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Autore: missA_suzy    19/08/2013    3 recensioni
Sono passati diversi anni dalla separazione delle ragazze dal Mondo Magico. Ognuna ha preso la sua strada e Doremi, ormai sedicenne, si sente sola. Per questo è diventata gelida e insensibile, proprio per non soffrire. Non permette a nessuno di avvicinarsi al suo cuore, ma pian piano fa amicizia con Kotake. Crede che lui possa sostituire le sue amiche, ma una sorpresa attende le ex streghette: un ritorno al passato e, soprattutto per Doremi, una scelta che le cambierà la vita per sempre.
Genere: Avventura, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki Shidoosha, Doremi Harukaze, Tetsuya Kotake, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Triangolo
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Ritorno al passato.

Capitolo otto: Ti voglio bene sorellina.

 

La giornata era stata stressante per Doremi, in quanto era stata interrogata in tre materie e aveva avuto due ore di seguito di educazione fisica. Dopo aver fatto nuovamente la strada con Hazuki, era arrivata a casa buttandosi a peso morto sul letto invocando mentalmente qualcuno che potesse farle un massaggio. Girò lo sguardo verso la scrivania e vide che la piccola sveglia rosa segnava le cinque di pomeriggio, così decise di farsi un bagno caldo per sciogliere i nervi e la tensione accumulata. Quello che non sapeva però, era che stava per succederle qualcosa di strano.

♫~♥~♪~♥~♫~♥~♪~♥~♫

-          Majorika, sei proprio sicura?

-          Lalà non farmene pentire. – le due erano tornate al Maho con l’intenzione di riaprire il negozio, visto che di lì a poco le ragazze sarebbero state convocate e avevano bisogno di una copertura.

-          E cosa apriamo?

-          Che domande, faremo gioielli come i vecchi tempi. Il che significa soldi come i vecchi tempi, ed erano molti! – esclamò ridendo malignamente.

-           Non cambierai mai..

La strega, ripresasi dal suo amore per il denaro, incominciò a preoccuparsi di una cosa molto importante. Se Doremi e Hazuki avessero visto il negozio aperto avrebbero fatto domande su domande per sapere cosa stesse succedendo, e la Regina aveva severamente proibito di avvertirle. Non dovevano parlare con loro, né farsi vedere. Almeno per il momento.

-          Non abbiamo scelta, dovremo restare chiuse qui dentro per un po’. Potremo sistemare il negozio nel frattempo. Guarda qui, troppa polvere. – disse la fata passando il dito sull’antico tavolo di legno.

-          Io non vedo l’ora di mangiare i dolci che fanno alla pasticceria qui vicino. Sono sicuramente migliori di quelli che preparavamo noi – guardò la fata che la fissava truce – ..ma forse è meglio aspettare. Heheheh…

-          A proposito – fece sedendosi sulla spalla della donna – le hai avvisate tutte?

-          Andrò a trovare Doremi questa notte.

-          Bene, io cercherò di scroccare qualcosa al pescivendolo – disse diventando una gattina – è da tanto che non mangio quelle prelibatezze.

-          E poi sarei io la golosa?

Pochi minuti più tardi le due scoppiarono in una fragorosa risata.

Chissà come ci divertiremo quando saranno di nuovo tutte qui a sgobbare!

♫~♥~♪~♥~♫~♥~♪~♥~♫

Hazuki, tornata a casa, aveva ricevuto una telefonata da Onpu che le aveva spiegato in maniera dettagliata cosa aveva sognato la notte scorsa. La castana era incredula siccome anche lei aveva fatto lo stesso sogno e decise di raccontarle i dettagli. Le due, assalite da mille dubbi, decisero di contattare Aiko e Momoko per scoprire se anche loro erano nella stessa situazione.

-          E Doremi?

-          Non credo sia il caso di chiamarla, Onpu-chan.

-          Come mai?

-          Vedi, l’altro giorno ci siamo incontrate al Maho e mi ha detto che per lei a magia è una storia chiusa. Meglio non farla agitare più del dovuto.

-          Più del dovuto? – chiese scettica, non capendo la situazione

-          È cambiata, non è più lei. Si comporta da perfetta adolescente. Va bene a scuola, è educata e non mangia più a sbafo. Anche se nell’ultimo periodo ci siamo un po’ riavvicinate.

-          Oh..

-          Onpu-chan, sei lì?

-          Sì, sì. Ascoltami io adesso ho un servizio fotografico, ma dovrei liberarmi per le otto. Potremmo sentirci dopo, cosa ne pensi?

-          Siamo in quattro, la rete non collega quattro numeri contemporaneamente..

La star ci pensò su – video chat?

-          Mi sembra perfetto, è una buona idea.

-          D’accordo, a dopo allora. Un bacio.

-          Ciao Onpu-chan. – disse chiudendo la conversazione per poi chiamare le altre due per avvisarle.

♫~♥~♪~♥~♫~♥~♪~♥~♫

Intanto Doremi era impegnata a raccogliere i suoi capelli bagnati in un tubante che miracolosamente appariva ben fatto, anche se alcune ciocche rosse le ricadevano ai lati del viso. Tornò in camera e aprì l’armadio per scegliere cosa indossare, quell’accappatoio rosa stava diventando ingombrante in quanto completamente bloccata da non riuscire nemmeno a muoversi. Una botte, si definiva lei con quel coso addosso. I suoi pensieri furono interrotti da un bussare alla porta e lei diede il permesso di entrare anche se aveva gli occhi sui vari maglioni dalle mille sfumature.

-          Ciao..

La rossa si voltò sorpresa di trovarla lì. Pensava di essere stata chiara quella sera, lo pensava perché da quel giorno Pop l’aveva sempre evitata. Ed ora eccola lì, sull’uscio della porta aspettando una sua risposta. Decise di mettersi in gioco, voleva avere buoni rapporti. Almeno in famiglia.

-          Pop entra – disse sedendosi sul letto e invitandola a fare lo stesso – come mai qui?

La sorella si sedette un po’ incerta e in subbuglio, da quando era così gentile? – Doremi senti, io volevo dirti che non ce la faccio a continuare così. Sei mia sorella, e ti voglio bene. Non potremmo ritornare come prima?

Lei sorrise – Potremmo. Anche a me manca la sorellina rompiscatole.

Pop non resistette più e scoppiò a piangere affondando il petto nella pancia della sorella. Sembrava che i ruoli si fossero invertiti e la rossa sorrise a questo pensiero. – Grazie.

-          Siamo sorelle, non devi ringraziarmi.

-          Lo sai che – disse asciugandosi le lacrime e sedendosi a gambe incrociate sul letto – adesso sei tu la matura tra le due?

-          Beh se ne sei convinta allora te lo lascerò credere – disse alzandosi e avvicinandosi nuovamente all’armadio. Pop vedendo quel gesto dedusse che la conversazione era terminata e, un po’ a malincuore, si diresse verso la porta.

-          Hey, non vorrai lasciarmi qui da sola!

Lei si voltò sorpresa – come?

-          Non riesco a decidere quale maglione mettere, mi dai una mano? Non ho alcuna intenzione di scendere a cena come una decorazione natalizia un po’ ingrassata.

-          Ti comprerò un nuovo accappatoio. – disse ridendo e avvicinandosi a sua volta per trovare un maglione decente per la sorella

♫~♥~♪~♥~♫~♥~♪~♥~♫

-          Ceeeeeeeeeeeeeeeeeeeena!

-          Toru, Toru, Toru. Si mangia yeah! – esclamò precipitandosi a tavola.

-          Non è carino cantare a tavola, Toru.

-          Fujo non fare il saputello! Regina, sai dove sta MajoPon? – chiese con gli occhi che gli brillavano

-          No Leon, ma so che devi andare a chiamare Akatsuki. Non è voluto scendere e io devo fare un annuncio molto importante.

-          Sì sì vado – sputò fuori sbuffando e salendo le scale per chiamare quella mezza cartuccia del suo amico. Voleva scendere il prima possibile perché, anche se MajoPon non c’era, avrebbe sempre potuto attaccare bottone con le cameriere. Arrivato davanti alla porta della stanza, incominciò letteralmente a prenderla a calci – Aka, esci fuori! Si mangia!

-          Vai tu, io non vengo.

-           Non fare l’idiota, e apri questa stramaledettissima porta! La Regina deve fare un annuncio importante e io devo attaccare bottone con qualche cameriera!

Al sentire la sua ultima frase il principe aprì di scatto la porta e se lo trascinò dentro.

-          Dici sul serio?

-          Eh? Sì, deve fare un annuncio.

-          Non mi riferisco a quello ma a..

-          Leon, principe Akatsuki! Ma lo sapete che vi stanno aspettando al piano di sotto? Volete darvi una mossa sì o no?

-          Non ti preoccupare bambola, hai un impegno domani sera? – disse avvicinandosi a lei in corridoio e facendo un gesto con le dita che secondo lui poteva apparire sexy

La strega non se lo fece ripetere due volte e, usando la magia, fece comparire un martello pneumatico che si andò a posare delicatamente sulla testa del biondino, mentre Akatsuki se la rideva vedendo la giovane cameriera che si allontanava imprecando qualcosa.

-          Sei talmente sciupa femmine che quando entri in azione, scappano. In tutti i sensi! – esclamò continuando a ridere a crepapelle.

Leon lo guardò malissimo e gli fece il verso.

-          Andiamo, bambola – disse ancora, imitando la sua voce e ridendo più di prima mentre scendeva, seguito dal biondo che aveva assunto una faccia molto contenta.

Se n’è andata perché è rimasta affascinata dalla mia lussureggiante bellezza. Sono un dio greco io.

♫~♥~♪~♥~♫~♥~♪~♥~♫

Ciao, bambole (saluto a mo’ di Leon hahahaahahha) come state?

Spero davvero che vi stiate godendo le vacanze, il tempo è bellissimo. Beh, almeno qui da me.

Cosa ne pensate del capitolo di oggi? Secondo me fa ridere moltissimo, poi non so se sono brava a farvi ridere, boh. Giudicate voi. Vi dico che a partire da adesso entriamo proprio nel vivo della storia, quindi occhi ben aperti ;)

Come sempre, non so cosa scrivere in questo brevissimo spazio hehe. Poca fantasia u.u

Alla prossima, vi voglio bene.

Tinta :)

 

 

 

 

  
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