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Autore: Mitsuki91    18/08/2013    1 recensioni
Lily Luna Potter è stata rapita il giorno della sua nascita e mai nessuno è riuscito a trovarla.
Severus Piton, dopo la guerra magica, ha fatto perdere le proprie tracce e ha vissuto insegnando inglese nelle scuole babbane. Ora, mentre si gode la pensione, un incontro sconvolgerà la sua vita.
Chi è quella ragazza che ha la stessa voglia a forma di cuore di Lily? Che ne sarà dei sentimenti di Severus?
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Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Severus Piton | Coppie: Lily Luna/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Eccomi con un nuovo capitolo, anche se in ritardo D: mi scuso, ma come ho già detto altrove l’otite mi ha tenuta lontana dal pc per tutta la settimana (che era l’unica libera, dato che domani parto di nuovo).
Spero, una volta finite le vacanze, di riuscire ad aggiornare più in fretta.
Intanto, buona lettura! ;)


Il sogno

Eva si era addormentata fra le sue braccia, mentre Severus ancora cercava di tenere a bada il suo corpo e si malediceva mentalmente.
Merlino, tutto questo è sbagliato! Dannatamente sbagliato!
Quando si era accorto che il respiro della ragazza era troppo profondo era ormai troppo tardi. La notte era più buia che mai e lui, osservando il suo viso finalmente sereno dopo tutto quel piangere, non aveva avuto cuore di svegliarla.
L’aveva presa in braccio e l’aveva portata in camera sua. L’aveva messa a letto e Minerva era entrata nella stanza, furtiva, per poi salire sul comodino e osservare la ragazza.
“Badi tu a lei, stanotte?” aveva chiesto Severus. Minerva l’aveva guardato e lui si era sentito stupido, così aveva fatto un cenno con la mano e un verso che somigliava tanto ad uno “sgrunf”.
Si era accomodato sul divano, con solo la coperta leggera a coprirlo. Dopotutto, era estate e faceva caldo.
Per molto tempo non era riuscito a prendere sonno.

***

Eva aveva visto un viso.
Le somigliava molto, ma aveva i capelli di un rosso più scuro, gli occhi verdi e le labbra sottili. Sorrideva.
“Chi sei?” le chiese.
La sua prospettiva si modificò e riuscì ad inquadrare il busto della donna. Indossava una veste leggera, azzurra. Sulla spalla destra, spiccava una voglia rosa a forma di cuore, uguale alla sua.
“Lo sai chi sono. Sono la tua omonima.”
“Ma io mi chiamo Eva. E tu… Tu sei Lily.”
La donna si limitò a sorridere.
“Come mai sei qui? Dove siamo?”
“Credo che tu stia sognando. Comunque, volevo conoscerti.”
“E perché?”
Lily sorrise ancora, limitandosi ad osservarla per un lungo periodo di tempo.
“Tu lo renderai felice.” disse infine.
“Di chi…?”
“Severus. Lui si merita la felicità.”
“Il professore? Ecco, so quello che è successo stasera, ma io…”
“Ha protetto Harry quando io non potevo più farlo. Si merita la felicità.”
“Chi è Harry?”
Luce, luce bianca che stava avvolgendo tutto. I contorni di Lily sfumarono e lei si perse. Eva tentò di avvicinarsi, ma si scoprì bloccata.
“Lo scoprirai presto. Rendilo felice, Lily Luna!”
La luce avvolse tutto, impedendole di rispondere. Lily sparì del tutto. L’ultima cosa che Eva vide, fu la voglia a forma di cuore, prima che questa venne inghiottita dal bianco.

***

Si svegliò fra le lenzuola nere. Vide Minerva sdraiata accanto a lei, con gli occhi chiusi, e realizzò di essere nella stanza di Severus.
Si alzò di scatto e andò in salotto: il professore era in cucina, che preparava il the. Sul divano c’era una coperta leggera tutta appallottolata.
“Scusami.” disse “Non volevo sfrattarti dal tuo letto.”
Severus si girò per guardarla.
“Forse faresti meglio a farti una doccia.”
Non accennò a ciò che era successo la sera prima. Eva annuì.
Gemette, appena si vide allo specchio. I suoi capelli erano più arruffati che mai, ma erano gli occhi a preoccuparla davvero. Rossi e gonfi, proprio gli occhi di chi si è addormentato piangendo.
A proposito…
Tornò in camera e vide il cellulare poggiato sul comodino. Controllò i messaggi: scuse di Matthew, che cancellò senza nemmeno leggere, due o tre messaggi di Noemi, un sacco di chiamate perse da casa.
Scrisse a Noemi di inventare una scusa con i suoi, se avessero chiamato.
Poi ti spiego tutto, finì, ma ho passato la notte fuori casa, serve che tu mi copra.
La risposta dell’amica non si fece attendere, ed era affermativa, così Eva sospirò e chiamò casa, dove dovette sopportare una predica lunga almeno un quarto d’ora. Dopo che ebbe rassicurato sua madre – perché sì, stava bene, aveva passato la notte da Noemi, si era dimenticata il cellulare con il silenzioso e le era passato di mente e si era scordata di avvisare –, finalmente riuscì a farsi la doccia.
Tornò in salotto con i capelli bagnati e gocciolanti, ma sentendosi decisamente meglio.
“Il the si è freddato.” disse Severus, che stava mangiando un biscotto.
“Non importa. Tanto fa caldo.”
Non parlarono del bacio, dei baci. Fecero colazione e, poi, Eva se ne andò, dicendo che sua madre era preoccupata e che doveva rincasare. Severus l’accompagnò alla porta, rimasero a fissarsi per circa due secondi e… Nulla. Lei era già uscita dal cancello.

***

Eva non sapeva che pensare.
Ho baciato il professor Piton.
No, forse era stato tutto un sogno, dopotutto lui non aveva minimamente accennato alla cosa e…
Ho baciato Severus.
Staccarsi dal cognome e dalla professione lo rendeva più vero, più reale. Ed era successo – sì, era successo, se lo ricordava, e le era piaciuto.
Per un istante pensò a Matthew, mentre era sdraiata sul suo letto e osservava il soffitto. Lui l’aveva tradita, sì, e bruciava, sì, ma più per l’orgoglio ferito – sapere di essere cornuta – che per l’amore. Era da tempo che le cose non funzionavano; forse aveva tentato di aggiustare il tutto solo per inerzia.
E poi, Severus.
Lo aveva provocato, doveva ammetterlo. Alla festa, gli aveva fatto poggiare le mani sui suoi fianchi e si era sentita maliziosa. La mano, il dito che lo accarezzava.
Da quando aveva iniziato a considerarlo attraente?
Era un bell’uomo sì, anche se, beh, Noemi avrebbe avuto qualcosa da ridire. Era vecchio, cavolo! Ma sembrava giovane… Non più giovane di suo padre, però. Giovane rispetto alla sua età, ecco.
Ma è vecchio!
Però aveva ricambiato il suo bacio. Conoscendolo, ora se ne stava dicendo di tutti i colori.
E poi, c’era lei.
Lily.
La donna nel suo cuore. La donna che gli era apparsa in sogno. Perché?
A che pensava, Severus? Che l’aveva tradita? Che lei era una sostituta di Lily, dato che le somigliava tanto?
Eva sentì una stretta allo stomaco, al solo pensiero. Era… Gelosa? Ma gelosa di cosa? Perché? Che aveva fatto Severus per coinvolgerla tanto?
Era sgarbato, sempre imbronciato. Vecchio, l’aveva già detto che era vecchio? Non parlava quasi mai di sé, era chiuso. Eppure… Eppure le piaceva.
Che cosa assurda. Impossibile.
E poi, un altro pensiero, forse il più terribile.
Noemi mi spezzerà le gambe!

***

Severus continuava a negare.
Non ho baciato quella ragazza. No, davvero.
Sapeva che si stava solo prendendo in giro. Persino Minerva lo osservava, come a rimproverarlo, seduta sul muricciolo divisorio della cucina.
Assomigliava davvero alla vecchia professoressa.
Maledizione!
Severus si prese la testa fra le mani. Che accidenti avrebbe dovuto fare, adesso?
Gli venne in mente l’opinione che Noemi, l’amica di Eva, aveva di lui.
Perfetto. Adesso sì che sono un maniaco.
Non pensò neppure per una volta a Lily.



Noticina finale: non prendete il sogno come… Uhm… Episodio a sé stante, ecco. Alla fine capiremo i motivi anche di quello (si spera XD) ;)
   
 
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