Eccomi con un nuovo capitolo, anche se
in ritardo D: mi scuso, ma come ho già detto altrove l’otite mi ha tenuta
lontana dal pc per tutta la settimana (che era l’unica libera, dato che domani
parto di nuovo).
Spero, una volta finite le vacanze, di
riuscire ad aggiornare più in fretta.
Intanto, buona lettura! ;)
Il sogno
Eva
si era addormentata fra le sue braccia, mentre Severus ancora cercava di tenere
a bada il suo corpo e si malediceva mentalmente.
Merlino, tutto questo è sbagliato!
Dannatamente sbagliato!
Quando
si era accorto che il respiro della ragazza era troppo profondo era ormai
troppo tardi. La notte era più buia che mai e lui, osservando il suo viso
finalmente sereno dopo tutto quel piangere, non aveva avuto cuore di
svegliarla.
L’aveva
presa in braccio e l’aveva portata in camera sua. L’aveva messa a letto e
Minerva era entrata nella stanza, furtiva, per poi salire sul comodino e
osservare la ragazza.
“Badi
tu a lei, stanotte?” aveva chiesto Severus. Minerva l’aveva guardato e lui si
era sentito stupido, così aveva fatto un cenno con la mano e un verso che
somigliava tanto ad uno “sgrunf”.
Si
era accomodato sul divano, con solo la coperta leggera a coprirlo. Dopotutto,
era estate e faceva caldo.
Per
molto tempo non era riuscito a prendere sonno.
***
Eva
aveva visto un viso.
Le
somigliava molto, ma aveva i capelli di un rosso più scuro, gli occhi verdi e
le labbra sottili. Sorrideva.
“Chi
sei?” le chiese.
La
sua prospettiva si modificò e riuscì ad inquadrare il busto della donna.
Indossava una veste leggera, azzurra. Sulla spalla destra, spiccava una voglia
rosa a forma di cuore, uguale alla sua.
“Lo
sai chi sono. Sono la tua omonima.”
“Ma
io mi chiamo Eva. E tu… Tu sei Lily.”
La
donna si limitò a sorridere.
“Come
mai sei qui? Dove siamo?”
“Credo
che tu stia sognando. Comunque, volevo conoscerti.”
“E
perché?”
Lily
sorrise ancora, limitandosi ad osservarla per un lungo periodo di tempo.
“Tu
lo renderai felice.” disse infine.
“Di
chi…?”
“Severus.
Lui si merita la felicità.”
“Il
professore? Ecco, so quello che è successo stasera, ma io…”
“Ha
protetto Harry quando io non potevo più farlo. Si merita la felicità.”
“Chi
è Harry?”
Luce,
luce bianca che stava avvolgendo tutto. I contorni di Lily sfumarono e lei si
perse. Eva tentò di avvicinarsi, ma si scoprì bloccata.
“Lo
scoprirai presto. Rendilo felice, Lily Luna!”
La
luce avvolse tutto, impedendole di rispondere. Lily sparì del tutto. L’ultima
cosa che Eva vide, fu la voglia a forma di cuore, prima che questa venne
inghiottita dal bianco.
***
Si
svegliò fra le lenzuola nere. Vide Minerva sdraiata accanto a lei, con gli
occhi chiusi, e realizzò di essere nella stanza di Severus.
Si
alzò di scatto e andò in salotto: il professore era in cucina, che preparava il
the. Sul divano c’era una coperta leggera tutta appallottolata.
“Scusami.”
disse “Non volevo sfrattarti dal tuo letto.”
Severus
si girò per guardarla.
“Forse
faresti meglio a farti una doccia.”
Non
accennò a ciò che era successo la sera prima. Eva annuì.
Gemette,
appena si vide allo specchio. I suoi capelli erano più arruffati che mai, ma
erano gli occhi a preoccuparla davvero. Rossi e gonfi, proprio gli occhi di chi
si è addormentato piangendo.
A
proposito…
Tornò
in camera e vide il cellulare poggiato sul comodino. Controllò i messaggi:
scuse di Matthew, che cancellò senza nemmeno leggere, due o tre messaggi di
Noemi, un sacco di chiamate perse da casa.
Scrisse
a Noemi di inventare una scusa con i suoi, se avessero chiamato.
Poi ti spiego tutto, finì, ma ho
passato la notte fuori casa, serve che tu mi copra.
La
risposta dell’amica non si fece attendere, ed era affermativa, così Eva sospirò
e chiamò casa, dove dovette sopportare una predica lunga almeno un quarto
d’ora. Dopo che ebbe rassicurato sua madre – perché sì, stava bene, aveva
passato la notte da Noemi, si era dimenticata il cellulare con il silenzioso e
le era passato di mente e si era scordata di avvisare –, finalmente riuscì a
farsi la doccia.
Tornò
in salotto con i capelli bagnati e gocciolanti, ma sentendosi decisamente
meglio.
“Il
the si è freddato.” disse Severus, che stava mangiando un biscotto.
“Non
importa. Tanto fa caldo.”
Non
parlarono del bacio, dei baci. Fecero
colazione e, poi, Eva se ne andò, dicendo che sua madre era preoccupata e che
doveva rincasare. Severus l’accompagnò alla porta, rimasero a fissarsi per
circa due secondi e… Nulla. Lei era già uscita dal cancello.
***
Eva
non sapeva che pensare.
Ho baciato il professor Piton.
No,
forse era stato tutto un sogno, dopotutto lui non aveva minimamente accennato
alla cosa e…
Ho baciato Severus.
Staccarsi
dal cognome e dalla professione lo rendeva più vero, più reale. Ed era successo
– sì, era successo, se lo ricordava, e le
era piaciuto.
Per
un istante pensò a Matthew, mentre era sdraiata sul suo letto e osservava il
soffitto. Lui l’aveva tradita, sì, e bruciava, sì, ma più per l’orgoglio ferito
– sapere di essere cornuta – che per
l’amore. Era da tempo che le cose non funzionavano; forse aveva tentato di
aggiustare il tutto solo per inerzia.
E
poi, Severus.
Lo
aveva provocato, doveva ammetterlo. Alla festa, gli aveva fatto poggiare le
mani sui suoi fianchi e si era sentita maliziosa.
La mano, il dito che lo accarezzava.
Da
quando aveva iniziato a considerarlo attraente?
Era
un bell’uomo sì, anche se, beh, Noemi avrebbe avuto qualcosa da ridire. Era
vecchio, cavolo! Ma sembrava giovane… Non più giovane di suo padre, però.
Giovane rispetto alla sua età, ecco.
Ma è vecchio!
Però
aveva ricambiato il suo bacio. Conoscendolo, ora se ne stava dicendo di tutti i
colori.
E
poi, c’era lei.
Lily.
La
donna nel suo cuore. La donna che gli era apparsa in sogno. Perché?
A
che pensava, Severus? Che l’aveva tradita? Che lei era una sostituta di Lily,
dato che le somigliava tanto?
Eva
sentì una stretta allo stomaco, al solo pensiero. Era… Gelosa? Ma gelosa di
cosa? Perché? Che aveva fatto Severus per coinvolgerla tanto?
Era
sgarbato, sempre imbronciato. Vecchio, l’aveva già detto che era vecchio? Non
parlava quasi mai di sé, era chiuso. Eppure… Eppure le piaceva.
Che cosa assurda. Impossibile.
E
poi, un altro pensiero, forse il più terribile.
Noemi mi spezzerà le gambe!
***
Severus
continuava a negare.
Non ho baciato quella ragazza. No,
davvero.
Sapeva
che si stava solo prendendo in giro. Persino Minerva lo osservava, come a
rimproverarlo, seduta sul muricciolo divisorio della cucina.
Assomigliava
davvero alla vecchia professoressa.
Maledizione!
Severus
si prese la testa fra le mani. Che accidenti avrebbe dovuto fare, adesso?
Gli
venne in mente l’opinione che Noemi, l’amica di Eva, aveva di lui.
Perfetto. Adesso sì che sono un maniaco.
Non
pensò neppure per una volta a Lily.
Noticina finale: non prendete il sogno
come… Uhm… Episodio a sé stante, ecco. Alla fine capiremo i motivi anche di
quello (si spera XD) ;)