Serie TV > Merlin
Segui la storia  |       
Autore: Britin_Kinney    19/08/2013    1 recensioni
Si sentiva proprio così, mentre l'ennesima sigaretta rotolava sull'asfalto, spegnendosi lentamente. E Avalon di fronte a lui.
Non sapeva perché andasse lì a sedersi e osservare quella maledetta collina con quella sinistra torre sulla sommità.
Doveva per forza essere masochista, o qualcosa del genere.
Nonostante fossero passati secoli, rimembrava quegli ultimi istanti con Artù come fossero accaduti appena un giorno addietro.
La barca si allontava da lui, sempre più. E il grande Re di Albion spariva, inghiottito dalle acque blu e turchesi della sacra Avalon.
Ancora, come un eco costante e pressante udiva le ultime parole dell'uomo che amava, che avesse mai potuto amare. “Ti amo. Ti ho amato con tutto me stesso, non dimenticarlo mai”.
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aithusa, Altro Personaggio, Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Find A Way To Bring You Back
Capitolo 5
My breeze flows in you



Le sospirate ‘nove’ del mattino, finalmente, arrivarono. E quando i dipendenti aprirono il grande cancello, lasciando libero accesso a visitatori, parenti e amici, Merlin si mischiò nella folla ed entrò.
Si ritrovò in uno spaziosissimo atrio che si allungava sia a destra che a sinistra in due lunghi corridoi. Si avvicinò al bancone dove una segretaria smilza e con qualche problema cutaneo lo squadrò da sopra gli occhiali arancioni.
“Sì?” lo invitò a parlare l’anziana.
Merlin si avvicinò e si chinò sul piano di appoggiò, parlandole piano.
“Cerco una paziente” mormorò “Si chiama Alba Daughton”
La signora sgranò gli occhi “È un parente?” domandò lei.
“No. Sono un amico” rispose il mago con convinzione.
La signora lo guardò per qualche secondo, indecisa sul da farsi, per poi decidere. Incurvò le labbra e chiuse gli occhi, sospirando dal naso.
“Mi segua” tirò indietro la sedia e scomparve oltre il muro della gabbietta dove erano ammucchiate varie scartoffie, per poi rispuntare da una porta secondaria.
Merlin le andò incontro e lei si lasciò seguire. Salirono su di un ascensore e arrivarono fino al settimo piano, quando scesero, davanti agli occhi di Merlin si aprì un lungo corridoio lungo il quale erano posizionate porte tutte uguali. Erano pareti senza tempo. Nessun quadro sul muro, che rendesse più piacevole il luogo, nessuna sedia, niente di niente. Solo bianco. Opprimente, dannato bianco.
La signora tirò fuori dal marsupio ancorato all’addome un mazzo di chiavi che dava l’aria di essere pesante.
Cercò il numero che le interessava e percorsero il corridoio ancora per qualche metro. Quando arrivarono alla porta giusta, lei infilò la chiave dentro la serratura e quella scattò con uno stridio ferroso alquanto sinistro.
Prima che Merlin entrasse, la signora lo fermò da un braccio.
“La avverto: stia attento” avvisò lei, guardandolo seria e a Merlin quasi venne voglia di ridere.
Aveva combattuto grifoni, streghe, banditi, draghi e aveva cercato di portare a compimento un destino più grande di lui. Aveva fatto di un principe borioso il più grande Re di tutti i tempi e aveva aspettato secoli e secoli con un dolore lancinante nel cuore e l’angoscia di affrontare una nuova alba.
Stare qualche ora in compagnia di una pazza gli sembrava quanto meno una passeggiata all’aria fresca.
“Grazie dell’avvertimento. Farò attenzione” le assicurò e la signora annuì, lasciandolo da solo.
Merlin poggiò una mano sulla porta e la aprì, scoprendo all’interno due figure. Alba e una altro ragazzo. La ragazza aveva capelli rosso rame lucenti e lunghissimi, occhi verdi come smeraldi. Delle labbra carnose e un viso dolce.
Lei voltò il capo nella sua direzione e non appena lo vide il suo sorriso fu così ampio che contagiò perfino Merlin.
“Emrys” sussurrò, sorridendogli con le lacrime agli occhi “Ti stavo aspettando.”
 
***
Merlin entrò, invitato da Alba e si sedette accanto a lei, sul letto.
“Puoi lasciarci soli un momento, Marco?” -chiese lei dolcemente all’amico, accarezzandogli una guancia. Il ragazzo la baciò ed uscì dalla stanza. Quando furono soli, Alba sorrise a Merlin- “Lui è l’unico che mi abbia mai creduto” -confessò poi, senza riuscire a non tradirsi quando un barlume di tristezza balenò nei suoi occhi verdi. Alba si ricompose, sorridendo ancora- “Come hai fatto a trovarmi?” domandò lei.
“I media” -rispose Merlin- “e il mio…”
“…drago” completò la frase lei “Aithusa, immagino” mormorò emozionata, guardando fuori dalla finestra.
“Sì” rispose stupito Merlin. Quei giornalisti e quegli estranei bastardi ed ignoranti non sapevano quanto Alba fosse importante e preziosa. Dio, conosceva persino il nome di Aithusa senza che Merlin le dicesse nulla! Non poteva essere una dannata coincidenza! “è stata lei a farmi arrivare a te”
“E tu hai bisogno del mio aiuto” ogni frase della ragazza riusciva a stupire Merlin come non mai.
“Sì. Come fai a sapere tutto questo?” domandò cortese il moro.
“Diciamo che col tempo ho imparato a controllare il mio dono” rispose affabile la ragazza “So tutto. So anche in che modo aiutarti. Ma non posso farlo finché mi tengono qui dentro”
“Allora… dobbiamo trovare il modo di farti uscire” propose Merlin.
“E come intendi farlo?” domandò lei, sorridendo amaramente. “Ci sono sorveglianti ovunque, infermieri, addetti alle pulizie.”
Merlin ricordò quando, usando la sua magia, lui ed Artù, in varie occasioni erano riusciti a sgattaiolare di nascosto da Camelot ed erano sfuggiti alle guardie di Uther.
Il mago si alzò e la prese per le spalle, guardandola intensamente negli occhi.
“Riuscirò a farti uscire, è una promessa” giurò Merlin, lasciandosi abbracciare con gratitudine un istante dopo.
Alba gli sorrise ancora e Merlin non poté fare a meno di accarezzarle una guancia. La ragazza gli prese il braccio destro scoprendolo e osservando il tatuaggio che tante volte aveva visto nei suoi sogni e nelle sue visioni.
Sollevò la manica della camicia da notte e accostò il braccio a quello di Merlin.
“Ce l’ho fin dalla nascita” raccontò “Sono destinata a questo. E, ti prometto, che non appena uscirò di qui, farò di tutto per riportare indietro il tuo Artù”
Il tuo Artù…Merlin le sorrise grato e la guardò commosso.
“Ti ringrazio, dal profondo del cuore” le mormorò lo stregone prima di uscire “Preparati a scappare da questo posto” le disse poi sottovoce, così che nemmeno Marco, fuori dalla porta, potesse sentirlo.
“Sarò pronta” rispose lei.
Quando Merlin uscì, lei seppe perfettamente qual’era il suo dovere. Il drago gliel’ aveva detto.
Per far sì che Artù tornasse a questo mondo, doveva fare qualcosa di molto importante.
Intanto doveva riuscire a fuggire da quella maledetta gabbia infernale e poi, una volta uscita, si sarebbe preparata a compiere il suo dovere.
Era preparata a ciò che sarebbe venuto dopo. Fin da quando aveva capito a cosa fosse dovuto il suo dono, si era preparata per quel giorno. E, nonostante tutto, non aveva nessuna paura.
 
Merlin andò dritto ad Avalon, per sedersi poi sulla riva del lago. Mise le mani in avanti e l’acqua gli sfiorò le dita.
Cominciò a piangere, in silenzio. E poi sollevò lo sguardo, puntandolo verso il lago.
“Tornerai presto da me, Artù” sussurrò.
Chiuse gli occhi e ricordò il viso sorridente di Artù, alcune lacrime scesero silenziosamente sulle sue guance e, forse stava impazzendo, ma sentì chiaramente, in un sussurro portato dal vento la voce di Artù, soffiargli qualcosa all’orecchio.
“Ce la farai, amore mio” disse la voce “Mi fido di te”
Merlin aprì gli occhi di scatto, schiudendo le labbra sorpreso.
“Artù” mormorò Merlin.
“Sono qui…” sussurrò la voce confusa con la brezza autunnale “Ti sono vicino”
E Merlin si sentì abbracciare da un soffio di brezza troppo caldo per essere autunno. Chiuse gli occhi e sorrise.
Artù…
“Non sai quanto ho sofferto, Artù” sussurrò, sentendosi un povero sciocco che parlava al vento.
“Ho visto la tua sofferenza. Ed è stato come morire due volte” rispose ancora una volta la voce “Ti amo, Merlin” e a quelle parole, la brezza calda si strinse ancor di più attorno al corpo di Merlin, come se volesse proteggerlo dal freddo.
Lo stregone sorrise e chiuse gli occhi, una lacrima scivolò lungo la sua guancia.
“Ti amo anch’io.” Sussurrò il mago “E riuscirò a riportarti indietro, lo giuro.”

_____________________________________________________________________________________________________________

CONFESSIONI IMBARAZZANTI ^_^
Ho pianto come una povera idiota, scrivendo la fine di questo capitolo.
T.T
Spero comunque che vi sia piaciuto *si asciuga le lacrime* XD 
Un bacio a tutti!!! <3
-Aithusa.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: Britin_Kinney