhi…» spiegò la ragazza.
«L’effetto della Polisucco…»
«No, Hermione! – la interruppe Lis – Credi che non mi sarei accorta di una qualche fiaschetta sospetta? La Polisucco ha bisogno di un’assunzione costante e non credo che sia possibile ingannare una scuola intera per cinque anni…Non era Polisucco, era qualcos’altro…magia oscura, ne sono certa…»
«Chi era?» chiese all’improvviso Pansy, che non poteva ancora credere a quello che aveva sentito.
Hanalis sospirò. Che senso avrebbe avuto dirglielo in quel momento, quando ormai quel ragazzo non esisteva più e forse non era mai esistito? Cosa avrebbero potuto fare una volta rivelato quel nome?
«Hitachi Ryu» disse Malfoy, interrompendo il silenzio che si era creato.
Hanalis si voltò di scatto verso di lui, fissandolo senza parlare.
«Non posso crederci! – esclamò Pansy – Mi ricordo di lui, era quel Tassorosso che non ti dava un attimo di tregua…com’è possibile?»
«Non ne ho idea, Pan…nei giorni successivi all’attacco, ci ho pensato ininterrottamente, ma non ho mai trovato risposta alle mie domande…» mormorò Lis.
«Ma perché nessuno si è accorto di nulla?» chiese Ron, perplesso.
«Avresti mai sospettato di un innocuo Tassorosso, Weasley? La sua unica colpa, era quella di tormentare Lis per i corridoi, come avrebbe potuto fare qualsiasi altro studente…Avresti mai potuto avere dei sospetti?» chiese Draco bruscamente, cercando a fatica di nascondere la rabbia.
«Beh…io no…ma tu…insomma, le eri sempre appiccicato…forse le cose sarebbero andate diversamente…se tu…insomma…» bofonchiò il ragazzo.
«Certo… - lo interruppe Malfoy, con un sorrisino mesto – dovevo immaginarlo che avreste scaricato la colpa su di me…»
«Non credo che Ron intendesse…» cercò di spiegare Hermione, ma venne interrotta da Hanalis che le posò una mano sul braccio e scosse la testa, per farle capire di non parlare.
«Non è colpa sua… - mormorò la ragazza – Non è colpa sua, in nessun caso» disse poi, con più sicurezza.
Che lei fosse stata o meno in possesso dei suoi poteri e dei suoi ricordi, che lei fosse stata o meno ad Hogwarts, prima o poi Shiryu, sarebbe tornato comunque. Era scritto nella profezia ed era stato inutile cercare di cambiare il destino, se ne rendeva conto perfettamente solo in quel momento.
«Dopo aver sconfitto Shiryu, o per lo meno, dopo essermi illusa di averlo sconfitto, lessi e rilessi la profezia centinaia di volte…sapevo di non avere via di scampo, sapevo che sarebbe tornato. Volevo salvarmi, capite? Avevo solo quindici anni, avevo perso i miei genitori e rischiavo di perdere tutti voi…non volevo che succedesse! Ma soprattutto, non volevo morire! Lo scontro con Shiryu fu terribile, ce la feci per un soffio, ma sapevo che non sarei stata in grado di cavarmela una seconda volta» concluse Lis, abbassando il capo con aria colpevole.
Pippy, che non si era mai mosso dal suo posto sul tappeto, le prese la mano e gliela strinse. La ragazza gli scompigliò i pochi capelli che aveva in testa, sorridendogli affettuosamente.
«Mi dissi che, se fossi scomparsa per sempre, Shiryu non avrebbe avuto motivo per tornare…e se anche fosse tornato…beh la mia famiglia era stata completamente sterminata, così come la Confraternita…che altro avrebbe avuto da distruggere…? Mi rendo conto solo ora che erano i pensieri di una ragazzina impaurita. Chiesi a Silente di sigillare i miei poteri, così da annullare la Traccia per non essere più seguita…sarei diventata una normale babbana. Poi lo convinsi a lanciarmi l’Oblivion…» Hanalis fece una pausa per riordinare le idee.
«Ma perché l’Oblivion?» chiese Blaise.
«Anche senza poteri, avrei sempre avuto un legame con la magia…era un pericolo per me e per voi! Non dovevo ricordare nulla che mi potesse ricollegare al Mondo Magico o ad Hogwarts…. Con l’Oblivion, risolsi anche il problema della profezia… decisi di nasconderla nella mia “Scatola dei ricordi”che, il preside, sigillò con un potente incantesimo. La scatola si sarebbe aperta solo se avessi recuperato la memoria…. Secondo i miei piani, questo non sarebbe mai successo. La profezia sarebbe stata al sicuro, dimenticata dentro una scatola impossibile da aprire…» concluse la ragazza sospirando, come svuotata.
«Mi dispiace per come vi ho trattato negli ultimi giorni» disse infine, dopo qualche attimo di silenzio.
Aveva ancora il capo chino, per paura di incontrare la rabbia e la delusione negli occhi dei suoi amici, quando si sentì abbracciare e il profumo inconfondibile di Pansy l’avvolse.
«Non importa quello che hai fatto, sei sempre la mia migliore amica…anche se non ci credi, hai avuto coraggio e ti sei sacrificata per noi…ed io sono felice che tu sia tornata!» le disse la Serpeverde.
In meno di un secondo, anche Blaise e gli altri si unirono all’abbraccio.
Hanalis, non potè fare a meno di pensare di essere davvero fortunata ad avere degli amici così . Si diede nuovamente della stupida per aver creduto che un Oblivion potesse sistemare le cose.
«Grazie ragazzi…» mormorò commossa.
«Lasciamoci il passato alle spalle! Quando sarà il momento, troveremo un modo per sconfiggere Shiryu» le disse Blaise, poggiandole la mano sulla spalla.
All’improvviso, il rumore di una porta che sbatteva, attirò l’attenzione di tutti. Hanalis si accorse che Draco non era più nella stanza e capì che, forse, non tutti l’avevano perdonata.
«Draco…» mormorò dispiaciuta.
«Vai da lui, vedrai che ti perdonerà…» le disse Pansy, dandole una leggera spintarella per incoraggiarla a raggiungere le scale.
«Noi scendiamo in Sala Grande, vi aspettiamo per i festeggiamenti…vedrai che si sistemerà tutto» le disse Hermione dolcemente. Hanalis era rimasta sola o almeno così credeva…una manina calda strinse la sua e abbassando lo sguardo, incrociò i grandi occhi di Pippy.
«La signorina Granger e la signorina Parkinson hanno ragione, padroncina Lis…Pippy pensa che la padroncina avere lasciato passare troppo tempo per dare spiegazioni al signorino Draco…. Essere normale che il signorino essere offeso, tutti gli amici avere perdonato la padroncina, ma lui essere troppo orgoglioso per farlo. Pippy crede che, in questo momento, signorino Draco essere arrabbiato più con se stesso che con padroncina Lis…. Pippy è convinto che questo essere momento migliore per sistemare le cose…» il piccolo elfo le regalò un grande sorriso alla fine del discorso.
«Grazie, Pippy…mi dai sempre degli ottimi consigli…sei davvero un amico» disse la ragazza, abbracciandolo.
«Pippy essere tanto, tanto felice che padroncina Lis considerare lui un amico! Pippy essere commosso…» disse l’elfo con gli occhioni lucidi e tirando su col naso, facendola ridere.
L’elfo poi, come aveva fatto Pansy poco prima, le diede una spintarella verso le scale.
«Ora basta parlare, padroncina Lis avere molte cose da chiarire con signorino Draco…e Pippy dovere andare nelle cucine, esserci un cenone da preparare!»
 
«Draco…?» mormorò Hanalis, entrando titubante nella camera della ragazzo.
La giovane si guardò intorno e sorrise.
Nella stanza regnava il caos più totale. Il letto era sfatto, con le coperte che ricadevano sul pavimento di legno. Il suo solito mantello nero, era gettato malamente su di una panca, alcuni vestiti erano sparsi qui e là e, sulla scrivania, erano ammonticchiati libri e pergamene spiegazzate. L’unica cosa che il ragazzo aveva riposto con cura, era la sua scopa da corsa.
«Il lupo perde il pelo ma non il vizio…» pensò tra se, scuotendo la testa divertita, mentre si apprestava a rifargli il letto.
Riordinò le carte sulla scrivania, gettò i vestiti sporchi nel cesto di vimini e ripose nell’armadio quelli puliti. Le sembrava di essere tornata indietro nel tempo, quando era lei a premurarsi che la camera dei suoi amici, che chiamava amorevolmente “trogloditi”, risultasse per lo meno vivibile.
«Quando hai finito di fare la bella lavanderina…quella è la porta!»
Hanalis si voltò di scatto, facendo cadere il maglione blu che teneva in mano. Davanti a lei, con addosso solo un paio di jeans babbani, e i capelli umidi, Draco era appena uscito dal bagno. Il ragazzo se ne stava appoggiato allo stipite della porta, con le braccia conserte e uno sguardo poco amichevole.
«Non ho nessuna intenzione di andarmene» disse la ragazza, cercando di mantenere la calma. Era andata lì per scusarsi, non certo per litigare nuovamente.
«Molto bene» disse Draco, in tono duro, prendendo il maglione da terra e sorpassandola diretto all’armadio. Recuperò una camicia bianca e cominciò a stirarne le pieghe con la bacchetta, ignorandola completamente.
«Non puoi continuare ad ignorarmi, Malfoy…prima o poi dovrai parlarmi…»
«Tu credi?» la sfidò, con quella sua solita aria da sbruffoncello.
«Credo! Sappi che ti resterò appiccicata finchè non lo farai!» lo minacciò lei.
«Fai pure… sono abituato ad averti tra le scatole» disse, indifferente, continuando a vestirsi.
La ragazza si sedette sul letto a gambe incrociate e attese. Se c’era una cosa in cui Draco credeva di essere bravo, ma non lo era affatto, era proprio ignorarla. Lis lo sapeva bene. Bastava trovare il momento giusto e il ragazzo sarebbe crollato come un castello di carte.
«Non mi perdonerai mai, vero?» disse la ragazza all’improvviso.
Quando Draco sbucò dal maglione verde chiaro, con i capelli tutti arruffati, le lanciò uno sguardo carico d’astio. Hanalis non si fece intimorire e gli sorrise. Mentre il ragazzo cercava di dare una parvenza di ordine ai suoi capelli, Lis lo raggiunse e gli prese il pettine dalle mani.
«Lascia fare a me, imbranato» gli disse dolcemente, invitandolo a sedersi sulla sedia lì accanto.
Da quando aveva smesso di usare quella schifezza, meglio conosciuta come gel, Draco aveva cominciato a portare i capelli leggermente più corti. Hanalis ricordava che, una volta ogni tre mesi, era proprio lei a spuntarglieli con un incantesimo.
Dopo aver districato i nodi, la ragazza eseguì il vecchio incantesimo, riportando il taglio dell’amico alla normalità.
«Quando ti deciderai ad imparare questo benedetto incantesimo?» gli chiese scherzosamente, ricevendo come risposta un’occhiataccia.
«Eddai, Draco! Non vorrai tenermi il muso per sempre?!»
«Era esattamente il mio piano» rispose, aprendo la porta della stanza e facendole cenno di andarsene.
«Eh no, mio caro! Te lo scordi che me ne vado!» esclamò la ragazza, chiudendo la porta con un colpo di bacchetta e incrociando le braccia al petto, con fare bellicoso.
Trascorsero altri minuti di silenzio e la situazione sembrava non migliorare affatto. Hanalis sospirò, col passare degli anni Draco sembrava aver affinato le sue doti di sopportazione, ma lei aveva l’ultima carta da giocarsi. L’avrebbe provocato, funzionava sempre, quando erano piccoli.
«Senti un po’, Mister Orgoglio, cosa ne dici di smettere di fare l’offeso! Sei ridicolo!»
Hanalis ghignò soddisfatta, vedendolo stritolare il foglio di pergamena che aveva in mano. Il ragazzo si voltò di scatto con aria minacciosa e in un attimo le fu ad un palmo dal naso.
«Non dirmi mai più che sono ridicolo!» sibilò Malfoy, mentre Hanalis lo guardava con aria sprezzante.
«È ciò che sei, finchè continuerai a comportarti così» lo istigò nuovamente.
Se lo conosceva bene, avrebbe dovuto cominciare a sbraitare e, dopo essersi sfogato, docile come un agnellino, l’avrebbe ascoltata in silenzio.
La reazione di Draco, però, non fu quella che la ragazza si aspettava.
«Sono stanco di arrabbiarmi con te, Lis…cosa vuoi ancora da me?» le chiese con aria stanca.
«Non funziona più… - bisbigliò la ragazza, colpita da quell’atteggiamento – sei cambiato davvero in questi sei anni…»
«Tu invece sei sempre la stessa…»
Hanalis sorrise e gli si avvicinò nuovamente, accarezzandogli la guancia.
«Ti sbagli, Draco…in fondo, sono cambiata anche io…l’ho fatto, quando ho deciso di ammettere le mie colpe e di mettere da parte l’orgoglio…. Sono venuta a chiederti scusa, Draco…»
Il ragazzo la guardò in silenzio, con quei suoi bellissimi occhi di ghiaccio e, per un attimo, Lis vi si perse, proprio come accadeva anni prima.
«Sono stata una stupida, Draco. – riprese – Non so nemmeno quante volte me lo sono ripetuta in questi giorni…. Ho sbagliato ad aggredirti così a Natale, non avrei mai dovuto scaricare su di te le mie colpe…. Ero così scossa e arrabbiata e…e lo so che non è una giustificazione, ma…»
Hanalis sospirò e si fermò, incapace di continuare. Quando era entrata nella stanza del Serpeverde, si era convinta che chiedergli scusa sarebbe stato facile. Draco l’avrebbe capita con uno sguardo e tutto si sarebbe sistemato con uno dei loro soliti battibecchi.
Non era stato così.
Draco continuava a starsene in silenzio.
«Ho avuto paura, Draco! – esclamò all’improvviso la ragazza con gli occhi lucidi – Quando ho recuperato i ricordi mi è stato tutto chiaro. Non ci ho messo molto a capire che se ero ad Hogwarts era solo perché Shiryu era tornato…e ho avuto paura! Paura che potesse succedere qualcosa a tutti voi…a te! Sei anni fa non ero pronta ad affrontarlo e non lo sono nemmeno ora Draco…»
Una lacrima le rigò la guancia, ma la ragazza l’asciugò prontamente con il dorso della mano. Non voleva piangere. Non voleva che Draco la perdonasse solo per compassione. Quello che stava succedendo, però, era un peso troppo grande da sopportare ed ora lei si sentiva schiacciare dalla responsabilità, dal suo destino.
 
Draco ci aveva provato, eccome se ci aveva provato, a restare arrabbiato, a portarle rancore. Quando era entrato in Sala Comune e aveva ascoltato il racconto della ragazza, tutto gli era apparso più chiaro. Una parte di lui, però, ancora non se la sentiva di perdonarla per averlo abbandonato.
In quel momento, però, vederla tremante e con gli occhi lucidi, aveva fatto svanire tutto. La rabbia e il rancore non esistevano più.
Draco sospirò e, lasciandola di stucco, l’abbracciò.
«Sei la solita stupida… - le bisbigliò dolcemente all’orecchio, sapendo che questa volta non se la sarebbe presa – anzi lo stupido sono io, che finisco sempre col perdonarti…»
Nel sentire quelle parole, Lis alzò la testa di scatto e lo guardò regalarle uno dei suoi rarissimi sorrisi. Un sorriso così bello che la ragazza non potè fare a meno di ricambiarlo e di stringersi ancora di più in quell’abbraccio.
«Ma se scopro che mi nascondi qualcos’altro o che hai fatto gli occhioni lucidi solo per muovermi a compassione, ragazzina, nessuno ti salverà dalla mia furia» le disse in tono fintamente minaccioso, facendola scoppiare a ridere tra le sue braccia.
«Guarda che non scherzo…» l’ammonì, senza però riuscire a nascondere il divertimento nella sua voce. La ragazza annuì, sempre sorridendo.
I due rimasero ancora qualche minuto in silenzio, stretti in quell’abbraccio di cui entrambi avevano sentito la mancanza.
«Mi sei mancato, Draco…anche se non mi ricordavo di te…sapevo che mi mancava qualcosa…e quel qualcosa eri tu» disse Lis, staccandosi dall’abbraccio e guardandolo con gli occhi pieni di dolcezza.
«Mi sei mancata anche tu» mormorò il ragazzo, chinandosi e sfiorandole le labbra con un bacio.
 
Dopo aver finalmente fatto pace, Hanalis e Draco avevano deciso di non scendere subito in Sala Grande e di restarsene tranquilli nella camera del ragazzo. Chiacchierando, ad un certo punto, Draco si era tolto il maglione e, come al suo solito, aveva arrotolato le maniche della camicia.
«Non posso credere che zio Lucius ti abbia fatto marchiare…» disse Lis sconvolta, passandogli un dito sul Marchio Nero.
«Non è stato mio padre ad obbligarmi…mi costrinse Voldemort – spiegò lui, lasciandola sconvolta – minacciò di uccidere i miei genitori se non l’avessi fatto…»
«Mi dispiace che tu abbia dovuto passare tutto questo da solo…se non me ne fossi andata…»
«Se fossi rimasta, Voldemort avrebbe minacciato di uccidere anche te…avrei finito con l’accettare il marchio comunque, non avevo scelta…»
Hanalis rimase in silenzio. Avrebbe voluto saperne di più sulla Guerra Magica, ma non se la sentì di fare altre domande a Draco per non riaprire ferite troppo dolorose. Ci sarebbero stati  altri momenti per i racconti del passato. Ora la sua unica preoccupazione era sconfiggere Shiryu.
« Sto morendo di fame!» esclamò Hanalis all’improvviso, decidendo che di tristezza ne aveva avuta abbastanza per quella giornata. Draco le sorrise divertito.
«Scendiamo a cena, su! Gli altri ci aspettano per festeggiare!» esclamò poi, prendendo la mano al ragazzo e trascinandolo fuori dalla stanza, dandogli giusto il tempo di afferrare il maglione.
 
Era ormai notte fonda quando, con un inchino e uno sbadiglio, la dama sul quadro, lasciò passare il gruppo di ragazzi che abitava il piccolo dormitorio.
Ai festeggiamenti per il nuovo anno, avevano finito col fare le ore piccole, ed erano tutti molto stanchi. Hanalis e Draco, neo soprannominati “i piccioncini”, per essere stati appiccicati, praticamente tutta la serata, invece, si erano seduti davanti al fuoco a chiacchierare.
Prima di salutarsi, stanchi ed assonnati, decisero che, la mattina seguente, avrebbero cominciato a fare qualche ricerca sugli intenti di Shiryu e, magari, anche sulla collana di Lis.
«Ma certo!» esclamò all’improvviso Hanalis, balzando in piedi.
Harry e gli altri, ormai già sulle scale, tornarono indietro, senza sapere bene cosa aspettarsi da quell’esclamazione. Draco, dal canto suo, avrebbe fatto volentieri a meno di altre rivelazioni sconcertanti per quella sera, ma non ci sperava troppo.
«Cosa c’è, Lis?» le chiese Blaise.
«Ho avuto un’idea per saperne di più su Shiryu! - spiegò la ragazza, entusiasta - C’è solo una persona che può aiutarci…»
«E sarebbe?» chiese Draco.
«Meiko-san, ovviamente!» rispose la ragazza, sorridendo.
«No! No! No! – esclamò, balzando in piedi – Quella vecchia befana, no!»
«Eddai, Draco!» cercò di convincerlo Lis, facendogli gli occhioni dolci, mente il ragazzo continuava a scuotere la testa in segno di diniego.
«Potremmo sapere chi è questa Meiko?» chiese Harry, sempre più confuso.
«La mia vecchia tata» spiegò Lis sorridendo, ricordando la simpatica vecchietta con cui aveva passato gli anni della sua infanzia.
«Una dannata vecchia che mi odia da quando ho cinque anni! – esclamò Draco contrariato – Altro che tata, quella è una despota…»
«Ma pensa…allora c’è anche qualcuno che ti odia da molto prima di noi…quando arriva questa cara nonnina?» chiese Harry facendo sorridere tutti gli altri. Draco invece, gli lanciò uno sguardo di fuoco.
«Simpatico, Potter! Davvero simpatico! Io, se fossi in te, non la chiamerei “cara nonnina”, quella senza dubbio è un demonio!»
«Sei il solito esagerato, Draco! Se la smettessi di chiamarla “vecchia befana”, forse sarebbe più gentile…» cercò di rabbonirlo Hanalis, che però tratteneva a stento le risate, ricordando chissà quale episodio.
«Lo farei, se lei la smettesse di chiamarmi “biondino slavato”» esclamò Malfoy, facendo scoppiare a ridere tutti a crepapelle.
«Sei il solito bambino, Malfoy!» lo rimproverò scherzosamente Lis.
«Non me ne frega di cosa sono, lei qui non ci mette piede!»
«Quando ti impunti in questo modo sei insopportabile! Io domani mattina le scrivo, che tu lo voglia o no!» gli disse Lis, puntandogli il dito contro, con un’espressione che a Ron ricordò tanto mamma Weasley nei momenti peggiori.
 
La mattina dopo, un Draco Malfoy più imbronciato che mai, seguì con gli occhi il vecchio gufo grigio, diretto chissà dove, alla ricerca di Meiko.
 







NOTE:
 
Allora...qualche piccola nota in ordine sparso :P
Non ricordo bene come funzioni la traccia e internet mi ha fornito poche informazioni...quindi non so se sia effettivamente possibile annullarla sigillando i poteri...diciamo che mi sono inventata questo dettaglio in favore della trama:) Nel caso qualcuno ne sapesse di più accetto volentieri suggerimenti:)
Per quanto riguarda il cognome del ragazzo di cui aveva preso le sembianza Shoryu, ovvero Hitachi, è liberamente scopiazzato da Naruto. il nome Itachi mi suonava davvero bene ma il significato non mi piaceva per niente, così ci ho aggiunto un H...non dovrebbe avere nessun significato particolare...
Come penso abbiate notato, alcune cose ancora non sono state chiarite...non preoccupatevi, si sistemerà tutto nel capitolo 15 (e vi anticipo già che potrebbe essere diviso in due anche quello):P
Il nuovo personaggio che entrerà in scena, così come Hanalis, Shiryu e Pippy, sarà di mia invensione e sarà una vecchietta tutto pepe:) 
Spero che questo capitolo (parte 1 e parte 2) non vi sia risultato noioso o pesante!
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Alla prossima!!!!
   
 
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