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Autore: ineedhoran    19/08/2013    20 recensioni
Niall e Emma si conoscono online e fra di loro si instaura un'insolita amicizia a distanza, destinata però a terminare nel momento in cui il ragazzo - grazie al grande successo dovuto a un talent show canoro - scopre la fama. Emma è delusa dal comportamento dell'ormai ex amico e decide di non avere più niente a che fare con lui. Ma non sa che dovrà affrontare ciò che il destino ha in serbo per lei.
-
Questa fanfiction è l'intreccio di cinque storie diverse, ma tuttavia legate fra loro. Liam, Zayn, Louis e Harry ne saranno protagonisti tanto quanto Niall.
Buona lettura!
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- 21 -
never leave her



Victoria rimase qualche secondo a bocca aperta. Aspettò che fosse Zayn a prendere la parola, ma non lo fece. Si limitò a guardarla in modo freddo e distaccato, con la mano sulla maniglia della porta d'ingresso.
- Sai, quando avevi tutte quelle attenzioni nei miei riguardi pensavo che mi stessi amando, che solo una persona innamorata potesse fare certi gesti - disse lei, cercando di soffocare un singhiozzo. Pensò alla serenata, alla cena giapponese takeaway, al cinema, al concerto di Bruno Mars e a tutti i regali che le aveva fatto durante i mesi passati. - E invece mi sbagliavo.
Si diresse verso l'uscita in modo estremamente lento, come se non avesse nemmeno le forze per andarsene.
Quando ebbe superato la porta e si trovò nel pianerottolo si voltò, mostrando a Zayn i suoi occhi lucidi. - Oppure no, non mi sbagliavo, e per qualche minuto sei riuscito davvero ad essere innamorato - mormorò, prima di girarsi e sparire dietro le porte dell'ascensore.
Zayn dovette impiegare tutte le sue forze per non correre da lei e fermarla. Ma lei non se lo meritava. Aveva ferito i suoi sentimenti più volte e delle semplici scuse non bastavano perché lui dimenticasse tutto.
Per di più lui ormai stava con Heather.

Passò qualche giorno e il clima si alzò notevolmente per essere solo alla fine di marzo, sebbene di sicuro non facesse abbastanza caldo per uscire di casa con addosso semplicemente una felpa. Ma evidentemente i cittadini londinesi non l'avevano capito.
Louis e Macy stavano camminando mano nella mano nelle stradine più nascoste di Londra, siccome nessuno dei due era ancora pronto a farsi fotografare dai paparazzi o a essere riempito di domande delle fan che sicuramente li avrebbero visti.
- Dove ti va di andare?
- Ho un po' di fame - ammise la rossa, massaggiandosi lo stomaco.
- Conosco un negozio di cibo per animali qua vicino che è fantastico.
Macy finse una risata e poi lo fulminò con lo sguardo.
- Qualcosa non va, Mercy? - la stuzzicò lui.
- Non chiamarmi Mercy - sibilò la ragazza.
- Perché no? E' carino come soprannome. Ma il tuo vero nome è Macy, no? Perché tua mamma ti chiama Mercy?
- Ti ho detto di smetterla di usare quel nome.
Il castano sbuffò rumorosamente mentre svoltavano in una via piena di negozietti multietnici. - Come vuoi, Mercy - ripeté.
- Ho freddo - cambiò repentinamente discorso lei.
Louis pensò di darle la sua giacca ma si accorse di non aver indossato altro se non un maglione. - Cosa posso fare? - chiese in modo premuroso.
- Non so... magari potresti darti fuoco? - disse lei ironicamente, ma con un tono di voce così dolce che non fece nemmeno sembrare quella proposta un invito a suicidarsi.
Lui si fermò nel bel mezzo della strada. - Sai, Harry ha ragione! Sei cattiva! - disse, vagamente offeso dalle parole della ragazza. - E hai gli occhi troppo verdi!
La rossa alzò un sopracciglio e incrociò le braccia al petto. - Immagino che i dialoghi fra te e lo sciupafemmine siano davvero profondi - lo prese in giro lei. Lui non rispose. Fra lui e il riccio ultimamente c'era un po' di tensione e non avevano avuto luogo molti dialoghi fra loro. - Ascolta, Lou, oggi non sono davvero dell'umore per i nostri soliti battibecchi, quindi, per favore, finiamola qua, altrimenti ti toccherà conoscere un lato di me non molto positivo.
Louis annuì e strinse di nuovo la mano della ragazza.
- Guarda! - esclamò il castano dopo un po'. - Quella donna ha dei biscotti per cani! Gliene andiamo a chiedere qualcuno? - domandò, indicando una vecchia signora che stava dando del cibo a un cucciolo.
Macy lo ignorò deliberatamente e continuò a camminare.
- Mercy... dai, vieni qua... Mercy!
Louis continuava a provocarla sebbene lei gli avesse chiesto di non farlo, e questo le stava facendo perdere le staffe.
- Dai, Mercy, un biscottino solo!
La rossa non ci vide più. Si fermò di botto, si voltò verso di lui e gli tirò un pugno sul naso.
Il castano urlò più dalla sorpresa che dal dolore, attirando l'attenzione dei pochi passanti che c'erano lì attorno.
- Sei impazzita? - esclamò lui, coprendosi il naso con una mano.
- Ora conosci anche il mio lato manesco - disse lei, ignorando la domanda del ragazzo.
Si accorse che dal suo naso stava uscendo del sangue e temette di aver esagerato, non voleva fargli davvero del male.
Gli porse un fazzoletto di carta che lui usò per pulirsi. Ripresero a camminare senza che nessuno dei due dicesse una parola.
Lei si stava maledicendo mentalmente. Come aveva potuto reagire così? Era una ragazza impulsiva, sì, ma avrebbe dovuto cercare di trattenersi con Louis! Prima di tutto era il suo - come poteva definirlo? Amante? Moroso? Ad ogni modo lui avrebbe potuto scaricarla e l'unica ad essere nel torto sarebbe stata lei, siccome aveva alzato le mani. Senza contare che, essendo un artista di fama mondiale e pieno di soldi, se le avesse fatto causa e l'avesse portata in tribunale lei avrebbe sicuramente perso e di conseguenza pagato una cifra chissà quanto salata... Dio, in che casino si era cacciata?
Si voltò a guardarlo e si accorse che gli stava ancora uscendo sangue dal naso.
- No, hey! Non devi fare così! - esclamò, vedendo che il ragazzo aveva portato la testa all'indietro. - Potresti soffocare!
Gli fece chinare la testa in avanti e aspettò che tutto il sangue fu uscito, poi lo pulì per bene con un altro fazzoletto.
- Hai un gancio destro niente male - disse lui finalmente.
- Scusami, non volevo arrivare a tanto... ma oggi sono un po' nervosa e tu facevi apposta a provocarmi...
Macy venne interrotta siccome Louis si fiondò sulle sue labbra per baciarla dolcemente. - Mi piace il fatto che tu sia un po' manesca - ammise lui, lasciando la rossa sinceramente stupita. - Mi eccita da morire.
Lei scoppiò a ridere e gli tirò uno schiaffetto sulla spalla, poi lui le strinse una mano e i due ripresero a passeggiare.
Tutta la situazione la fece sorridere. Si trattava di Louis Tomlinson, davvero si era preoccupata di ricevere una denuncia?


- Bambini, seduti!
Charlotte richiamò all'attenzione i suoi piccoli alunni, facendoli accomodare attorno a dei mini tavoli.
Avevano appena finito di fare la merenda dopo aver fatto il pisolino, quindi erano decisamente arzilli.
- Allora, cosa vi ho promesso all'inizio di questa settimana?
- Che se facevamo i bravi ci facevi una sorpresa - rispose una bambina dai capelli neri.
- Brava, Anne. E avete fatto i bravi?
Tutti dissero "sì" in coro, facendo ridacchiare Charlie.
- Ne siete sicuri?
Loro diedero nuovamente una risposta positiva, ansiosi di sapere cosa nascondeva la loro maestra.
- Va bene, va bene. Sorpresa, puoi entrare!
Liam aprì lentamente la porta della classe e sbirciò dentro.
- Forse la nostra sorpresa è un po' timida. Ditegli voi di entrare - disse la riccia ai bambini.
Loro chiamarono a gran voce la sorpresa e Liam finalmente entrò nell'aula, lasciandoli tutti a bocca aperta.
Una bambina gli corse incontro e lo abbracciò, seguita poi da tutto il resto della classe. Lui ricambiò in modo affettuoso e poi aspettò che tutti ebbero di nuovo preso posto sulle proprie sediette per prendere la parola.
- Ciao - disse il castano salutandoli con la mano. - Come state? - domandò.
I piccoli risposero tutti assieme creando un casino assurdo. Sicuramente in quel momento erano ancora più agitati rispetto a prima.
Trascorsero tutto il resto della lezione a parlare con Liam e a fargli domande. Erano solo bambini ma ognuno di loro lo conosceva perfettamente e sapeva quanto fosse famoso, perciò erano davvero felici ed emozionati di averlo lì.
Poco prima che i genitori arrivassero per riportare i propri figli a casa, Liam portò nella classe due enormi buste e da ognuna di esse tirò fuori dei giocattoli che era andato personalmente ad acquistare quel pomeriggio. Invitò i bambini a mettersi in fila e uno per volta gli diede un regalo: una bambola per ogni femminuccia e un'automobilina per ogni maschietto.
Loro lo ringraziarono e immediatamente cominciarono a giocare.
Liam era contento di aver rallegrato la giornata di quei bambini, a maggior ragione perché era stata la sua ragazza a chiederglielo.
- Tornerai a trovarci, vero? - chiese Anne prima di andarsene.
Lui le sorrise dolcemente e le accarezzò una guancia.
- Promesso.
- Giurin giurello? - domandò lei, porgendogli il mignolo.
Lui lo strinse e annuì in modo deciso. - Giurin giurello.

- Grazie per essere venuto.
- L'ho fatto con piacere. E mi sono anche divertito - ammise.
- Comunque non c'era bisogno che tu spendessi tutti quei soldi, loro sarebbero stati felici anche solo della tua presenza - disse Charlie, mentre i due uscivano dalle mura della scuola tenendosi per mano.
Il castano si strinse nelle spalle. - I soldi non mi mancano - disse, dirigendosi verso una panchina. - A proposito di questo - continuò - noi ormai stiamo insieme da più di un mese, no?
- Sì - rispose la riccia in modo leggermente titubante, curiosa di sapere dove volesse andare a parare.
- Ma ci conosciamo da più o meno otto anni, vero?
- Vero.
- Otto anni sono quasi tremila giorni.
Lei annuì, concentrata a non perdere il filo del discorso. - Sì? - lo incitò a continuare, mentre entrambi si sedevano sulla panchina.
- E io ti ho amata sin dal primo - confessò lui, facendola sciogliere come un gelato al sole.
Lei gli buttò le braccia al collo e lo abbracciò stretto. - Oh, Liam!
- Te lo ricordi quel giorno? - chiese lui.
- Certo che me lo ricordo!
- Eravamo fuori a cena con i nostri genitori - iniziò a raccontare.
- Tu avevi 11 anni e io 14. Eri un cucciolotto! - ridacchiò Charlie, accarezzandogli una guancia.
- I tuoi capelli erano meravigliosi anche allora - disse lui, attorcigliando un riccio della ragazza al suo indice.
- Tu invece avevi il taglio alla Justin Bieber.
Liam scoppiò a ridere. - Hai ragione! Stavo malissimo, eppure li ho tenuti così per un sacco di tempo.
- Ma cosa dici? Sei sempre stato bellissimo - lo rimproverò, stampandogli un bacio sulle labbra.
- Tu avevi un vestito viola - continuò a raccontare.
- Ti ricordi com'ero vestita! - esclamò lei, stupita e lusingata.
- Non ci si dimentica facilmente del giorno in cui si incontra la donna della propria vita.
- Ma avevi 11 anni! - rise lei.
- Eppure sapevo che saresti stata la ragazza perfetta per me. Ad ogni modo, quello che volevo dire è che non mi interessa se stiamo assieme da solo un mese. Ci amiamo da molto di più - ricapitolò. - Abbastanza per volerti come mia fidanzata. A tutti gli effetti.
Tirò fuori dalla tasca una scatolina rossa e gliel'aprì davanti agli occhi. Lei rimase a bocca aperta. Al suo interno c'erano due ciondoli in oro bianco, uno a forma di L e uno a forma di C in corsivo. Liam prese il primo e allacciò la catenina al collo della ragazza, senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi grigi.
- Questa è una promessa - disse, mentre lei faceva lo stesso con l'altra collana. - Prometto di essere il tuo amante e il tuo migliore amico. Di fare il possibile per renderti sempre felice e di proteggerti da chiunque voglia farti del male. Prometto che finché io esisterò, tu non dovrai mai preoccuparti di nulla, perché io ci sarò sempre per te. Sempre.
- Come quando da bambini mi mettevi i cerotti quando mi sbucciavo le ginocchia? - chiese lei, la voce che era un sussurro.
- Esatto - sorrise lui.


Harry e Louis si ignoravano a vicenda da parecchi giorni ormai.
Quando uno entrava in una stanza, l'altro se ne andava. E se erano costretti a passare del tempo assieme, non parlavano, non si guardavano e facevano finta che l'altro non esistesse.
Tutti in casa avevano capito che era successo qualcosa, ma nessuno osava mai intromettersi nelle discussioni fra Harry e Louis, o avrebbe rischiato di ritrovarseli entrambi contro.
Gli unici ad essere al corrente di ciò che era successo erano Macy, a cui Louis aveva raccontato tutto, e Zayn che, essendo stato con i due fino a pochi minuti prima del fatidico litigio, ne sospettava il motivo.
Liam solitamente lasciava che risolvessero i loro problemi da soli, siccome era una soluzione di gran lunga migliore rispetto ad impersonare il paciere, e, anche se questa storia si stava dilungando davvero troppo, preferiva aspettare ancora un po' e vedere se sarebbero riusciti a chiarire per conto loro.
Niall, d'altra parte, non aveva dato molto peso a quella situazione. Dopo i vari momenti in cui il riccio si era avvicinato decisamente troppo ad Emma, non stava molto volentieri in sua compagnia, e qualsiasi problema avesse con Louis al biondo non interessava. Anzi, sebbene non avesse idea di cosa fosse accaduto, stava dalla parte del castano.

L'Irlandese era andato a farsi una doccia poiché lui ed Emma avevano deciso di andare a fare una passeggiata da qualche parte, considerata la bella giornata che c'era fuori.
Inoltre tutti i ragazzi tranne Harry erano usciti, e a Niall non andava di stare da solo in compagnia del riccio.
Lui si trovava stravaccato sul divano del salotto, ancora in pigiama. O meglio, in mutande, siccome usava solo la biancheria per dormire.
Si stava annoiando a morte e non poté fare a meno di pensare che quella situazione fosse assurda. Era un cantante di fama mondiale, pieno di amici, eppure l'unica cosa di cui sentiva il bisogno in quel momento era una ragazza. E lui non ce l'aveva.
Louis era uscito con Macy, Liam con Charlie e Zayn con Heather. Da quel che aveva capito Niall si stava preparando per vedersi con Emma che, sebbene non fosse la sua fidanzata, era costantemente in sua compagnia. E lui invece era lì, in casa sua, nel giro di poco solo come un cane.
Tra l'altro il fatto che Niall trattasse Emma come una semplice amica lo faceva imbestialire. Non voleva che lui le si avvicinasse però l'Irlandese se ne stava con le mani in mano, senza fare nulla! Non riusciva nemmeno a capire come Emma non potesse accorgersi che il biondo gli moriva dietro. O che lui stesso le moriva dietro.
- Harry? - una voce fin troppo familiare gli fece alzare di scatto la testa dal divano.
Emma si trovava nel suo salotto e lui non si era nemmeno accorto che fosse entrata in casa.
- Non volevo spaventati - si scusò la bionda. - Niall mi ha dato una chiave di scorta - sorrise lei, riponendo l'oggetto nella tasca posteriore dei jeans grigi. Indossava un larga felpa nera con un'unica grossa tasca nel mezzo e delle All Star dello stesso colore.
E, nonostante avesse un abbigliamento normalissimo, a lui sembrava lo stesso dannatamente sexy.
- Come... stai? - domandò lei siccome il riccio non aveva ancora detto una parola.
Sembrava imbarazzata e improvvisamente Harry si ricordò di non avere addosso altro che dei boxer.
Le sorrise maliziosamente e si alzò dal divano. - Bene. Tu?
- Bene - rispose lei, indecisa se avvicinarsi a lui oppure no. - Hai un sacco di tatuaggi - notò lei ad alta voce, ma se ne pentì subito dopo.
Harry si compiacque al pensiero che gli occhi della bionda non potevano fare a meno che vagare sul proprio corpo. Le andò incontro e le baciò una guancia.
- Ti piacciono? - chiese, sfiorandole uno zigomo. Era capace di accarezzarla così dolcemente da farle venire la pelle d'oca.
Lei annuì timidamente e tracciò con l'indice i contorni di una delle due rondini tatuate sul suo petto.
- Ti piacciono queste? - domandò ancora, lasciando che lei lo toccasse con i suoi polpastrelli morbidi.
Lei annuì un'altra volta, tenendo lo sguardo fisso sulla pelle del riccio. - Cosa significano?
- Ho pensato a questo tatuaggio mentre ero con i ragazzi su un aereo diretto a Los Angeles. Rappresentano la mia band e tutti i viaggi che abbiamo fatto e faremo. In poche parole il percorso che abbiamo intrapreso assieme. Anche questo è dedicato ai ragazzi - continuò, indicando una stella nera sotto il suo braccio sinistro. - Ogni punta rappresenta uno di noi.
Emma sorrise senza neanche accorgersene. - A? - chiese, indicando la lettera tatuata vicino alla rondine a destra.
- Anne, mia madre. E Gemma, mia sorella - spiegò, indicando poi la lettera G tatuata dalla parte opposta.
- Hanno un significato profondo. Non credevo che fossi così... dolce - ammise lei.
Lui si strinse nelle spalle. - Sono i media ad avermi targato come uno stronzo donnaiolo. E' vero, sono stato con parecchie ragazze, ma tutte volevano quello che volevo io. E poi ora ne ho solo una in testa - mormorò, facendole attorcigliare lo stomaco. Circondò i fianchi della ragazza con le sue grosse mani e la attirò a sé. - E' bionda e ha gli occhi neri come la pece. E' bellissima ed è da più di due mesi che la voglio - le sussurrò all'orecchio, facendole venire i brividi. Il petto della ragazza si alzava e abbassava irregolarmente. - Due mesi che voglio averla mia. Toccarla - inchiodò lo sguardo della ragazza con il proprio mentre le accarezzava una spalla con l'indice. - Baciarla - continuò, facendola deglutire.
Emma chiuse gli occhi. Non ce la faceva più a sopportare quella tortura, desiderava le labbra di Harry sulle sue più di ogni altra cosa.
E lui voleva esattamente lo stesso, ma non poteva. Per quanto Emma gli piacesse, non poteva fare quel torto a Niall.
- Non posso - disse Harry in un lamento, facendole riaprire le palpebre. Lei schiuse leggermente la bocca, confusa e delusa. - Io non posso, ma tu sì.
La bionda rimase interdetta. Doveva baciarlo lei? Fare lei la prima mossa?
Non ebbe neanche il tempo di pensarci un attimo che un rumore di passi li avvertì che Niall era uscito dalla doccia. Harry premette le sue labbra sulla pelle calda della guancia di Emma e si diresse velocemente verso la propria camera.
La bionda non poté fare a meno di osservare il suo fondoschiena finché il riccio sparì dietro l'angolo.
- Emma, sei arrivata! - la distrasse Niall, che entrò nel salotto già vestito e pettinato. - Sei rimasta qua da sola? - chiese, guardandosi intorno in modo leggermente preoccupato. Lei capì che stava cercando Harry.
- Sì - mentì, sebbene non volesse. - Sono appena arrivata.
Lui le regalò un sorriso splendente. - Ti va se portiamo Austin con noi? Louis non è in casa e lui avrebbe bisogno di una passeggiata.
- Certo che mi va - acconsentì Emma, accucciandosi per allacciare il guinzaglio al cane, che intanto li aveva raggiunti.
Allora andiamo - disse Niall, prendendola per mano e uscendo di casa senza nemmeno ricordarsi di andare a salutare l'amico.

Emma pensava che avrebbe trascorso tutto il pomeriggio con Harry e il loro quasi-bacio nella testa, e invece Niall era riuscito a distrarla perfettamente.
Erano in giro con Austin da almeno un paio d'ore e per tutto il tempo Emma aveva cercato di insegnare a Niall qualcosa in italiano.
- Non mi aspettavo che dopo così tanti anni ti ricordassi ancora quella frase - ridacchiò la bionda.
- Quale? "Mi chiamo Niall e mi piace la pizza"? - rise lui a sua volta. - E' l'unica frase che sono riuscito a imparare quando ancora ci vedevamo solo in webcam, ovvio che me la ricordo!
Emma diventò improvvisamente pensierosa, sebbene il sorriso fosse sempre presente sul suo volto. - Eravamo così piccoli.
Il biondo annuì. - La prima volta che facemmo una videochiamata ero imbarazzatissimo - ammise. - Innanzitutto temevo che fossi una pedofila, o peggio, un maniaco o qualcosa del genere. Poi quando vidi che eri una ragazza di quindici anni, come mi avevi detto, e che per di più eri così bella, mi sentii un perfetto idiota. Pensai che da quella volta non mi avresti più scritto.
- E perché? - chiese Emma confusa.
- Perché in confronto a te ero uno sfigato!
- Non eri tanto sfigato, guarda dove sei ora - gli fece notare lei.
- Ai tempi lo ero - borbottò, sfregandosi le mani per scaldarle.
- Hai freddo?
Niall annuì. - Evidentemente la temperatura non si è alzata abbastanza per non indossare una giacca - rise.
Lei prese una delle mani del biondo e la infilò nella tasca della propria felpa, siccome era abbastanza grande da contenere anche quattro mani.
Al caldo della stoffa e al contatto con le mani calde di Emma, le dita di Niall si scaldarono immediatamente.
Lui si posizionò dietro di lei e inserì anche l'altra mano nella tasca, circondando la ragazza con le proprie braccia. E camminarono così, uno dietro l'altra, tenendosi per mano all'interno della tasca della felpa nera di Emma.
- Ho diciannove anni - disse Niall dopo un po' con un italiano perfetto, facendo ridere la bionda.
- E io sono una brava insegnate - rispose lei nella stessa lingua. Niall aggrottò le sopracciglia siccome non aveva capito nemmeno una parola, così Emma gli spiegò il significato della frase.
Passarono molti minuti senza dire nulla e in quel lasso di tempo la mente di Emma venne occupata nuovamente da Harry e da quello che era successo quel pomeriggio.
Lui le aveva praticamente confessato di essersi preso una cotta per lei, e la bionda non poteva sentirsi più lusingata. Non perché era Harry Styles, affatto, erano due mesi che Emma stava tutti i giorni in compagnia degli One Direction e ormai ci aveva quasi fatto l'abitudine. Ma più che altro perché lui era maledettamente bello, e le sembrava quasi surreale che volesse proprio lei.
Poi pensò a Niall, che era anche più bello del riccio. Però non era minimamente interessato a lei in quel senso.
A quel pensiero la ragazza si rabbuiò. Non era abbastanza per lui?
- Em - la distrasse lui dalle sue commiserazioni.
- Mh?
- Ti amo.
Il cuore della bionda andò in cortocircuito.
- Niall... in italiano quella frase ha un altro senso - lo informò lei, dispiaciuta dalla veridicità delle proprie parole.
Lui si limitò a baciarle una guancia e a chiederle che ore fossero.
- Quasi le 18.
- Merda, sono in ritardo! - esclamò, prendendola per mano e iniziando a correre, con Austin dietro di loro.
- Dove devi andare? - domandò lei col fiato corto.
- Io e i ragazzi siamo ospiti a uno show televisivo e dobbiamo essere là per le 18:30 - spiegò.
Per tutto il tragitto di ritorno Emma non fece altro che pensare e ripensare a quelle due piccole paroline che Niall le aveva detto in italiano. E, nel suo profondo, non era sorpresa di sperare che fossero state vere.


- E quindi presto uscirà il vostro nuovo CD. Quali sono le differenze rispetto ai due album precedenti?
Il presentatore stava intervistando i ragazzi, che erano seduti su uno spazioso divano rosso. Lui era simpatico e le domande erano anche interessanti, ma Zayn aveva altro per la testa.
- Ma ora basta parlare di lavoro - disse ad un certo punto l'uomo. - Vogliamo spostare l'argomento su... la vostra vita sentimentale?
Dal pubblico si sollevò un urlo comune di approvazione.
- Mi è stato detto che c'è una ragazza che negli ultimi tempi trascorre molto tempo con la boy-band più famosa del momento - cominciò. - Soprattutto con il qui presente Niall Horan.
Una foto del giorno in cui lui ed Emma avevano visitato Londra assieme a Harry apparve sul maxi schermo dietro di loro. - Non sarà mica la tua ragazza? - domandò all'Irlandese.
Il riccio avrebbe tanto voluto rispondere al posto dell'amico, ma fece il possibile per rimanere in silenzio.
- Ragazza? No, no, Emma è solo una mia amica.
- Quindi si chiama Emma? Ora le Directioners sapranno quale nome scrivere sulla loro lista nera - disse, facendo l'occhiolino al pubblico e suscitando le risate di tutti gli spettatori.
Anche Niall ridacchiò, poi si rivolse alle telecamere. - No, ragazze, state tranquille. Emma è mia amica fin da prima che diventassi un membro degli One Direction, ma non ci siamo sentiti per molto tempo siccome lei è Italiana.
- Come la pizza! La sa fare lei? - domandò il presentatore, facendo ridere tutti di nuovo.
- In realtà una volta abbiamo provato a farla in casa, ma alla fine non l'abbiamo nemmeno mangiata.
- E come mai?
- Troppo tempo prima che lievitasse, e noi avevamo fame - raccontò Niall, facendo ridacchiare il pubblico.
- Okay, quindi Emma è solo un'amica... e Louis, Harry? C'è qualche ragazza nelle vostre vite?
Il riccio sfoderò il suo miglior finto sorriso e scosse la testa. - Io sono single.
- Meno male! - L'uomo fece un sospiro di sollievo e in tutto lo studio si sollevarono ancora delle risate.
- Idem - mentì il castano. Sapeva che Macy non si sarebbe arrabbiata, ne avevano parlato ed entrambi pensavano che fosse ancora troppo presto per uscire allo scoperto.
- Liam, invece? - continuò il presentatore. - Parecchi rumors dicono che tu e la tua vecchia amica Charlotte non siete più semplici amici. Confermi o smentisci?
- Confermo - affermò lui deciso, suscitando lo stupore generale. - Charlie è la mia fidanzata.
- Congratulazioni! - esclamò l'uomo, alzandosi dalla propria poltrona per stringere la mano al castano. - E da quanto va avanti questa storia?
- Non ti sembra di essere un po' troppo curioso? - ridacchiò Louis.
- Va bene, non addentriamoci nei dettagli - rinunciò l'altro. - Zayn, invece, cosa ci racconti? Le riviste di gossip hanno parlato molto di te recentemente.
Il moro rimase in silenzio. Non sapeva cosa dire, era confuso, nemmeno lui aveva idea di come stessero le cose in quel momento.
Lui stava con Heather. Non erano fidanzati, si frequentavano semplicemente. Ma poi c'era Vicki...
- Dicci, sei innamorato?
- Sì - rispose il Pakistano senza pensare.
Tutti i presenti rimasero a bocca aperta, i suoi compagni di band compresi.
- E di chi? - domandò l'uomo, estremamente curioso.
- Ma di me, che domande! - esclamò Harry per salvare la situazione, abbracciando l'amico e facendo ridere nuovamente il pubblico.

- Zayn, hai perso qualche rotella? Hai detto davanti a tutto il mondo di essere innamorato di Heather! - lo additò Liam, una volta saliti sul loro van.
- Ma io non pensavo a lei! - si giustificò il moro. - Ho risposto impulsivamente, non l'ho fatto apposta.
- Victoria? - domandò Niall.
Il moro annuì. - E' da quando è venuta a casa quella sera che non faccio altra se non pensare a lei. Mi alzo pensando a lei e mi addormento pensando a lei. La mia mente sta diventando claustrofobica con tutti questi pensieri su di lei - mugugnò.
- Ne sei davvero innamorato? - chiese Louis, dandogli delle pacche sulla schiena per confortarlo.
Zayn rimase qualche secondo a pensare. Sì, ne era innamorato. L'aveva capito quando Vicki gli aveva detto che magari lui l'aveva amata per almeno qualche minuto.
Si era accorto di averla sempre amata.
- Pensavo che non l'avrei mai lasciata andare, le sue mani combaciavano perfettamente con le mie come la mia maglietta preferita quando la indosso. Non avevo mai perso la testa così prima d'ora.
- E Heather? - chiese Niall, preoccupato per l'amica di Emma.
- Heather è bella, simpatica e passare il tempo con lei è piacevole, ma nessuna di queste qualità è comparabile a quelle di Vicki. Perché lei è molto più bella, molto più simpatica e stare con lei era di gran lunga meglio. Voglio dire, Heather è okay, ma Vicki era perfetta.
- E cosa pensi di fare ora? Heather penserà che ti riferivi a lei quando hai detto al presentatore di essere innamorato.
- Non lo so. Non ne ho idea.




Said I’d never leave her
'cause her hands fit like my t-shirt.
- over again





















??
Hola chicossss! Tutto bene? :D
Parliamo subito del capitolo, poi scrivo tutto ciò che devo dirvi.
Innanzitutto: vi è piaciuto? Spero davvero di sì. :)
Zayn "caccia" in un certo senso Vicki da casa sua, ma si rende conto di esserne innamorato. :0
Macy picchia Louis (HAHA) e Liam chiede a Charlie di essere ufficialmente alla sua ragazza, ma non solo! Lo conferma anche a uno show televisivo! Aw quanto è dolce da 1 a 10? Io direi almeno 93837464739392338!
E ora passiamo alla nostra magica triade. Ho fatto in modo che questo capitolo piacesse sia a chi è dalla parte di Harry sia a chi è dalla parte di Niall, inserendo dei momenti importanti per entrambe le coppie. Ora sta a voi dirmi che ne pensate.
Ringrazio come sempre chi ha inserito la mia storia fra le preferite/ricordate/seguite e chi ha recensito lo scorso capitolo, sebbene non siate stati in tanti. :/ Ma vi amo lo stesso, don't worry. ;)
Ora passiamo a ciò che vi devo dire, che probabilmente non vi piacerà: domenica prossima farò un ultimo aggiornamento - PER ORA - e poi la storia verrà temporaneamente sospesa credo fino a settembre. Ma non disperate, questo vuol dire che salterò uno o al massimo due aggiornamenti, sono sicura che potrete sopravvivere HAHAHA
A questo proposito vi ho scritto apposta un 21esimo capitolo lungo lungo (il più lungo che abbia mai scritto!)
Bene, credo di aver finito. Grazie mille per seguire la mia umile storia, non merito nessuno dei vostri complimenti.
A domenica prossima! ❤

Un bacio,
Teddy

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