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Autore: scorpy    24/02/2008    1 recensioni
Yukari e Akira sono due persone completamente diverse, appartengono a due mondi opposti, niente li accomuna, amici, sport, passioni, nulla!!! Cosa potrà mai farli avvicinare se non una terapia? Leggete e Commentate
Genere: Romantico, Commedia, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akira Sendoh
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Love therapy

 

 

 

Cap. 4

 

 

Ci credete nel desino? Io si…

E come non potrei, dopo quello che è successo…

Sono stato giorni a cercarla, a chiedermi dove fosse, ma niente…e invece nel momento più inaspettato eccola lì, di fronte a me.

Il nostro primo incontro non è stato dei più felici, anzi…

Beh quando l’ho raccontato a Mitsui lui si è fatto un mare di risate, mentre io ribollivo dalla rabbia…

 

-“E lei si è coperta gli occhi?”- mi dice sbellicandosi dalle risate mentre esce dalla doccia. –“Chissà magari è un’aliena!!!!!!”-

Continua provocando le risate dei miei compagni di squadra.

 

-“Mi ascolti!?!”- lo rimprovero, come al solito non prende mai nulla sul serio. –“Ti sto dicendo che quella presuntuosa, arrogante, scorbutica che…”-

 

-“Ehi, da quando in qua tu insulti le donne?”- mi domanda Fujima.

 

-“Guarda che questo non è insultare” – dico io infuriato come non mai-“  se l’avessi voluta insultare, e credimi, se lo meriterebbe davvero , avrei detto che è una vera s****a con la S maiuscole e…” –

 

-“ Chiaro il concetto”- mi zittisce Kaede Rukawa.

 

-“Ma fino a ieri non era la donna della tua vita?”- sbotta Mitsui.

 

-”Cosa? No, no che non lo è, non lo è mai stato e non lo sarà mai. E non credo di non aver mai detto il contrario!!!”- ribadisco quando noto che Kyota che ha intenzione di appoggiare il “traditore” Mitsui.

 

 -“Se lo dici tu”- sento dire da qualcuno anche se non capisco chi. Di sicuro sarà stato Rukawa che se ne esce sempre con quei suoi commenti taglienti.

 

.–“Mi incuriosiva solamente tutto qui. E poi tu sai più di tutti che non avrei mai fatto niente con una ragazza che piace a un amico, visto che piace a te !”- Ebbene si, alla fine ho raccontato a Mitsui che la donna del mistero era quella ragazza del corso di arte. Solo che gli ho assicurato che per me non era nulla, solo oggetto di curiosità… ma non  credo se la sia bevuta. Lui e tutti gli altri credono che io abbia preso l’ennesima cotta, ma non è così!!!!

 

-“Anche perché io non te lo avrei permesso!!!”- risponde sornione .

 

-“Per una volta potresti evitare di fare macho man?”-

 

-“Sai una cosa amico…”- dice Sakuragi  mettendomi un braccio intorno al collo –“ la verità è che stai perdendo colpi!!!! Sono d’accordo con il teppista: forse è una persona venuta da un universo parallelo in cui tu… sei uno sfigato!!! Di sicuro non avrebbe avuto la stessa reazione di fronte a cotanta bellezza!!! Ah, Ah, Ah!!!”- dice col suo tono da sbruffone mentre si sfila l’accappatoio rimanendo nudo come mamma l’ha fatto di fronte a tutti e sollevando un coro di oohhhhh di protesta e di insulti.

 

-“Sakuragi copriti!!!”-

 

-“Non fare lo scemo!”-

 

-“Idiota!!!”-

 

-“Ehi non credevo che foste così perbenisti!!!”- dice coprendosi le sue nudità e provocando le risate di tutti.

 

-“Credo di essermi solamente illuso”- confesso al mio amico, adesso non più arrabbiato ma deluso, quando rientriamo nel nostro appartamento.  –“Sono stato ammaliato dalla sua immagine di danzatrice senza accorgermi che in fondo lei è il contrario di quello che mi immaginavo.”- Mi butto spossato sul divano.

-“Ehi, cosa vi è successo!”- ci dice Ayako venendoci in contro. Abita nell’appartamento a fianco al nostro, ma in realtà abbiamo la stessa sala in comune.

-“Niente”- risponde Mitsui per me anche se dopo gli dice sommariamente cosa mi è successo.

“Eppure non riesco ancora a credere che una persona che riesca a ballare in quel modo, come l’ho vista io la prima volta, possa essere realmente così…Ormai è un pensiero fisso.”-

 

-“Le apparenze ingannano!!!”- filosofeggia Mitsui.

 

-“Io non sono d’accordo”- dice Ayako –“ E’ vero, lei è stata scortese, si è comportata in modo imperdonabile…ma…”-

 

-“ma cosa?”- sbottiamo insieme io e Mitchi.

 

-“Con questo non voglio dire che è giustificata, ma pensa a lei come si sarà sentita… sarà distrutta dopo quest’ infortunio! Tu, cioè voi, dovreste capirla, ci siete passati, no? E nemmeno voi eravate tipini facili! I primi tempi tu eri davvero inavvicinabile e tu sei diventato un teppista, ricordi? È sempre duro per un’atleta o per un danzatore un infortunio… in quel momento avrà sfogato su di te la sua ansia e la sua frustrazione.  Inoltre non è che tu sia stato il massimo della delicatezza… Cavolo, l’hai invitata a ballare quando è in terapia perché quasi non può stare in piedi !!!!”-

 

-“In effetti”- aggiunge debolmente Mitsui.

 

-“Inoltre, sai che Kim si comporta davvero male con le matricole… gli avrà reso la vita un inferno. E siccome tu sei, eri-non lo so!- il fidanzato di Kim, avrà pensato che tu sei della sua stessa pasta”-

 

Io e il mio amico rimaniamo in silenzio.

 

-“Cavolo Ayako, “- esclama Mitsui-“ dovresti studiare psicologia!!!”-

 

-“Scemo, io lo faccio già!!! D’altronde con dei rincitrulliti come voi in squadra non avrei potuto far altro!!!”- risponde facendo ricorso al suo ventaglio ormai celeberrimo.

 

-“Sei riuscita a capire tutte queste cose dalle mie parole?”- chiedo stupefatto. –“Non sei una psicologa tu sei un’indovina!!!”-

 

-“In realtà”- confessa restia- “conosco un suo amico, Kai, vabbè questo non è importante…”- dice provocando le nostre risate.

 

-“l’importante è che le parli…”-

 

Beh, il difficile è proprio quello .Dopo le parole di Ayako mi sento un po’ in colpa nei confronti di Yukari. In genere non è nella mia indole comportarmi così… ma non so, ho perso la testa!!! È la prima volta che una ragazza mi fa perdere il controllo in questo modo.

Non posso tenerle il broncio o essere arrabbiato con lei, non ci riuscirei nemmeno! Nemmeno adesso che me la ritrovo di fronte, davanti alla porta della stanza del centro di riabilitazione, esitante, mentre si chiede se bussare o no…

 

-“Che fai, non entri?”-

 

Devo averla spaventata morte, non si era accorta della mia presenza.

 

-“Non lo so”- mi risponde mentre lentamente si volta anche se non tenta nemmeno di distogliere lo sguardo dai suoi piedi –“Credo che per oggi lascerò perdere”-

 

-“Oh, ma non puoi”- dico io come se volessi rimproverarla anche se sorrido, come sempre. –“Non si può interrompere la terapia”- Scherzò io, ma lei non ha la minima intenzione di scherzare.

 

-“Ascolta, Sendoh, io vorrei chiederti scusa…l’altro giorno, beh mi sono comportata come una vera idiota! Non avevo alcun diritto di giudicarti, il mio comportamento è stato davvero vergognoso, mi sono comportata come una bambina…come… non so nemmeno io come!”- mi dice tutto d’un fiato.  Non so bene se crederle, ma penso che sia pentita realmente delle parole che ha detto.

 

-“S*****a è il termine esatto!!!”- scherzo , finalmente riesco a strapparle un timido sorriso. Non mi aspettavo delle scuse –“Vabbè, anche io ho esagerato, Kim carina e simpatica!!!

 

-“Dovresti sorridere di più, sai.”- continuo mentre con la mia mano la costringo ad alzare il viso e a posare gli occhi su di me.

 

-“Come fai tu per caso?”- mi chiede ironica.

 

-“Beh, si. Puoi prendere esempio dal mio fantastico sorriso, anche se non arriverai a miei livelli!”- mi vanto un po’. –“Su, andiamo”- le dico invitandola ad entrare nella stanza. Ma mi fermo immediatamente vedendo che non mi segue.

 

 –“Che fai? Non entri?”- le dico per la seconda volta.

 

Dopo un secondo di esitazione mi dice seria –“ Deve essere davvero importante per te il basket”-

Non era proprio quello che mi aspettavo…

 

-“Si, lo è.”- rispondo con semplicità. Avrei voluto chiederle se per lei la danza è lo stesso, di parlarmene ma ho evitato.

 

-“…”-

 

-“Forza, vieni.”- le dico mentre poggio amichevolmente il braccio sulla spalla –“Con questo non credere che io ti abbia perdonata!”- fingo.

-“Beh, forse.  Se ricorro alla mia innata clemenza, magari potrei pensare di perdonarti. Oh, sempre che tu mi dimostri di essere degna del mio perdono, ovvio!!!”- dico mentre vedo il suo sguardo un po’ perplesso.

 

 L’immagine di lei taciturna, malinconica e solitaria è completamente svanita dalla mia mente. Adesso ne è comparsa un’altra, più bella, di una ragazza timida e dolce che si nasconde dietro una maschera di indifferenza  e aggressività solo per difesa.

È stato davvero piacevole parlare con lei, non me l’ aspettavo. All’inizio eravamo tutti e due imbarazzati, non aiutava il fatto che io ero a torso nudo, dopo l’incontro dell’altra volta non era certo semplice. Ma poi alla fine abbiamo chiacchierato come due amici di vecchia data.

 Certo è ancora un po’ timida ma di certo non credevo che fosse come Hanamici, logorroico e super espansivo. So che non mostra ancora tutta se stessa, ma voglio provare a scoprirla pian piano.

 

-“Sai, non mi aspettavo fossi così”- le dico spontaneamente.

 

-“Beh, devo averti dato una brutta impressione. Non ti ho reso le cose facili”-

 

-“In effetti…beh, neanche io ci sono andato su leggero!!!”- ammetto. –“Adesso non ci pensiamo, anzi facciamo come se non fosse mai successo”- le porgo la mano come se stessimo facendo un patto.

 

Veniamo interrotti da Matsuo, un’infermiera piuttosto anziana che mi vuole un bene dell’anima solo perchè le ricordo un suo vecchio spasimante che la corteggiava ai tempi della guerra.

 

-“Ehi, come sta oggi il mio Koichi?”- mi dice allegra, ormai è così che mi chiama.

 

-“Sono in gran forma signora Matsuo”-

 

-“Oh, smettila di chiamarmi signora… chiamami semplicemente Matsuo! Signora mi fa sentire più vecchia di quanto io sia!”- mi rimprovera.

 

-“Matsuo ti presento Yukari…”- le dico mentre la ragazza di fronte a me le porge la mano.

 

-“Lei è…”- scelgo un attimo le parole più appropriate, ma alla fine sorgono spontaneamente le parole più semplici e naturali guardando i suoi occhi timidi…

 

-“…un’amica”- dico  , pensando realmente per la prima volta che una persona esserlo per me e che io possa esserlo per lei….

 

 

 

Fine 4° capitolo

 

 

 

  
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