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Autore: lenu88    23/02/2008    1 recensioni
Il professor Lumacorno affida un incarico a Blaise, ma questi non ne sembra molto felice. Ma, chissà,forse non tutte le scocciature vengono per nuocere!
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente soli





Cinque minuti prima erano stati avvisati che i lavori nelle foresta erano iniziati e che sarebbero continuati fino all'ora di pranzo. Non era stato affidato loro nessun compito, quindi avevano tutta la mattinata libera.
"Beh, visto che non abbiamo niente da fare, possiamo metterci comodi" Blaise, sedendosi sul divano, già pregustava quelle quattro ore che avrebbero potuto passare finalmente soli. 
Juliet si era fiondata nella sua stanza e ne era uscita pochi secondi dopo senza cappotto. Indossava un maglione celeste piuttosto largo e un paio di pantaloni blu, anch'essi molto larghi. Vestita così sembrava ancora più piccola di quanto già non lo fosse, ma decisamente molto carina.
La rossa si sedette su una poltrona e incrociò le gambe, poi fissando Blaise negli occhi chiese "E ora che facciamo? Abbiamo tutta la mattinata da trascorrere ci converrà inventarci qualcosa per passare il tempo, altrimenti ci annoieremo. Hai qualche idea?"
Di idee il serpeverde ne aveva parecchie, purtroppo non credeva sarebbero piaciute troppo alla ragazza. In fondo ciò che veramente voleva fare era solo stringerla tra le braccia e magari, perchè no, avvertire la consistenza di quelle labbra così invitanti che stava ora fissando con insistenza, sulle proprie. No, così non andava. Doveva pensare a come recuperare la sua fiducia, non a queste cose.
Juliet incrociò le braccia al petto e chiuse gli occhi, pensando.
Blaise la osservò a lungo. Morgana, quant'era carina con quell'espressione concentrata!
Poi, Juliet aprì gli occhi di scatto e lui, distolse lo sguardo per non farle capire che la stava fissando.
La corvonero si alzò dalla poltrona e gli si sedette vicino sul divano. La guardò sorpreso. Che si fosse accorta di qualcosa?
"Ma tu passerai davvero il Natale da solo in camera tua?" Juliet lo stava fissando con i suoi grandi occhi verdi. Era vicina. Troppo vicina. Non riusciva a ragionare. Poteva sentire il suo profumo avvolgerlo. Un profumo dolce e delicato.
Non riusciva a ragionare, così si limitò ad annuire.
"Ma non dovresti. Insomma... è un giorno importante, a Natale tutti dovrebbero essere felici e festeggiare con i propri familiari. Bisognerebbe stare tutti insieme, magari bevendo una buona tazza di zabaione, parlando dei nuovi regali ricevuti e cantare le canzoni natalizie. E poi quando nevica, fare un bel pupazzo e una divertente battaglia a palle di neve. E se non nevica stare semplicemente davanti al fuoco a raccontarsi vecchie storie" gli occhi sognanti mentre parlava del suo Natale ideale, si intristirono quando disse "Hai sempre passato da solo la festa di Natale?" 
"Da che ho memoria... sì"
"Non è giusto!" esclamò Juliet contrariata. Blaise sorrise guardando il broncio che aveva assunto. Come faceva quella ragazza a farlo sentire così bene solo mostrando interesse per la sua triste sorte?
"Ho un'idea!" l'esclamazione improvvisa di Juliet lo fece quasi cadere dal divano.
"C-che idea?"
"Segreto!" si limitò a rispondere la ragazza facendo l'occhiolino e portandosi un dito davanti alle labbra. "Cosa vorresti fare una volta uscito da Hogwarts?"
"Eh?" e ora come si era finiti a parlare di questo? Era sorprendente la sua capacità di passare da un argomento all'altro senza troppi complimenti.
"Una volta superati i M.A.G.O che lavoro vorresti fare?"
"Beh... a dire la verità non ci ho mai pensato seriamente. Mi piacerebbe fare un lavoro importante e che renda bene, ma ancora non ho le idee molto chiare. E tu?"
"Non ci ho pensato bene neanch'io. In effetti per il colloquio per l'orientamento professionale non so assolutamente cosa dire. Però una cosa la so per certa. Prima di iniziare a lavorare voglio viaggiare. Un bel viaggio intorno al mondo, proprio come fece mio padre a suo tempo. Poi cercherò un lavoro non troppo opprimente che mi permetta di continuare ad avere anche il tempo per dedicarmi a ciò che mi piace, come mia madre. Lei scrive articoli che poi vende ai giornali culturali. E' molto brava e anche molto ricercata."
"Non ti ci vedo male come giornalista, sai?"
Juliet sembrò rifletterci "In effetti è un bel lavoro. E' anche molto comodo, e poi mi consentirebbe di viaggiare. Magari posso tentare. Di sicuro sarebbe meglio che dover andare a lavorare in qualche ufficio chiuso e opprimente con colleghi che cercano di scaricare il lavoro su di te." poi notando lo sguardo stranito di Blaise aggiunse "Mio padre lavora all'Ufficio per i Giochi e gli Sport Magici, ma non ne è molto contento; Ludo Bagman affida sempre tutto a lui e i suoi colleghi se ne approfittano. Però, quando viaggia per i meeting, si diverte un sacco."
  

La mattinata passò in un baleno parlando e facendo progetti per il futuro dopo Hogwarts. Continuarono a chiacchierare senza preoccupazioni fino a quando un problema, effettivamente, sovvenne.
"Secondo te è compito nostro preparare il pranzo? Silente ha detto che dovremmo occuparci di tutto ciò che occorre, quindi, dal momento che occorrerà loro mangiare e che non possono occuparsene da soli, dal momento che stanno lavorando..." Juliet guardava disperata Blaise, quasi pregandolo di dirle che no, non avrebbero dovuto cucinare.
Il moro era spiazzato. Che fare? Ora che ci pensava sembrava anche a lui opportuno occuparsi dell'approvvigionamento della squadra, il guaio era: come fare, dal momento che nessuno dei due aveva la benché minima idea di dove mettere le mani?
La corvonero parve prendere il silenzio del ragazzo come la conferma ai suoi timori "Potremmo preparare qualcosa di semplice, come un insalata e... ok, non so cosa inventarmi. Tutti i piatti che conosco sono troppo complicati da poter eseguire senza qualcuno che conosca almeno le basi dell'arte culinaria. Tu hai qualche idea?" chiese andando in cucina e controllando tutto ciò che avevano a disposizione, per farsi venire una qualche illuminazione.
Blaise iniziò a riflettere, intensamente. Dopo qualche minuto di riflessione, però, era giunto alla desolante convinzione che l'insalata sarebbe stata l'unico piatto che avrebbero potuto servire.
Poi lo vide. La soluzione ai loro problemi, forse mandata loro da un'entità superiore non ben identificata. Magari Salazar stesso. Un libro di cucina, appoggiato sul ripiano vicino alle spezie.
Lo prese in mano e, iniziando a sfogliarlo febbrilmente, trovò ciò che cercava: una ricetta non troppo complicata e sicuramente accessibile a due ragazzi inesperti quali erano loro. Cosa ci poteva essere di meglio di un buon spezzatino con le patate?
Porse il libro a Juliet che lo guardò un po' titubante. "Credi che riusciremo a prepararlo?"
"La carne c'è, la ricetta l'abbiamo... vedrai sarà come preparare una pozione"

E se si parlava di pozioni chi meglio di Blaise per dirigere i lavori?
Un'ora dopo era quasi pronto per essere servito. L'insalata era condita e l'aria era carica di un buon profumo di spezzatino.
Juliet fissava ammirata all'interno del pentololone dove carne e patate cuocevano lentamente "E' la prima volta che riesco a cucinare qualcosa. Di solito combino solo guai e di sicuro ne avrei combinato anche stavolta se non ci fossi stato tu. Però non è stato poi così difficile, no? Mi sono persino divertita. E poi c'è anche una certa soddisfazione. Speriamo sia mangiabile" poi con un mestolo ne raccolse un po' e lo assaggiò. Sorrise subito felice e, riempiendo un altro cucchiaio, lo porse a Blaise "Assaggia!"
Mentre si avvicinava, il moro pensò che quella situazione era la più intima e familiare che avesse mai provato. Si sentiva... a casa, come non si era mai sentito prima.
Lei era lì, con quel suo sorriso così dolce che aspettava solo di condividere con lui la felicità di essere finalmente riuscita a preparare un semplice spezzatino.
"Buono!" e lo era davvero. Non lo diceva solo per quella sensazione di estasi che gli aveva provocato pensare a loro come ad una famiglia, ad una bella coppietta appena sposata che si dilettava ai fornelli.
"Vero! Siamo stati proprio bravi! Ora dobbiamo solo aspettare che rientrino gli altri."
Ah, già. Gli altri. Si era quasi dimenticato che ci fossero altre persone che avrebbero pranzato assieme a loro. Di uno in particolare avrebbe fatto volentieri a meno.

Non dovettero aspettare a lungo, ma per quell'intero quarto d'ora, Blaise continuò ad fantasticare guardando Juliet che, intanto, ammirava ancora estasiata il frutto del loro lavoro.
Furono avvisati del ritorno del gruppo dal vociare proveniente da poco lontano la tenda.
Quando uscirono fuori trovarono l'intera spedizione vicino alla capanna, riuniti in cerchio.
Avvicinandosi si accorsero che, al centro dello spazio tra le persone, per terra, vi era una pozza di sangue e che Hagrid si stava affaccendando con delle bende su di essa.
"Cos'è successo?" chiese Juliet guardando con timore il liquido cremisi nel terreno.
"Un thestral ferito. L'abbiamo trovato poco fa in una radura" spiegò loro un uomo piuttosto robusto alla loro sinistra.
"Oh!" si limitò a dire la rossa fissando con attenzione il punto dove immaginava trovarsi la creatura ferita.
Blaise invece non sembrava particolarmente interessato alla faccenda, giacché continuava a guardare un certo assistente che, da quando erano arrivati, non aveva staccato gli occhi di dosso alla corvonero.
Di lì a pochi minuti vennero raggiunti da un elfo domestico che si avvicinò al 'capo' e disse "Il pranzo è pronto, signore. Abbiamo apparecchiato nella tenda grande, signore"
Solo a quel punto lo sguardo di Juliet si staccò dal terreno vicino al guardiacaccia che stava ancora lavorando con i medicamenti, per puntarlo invece, prima sull'elfo, poi su Blaise e, infine, sul mago baffuto.
"Ma... ma noi avevamo preparato dello spezzatino." disse la ragazza tra il deluso e il contrariato.
L'uomo la guardò un attimo, poi sorridendo disse "Mi è sempre piaciuto lo spezzatino. Perchè non lo portate dentro?"
L'espressione delusa di Juliet si tramuto, più velocemente di un lampo, in uno splendido sorriso. Subito si precipitò nella tenda per recuperare la pentola dal fuoco.

Una volta tutti attorno al tavolo, Juliet dovette ammettere che con il loro piccolo piatto non avrebbero certo potuto fare tutto un pranzo sostanzioso. La tavola era imbandita di ogni ben di dio e, in mezzo a tutta quella grazia, il loro pasto aveva l'aria un po' misera.
Fu, però, subito rincuorata quando sia il 'capo' che Blaise si precipitarono a servirsi proprio dello spezzatino, non degnando il resto della benchè minima considerazione, seguiti a ruota dagli altri.
"Ma è buonissimo!" esclamò il mago con i baffi.
La corvonero si voltò a guardare Blaise e sorridergli. Avevano fatto proprio un bel lavoro. Il moro le sorrise di rimando e intanto si guastava la sua portata come se fosse la cosa più buona del mondo. Non era interessato al fatto che potesse piacere anche agli altri, si beava invece dell'idea che l'avessero preparato insieme e che con nessun altro gli sarebbe importato di vivere quell'esperienza.

To be continued...



E dopo giorni e giorni di studio matto e disperatissimo (se il signor Leopardi mi concede la citazione...) sono finalmente riuscita a liberarmi di questo esame e, almeno per oggi, mi sono concessa una piccola pausa, prima di riniziare per il prossimo.
Questo è ciò che ne è scaturito. Finalmente Blaise ha ottenuto un po' di quella tranquillità per stare da solo con Juliet, che tanto desiderava. Ma nel prossimo capitolo la storia si movimenterà di nuovo...  spero. Perché ancora una volta io penso a una cosa e le mie mani scrivono per conto loro.
Grazie grazie grazie a SakiJune e criandola per le recensioni dello scorso capitolo e mi scuso se non posso soddisfare la vostra sete di conoscenza in questo capitolo, ma prometto di rifarmi con il prossimo.

Un kiss ^^


Lenù
   
 
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