Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Mia_delrey    19/08/2013    6 recensioni
*dall'ultimo capitolo*
«I'll lift you up, I'll never stop, you know I'll take you to another world.» cantò di nuovo Harry. E, ancora una volta, non se ne andò.
«Harry, tu non sei andato via come loro.»
«Certo che no. Io ti amo, Rosalie.»
«Anch'io, Harry.»
I due si unirono in un bacio letteralmente paradisiaco, e quando si staccarono Rosalie ebbe un brivido.
«Quindi questo è l'effetto che mi fai.. brividi.»
Harry rise, portando la testa all'indietro con parecchia teatralità che lo faceva sembrare un attore. Poi scosse i ricci castani e li sistemò.
La guardò negli occhi.
ATTENZIONE: Questa ff è diversa da tutte le altre.
Genere: Fantasy, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
PREAVVISO: I capitoli di questa fan fiction sono moooolto lunghi!






Chapter five.
 
 
 
Words will be just words, 'till you bring them to life!
 
 
   «Dove mi portate?»  esclamò Rosalie.
   La guardia che l'aveva rimproverata tre giorni prima nella sua stanza, ora la teneva stretta per le braccia e la trascinava verso il bosco. Era accaduto tutto in pochi secondi: un grido alle loro spalle, e subito la guardia le si era avventata contro, facendo scattare in piedi i ragazzi. Ma poi era successa una cosa strana. Mentre veniva trascinata via dal forte braccio della guardia - Rosalie si accorse solo in quel momento che la donna aveva il bicipite coperto da un tatuaggio a forma di croce in stile gotico - aveva notato una forte ed intensa luce alle sue spalle, ma non era riuscita a girarsi per vedere cos'era. Poi uno strano fruscio, e di nuovo il silenzio ed il buio assoluti, tranne per i passi pesanti della donna e i suoi trascinati dietro. Poi, una volta arrivate all'entrata del bosco, la guardia fischiò un paio di volte, facendo uno strano suono simile al verso di un usignolo. Subito altre due guardie vestite alla stessa maniera ma tutte incappucciate e con il viso coperto.
   «Che dobbiamo fare?»  chiese una di quelle. Era un ragazzo. E aveva una voce alquanto familiare... O forse era solo un'impressione di Rosalie. La sua mente continuava a dare i numeri da quando aveva messo piede in California e, soprattutto, in quel campus. 
   Ripensandoci, le veniva quasi da piangere. In quel campus continuavano ad esserci morti misteriose di ragazzi e ragazze, probabilmente tutte a causa della punizione, ma la madre di Rosalie - che probabilmente era a conoscenza di questo fatto - ce l'aveva mandata comunque, tanto per non averla tra i piedi e poter stare con il suo unico grande amore: il lavoro. 
   «Terence.»  sentì dire Rosalie alla guardia minacciosa che l'aveva trascinata fin lì.  «Occupati tu di lei. Sai dove portarla.»
   «Certo Olivia, me ne occupo io.»  rispose lui.
   Olivia.. Dunque è questo il suo nome.
   «Tu.»  Rosalie si accorse che aveva puntato l'indice contro di lei. Poi lo spostò su Terence, e continuò.  «Andrai con lui, e non provare a scappare o sarà la fine, per te.»  
   Rosalie rabbrividì.
   Poi Olivia guardò l'altra guardia - una ragazza - e le fece cenno di seguirla. Quindi insieme si allontanarono a passo svelto. Quando furono ormai due puntini in lontananza, Rosalie si sentì afferrare per il braccio: era Terence, che la fece voltare.
   «Senti Rosalie, ora tu seguimi e fai esattamente ciò che ti dico. Non fare domande, stai in silenzio e seguimi. Ti spiegherò più in là. E ti prego non scappare.»  Sì, aveva una voce piuttosto familiare.
   «Ci conosciamo?»  gli chiese appunto Rosalie.
   Lui scosse velocemente la testa, cosa che tradì la sua poca convinzione di quella risposta, e spinse Rosalie a proseguire.
   «Mi sembra di riconoscere la tua voce. Cioè, mi sembra fami-»  Terence le mise una mano sulla bocca e la trascinò dietro a un albero lì vicino.
   Poco dopo si udirono dei passi, e una decina di uomini e donne armati passarono in marcia sul sentiero dove erano stati cinque secondi prima Rosalie e Terence. Poi, quando furono abbastanza lontani, Terence levò la mano dalla bocca di Rosalie, la quale cominciò a boccheggiare - aveva tenuto il respiro per tutto il tempo! - e, dopo qualche colpetto di tosse, parlò.  «Hei.»  disse.  «Tu non sei uno di loro, vero?»
   Terence spalancò gli occhi, poi abbassò lo sguardo, facendo intuire a Rosalie che aveva fatto centro.  «Non dire un'altra parola.»  la ammonì lui. 
   Rosalie annuì, e insieme ripresero a camminare nel sentiero che sembrava non finire mai.
   Chissà cosa stavano facendo i ragazzi.. Chissà se Louis stava facendo le sue solite battute. Chissà se Zayn si stava sistemando i capelli. Chissà se Liam era immerso nei suoi pensieri. Chissà se Niall stava ridendo a crepapelle senza motivo. E chissà se Harry.. stava pensando a lei. Le faceva così male pensare che non li avrebbe più rivisti!
 
   «Tu..»  cominciò Terence, attirando l'attenzione di Rosalie.  «..cosa sai della punizione?»
   «Te l'ho detto Liam, io so solo che-»  poi Rosalie si bloccò. Perchè l'aveva chiamato Liam?! Lui era Terence. Però aveva una voce familiare.. E poi non l'aveva mai visto assieme alle altre guardie. E se..!
   «Togliti cappuccio, sciarpa, e occhiali.»  disse, in un tono che non ammetteva repliche.
   «P-perchè dovrei?»  rispose lui, a disagio.
   «Perchè io so chi sei.»
   «Ah sì?»  Il ragazzo ora appariva più sicuro di sè, quasi minaccioso.
   Si levò gli occhiali. I suoi occhi erano scuri, ma Rosalie notò che stavano diventando di un rosso sempre più intenso, e ne fu quasi spaventata. Ora capiva perchè le era venuto l'istinto di chiamarlo Liam: lui era Liam. Ma per accertarsene restava solo una cosa da fare.
   Lo baciò.
   Sì, era lui. Nessuno le dava quella sensazione di bruciore come lui. Si staccò immediatamente, e gli sorrise. Lui invece parve seccato.
   «Non mi piacciono i tuoi modi, Ros.»
   «Come sarebbe a dire?! Volevo solo scoprire se eri davvero tu.»
   «Beh, ora che l'hai scoperto andiamo. Non parlare o sprecherai energie, il cammino è molto lungo.»
   «Uff... Va bene!»
 
   ------------------------------------------------------------------------------------
 
   Era ormai da ore che camminavano e Rosalie era stanchissima, al contrario di Liam che continuava a camminare svelto tirando Rosalie per un braccio stando solo attento a non farle male. 
   «Ti prego possiamo fermarci?? Solo un attimo, non ce la faccio più.»
   Liam sbuffò.
   «Okay..» disse infine, ed entrambi si misero a sedere sulle foglie secche sparse in terra.
   «Rosalie, dato che ci siamo devo spiegarti chi sono veramente. E chi sono Harry, Niall, Louis, e Zayn. Siamo come dei ragazzi ma... con qualche piccola differenza. Sicuramente avrai notato che mentre io ti trasmetto calore, il tocco di Harry è quasi gelido. E dato che sei una persona curiosa da quanto ho capito, hai notato quegli strani "lampi" colorati nei nostri occhi. Beh, questi sono tutti particolari che ci rendono ciò che siamo. Ora non posso dirti il nome, nessuno può saperlo o altrimenti... Beh, non importa. Ma voglio mostrarti un'altra cosa.»
   Liam si alzò in piedi e chiuse gli occhi.
   Strinse i pugni.
   Una luce rossa appena visibile lo circondò, come se da un momento all'altro dovesse esplodere. Stava per mostrare la sua vera identità a Rosalie, ma...
   Non appena aprì gli occhi, si accorse che lei dormiva.
   Allora rilasciò i pugni e sembrò spegnersi. La prese in braccio e riprese a camminare verso il monte, che ormai si faceva sempre più vicino a loro. Sarebbe finalmente riuscito a salvare la sua Rosalie. E di quella che aveva in braccio, beh, non sapeva ancora cosa ne avrebbe fatto.
 
   ------------------------------------------------------------------------------------
 
   «Ci siamo, Ros.»
   La voce calda e melodiosa di Liam la fece svegliare. Peccato, pensò. Stavo facendo un bel sogno. Aveva sognato che Liam si infuocava e diventava una creatura meravigliosa, e poi Puff!, era sparito tutto lasciando il posto ad una grotta buia e fredda. E lei era ancora tra le braccia forti di Liam.
   «Quanto tempo ho dormito?» gli chiese.
   «Mah, qualche oretta..» rise.
   «C-cosa?! E tu mi hai portata in braccio per tutto questo tempo?!» Liam annuì, sereno. «E dove diavolo siamo ora?!» 
   Liam sembrò infastidirsi a quella sua esclamazione, poi rispose: «Guarda tu stessa!»
   Rosalie uscì dall'immensa grotta e vide sotto di sè un dirupo di un centinaio di metri almeno. Erano già così in alto?!
   «Okay, ora mi spieghi come hai fatto.» Rosalie era ancora incredula. Liam non era affaticato, non era sporco, e non aveva tagli o lividi da nessuna parte. Eppure aveva scalato centinaia di metri tenendola in braccio! Incredibile. Cos'era, una sottospecie di supereroe?!
   «Senti Ros, ora io ti mostro come ho fatto ma... Tu promettimi che non scapperai. Me lo prometti?» 
   Rosalie annuì, senza però capire per quale assurdo motivo sarebbe dovuta scappare. 
   Ancora una volta Liam strinse i pugni e chiuse gli occhi. Una strana luce rossastra lo circondò, e il suo corpo cominciò ad emanare calore. Ma, proprio quando sembrava sul punto di esplodere, una voce femminile attirò l'attenzione di entrambi.
   «Liam... Liam sei tu?» Ancora quella voce.
   «Chi sei?»  chiese lui, spegnendosi.
   «Rosalie... Rosalie Manson.»
   Liam sembrò illuminarsi, mentre Rosalie si sentì strana, appesantita, come se qualcuno si fosse appeso alle sue spalle e cercasse di farla cadere. Entrambi si inoltrarono di più nella grotta, dietro ad un masso, nel punto dal quale proveniva quella voce. Assomigliava così tanto a quella di Rosalie! 
   Liam fece luce con una torcia, e finalmente la videro: magra, mora, con gli occhi castani screziati di verde, identica alla Rosalie Manson inglese, che la fissava incredula. E, a dire il vero, si fissavano entrambe allo stesso modo.
   «E' lei!» disse Rosalie, portandosi una mano alla bocca.
   «Sì. Ora finalmente sarai salva e potremo stare insieme!» Liam la strinse a sè, ma Rosalie lo tirò per un braccio.
   «Cosa intendi con "finalmente sarai salva e potremo stare insieme"? Cioè, non dipende da me la sua salvezza, vero?»
   Liam e l'altra Rosalie si guardarono. Poi le rivolsero uno sguardo preoccupato, e deglutirono all'unisono. Infine Liam disse: «Vedi, è piuttosto complicato da spiegare così, su due piedi. Ti dico solo che tra voi due c'è un legame fortissimo, come se voi foste la stessa persona ma divisa in due. Perchè le vostre anime sono... quasi opposte. E quel "patto" che c'era tra te e Agatha, faceva comunque parte della maledizione, perchè lei sarebbe dovuta essere la tua migliore amica altrimenti sarebbe morta, cosa che probabilmente è già successa, invece tu dovevi cercare la tua te stessa... Del passato.»
   «Non capisco. Quindi io dovrei essere la Rosalie del presente o del futuro?» disse Rosalie.
   «Beh, per te del presente.. Per noi del futuro.» Liam si grattò la testa. Probabilmente il concetto era fin troppo complicato anche per lui.
   L'altra Rosalie si alzò in piedi e la prese per mano, portandola di fronte ad una parete che - non se n'era ancora accorta - era completamente a vetri.
   «Vedi? Noi siamo identiche. Ma ora prova a soffiare sul vetro.»
   Rosalie soffiò delicatamente sulla superficie del vetro, che diventò azzurra. L'altra Rosalie fece lo stesso, ma la superficie del vetro assunse un colore rossiccio.
   «Tu sei dalla parte buona, mentre io... da quella cattiva. Cioè, voglio dire... Noi dobbiamo separarci. Altrimenti resteremo entrambe rinchiuse qui. E non credo che tu lo voglia, perchè io personalmente voglio andarmene. Con Liam, ovvio.»
   «Okay okay, ho capito. Ma... come facciamo a... separarci?»
   «Questo lo sanno solo gli-»
   «Uomini!» la interruppe Liam, tappandole la bocca con una mano. «Uomini, stava per dire uomini.»
   «Bene, allora se tu sei un uomo..»  disse Rosalie, senza capire perche' Liam era cosi agitato.   «..Spiegacelo tu.»
   «Sì. Subito. Anche se... Non si può spiegare una cosa del genere a parole. Le parole saranno solo parole, finchè non gli darai vita.»
   «Chissà perchè questa frase mi suona familiare...» Rosalie era molto confusa. Si grattò la testa, e pensò a dove poteva aver sentito quella frase. Sì, forse era... No, no, impossibile. E se..! Nah.
   Ad un certo punto Liam prese entrambe le ragazze per mano, distogliendo quindi Rosalie l'inglese dai suoi pensieri. Poi unì le loro mani. Chiuse gli occhi. Di nuovo si illuminò di rosso, e prese ad emanare calore da tutte le parti. Un calore insopportabile, tanto che Rosalie cominciò a sudare. Ma l'altra - quella americana - al contrario stava benissimo, era rilassatissima e anche lei teneva gli occhi chiusi. Rosalie tentò di sventolarsi, ma Liam la fulminò con lo sguardo, e così lei pensò che sarebbe stato meglio rimanere ferma.
   Quel caldo insopportabile era sempre più forte, Rosalie era in un bagno di sudore e si sentiva tutta appiccicosa, come quando finiva l'allenamento in palestra. Ma in questo caso era tutto diverso: non era lo sforzo fisico a farla sudare. Allora magari era... quello psicologico?
   «Dite il vostro nome, all'unisono.» disse Liam.
   Le due ragazze si guardarono dritte negli occhi, che ora brillavano, e insieme dissero: «Rosalie.»
   «Ora ripetete dopo di me, di nuovo all'unisono. "Noi, che eravamo una cosa sola, ora saremo divise.."»
   «Noi, che eravamo una cosa sola, ora saremo divise..» ripeterono.
   «"..I nostri corpi sono identici, ma le nostre anime opposte.."»
   «..I nostri corpi sono identici, ma le nostre anime opposte..»
   «"..Siamo come le due facce di una medaglia: unite ma separate. E ora, questa medaglia si romperà."»
   Le due Rosalie si guardarono, quasi preoccupate da ciò che sarebbe potuto succedere dopo quell'ultima frase. Strinsero di più le mani di Liam e, senza smettere di guardarsi negli occhi, ripeterono: «..Siamo come le due facce di una medaglia: unite ma separate. E ora, questa medaglia si romperà.»
   Improvvisamente Liam sembrò esplodere, e le due Rosalie vennero catapultate contro le pareti della grotta.
   Rosalie - l'inglese - vide tutto sfocato, continuò a sbattere le palpebre per qualche secondo, e vide Liam luminescente, con qualcosa di enorme e maestoso alle sue spalle, che prendeva in braccio l'altra Rosalie e la baciava con passione.
   Poi..
   Ci fu buio totale.





HOLAAA♥♥
Eccomi qui, la mia vacanza e' finita e mi sono finalmente potuta connettere per aggiornare. Ammetto che sembrano passati secoli e invece e' passata solo una settimana! Beh, che dire, spero che questo capitolo vi piaccia dato che e' il penultimo, e spero che resterete a leggere anche l'ultimo.
E ora vi saluto, baci baci!!
Sophia.xx
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Mia_delrey